5Stelle sfonda a Sud seppellisce Renzi e i De Luca

Elezioni Politiche 2018, M5s sfondano al Sud: verso il cappotto in Sicilia e Sardegna

Grillini a valanga in molte regioni, battono De Luca in Campania e Pittella in Basilicata ma registrano un calo nella Torino di Appendino. A Macerata avanti la Lega.

ELEZIONI POLITICHE 2018
ELEZIONI POLITICHE 2018

ROMA – Mentre nei seggi lo scrutinio ha superato i due terzi, la mappa elettorale dell’Italia assume tinte ben definite. Ed è un giallo intenso quello che spicca nelle regioni del Sud e nelle isole. Il M5s si avvia verso uno storico cappotto in Sicilia e Sardegna, dove potrebbe conquistare tutti i collegi uninominali e fare meglio del 61 a 0 di Berlusconi in Sicilia nel 2001. Al di là dello Stretto di Messina, dove si registra la più bassa affluenza italiana, il logo pentastellato supera il 47 per cento dei consensi, mentre nei collegi uninominali vengono schiantati i big degli altri partiti.

LA MAPPA DEI COLLEGI

Schiacciante anche la vittoria in Campania, nel quale spicca il plebiscito di Napoli, con Roberto Fico che nel suo collegio uninominale porta a casa il 58 per cento. Il Pd si ferma sotto al 20 per cento, al terzo posto. Ne fanno le spese Paolo Siani, fratello di Giancarlo, e soprattutto Piero De Luca, il figlio del governatore: per entrambi resta solo il ripescaggio dal proporzionale. Significativa la sconfitta dem anche in Basilicata, dove il partito si attesta al 17 per cento. In particolare è stata netta la sconfitta della coalizione di centrosinistra nell’unico collegio uninominale al Senato: a scrutinio completato in 540 sezioni su 681, Gianni Pittella (presidente del Gruppo Socialisti e democratici al Parlamento europeo e fratello del governatore lucano, Marcello) è fermo al 22,5%, lontanissimo dal 41,3 del vincitore Saverio De Bonis (M5S) e distaccato anche dal candidato del centrodestra Pasquale Pepe (26,3).

La Calabria vede i 5stelle vincere – in alcuni casi largamente, come a Cosenza dove la sfida uninominale del Senato si chiude con Nicola Morra sopra al 50 per cento – ma si rilevano sacche di resistenza del centrodestra, in particolare nel Reggino. Spostandosi al centronord, in controtendenza rispetto al successo pentastellato, in Piemonte spicca la Torino guidata da Chiara Appendino vede il Movimento indietro, mentre il Pd regge e il centrodestra si afferma, risultando sempre – quando lo scrutinio è quasi ultimato – la prima coalizione.

Centrodestra trainato dalla Lega in tutto il Nord. Nelle Marche spicca Macerata, dove a un mese dalla tentata strage razzista di Luca Traini, che a suo tempo candidato per la Lega, con 168 sezioni scrutinate su 270 il centrodestra risulta in testa nell’uninominale della Camera con il partito di Matteo Salvini primo per consensi.

Anche il Lazio rispecchia la situazione che offre l’Italia a livello nazionale, con il trionfo del M5s come primo partito e il centrodestra in vantaggio come coalizione. Cinquestelle e centrodestra sono oltre il 31%, vicinissimi nelle percentuali. All’interno della coalizione di centrodestra testa a testa tra Forza Italia e Lega con l’11%, Fratelli d’Italia oltre il 9% e noi con l’Italia-Udc allo 0,6%. Il centrosinistra è intorno al 27% con il Pd al 21,5% e +europa oltre il 4%. Liberi e uguali al 4,4%, Potere al popolo e Casapound oltre l’1,5%

