La sanità pubblica e il manuale Cencelli

Per l’API, il manuale Cencelli nella Sanità pubblica, nuoce alla credibilità delle istituzioni.

Boccia: “Se la sanità pubblica versa in condizioni fallimentari la responsabilità è legata a scelte passate, a manager nominati e lottizzati. E la nomina del nuovo direttore amministrativo è purtoppo un’occasione persa”.

Flavio Boccia

SALERNO – “Buon lavoro al nuovo direttore amministrativo del Ruggi D’Aragona. Il dottor Antonio Squillante è sicuramente un professionista affermato, ma i partiti hanno perso un’occasione per recuperare credibilità agli occhi  dell’opinione pubblica. Il merito professionale cede il passo al tornaconto di chi detiene il potere. Continua a imperversare il manuale Cencelli in un momento di crisi profonda per le istituzioni”.

Così Flavio Boccia, coordinatore cittadino dell’Api-Alleanza per l’Italia, esprime il suo rammarico per l’ennesimo incarico politico nel settore della sanità pubblica: “avremmo preferito la nomina di un manager  esperto per una poltrona così delicata. Avremmo preferito un manager che potesse fregiarsi di risultati positivi in altre strutture sanitarie.  Registriamo invece l’ennesima nomina partitica. Una scelta che la gente non tollera più. La sanità è in ginocchio mentre la politica continua a infierire con scelte che saranno addebitate all’intera collettività”.

La crisi economica, i tagli del governo centrale, le difficoltà regionali non sono un alibi giustificabile: “se la sanità pubblica versa in condizioni fallimentari la responsabilità è legata alle scelte del passato, ai manager nominati secondo logiche spartitorie. E’ tempo di voltare pagina. La nomina del nuovo direttore amministrativo è purtoppo un’occasione persa”.

Salerno, 28 giugno 2012

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