Emergenza Rifiuti in Campania: De Luca scrive a Caldoro

Il Sindaco di Salerno, sull’emergenza rifiuti, scrive una lettera al Presidente Caldoro e propone un accordo interistituzionale per la realizzazione del Termovalorizzatore.

De Luca gioca forte e d’azzardo, ma sa di stracciare per efficienza il “militarismo statico” del suo avversario Cirielli.

Vincenzo De Luca Stefano Caldoro

SALERNO Vincenzo De Luca, scrive al Governatore Caldoro e muove la sua sfida, rilanciando un accordo interistituzionale di collaborazione che prevede l’affidamento al Comune di Salerno delle funzioni di delega governativa, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra Regione, Provincia e Comune, prevedendo e fissando anche i quantitativi di rifiuti da conferire all’impianto. Nello stesso tempo, si chiede in cambio l’impegno da parte della Regione di adottare tutti gli atti autorizzativi alla realizzazione e messa in esercizio dell’impianto.

De Luca sfoggia nella sua lettera toni concilianti e diplomatici, abbandonando come è nel suo solito, quelli sprezzanti e polemici, ma usa una serie di motivazioni, rilievi e dati tecnici che  rappresentano una vera e propria mano tesa alla Regione e a Caldoro, che rischiano di essere ancora una volta travolti dal problema dei rifiuti.

La lettera di De Luca a Caldoro rappresenta però una vera e propria sfida. La realizzazione del termovalorizzatore di Salerno è un impianto estremamente necessario, e la sfida è quanto mai “provocatoria”, da un punto di vista politico. Una sfida che rimetterebbe in gioco Salerno e De Luca essendo stato escluso da Commissario e avendo ignorato il progetto che Salerno poneva a risoluzione del ciclo integrato dei rifiuti.

Ma l’emergenza rifiuti non è affatto superata e non è affatto risolta, De Luca lo sa e rilancia la sua proposta a Caldoro, consapevole che lo stesso Governatore non può ignorare la disponibilità, anche per non assumersi responsabilità, in caso di ritardi o di aggravamenti. De Luca ha messo sul piatto una proposta politica, istituzionale, tecnica alla quale sarà difficile dire di no.

Il Sindaco di Salerno sa di giocarsi tutto e sa anche, perché ne è consapevole, che un suo fallimento oscurerebbe tutti i suoi successi, assediato come è nella sfida elettorale dell’anno prossimo. Sa anche di avere un vantaggio sui suoi avversari politici e sul suo principale avversario, il Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, che arranca dal punto di vista amministrativo, ma ha dalla sua parte ancora il vento favorevole dell’ultima vittoria elettorale del centrodestra.

Nella sua consapevolezza, quando De Luca dice: “Occorre una svolta seria, che affronti finalmente i nodi strutturali ancora irrisolti”, gioca forte e d’azzardo, sa bene che se riuscirà nell’impresa straccerà il suo avversario Cirielli, e le sue manie “principesche”, che di certo non sono gradite ne a Caldoro e ne a tutti gli altri leader campani, ma farà emergere soprattutto l’efficienza della sua azione politica al “militarismo statico” del suo avversario.

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Lettera a Stefano Caldoro
Presidente della Regione Campania

di Vincenzo De Luca
Sindaco di Salerno

Presidente Caldoro,

i fatti di questi giorni confermano che l’emergenza rifiuti in Campania non è affatto superata.

Anzi, tutt’altro. Vi sono serie ragioni che inducono a prevedere un ulteriore aggravamento della situazione.

termovalorizzatore acerra

Basti valutare le prevedibili conseguenze di alcuni elementi incontrovertibili: il progressivo esaurimento delle discariche oggi attive, il continuo blocco di due linee su tre del termovalorizzatore di Acerra (evidentemente per ragioni che vanno ben oltre le incombenze di ordinaria manutenzione), il caos istituzionale causato dal recente D.L. 195/2009, convertito in legge 26/2010, che ha preteso di chiudere per legge l’emergenza, esautorando i Comuni dalle loro essenziali prerogative.