Il Pd tiene, si fa per dire, solo nella Toscana di Matteo Renzi e nel Trentino della ministra uscente Maria Elena Boschi, che grazie al traino della Svp, la spunta su Michela Biancofiore, sostenuta dal centrodestra e sulla candidata del M5s Filomena Nuzzo. I presagi più neri si sono avverati, compreso il pericolo di crollo del Pd sotto la soglia psicologia del 20%. Brucia la debacle della sinistra persino in Emilia Romagna, dove i dem cedono lo scettro di primo partito al M5s e il centrodestra vince come coalizione (con un’impressionante Lega al 20%, un risultato sei volte maggiore rispetto al 2013). Mentre in Umbria, altra storica roccaforte “rossa”, il centrodestra supera nettamente il centrosinistra ed è testa a testa fra Pd e cinquestelle per conquistare il ruolo di primo partito. Nel proporzionale del Senato, il centrodestra si attesta al 37,4% con la Lega al 20,6 e Forza Italia all’11,7 mentre il centro sinistra ottiene il 27,9% con il Pd, capolista Matteo Renzi, al 25,9 superato dal M5S al 26,3. Alla Camera, sempre nel proporzionale, il centro destra sta ottenendo il 37% dei voti (Lega al 20,6 e FI all’11,6) contro il 27,6% del M5S (27,1 come movimento) e il 27,3% del centro sinistra (con il Pd al 24,7).

LE SFIDE NEI COLLEGI UNINOMINALI

M5s sopra il 40 per cento anche in tutto il Molise, dove sfonda soprattutto nell’isernino alla Camera, con Rosa Alba Testamento che si attesta sul 41,2%, in quella che era considerata la roccaforte del centrodestra molisano , e al Senato al maggioritario con l’ex direttore sanitario dell’ospedale Cardarelli di Campobasso Luigi Di Marzio che raggiunge il 43,4%. L’ex presidente della Regione Michele Iorio si attesta sul 32,1%, l’imprenditore oleario Enrico Colavita è sul 17,8%, che ne mette in serio pericolo l’elezione. Poco sopra la soglia del 3, al 3,3% per la precisione, la percentuale del Rettore dell’Università molisana, Gianmaria Palmieri, che con Leu rischia di non vedere Palazzo Madama. Al proporzionale al Senato, M5S al 42,8%, Forza Italia al 16,7%, con la Lega all’8,8%, crollo Pd che si ferma al 14,5%, e Leu al 3,9%. Per la Camera sempre al proporzionale il centrodestra come coalizione è al 32,8%, il centrosinistra al 18,3%, e grillini al 41,4%.

Risultato “emozionante” a detta dei grillinianche in Puglia, dove il M5s è primo partito sia alla Camera che al Senato, ottenendo vittoria certa in quasi tutti i 24 collegi uninominali, salvo quello di Foggia dove è avanti il centrodestra. Viceversa al Nord in Veneto Friuli Venezia Giulia il centrodestra ha vinto tutti i collegi uninominali. In Veneto, in particolare, tra le figure di spicco ad essere elette all’uninominale c’é il forzista Renato Brunetta (collegio di san Donà di Piave nel veneziano) ma a segnare un’autentico exploit è la Lega, che segna il 33% delle preferenze con una crescita esponenziale rispetto all’11% delle precedenti politiche del 2013 risultato segnato da Forza Italia che ha visto invertiti i ruoli. Secondo il M5s che registra un 24,5% mentre è crollo per il Pd che mai, con il 16,5, è stato così in basso. Nel 2013 aveva fatto il 23%. Solo Venezia è in controtendenza, dove il primo partito è il M5s. La Lega è primo partito anche in Lombardia, mentre il Pd tiene solo a Milano, in controdentenza con il resto della regione.

In Piemonte Torino si profila una situazione in controtendenza rispetto al dato nazionale. Nel capoluogo piemontese, governato da quasi due anni dall’esponente del M5s Chiara Appendino, il Pd si conferma  il primo partito con il 26,3% dei voti. Il M5s si ferma al 23,5%. Tra gli eletti al Senato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, il Pd Mauro Laus, che supera la candidata della Lega Paola Gobetti. Sconfitto, invece, il candidato ‘ministro’  dello Sport del M5s Domenico Fioravanti, superato da Roberto Rosso, esponente del centrodestra. A Torino centro, riconferma per Andrea Giorgis alla Camera, che supera il 40% dei consensi rispetto allo sfidante del centrodestra Marco Francia (31,4%).

Roma, 5 marzo 2018

Lascia un commento