Nel toto sindaco Gagliano indebolisce la Ferrazzano e fortifica De Luca

Gagliano, mettendo insieme UDC e cespugli vari, guiderebbe un’alleanza di centro, alternativa a quella della Ferrazzano, favorendo di fatto De Luca.

Il progetto “muscolare” e suicida di Cirielli, del PdL o Principe Arechi, sta scavando un fosso alla Ferrazzano,  e incomprensibilmente, se lo stanno scavando intorno fino a restarne isolati e prigionieri.

Salvatore Gagliano Luigi Nocera

SALERNO. Con la candidatura decisa a “tavolino” di Anna Ferrazzano, il PdL, o meglio l’Associazione che fa capo al Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, “Principe Arechi”, il centro-destra si è dissolto e il PdL praticamente si è politicamente isolato.

Oltre all’UDC anche i partiti minori sono in rotta di collisione con il PdL. MPA, Popolari per il Sud, Noi Sud, non sono stati per niente ascoltati, tranne che convocati per comunicare la decisione finale di candidare a Sindaco di Salerno, la Vice di Cirielli Anna Ferrazzano, e chiederne l’appoggio. Le lamentele non si circoscrivono solo a questo episodio, bensì al fatto che non sono stati per niente coinvolti nella gestione amministrativa e nei processi politici provinciali che si sono caratterizzati con un continuo guerreggiamento fino a che l’UDC, si è chiamato ufficialmente fuori dalla Maggioranza, scontrandosi duramente con Edmondo Cirielli.

L‘UdC, non vuole proprio sentirne parlare di Cirielli. E’ accusato di voler comandare più che discutere.   Per il momento dichiara, per bocca di Luigi Nocera, di voler affrontare da soli, almeno per il primo turno, le prossime elezioni, indicando in Salvatore Gagliano il candidato che affronterà Vincenzo De Luca. Ma Nocera fa capire anche che le porte non sono del tutto chiuse, e pur avendo avuto un colloquio con il Sindaco di Salerno e avendo parlato chiaro, proseguirà a discutere con il Segretario Provinciale Nicola Landolfi, ricordando che si vota anche a Nocera Inferiore e che l’UDC vorrebbe candidare il Consigliere Provinciale Costabile D’Agosto. Luigi Nocera vuole discutere, ma vuole che si discuta guardando complessivamente all’intero territorio provinciale.

Le ultime due settimane sono state dense di avvenimenti, c’è stato il chiarimento tra Mara Carfagna e Silvio Berlusconi: finalmente, per buona pace di tutti, Nicola Cosentino non è più legato alla Camorra anche se è stato rinviato a giudizio; I toni sembrano essersi abbassati, e nel PdL si dovrebbe lavorare con il coinvolgimento di tutti e si dovrebbe arrivare ad un commissariamento o avvicendamento, delle segreterie provinciale e regionale, con l’inserimento di uomini della Carfagna; si è resuscitato Enzo Fasano, in veste di “equilibrista”, assumendo la guida cittadina del PdL, nel delicato compito di mettere insieme un partito agguerrito e rancoroso ma completamente isolato politicamente; c’è stata il conflitto tra comune e provincia per la gestione del termovalorizzatore; sono decollati a 49 € per il pubblico ma a costi esorbitanti per la collettività, i primi aerei dall’Aeroporto di Pontecagnano.

Tirando le somme, il risultato direbbe  che non c’è più niente di scontato e che la prima a saltare dovrebbe essere la Ferrazzano.

Mentre quello che si muove intorno al PdL e al PD è tutto in fermento, Salvatore Memoli si organizza ed è sempre più determinato a sfidare De Luca, ormai per lui andare contro il Sindaco di Salerno è una missione.  Allo stesso modo i Finiani con Sarno e Motta, hanno ufficializzato con delle primarie lampo e con una unica indicazione, Francesco Farina, salvo poi a rimetterla in discussione se anche a Salerno si dovesse andare verso il terzo polo.