Occorre una svolta seria, che affronti finalmente i nodi strutturali ancora irrisolti, sciogliendo una volta per tutte anche il nodo dei termovalorizzatori di cui la Campania deve dotarsi per voltare pagina.

Sulla base dei dati ufficiali, il totale di produzione annua di rifiuti in regione è pari a tonnellate 2.567.642, di cui 1.997.303 di rifiuti indifferenziati e 570.339 di rifiuti differenziati (22,21 % del totale annuo complessivo). Il trend di crescita della raccolta differenziata rimane piuttosto lento e non omogeneo fra le diverse realtà territoriali.

A fronte di questi dati, anche a voler considerare in termini del tutto ottimistici in uno scenario di tre-cinque anni l’incremento della raccolta differenziata fino al 50% del totale, residuerebbe comunque un totale annuo di 1.250.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento.

E’ del tutto evidente che se anche l’impianto di Acerra dovesse funzionare a pieno regime ( cosa di cui è sempre più lecito dubitare) non risulterebbe risolto il problema di ulteriori e rilevanti quantitativi di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento.

In questo quadro, ben conosciuto da Lei e dagli organi di governo statale e regionale, non si comprende perché continui a restare ignorata la disponibilità del Comune di Salerno a proseguire nelle attività di realizzazione del termovalorizzatore già previsto in località Piana di Sardone.

Ciò risulta ancor più incomprensibile, se si tiene conto che in ragione del supporto fornito allo scrivente nelle precedenti funzioni di Commissario delegato (studi di fattibilità, procedure espropriative, viabilità di accesso, progetto preliminare, piano economico-finanziario), gli uffici tecnici ed amministrativi di questo Comune sono nelle condizioni di proseguire ad horas nelle ulteriori fasi attuative della procedura concessoria.

In un quadro di leale collaborazione istituzionale, ancor più imposto dalla grave emergenza in atto, con la presente sono a confermarLe che il Comune di Salerno è tuttora disponibile alla realizzazione dell’impianto nel sito già individuato in località Piana di Sardone, nel quadro di un accordo istituzionale che preveda in modo chiaro e definitivo :

1) L’attribuzione al Comune di Salerno delle funzioni di soggetto attuatore dell’intervento ;
2) La sottoscrizione di un Protocollo d’intesa fra Regione, Province interessate e Comune di Salerno, con cui vengano preventivamente stabiliti i quantitativi di rifiuti da conferire all’impianto;
3) L’impegno della Regione ad adottare con ogni sollecitudine gli atti di propria competenza per il rilascio delle autorizzazioni occorrenti per la realizzazione e messa in esercizio dell’impianto.

Confido in un rapido e fattivo riscontro da parte Sua e della Giunta regionale.

Molti distinti saluti.

Vincenzo De Luca

2 commenti su “Emergenza Rifiuti in Campania: De Luca scrive a Caldoro”

