Eboli: “Giornata Internazionale della Memoria e dell’Accoglienza”

3 ottobre, ore 10.00, Auditorium San Bartolomeo si celebra “La Giornata Internazionale della Memoria e dell’Accoglienza” 

Un momento civico che sarà celebrato ad Eboli, attraverso mostre, dibattiti, proiezioni e riflessione, con la partecipazione di scuole ed associazioni, dedicato ai temi dell’accoglienza e della memoria. La kermesse aprirà con mostra “Belgrade I’m a person too” e la proiezione del video (non) persone”, di Giulia Monaco.

Giornata Internazionale dell'intercultura Eboli
Giornata Internazionale dell’intercultura Eboli

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Si celebrerà mercoledì 3 ottobre con inizio alle 10.00, nell’Auditorium di San Bartolomeo, la “Giornata Internazionale della Memoria e dell’Accoglienza”.

L’appuntamento è fissato per le ore 10, quando la giornata si aprirà con l’inaugurazione della mostra “Belgrade I’m a person too” e proiezione del video (non) persone”, di Giulia Monaco. Subito dopo, alle 11, incontro – seminario con la partecipazione degli istituti scolastici sul tema “Il confine crea lo straniero: accoglienza e integrazione, i fondamenti dell’Europa”.

non persone-docufilm
non persone-docufilm

Saranno presenti e porteranno il loro saluto don Alfonso Raimo, parroco di San Bartolomeo; Massimo Cariello, sindaco di Eboli; Pierluigi Merola, presidente II commissione permanente Sicurezza; Vincenzo Marchesano, presidente IV commissione permanente Politiche Sociali.

Interverranno Maria Luisa Albano, fondatrice dell’Associazione “Mediterranea Civitas”Fatiha Chakir, vicepresidente della consulta provinciale per gli immigrati di Salerno; don Vincenzo Federico, responsabile della Caritas diocesana. Introduce e modera Carmine Busillo, assessore alle Politiche Sociali. Consegna alle Associazioni delle pettorine catarifrangenti ad alta visibilità a cura di Pubblipoint.

Eboli, 1 ottobre 2018

1 commento su “Eboli: “Giornata Internazionale della Memoria e dell’Accoglienza””

  1. la rotta balcanica riguarda i siriani che sono dei veri profughi, il rischio sono gli africani, in troppi casi predoni in cerca di fortuna.

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