Questione Pisano, Cariello chiarisce: Massima tutela del territorio

Il Consiglio Comunale ha votato una mozione di contrasto ad ogni ipotesi di insediamenti industriali ad alto impatto, chiarisce Cariello.

Il sindaco di Eboli Massimo Cariello: «Tuteliamo il territorio e la comunità, non solo contro una singola delocalizzazione, ma da ogni iniziativa tesa a creare condizioni di rischio per la salute stessa dei cittadini». 

Massimo Cariello (3)
Massimo Cariello (3)

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Non si è nemmeno concluso il Consiglio Comunale nel quale si è discusso prevalentemente di una ipotesi di Delocalizzazione della Fonderia Pisano sul territorio comunale e nonostante vi sia stato un voto, un deliberato e i gruppi consiliari hanno avuto modo di discutere e rendere note le loro posizioni, c’è stato un turbinio di dichiarazioni e comunicati stampa, quasi come la seduta consiliare non avesse nessuna importanza, o semmai perchè non si è contenti di come si sono rappresentati da soli o al contrario fornire una spiegazione della spiegazione ad una motivazione però che è ufficiale e che è stata espressa ufficialmente in quell’assise.

Una sequela di dichiarazioni esplicative che hanno costretto anche il Sindaco Cariello a fare una ulteriore dichiarazione e chiarire a sua volta la sua posizione e quella della sua maggioranza consiliare, rispetto alla “Questione Pisano“, perchè ormai sembra essere diventata una questione quella della delocalizzazione probabile della Fonderia Pisano di Salerno, atteso che si sta discutendo solo ed esclusivamente di ipotesi.

fonderiepisano
fonderiepisano

Il Consiglio Comunale – si legge nella nota di chiarimento del Sindaco di Eboli – ha votato una mozione di contrasto ad ogni ipotesi di insediamenti industriali ad alto impatto e dannosi per la salute dei cittadini, ed il Sindaco Massimo Cariello per questo è soddisfatto e dichiara: «Tuteliamo il territorio e la comunità, non solo contro una singola delocalizzazione»

Letture approssimative ed analisi frettolose – secondo la nota sindacale – sono state alla fine smentite dal voto consiliare. Il Consiglio Comunale di Eboli, venerdì sera, ha votato una mozione, presentata dal consigliere comunale del gruppo Moderati di Centro, Carmine Busillo, con la quale si impegna l’Amministrazione comunale «a preservare, anche con azioni dirette di tutela e presidio del territorio, ovvero a sostegno di esse da parte di altri Comuni, la salute dei nostri concittadini e conterranei della Valle del Sele da ogni iniziativa tesa a creare condizioni di rischio per la salute stessa».

Vista la premessa della mozione, – si aggiunge nella nota – in concreto significa totale chiusura ad unipotesi di delocalizzazione di Fondere Pisano e di qualsiasi attività che possa costituire pericolo per la salute dei cittadini, appunto la circostanza valutata in premessa. «Una mozione ampia e che riguarda qualsiasi ipotesi di attività pericolosa per la salute – spiega il sindaco di Eboli, Massimo Cariello. – In questo modo abbiamo stabilito la massima tutela possibile, perché non abbiamo guardato solo alla singola questione Pisano, ma ad ogni attività il cui progetto non tuteli al massimo la salute dei cittadini e le vocazioni del territorio».

Consiglio comunale-Eboli- Fonderie Pisano
Consiglio comunale-Eboli- Fonderie Pisano

La mozione presentata da Busillo – spiega e chiarisce ancora il Sindaco – è stata votata dalla maggioranza consiliare; un’altra mozione, presentata dal consigliere di minoranza Damiano Cardiello, ha ottenuto invece solo il voto del firmatario. «Piuttosto – aggiunge il sindaco Cariello – sottolineo lastensione del PD, non vorrei che si trattasse di una posizione di autentica apertura ad ipotesi di insediamenti sul nostro territorio».

La mozione votata in Consiglio, – a conclusione si spiega nel comunicato dell’Ufficio stampa del Sindaco di Eboli Massimo Cariello – pur impegnando l’Amministrazione comunale in ogni caso di insediamenti industriali ad alto impatto per la salute dei cittadini, in realtà parte della notizie di cronaca relative a presunte conseguenze sanitarie subite dai cittadini in seguito alle attività dell’azienda in questione, sulle quali la magistratura ha acceso i riflettori. Sono stati appunto questi rilievi che hanno destato preoccupazione nelle file della maggioranza di governo cittadino e che hanno portato alla mozione di tutela assoluta del territorio e dei cittadini da parte del Consiglio Comunale.

