Solidarietà a Eboli per Jillali, malato terminale: Vuol vedere la mamma

Jillali malato terminale vuol rivedere la sua mamma: Scatta a Eboli una straordinaria Gara di solidarietà. 

Quarantadue anni malato terminale ed  immigrato dal Marocco, è ricoverato nell’Hospice di Eboli, vorrebbe ritornare in Patria per dare un ultimo saluto a sua madre. Le sorelle Chakir, mediatrici culturali e l’associazione “Mondo a Colori”, hanno lanciato un accorato appello e la città di Eboli che sta rispondendo con grande solidarietà.

Fatiha e Hakima Chakir con Jiadill
Fatiha e Hakima Chakir con Jillali

di Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI- Il caso di Jillali, sta commuovendo la città di Eboli e da qualche ora è partito il tam-tam della solidarietà per aiutare questo giovane magrebino colpito da una grave patologia. Jillali, è un ragazzo di 42 anni, gran lavoratore e  persona dolcissima, purtroppo in fase terminale, assistito dalle mediatrici culturali sue connazionali ma da decenni residenti in Italia, Fatiha e Hakima Chakir,professioniste molto conosciute nel comprensorio e nell’intera provincia di Salerno e punto di riferimento delle problematiche attinenti all’immigrazione, che con speranzosa compassione si stanno prodigando nel chiedere un aiuto concreto, affinché egli possa tornare inMarocco dalla madre prima che sia troppo tardi.

L ‘Associazione “Il Mondo a Colori”,  sta raccogliendo ad horas,i fondi necessari al biglietto ed alle spese per i farmaci (palliativi contro il dolore  da acquistare in loco) e chi volesse dare una mano economica, può contattare sia l’associazione che le sorelle Chakir, possibile per chi se la sente invece, è gradita anche una semplice visita, un gesto di umana solidarietà all’Hospice in località Acquarita.

Fatiha e Hakima Chakir con JillidSappiamo perfettamente che le nostre vite corrono veloci su binari ciechi– questo il toccante abbrivio della lettera aperta alla comunità cittadina da parte delle sorelle Chakir  e che una serie indefinita di pensieri problemi e cose, ci attendono puntuali allo scadere di ogni giornata. Ma se avete un minuto da sottrarre a tutte le distrazioni che ci rendono così dannatamente indifferenti, se tutto il superfluo che scandisce le nostre giornate potesse per un attimo sparire, vi chiediamo di pensare a chi vede quella frenesia di cose e pensieri esaurirsi come il tempo che gli rimane. A chi vede senza giustizia alcuna, la propria vita scivolare via e non poter far nulla, se non accettare quanto, questo destino di merda, ha in serbo per ognuno di noi.”

Jillali è un malato terminale di 42 anni, solo, nel dolore e nell’amarezza sta vivendo all’Hospice di Eboli, gli ultimi atti della sua vita. Continuano le due mediatrici culturali, con un profondo rammarico che tocca le corde del cuore- Passare qualche minuto con lui, parlare delle cose di tutti i giorni come se ad attenderci ci fosse ancora un “domani” vi assicuriamo, che per chi avrà il buon cuore e il tempo di farlo, vi farà sentire realmente degni di stare su questa terra, e soprattutto lo renderanno meno solo in questi tempi bui.”

Fatiha Chakir con Jiaillidi
Fatiha Chakir con Jilladi

Jillali è rammaricato, triste (questi aggettivi appaiono così riduttivi rispetto alla profondità dell’animo umano).Una storia fatta di emigrazione forzata di difficoltà economiche che obbligano a lasciare i propri cari, le proprie origini- È venuto in Italia per lavorare ed aiutare la sua famiglia in Marocco e  invece il destino gli è stato beffardo. Colpisce come in un momento di estrema fragilità, il suo primo pensiero vada ai suoi cari e al loro avvenire ora incerto!”

“Ieri sera, Sabato 2 Febbraio, però qualcosa è cambiato. E cosi nei giorni più freddi dell’anno i cuori degli ebolitani si riscaldano di umana compassione –Tantissime persone hanno risposto a quella che oramai si può definire una richiesta di aiuto. Tante persone mosse da compassione e umana pietas, hanno raggiunto l’Hospice e nonostante la grande sofferenza che pervade questo luogo, la dignità dei malati e di coloro che quotidianamente li assistono, hanno accompagnato queste visite. Jillali è  rimasto colpito dall’affetto del popolo Ebolitano e non solo, da tutti coloro che con estrema umanità, hanno speso del tempo per portargli un sorriso un abbraccio, colmando il cuore di gioia!”

“Persone così generose da accogliere tanta sofferenza altrui, hanno donato l’affetto di una “famiglia” fatta da casalinghe, impiegati, giovani in cerca di prospettive, pensionati, riuscendo a farlo sentire meno solo. L’ultimo toccante desiderio di Jillali va esaudito,e la comunità ebolitana si passa in queste ore il testimone affinché in tempi brevi tale sogno si realizzi – Ora, il suo ultimo desiderio è  quella di riabbracciare la mamma, grazie al vostro contributo e al vostro affettoil più semplice dei gesti, si appresta a diventare realtà!”

Concludono speranzose e commosse Fatiha ed Hakima Chakir: Speriamo e preghiamo intensamente, affinché viva abbastanza da ritrovare quell’abbraccio!”

…. Restiamo Umani!

Eboli 04 febbraio 2019

1 commento su “Solidarietà a Eboli per Jillali, malato terminale: Vuol vedere la mamma”

  1. Invito a fare ( anche se piccolo) un bonifico bancario per Jillali.
    Beneficiario : IL MONDO A COLORI
    IBAN : IT 60 K 08378 76090 000000 331443
    Banca Campania Centro-Eboli
    RESTIAMO UMANI ( io ho già fatto)…..nce vo’ poco….checce VO’.
    Causale : PRO JILLALI- Hospice “Il Girasole” Eboli.

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