  1. DE LUCA METTE LA DESTRA ALLE CORDE DELLE LORO RESPONSABILITA’,CON LA PUNTUALITA’ TIPICA DEL POLITICO ACCORTO.Infatti nel dicembre scorso Guido Bertolaso dichiarava: “Il dato inconfutabile è che ci sono 6 discariche a norma, 7 impianti Stir attivi e un termovalorizzatore che funziona come un orologio svizzero, non inquina e produce reddito (…) Tutto sparito, come per magia? Una città linda e pinta, senza più “monnezza”? Vediamo: L’ aveva detto che bisognava lanciare segnali di ottimismo, ma come al solito, per Napoli, si tratterà solo di segnali di fumo. “L’ emergenza rifiuti è finita e la scommessa è vinta, la città è pulita. Le strade sono sgombre dalla spazzatura, l’ arretrato è smaltito. Riecco Napoli, finalmente : bella e possibile. E soprattutto pulita“ Aver risolto questa emergenza è dunque per me la maggiore soddisfazione possibile”. Sanciva la fine dell’emergenza rifiuti in Campania, almeno sulla carta, e la fine della gestione commissariale da lui guidata nel ruolo di sottosegretario di governo.
    IL MISTERO BUFFO DI ACERRA – Lo scorso gennaio, è stato inoltre stipulato un contratto d’affitto dell’impianto – ben 2,5 milioni di euro mensili – che assegna alla Protezione civile il pieno godimento dell’impianto compresi i ricavi derivanti dalla vendita di energia elettrica prodotta. Sta di fatto che, ad oggi, delle tre linee predisposte ne hanno funzionato al massimo due ed il rendimento in termini di MW prodotti, così come presentato dai tecnici dell’impianto, appare molto fantasioso. Secondo i tecnici – si legge in una relazione – l’alimentazione dell’impianto a regime dovrebbe essere di circa 2000 ton/g di rifiuti che fornirebbero (il condizionale è d’obbligo) ai forni circa 340MW termici, che produrrebbero 380 tonnellate/ora di vapore, le quali sarebbero poi inviate alle turbine per la produrre circa 107 MW di potenza elettrica lorda, che depurata di quanto serve per far funzionare l’impianto, diventano circa 98 MW netti da cedere al mercato. Il rendimento sfiorerebbe quindi quasi il 30%. Un calcolo quantomeno parziale in termini di reale bilancio energetico. In realtà, un bilancio completo (ed il conseguente rapporto costi/ricavi) dovrebbe tenere conto anche dell’energia impiegata per produrre i vari tipi di rifiuti che vengono combusti nell’inceneritore, sommata all’energia (e quindi ai costi) necessaria a dividere,trattare ed incenerire, la quale per forza di cose risulta maggiore dell’energia ricavata dalla combustione, depurata dall’energia inevitabilmente andata sprecata.OLTRE AL DANNO, LA BEFFA – Con i cumuli di rifiuti che ricompaiono sempre più frequentemente su molte strade urbane ed extraurbane della regione, dover fare i conti con un termovalorizzatore che, troppo spesso, così come già segnalato.ella zona di Acerra, Pantano dove sorge l’inceneritore, le polveri sottili, hanno sforato i limiti consentiti in ben 250 giorni su 500, secondi i dati Arpac (il limite è di 35 sforamenti annuali). In realtà al momento inquina meno di tre auto in moto, visto che, nel silenzio generale, funziona a scartamento molto ridotto. Ma il primo ministro pensava addirittura di esportarlo: “ Questo impianto è un dono di Dio, si tratta di un prototipo da ricostruire in almeno quattro regioni italiane”. Non pago Berlusconi parlò dei manager di Impregilo come degli eroi, manager sotto processo, insieme con l’ex commissario Antonio Bassolino, per la gestione dei rifiuti campani. Intanto, la società milanese vuole i soldi per la costruzione del megaforno. Si parla di una cifra superiore ai 350 milioni di euro ( secondo uno studio dell’Enea). Questi soldi potrebbero essere versati dalla Regione Campania a Impregilo. Tutto a carico dei cittadini. Oltre al danno, la beffa. Una valanga di soldi per l’inceneritore che non fa miracoli.Forse non tutti sapranno che di fatto, il decreto sui rifiuti approvato d’urgenza dal Parlamento obbliga la Campania a restituire allo Stato i fondi stanziati per l’ emergenza. Una vittoria tutta della Lega che ne aveva fatto esplicita richiesta. La Campania, invece, è indietro tutta. La crisi esiste ancora, solo che ripulite le strade del turismo, non fa più notizia, nemmeno all’ estero. L’operazione “ rifiuti sotto il tappeto “ è perfettamente riuscita. Vediamo se gli annunci riusciranno a far risalire il gradimento del Premier dopo le ultime vicissitudini. E Bassolino ringrazia.E NOI CITTADINI,CON LA TARSU OGGI DOMANI TIA, ALZATA ALLE STELLE COME LA METTIAMO, DOVREMO PAGARE SEMPRE DI PIU ‘ UN SERVIZIO IN MOLTE ZONE ADDIRITTURA INESISTENTE? PRENDIAMO IN SERIA CONSIDERAZIONE L’IPOTESI DI STACCARCI DALLA CAMPANIA!

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  2. A questi interessa poco dei rifiuti nelle strade, importante è la gestione del termovalorizzatore. De Luca non fa l’amministratore ma l’imprenditore della città. Salernitani attenti!

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