Piano Aziendale: La sindaca di Battipaglia chiede un rinvio

Rispetto all’atto aziendale Asl, la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese chiede la proroga dei termini.

La Bozza di Piano dell’ASL Salerno “Predisposto” da Squillante senza aver operato nessun confronto, e presentato in altrettanta “solitudine” da Giordano, trova contrari diversi soggetti politici, sociali e sindacali.

Antonio Giordano-Cecilia Francese1
Antonio Giordano-Cecilia Francese1

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – La sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, con una lettera al Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Giordano, ha chiesto la proroga dei termini, prispetto alla data fissata del 27 settembre per segnalare possibili suggerimenti alla bozza del Piano Aziendale predisposta allo scopo di proporre correttivi all’atto aziendale pubblicato qualche giorno fa in relazione al nuovo piano ospedaliero.

Bene fa la Sindaca di Battipaglia a chiedere una proroga, ma non per presentare delle proposte, ma per aprire un confronto, al quale pare, che tutti coloro i quali si alternano alla Direzione Generale dell’ASL Salerno, sfuggano allergici come appaiono al dialogo, ma anche perché evidentemente presi come sono dalla “ubbidienza”, al punto tale da evitare i tavoli di concertazione e tecnici, evitare di convocare la Conferenza dei Sindaci, di ascoltare i Sindaci e i Consigli comunali, gli operatori privati della Sanità, le associazioni e i Sindacati, o magari incontrare una parte di questi ultimi, per nulla più rappresentativi, davanti a qualche Bar di Salerno facendo passare un Caffè per un incontro.

Insomma la Bozza di Piano dell’ASL Salerno “Predisposta” dall’ex DG Antonio Squillante, senza aver operato nessun confronto, fatta propria e presentata in altrettanta “solitudine” da Giordano, trova contrari diversi soggetti politici, sociali e sindacali, che pure si sono incontrati con la Direzione Aziendale, ma che evidentemente hanno riscontrato che il loro incontro era solo ed esclusivamente tendente a “tacitare” una protesta più che raccogliere le motivazioni della protesta stessa.

Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente“, così scriveva Tomasi di Lampedusa ne “Il Gattopardo“. Così la nomina del nuovo Direttore generale ha pienamente mutuato Tomasi di Lampedusa, ingannando per l’ennesima volta i cittadini-utenti della Sanità, quelli che hanno votato prima per il Centrodestra e poi per il Centrosinistra passando dalla gestione Caldoro a quella De Luca, constatando appunto, che si è cambiato per non cambiare difendendo con arroganza e protervia lo status quo di una proposta irricevibile.

Battipaglia, 27 settembre 2016

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