Battipaglia e la Variante Serroni alto. L’Assessore Vecchio precisa

Battipaglia: Variante del PRG in Zona Serroni Alto. L’Assessore Vecchio risponde a CivicaMente e precisa. Riparte il “diavoletto” dell’edilzia.

Nessun abuso edilizio e nessun avallamento conflitti d’interesse. La Variante: un atto dovuto per scongiurare i poteri sostitutivi di un Commissario ad Acta. I tre permessi a costruire respinti non per motivi urbanistici ma per motivi edilizi. Stefania Vecchio: “Nel documento diffuso dalla associazione “Civica Mente”, leggo notizie non veritiere”.

Stefania Vecchio
Stefania Vecchio

di Marco Naponiello
a POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese

Battipaglia –  «Leggo notizie non veritiere contenute in un documento diffuso dalla associazione “Civica Mente”, riprese da alcuni organi di stampa, e corre l’obbligo di chiedere la pubblicazione della presente nota per confutare gli assunti erronei in essa riportatiesordisce l’Assessore Stefania Vecchio riferendosi alla nota pervenutaci dall’Associazione battipagliese Civica Mente relativamente ad una Variante al PRG recentemente approvata nella zona di Serroni Alto –. Dalle notizie riportate dagli organi di stampa, l’Ufficio Tecnico del Comune di Battipaglia e l’Amministrazione, con l’assunzione da parte del Consiglio Comunale della delibera del 28.03.2017, avrebbero in qualche modo autorizzato abusi edilizi ed avallato conflitti di interessi nella zona di Serroni Alto. Tralascio di commentare tali assunti che, per quanto opinabili ed a tratti offensivi per i tecnici ed i soggetti coinvolti, rappresentano la manifestazione di un pensiero e, pertanto, mi limiterò a confutarli, riportando brevemente l’iter procedimentale che rappresenta l’unico dato che non può essere smentito o posto in discussione e, pertanto, il dato di partenza di qualsivoglia analisi che voglia mostrarsi approfondita ed accurata.

comune di Battipaglia
comune di Battipaglia

Con la decisione assunta in Consiglio Comunale si è concluso un regolare iter amministrativo, iniziato nel 2010, con le istanze di alcuni cittadini,prosegue la giovane amministratrice battipagliese – proprietari di suoli in località Serroni Alto, ricadenti in Zona di Uso Pubblico (standard) del vigente Prg approvato nel 1972. Essi richiedevano, ai sensi della normativa vigente ed in particolare dell’art. 38 della L.R. n. 16/2004, l’assegnazione di una nuova destinazione urbanistica alla luce della decadenza del vincolo quinquennale preordinato all’esproprio e della destinazione pubblica prevista dal P.R.G., mai oggetto di attuazione da parte dell’Ente. Alla luce della predetta normativa il Comune ha l’obbligo di procedere alla ritipizzazione urbanistica dei suoli: l’art. 38 della L.R.C.n. 16/2004, pena la attivazione dei poteri sostitutivi della Regione e della Provincia. In ossequio a tale obbligo, con delibera di Giunta Comunale n. 68 del 30/03/2011 si dette inizio al procedimento con la predisposizione di una variante al vigente PRG relativa alle aree in questione, con la quale fu sostanzialmente riproposta la destinazione urbanistica a standard.

La proprietaria, medio termine, richiese alla Provincia di Salerno l’intervento sostitutivo ai sensi dell’art. 39 della L.R. n. 16/2004. Il Commissario ad Acta nominato dalla Provincia di Salerno,sottolinea in maniera accurata l’Assessore con delibera del n. 220 del 05/09/2012, ha stabilito la riproposizione del vincolo a Zona di Uso Pubblico a Verde Semplice. La proprietaria impugnò i provvedimenti assunti dal Commissario ad Acta innanzi al Tar Campania – Salerno poiché gli stessi apparivano carenti di motivazione in ordine alla reiterazione del vincolo e non prevedevano un indennizzo economico, che, con sentenza n. 1070 del 10.05.2013, li ha annullati, unitamente agli atti in precedenza adottati dal Comune di Battipaglia. Con successiva delibera n. 77/G del 18/11/2013, preso atto della citata sentenza, il Commissario Straordinario incaricava gli uffici comunali di predisporre un più vasto piano di rimodulazione urbanistica dell’intero comprensorio C2 di Serroni Alto al fine di bilanciare, in termini perequativi e compensativi, diritti edificatori del privato e necessità di reperimento di aree pubbliche a standard da parte dell’Ente. Con deliberazione del Commissario Straordinario n. 14/G del 21/02/2014 è stata riadottata la Variante al PRG relativa alla nuova disciplina urbanistica delle Unità di Suolo ricadenti nel comprensorio C2 di Serroni Alto. Pubblicata tale delibera, pervennero alcune osservazione, sia da parte di cittadini , sia dalla Provincia di Salerno.