Insomma POLITICAdeMENTE, dovrà valutare per il prosieguo di evitare di pubblicare i reportage dei Consigli Comunali, attendendo per poter fornire un quadro di insieme le dichiarazioni successive, per modo da offrire ai 1658 visitatori che fino ad ora hanno l’Articolo a firma di Marco Naponiello dal titolo: “Delocalizzazione Fonderie Pisano, dal Consiglio comunale un “NI”“; di attendere il giorno successivo perchè le forze politiche presenti in consiglio si chiariscano ed hanno tutto il tempo per comunicare congiuntamente ai loro partiti le loro posizioni.

Ex Apof-post sgombero
Ex Apof-post sgombero

Intanto è giusto fare anche una considerazione in merito alla delocalizzazione possibile della Fonderia Pisano o rispetto a qualsiasi altro insediamento che potrebbe arricchire il nostro territorio o al contrario danneggiarlo, circostanza che dipende sempre da come si intende disegnare il futuro economico dei territori, pertanto più che far prevalere una risposta di pancia, vieppiu’ non rchiesta, ma ipotizzata, sarebbe opportuno anche valutare i progetto del nuovo stabilimento e delle tecnologie che si andranno ad utilizzare e potizzare anche le ricadute e i benefici indotti, sempre che la Famiglia Pisano scelga il nostro territorio per la futura collocazione della loro azienda.

In ogni caso e’ opportuno innanzi tutto chiarisi per sapere almeno che tipo di sviluppo industriale si vuole e quali insediamenti collocare nella nostra Area Industriale, atteso che le zone industriali come le abbiamo sempre immaginato non ci sono piu’ e non a caso se ne e’ modificata anche la titolazione in “Parchi Scientifici e tecnologici” e per particolari aree specificamente vocate “Distretti Industriali“.

Il nostro Paese ormai sembra abbia rinunciato alla produzione sviluppando piu’ i servirzi, il terziario e il terziario avanzato ritenendo che produrre sia costoso, sia rispetto all’approvvigionamento delle materie prieme che rispetto al costo del lavoro. Questa rinuncia comporta che gli iprenditori e gli ndustriali hanno scelto per i loro investimenti Paesi stranieri dell’Est o del Sud America, per insediare le loro industrie, per poi destinare al nostro mercato le loro produzioni.

Virginia Raggi
Virginia Raggi

L’assurdo è che non vogliamo le fabbriche ma poi ci lamentiamo che si fanno all’estero, così come per gli immigrati, nessuno più vuole fare i lavori che fanno, ma ci danno fastidio perché ci sono, o magari come hanno fatto la Virginia Raggi e il M5S a Roma non si fanno le Olimpiadi perché altrimenti si ruba, ignorando di poter gestire le cose semplicemente organizzandosi e pianificando, ma anche vigilando sui processi di lavorazione. E così rispetto alla possibile delocalizzazione a Eboli della Fonderia Pisano non si concilia con l’ambiente e con la nostra agricoltura. Perché tutti gli impianti di monnezza si conciliano? e tutte le Serre costruite selvaggiamente e senza regole e tutto il sistema di convogliamento delle acque piovane si conciliano? E tutti i trattamenti che subiscono i terreni agricoli che rendono il nostro mare una cloaca si conciliano? E che dire di tutti gli allevamenti ovini, bovini, bufalini e di maiali si conciliano?

Per taluni, si concilia con il territorio, come si lavano la bocca “vocato” alle eccellenze agricole, la filiera della delinquenza, quella che si alimenta con l’assenza di controlli e consentendo la clandestinità dei cittadini extracomunitari e di migliaia di profughi in eccedenza: i primi rispetto ai reali bisogni; i secondi rispetto alla realtà stessa della clandestinità; del che quella filiera ci consente di alimentare la delinquenza e i delinquenti, di arrestarli, semmai carcerandoli all’Icatt poi accogliendoli in strutture “vocate” e organizzare ovviamente progetti mirati al loro recupero chiudendo così quella “filiera” che ben si concilia con la “vocazione” del territorio.

Ex Azienda Mellone Santa Cecilia_1
Ex Azienda Mellone Santa Cecilia_1

Il tutto, ovviamente alimentando il famoso “indotto” di derivazione che nella specie consiste nella proliferazione di case di accoglienza sul nostro territorio, così come pare sia destinato l’ex Hotel Santa Cruzz, o come l’ex Azienda Mellone di Santa Cecilia e tante altre che decine di imprenditori mecenati hanno messo a disposizione guadagnando un fottio di soldi, perché ormai anche in agricoltura c’è la conversione, infatti conviene “allevare” più extracomunitari profughi e clandestini che coltivare la terra e affrontare il mercato, e così tuttifesteggiano e noi siamo contenti di aver favorito e protetta la ” vocazione” del territorio.

Eboli, 13 novemre 2016

Lascia un commento