50 milioni di italiani al voto per i Ballottaggi amministrativi e i Referendum abrogativi

Referendum: Segni e Guzzetta – “votiamo si contro il Parlamento dei nominati” -.

Ballottaggi: influenzati dalle avventure private di Berlusconi.

Segni Guzzetta
Segni Guzzetta

ROMA – Le urne saranno aperte oggi dalle 8,00 alle 22,00 e lunedì dalle 7,00 alle 15,00. Si procederà subito dopo con lo spoglio: prima i referendum, poi i ballottaggi. I referendum saranno validi solo se almeno il 50% più uno degli elettori si saranno recati alle urne indipendentemente se voteranno bianca o nulla.

Si recheranno alle urne per i ballottaggi anche gli elettori di 22 province (tra cui Milano e Torino) e di 102 comuni superiori ai 15mila abitanti tra cui Battipaglia (16 sono i capoluoghi comprese città come Bologna, Firenze, Bari e Padova) riceveranno quattro schede: tre dei quesiti referendari, la quarta per il comune o la provincia. In quattro capoluoghi (Ferrara, Ascoli, Brindisi e Prato) le schede saranno addirittura cinque perché si svolgono ballottaggi per entrambi gli enti.

Tra centrosinistra e centrodestra è battaglia durissima. Delle 62 province, il centrosinistra ne aveva 50 e il centrodestra 8 (una era amministrata dalla Lega Nord, in tre di queste, si vota per la prima volta perché sono di recente costituzione). Dopo il primo turno l’opposizione nazionale di Centro-sinistra ne ha ottenute appena 14 mentre i partiti di governo sono saliti a quota 26. Su 30 comuni capoluogo il centrosinistra ne governava 25 e ne ha conservati 5, mentre il centrodestra è già salito da 5 a 9 e punta ad altri ribaltoni. Se il PD spera di ricavarne un beneficio dalle ultime “avventure” erotico-sessuali del Premier Berlusconi, il PdL cerca di far passare sotto silenzio ogni cosa del Cavaliere, per evitare scivoloni.

L’ultimo appello al voto rivolto agli italiani viene dai promotori del Referendum Giovanni Guzzetta e Mario Segni “votiamo tre sì, contro i partitini che fanno cadere i governi e che ricattano continuamente le maggioranze, contro il Parlamento dei nominati” -. I due sfidanti di queste elezioni Silvio Berlusconi e Dario Franceschini sono per il sì, anche se nei rispettivi schieramenti ci sono dei distinguo: nel centrodestra c’è la Lega, decisamente critica, nell’opposizione sono contrari Radicali e Idv, oltre ad alcu¬ni esponenti del Pd.

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