Battipaglia-scorcio
Battipaglia-scorcio

L’Ufficio, esaminate tali osservazioni, ne ha tenuto conto ed ha predisposto la proposta di delibera di approvazione definitiva della variante, accantonando il progetto di più ampia rimodulazione del comprensorio del quartiere Serroni Alto, previsto in fase di adozione, e limitandola unicamente alle unità di suolo soggette alla disciplina dell’art. 38 L.R.C. 38/2004. Per tale ragioneRimarca ancora Stefania Vecchio risulta essere stata oggetto di approvazione unicamente la tavola B che disciplina la trasformazione delle 3 unità, mentre sono state accantonate le ulteriori tavole di Analisi del Comprensorio che erano state oggetto di dubbi ed opposizione da parte di taluni cittadini, e transitate negli accoglimenti delle osservazioni proposte. Tale proposta di delibera, con nota prot. n. 11604 del 13/02/2015 a firma anche dell’ing. D’Aco che aveva avallato il procedimento, fu trasmessa alla Commissione Straordinaria per l’approvazione ex art. 42 del Tuel n. 267/00. La Commissione Straordinaria, senza frapporre alcuna motivazione, ha omesso di assumere ogni decisione in merito, cosicché l’obbligo sancito dal Tar è ricaduto sulla Amministrazione della sindaca Cecilia Francese.

Battipaglia-dallalto-scorcio
Battipaglia-dallalto-scorcio

Con la delibera assunta in data 28.03.2017 il Consiglio Comunale di Battipaglia – prosegue ancora l’Assessore Vecchio sciorinando le copiose ragioni legali della scelta dell’Amministrazione Francese ha adempiuto ad un obbligo, quello di concludere un procedimento iniziato nel 2010, e scandito da ben tre sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania di Salerno, l’ultima delle quali, la n. 1821/2016, ordinava l’ottemperanza della sentenza n. 2084/2015 inter partes ed ha approvato la citata Variante limitatamente alle 3 unità di suolo soggette alla disciplina dell’art. 38 della L.R. n. 16/2004, considerato che:

  • il Comune aveva l’obbligo di approvare la nuova disciplina urbanistica delle aree in oggetto ai sensi e per gli effetti dell’art. 38 della L.R. n. 16/2004 e delle Sentenze del TAR Salerno n. 1070/2013 ed ultime n. 2084/2015 e n. 1821/2016, che hanno intimato al Comune di concludere il procedimento di variante entro un termine perentorio stabilito oltre il quale si sarebbe provveduto ad un nuovo Commissariamento oneroso;
  • la giurisprudenza consolidata in materia afferma che la reiterazione dei vincoli urbanistici decaduti può ritenersi legittima solo se corredata da una concreta ed attuale motivazione, ancorata a parametri oggettivi in ordine alla previsione di un accantonamento di somme per il pagamento dell’indennità di espropriazione commisurata al valore reale del bene; alla persistente attualità dei pubblici interessi, con riferimento ad una effettiva e già programmata realizzazione delle opere pubbliche previste dal piano; se l’interesse pubblico possa essere soddisfatto con soluzioni alternative e/o perequative;
  • la reiterazione del vincolo sulle aree in oggetto non era allo stato percorribile in quanto: a) l’Ente non ha attualmente in programma la realizzazione di alcuna opera pubblica sulle aree in oggetto (mancanza di motivazione concreta ed attuale); b) essa avrebbe comportato la corresponsione di un indennizzo economico ai proprietari dei suoli quantificato ai sensi del D.P.R. n. 327/2001 (T.U. Espropri), commisurato al reale valore di mercato delle aree, non accantonato nel Bilancio Comunale ed eccessivamente alto rispetto ai benefici pubblici (mancanza copertura economica);
  • la mera riproposizione del vincolo è stata di fatto bocciata dal T.A.R. Salerno;
  • la Variante predisposta dall’Ufficio Urbanistica comporta invece benefici pubblici derivanti dalla cessione gratuita al patrimonio comunale di una quota di suolo oggetto di ritipizzazione (pari al 50%), da destinare nuovamente a standard, riconoscendo al privato una aspettativa edificatoria sulla restante parte (rimanente 50%), che rappresenta una alternativa perequativa al pagamento dell’indennità.

In relazione ai tre Permessi a Costruire in via Budapest n.16, – conclude Stefania Vecchiosi evidenzia che la ragione del loro annullamento non risiede in ragioni urbanistiche, bensì squisitamente edilizie, contrariamente a quanto sostenuto nella nota di Civica Mente, riportato da alcuni organi di stampa. Il provvedimento prot. n. 6100 del 27/01/2016 del Dirigente del Settore Urbanistica ed Edilizia, di annullamento di taluni titoli edilizi è stato adottato perché essi, sottoposti a verifica di legittimità urbanistico – edilizia – giusta disposizione dirigenziale prot. n. 74615 del 09/11/2015 – in seguito alla ricezione di un esposto da parte del signor Alfredo Perrone, non sono risultati conformi all’art. 35 del vigente Regolamento Edilizio!»

