Solidarietà ad Alice, la giovane battipagliese licenziata perché leucemica

Lo sfruttamento del lavoro interinale in Italia è figlio delle responsabilità politiche degli ultimi governi.

In Italia la parola sfruttamento è stata sostituita da espressioni eleganti e moderne come  lavoro in affitto e/o lavoro just in time.

Solidarietà ad Alice

Pietro Di Geronimo
Per la Segreteria Provinciale RDB

Alcatel
Alcatel

SALERNO – Da Tiziano Treu in poi, passando per il protocollo sul Welfare dell’ultimo Governo Prodi, le responsabilità del precariato in Italia sono del sindacato concertativo che ha condiviso le politiche bipartisan della flessibilità del lavoro. Il caso della lavoratrice malata di leucemia e quindi licenziata a Battipaglia, è l’ennesimo danno collaterale del processo di precarizzazione che ha investito l’Italia negli ultimi 20 anni.

Non è un caso che ad attaccare la Manpower l’Agenzia di lavoro Interinale che opera per conto dell’Alcatel di Battipaglia, è l’organizzazione dei precari della CGIL e non la confederazione CGIL che ha avuto un ruolo da protagonista nel disegnare il nuovo mercato “flessibile” del lavoro che ogni giorno sta mietendo vittime attraverso licenziamenti continui per scadenza di contratto e cessione di rami d’azienda nell’affaristico gioco delle scatole cinesi.

Il caso di Alice la 34enne di Battipaglia (nome di fantasia) licenziata perché affetta da Leucemia, raggiunge lo sdegno perché la perdita dei diritti dei lavoratori supera, con assurdo cinismo, persino la drammatica condizione di una grave malattia. Ma cos’è Manpower?

La Manpower Holding è un’Agenzia di lavoro interinale, il maggiore datore di lavoro privato del mondo che garantisce un’occupazione a 2 milioni di persone ogni anno e fa 21 miliardi di dollari di fatturato. Alice, come tutti i precari e ex precari senza lavoro, è costretta a vivere in questo paese delle meraviglie dove la parola sfruttamento è stata sostituita da espressioni eleganti e moderne come  “lavoro in affitto”e/o “lavoro just in time”. La verità è che il paese delle meraviglie si è trasformato in un tunnel dell’orrore dove il diritto al lavoro e alla salute vanno in conflitto quando a comandare è solo e miseramente il profitto privato, quel profitto delle multinazionali che senza scrupoli sta devastando l’esistenza di milioni di famiglie italiane.

Tocca allora ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali rovesciare il paradigma della flessibilità, cancellare i vecchi errori, rompere con la compatibilità economica come compromesso per la riduzione generalizzata dei diritti dei lavoratori. Le derive della compatibilità e della concertazione sono sempre più stridenti come dimostrano il fallimento dei fondi pensione per esempio, gli inquietanti casi di illegalità di Piacenza come riportato dalla stampa nelle cronache di oggi e purtroppo, come dimostrato dalla terribile storia personale di Alice.

Per la segreteria provinciale RdB

Pietro Di Geronimo

2 commenti su “Solidarietà ad Alice, la giovane battipagliese licenziata perché leucemica”

  1. E’ uno schifi che accadano queste cose.
    E la colpa è del sindacato e della politica prona agli interessi imprenditoriali.
    Politici e sindacalisti che partono dal basso non ce ne sono quasi più, anzi elimino il forse, oramai la politica è nelle mani delle nomenclature d’elite.
    Il Grande Fratello è già qui.
    Il singolo non conta più nulla e gli si impedisce di partecipare effettivamente alla vita politica, sociale e culturale del Paese o al massimo gli si chiede di partecipare per i fini dell’elite in modo pedissequamente strumentale.
    L’Italia è una democrazia bloccata: una sorta di moderna dittatura ove al posto dell’olio di ricino ti mettono legalemente nelle condizioni di non nuocere e non dare fastidio ai potenti.
    E poi ci meravigliamo se succedono cose così disumane e tremende?
    E’ uno schifo!

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