Il Sen. Andria a Monti: Il Governo riveda l’IMU agricola, è rigida e iniqua

IMU agricola, Andria (PD): “Il comparto da tempo è in crisi, lamenta disagi e vive una situazione difficile che rischia di ripercuotersi sull’economia del Paese”.

Una Battaglia di equità del PD. Il Governo riveda l’IMU agricola al momento rigida e iniqua.

Alfonso Andria

ROMA – L’IMU, questa sconosciuta. L’ultimo menagramo degli italiani. L’Imposta Municipale Unica, cacciata dalla porta dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per vincere le elezioni, è rientrata dalla finestra per fare cassa, solo che per farla entrare hanno costretto gli italiani a buttare giù i muri, rigonfia come è, di tutto il peso che prima Berlusconi e poi il Governo dell’impassibile Mario Monti le hanno attribuito per sfiancare le ultime difese economiche degli italiani.

E così se da una parte si fa cassa, dall’altra come al solito reprime il mercato della casa, già fermo da un tempo causando una moria a catena di imprenditori, di investimenti, di compravendidata e di lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro.

Bravo Monti, l’economista del c……, il missionario dei poteri forti in Europa, il principe dell’economia liberista, il salvatore dell’Europa, il tormentone della Merkel e di Sarkozy, nell’ossessione di fare cassa, reprime i consumi, reprime i mercati, deprime la classe lavoratrice, affama Pensionati e stipendiati, fa finta di “bonificare” l’ambiente politico-economico in cui si muove e che lo sorregge, e continua a rapinare gli italiani che ogni giorno devono fare i conti con i centesimi, ma ogni giorno devono assistere aruberie varie, di una classe dominante che continua nei suoi privilegi a scapito del resto del Paese.

Bravo Monti. E mentre le uniche ad averci guadagnato in questa vicenda sono gli speculatori finanziari e le Banche, una banda di pezzenti che guadagnano da 600 a 1600 euro al mese hanno sulle spalle il resto del paese che continua a fare i c…. propri senza il ben che minimo ritegno.

E accade con l’IMU che normalmente continuerà a fare appezzentire gli italiani, quelli più fortunati che si sono fatti una casa, e peserà anche sugli altri che stanno in fitto, poichè i proprietari faranno gravare sugli inquilini i costi di questo altro balzello. Eppure bastava introdurre una patrimoniale, o bastava un prelievo forzato a titolo di prestito sui depositi bancari a fronte del rilascio di Titoli di Stato a 5 anni, per fare cassa e magari abbassare di qualche punto percentuale il prelievo fiscale per avviare i consumi, e invece no le Lobby si sono difese e lo hanno fatto così bene che stanno portando il Paese alla rovina.

Un vecchio detto che dice: “La pecora si tosa, non si uccide...” per dire che se si vuole effetti positivi e a lungo termine, non bisogna esagerare. Ma questa classe dominante preferisce mantenere tutti i suoi benefici anche a fronte di essere presi con i “forconi“, come farà più prima che poi,  il mondo dell’agricoltura, di cui il Senatore del PD Alfonso Andria cerca di intervenire per effettuare una minima difesa riguardo all’applicazione dell‘IMU agricola, che va a gravare sull’industria primaria, con evidenti ripercussioni sui mercati e sulle famiglie.

“Il gruppo del Partito Democratico in Commissione Agricoltura al Senato iniziò, già nel dicembre dello scorso anno, la sua battaglia di equità, tesa ad impedire che le Aziende agricole italiane,  piuttosto che concorrere ragionevolmente, al pari di altri comparti, alla soluzione dei problemi connessi alla crisi economico-finanziaria, fossero colpite da un’IMU rigida ed indeterminata, e dunque iniqua, come concepita dal c.d. Decreto Salva Italia. Lo afferma il Sen. Alfonso Andria, Vice Presidente della Commissione IX che aggiunge: “Non abbiamo perso occasione per richiamare l’attenzione del Governo sulla necessità di rivedere l’IMU agricola. Lo abbiamo fatto attraverso emendamenti ai più recenti provvedimenti, audizioni in Commissione e mantenendo un continuo contatto con i territori e con le Organizzazioni rappresentative del mondo agricolo. In questi ultimi giorni, durante l’esame del Decreto fiscale, grazie al sostegno di tutti i Senatori PD, in particolare della Sen. Maria Teresa Bertuzzi, dei Capigruppo PD nelle Commissioni V e VI e del Collega Enrico Morando, siamo  riusciti ad offrire al Governo, che l’ha accolta, una proposta molto equilibrata e rispettosa delle esigenze di un comparto che da tempo lamenta disagi e vive problematiche che rischiano di limitarne la rilevante funzione nell’ economia del Paese”.

“Oggi il Senato, licenziando il provvedimento, ha di fatto stabilito che l’IMU a carico delle imprese agricole verrà definita il 10 dicembre, una volta ultimato l’accatastamento dei 600.000 fabbricati rurali entro il previsto termine del 30 novembre che amplierà la base imponibile consentendo di rimodulare al ribasso le percentuali oggi in vigore, troppo onerose, che avrebbero colpito indistintamente fabbricati e terreni di chi fa agricoltura e di chi specula”, continua il Sen. Andria che preannuncia un’attenta azione di monitoraggio che il PD non mancherà di assicurare, “affinché sia garantito il rispetto dei tempi, recuperando così equità, gradualità e sostenibilità a quella che è una vera e propria riforma tributaria del sistema agricolo”.

“Riguardo all’esenzione dell’IMU nelle zone di montagna – conclude Andriail Gruppo PD ha ottenuto che il Decreto del Ministro dell’Economia, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole, si rifaccia all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’ISTAT e alle leggi vigenti che definiscono Comuni montani quelli i cui territori per almeno l’80% superino l’altitudine di 600 metri”.

Il Senatore Andria perde tempo, l’insensibile ed ineffabile sig. Monti se ne fregherà, ormai fa parte di quel circolo dei quattro al quale si sono recentemente iscritti Pierluigi Bersani, Angelino Alfano e Pierferdinando Casini, aprendo una gara fra loro a chi più è più bravo nel sostenerlo. Suggeriamo al Senatore Andria di abbandonare la sua proverbiale signorilità e di mandarlo a fanculo non votando i suoi/loro provvedimenti e pretendendo aiuti e misure vere per risollevare il Paese.

Roma, 5 aprile 2012

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