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Il Commento
di Massimo Del Mese

A riecchice, direbbero a Roma, per dire che quanto meno te l’aspetti ecco che arriva l’indesiderato, qualcosa di spiacevole o magari di non vero, ed è proprio questo il problema di Battipaglia specie quando si parla di mattoni e di cemento, di standard, di volumi, di Varianti e di tutto quello che gira non intorno alle politiche del territorio ma intorno all’edilizia.

Massimo Del Mese
Massimo Del Mese

Senza entrare nel merito delle questioni specifiche che l’Assessore Stefania Vecchio “cattedraticamente” ha esposto, ritenendo che non sono affatto questioni urbanistiche ma semplicemnete “sassolini” o “sassoloni” che qualcuno si toglie dalla scarpa e di volta in volta, magari, tradito nelle sue aspettative, riesce ad impastare e portare avanti usando come “veicolo” ora la stampa, ora qualche Partito, ora qualche Associazione e qualche personalità politica, resta di fatto che le modalità sembrano proprio quelle che sono state le stratificazioni di anni che poi hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione camorristica.

Stratificazioni di piccoli e meno piccoli interessi, che però confondono le carte e dietro questi polveroni, rendono difficile individuare quali sono realmente le commistioni tra le speculazioni, le camorre e tutti quelli che ci girano intorno, facendo un grande piacere alle Camorre che come più volte ci ha allertato il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti già all’epoca della sua reggenza della Procura di Salerno, ponendo sotto attenzione la Piana del Sele ritenendo sia un terreno fertile per le organizzazioni malavitose, le quali avrebbero allungato i loro tentacoli acquistando un gran numero di Aziende Agricole fino a determinane produzione, commercializzazione e prezzi, realizzando grandi profitti su un substrato di sfruttamento della manodopera, specie quella extracomunitaria, alimentando per contro un traffico verso queste aree di migliaia e migliaia di migranti e profughi, pronti a cadere nelle braccia di organizzazioni che prima li imbarcano, poi li sbarcano e poi semmai li collocano, realizzando anche così altri profitti fino a dire che è meglio accogliere 100 migranti piuttosto di coltivare un campo di carciofi.

In questo quadro a Battipaglia viene fuori sempre quella vocazione “urbanistica” che talvolta in buona fede ha preso anche qualche Commissario, ma che è la maledizione di questa Città che dovrebbe invece rialzarsi e fare come hanno fatto la prima colonia di battipagliesi, compreso i miei nonni, e tutti quelli che si sono negli anni stabiliti in questa Città che prometteva, per la sua vivacità solo benessere, progresso e ricchezza, senza lasciare nessuno indietro. Ma quando c’è stato quel cortocircuito che ha interrotto quella marcia irregrenabile? E’ stato quando ai primi coloni è seguita la seconda generazione? O quella che è venuta subito dopo? E’ forsa colpa dei nuovi ricchi? O dei nuovi imprenditori o “prenditori”? E come è possibile che a quegli uomini e donne avventurose e temerarie sono seguiti altri che ne hanno frenato slancio, vocazione e aspirazioni? Domande da un miliardo di euro l’una.

Leonardo Sciascia nel suo romanzo “Il giorno della Civetta” mette in bocca al mafioso don Mariano Arena delle espressioni idiomatiche, poi diventate famosissime, le quali rivolte al Capitano Bellodi fornivano la classificazione del genere umano suddividendolo in 5 categorie: gli uomini, i mezzuomini, gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraquà. Spiegando a sua volta che: gli uomini sono pochissimi; i mezz’uomini pochi, gli ominicchi, i pigliainculo, i quaquaraquà quando di più numeroso e bdi basso livello ci sia; fornendo per ciscuno una spiegazione. Parafrasando, con tutto il rispetto Sciascia, e prendendo in prestito la definizione deluchiana di “personaggetti“, e fermamdoci laddove Sciascia non fece alle sole prime tre categorie, si direbbe che a Battipaglia ci sono: I Personaggi; i Personaggetti; e i personaggini; I primi dovrebbero avere uno scatto di orgoglio e non farsi trascinare nel sospetto, nell’accusa e in tutte le altre forme che non siano il dialogo, il confronto il rispetto per uomini e idee. I secondi alla ricerca di qualche beneficio piccolo, medio o grande che sia, andrebbero individuati per porre fine alla loro azione deleteria per la Città e la società. Ai terzi invece che si prestano a qualsiasi cosa per cercare di “elevarsi” invano semmai alla seconda o alla prima categoria invece, andrebbero mantenuti alla larga. Chi sono gli uni e chi sono glia altri? Questo sta alla loro libera interpretazione di ciascuno raccomandando però ai primi: I Personaggi; di non serviesi mai delle altre due categorie per evitare di essere risucchiati in basso.

 

Battipaglia, 2 aprile 2017

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