I prossimi giorni e la settimana che verrà non sono da meno per quanto riguarda le aspettative, infatti oggi in città ci sarà Antonio Di Pietro, che certo non viene a cantare la serenata a De Luca, così come lunedì prossimo ci sarà in Città Pier Ferdinando Casini e Ciriaco De Mita, e a giudicare da come si stanno evolvendo le vicende nazionali, nemmeno loro vengono a suonare la serenata a Cirielli, anzi faranno il possibile per creare quanti più problemi è possibile, incominciando a mettere insieme tutti i partiti che a livello Nazionale hanno sottoscritto la Mozione di sfiducia a Berlusconi.

Questo però, per chi si illude, non si traduce necessariamente in una posizione di avvicinamento del Partito di Casini al Centro sinistra e alla chiusura di un accordo con De Luca. Questo Partito, in chiave democristiana di altri tempi, spara alla luna per cogliere il cielo, nel senso che pur avendo rotto i rapporti con Cirielli, come la maggior parte degli altri partiti che hanno contribuito alla sua elezione, è saldamente ancorato al Presidente Caldoro, non può e non vuole rompere del tutto e prima o poi si “aggarberebbe” di qualche altra cosa, e questa sua posizione “mezzana”, funge da minaccia per Cirielli, da avvertimento per Caldoro, da messaggio per Berlusconi evidenziando l’importanza politica, strategica ed elettorale dell’UDC e l’inadeguatezza della classe politica dirigente provinciale del PdL che non sa valutare le circostanze.

Ma di questo Cirielli non se ne cura e continua ad andare avanti nel suo progetto “muscolare” e suicida.

Cirielli e i suoi due fidi “marescialli”, Antonio Mauro Russo e Antonio Iannone, rispettivamente coordinatore e vice del PdL con il loro atteggiamento, stanno scavando un fosso alla Ferrazzano che va fino al centro della terra, ma la cosa più incomprensibile che quel fosso se lo stanno scavando anche intorno a loro.

Quindi, l‘UDC si gioca la carta di Salvatore Gagliano come candidato sindaco di una coalizione di centro che potrebbe diventare di centro-destra alternativa al Pdl, con il coinvolgimento dei partiti minori, e perché no anche dei finiani di Futuro e Libertà, senza escludere che della partita ci potrebbero essere anche quelli che al momento fanno riferimento alla Carfagna. Per quelli sarebbe troppo rischioso “affidarsi” alla dirigenza locale del PdL, che potrebbero giocare qualche brutto scherzo e escludere dalle liste all’ultimo momento Cammarota, Zitarosa e altri che non fanno parte dell’Associazione “Principe Arechi“. La partita è troppo grande perché possa essere presa alla leggera.

D’altra parte al PD e a Nicola Landolfi, va bene anche un terzo polo capitanato dall’UDC, in questo caso ad essere favorito sarebbe solo De Luca, e per evitare rischi si lavora per consolidare i rapporti con i Socialisti e per recuperare quelli con Sinistra Ecologia e Libertà.

E’ ovvio che un percorso del genere darebbe una connotazione all’alleanza di sostegno a Vincenzo De Luca più marcatamente politica, cosa che invece il Sindaco di Salerno non vuole per evitare di compromettere il feeling con gli elettori di destra, che invece indipendentemente dai sondaggi e dagli umori dell’ultimo momento, che è molto forte, motivo per il quale vorrebbe, sbagliando, congelare anche il simbolo del Partito Democratico.

Il percorso che ha portato alla candidatura a sindaco di Anna Ferrazzano non è stato tra i più democratici, al pari di un dentifricio è stata scelta da un sondaggio, oggi di sondaggi ne circolano e l’ultimo darebbe in un confronto diretto, De Luca al 65%, Ferrazzano al 10%, altri al 25 %.

Chi di sondaggi vive di sondaggi muore.

E’ chiaro che bisognerebbe aspettare che si delineino le candidature, perché si possa prendere sul serio un sondaggio, ma è altrettanto evidente che la politica non può seguire e farsi guidare dagli umori del momento. Le scelte devono essere politiche e se ci si crede bisogna portarle avanti indipendentemente dai sondaggi.

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