Guerre per bande sacrificano la Città: Etica per il Buongoverno scrive al Prefetto

Etica scrive al Prefetto. Iniziative popolari sottoscritte da 800 cittadini disattese. Non si convoca il Consiglio da due mesi nemmeno per il rendiconto finanziario 2011.

Una maggioranza multicolore, priva di un programma, presa da guerre fra bande non affronta il consiglio comunale per paura e sacrifica gli interessi della città, il ruolo dei consiglieri comunali, il regolamento e lo Statuto Comunale, e più grave, gli stessi cittadini di Battipaglia.

Cecilia Francese

BATTIPAGLIA – Ci sono tre proposte deliberative sottoscritte da 800 cittadini che giacciono nei cassetti contro ogni forma di democrazia e non arrivano in Consiglio perchè questa Amministrazione è allergica alle richieste cittadine, perchè questo Sindaco non ha neanche idea di ciò che significa rispetto delle regole. Etica ha scritto al Prefetto di Salerno Gerarda Pantalone, per protestare e per far attuare il diritto che è di tutti noi.

“Le delibere devono arrivare in Consiglio, poi le boccino pure, ma i cittadini esigono rispetto” – scrive Cecilia Francese leader di etica per il Buongoverno, denunciando il Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro e la Sua Giunta.

Il Consiglio Comunale di Battipaglia non viene convocato, ormai da circa 2 mesi. Nonostante vi siano punti importantissimi da essere discussi, a partire dal Rendiconto del 2011 che ancora deve essere portato all’attenzione dell’organo consiliare, benché la normativa ne prevede l’approvazione entro il 30/aprile.

Le guerre per bande che stanno dilaniando una maggioranza multicolore, priva di un programma condiviso, che fin quando non trovera’ la quadra ai suoi delicatissimi equilibri interni ha paura di affrontare la prova del consiglio comunale. E sull’altare di questi equilibri vengono sacrificati interessi della città, il ruolo stesso dei consiglieri comunali, regolamento e Statuto Comunale, gli stessi cittadini di Battipaglia.

Da circa due mesi 800 cittadini battipagliesi hanno posto la loro firma in calce ad alcune proposte di delibera consiliare:
-Per rivedere le aliquote I.M.U. imposte dalla maggioranza a guida Santomauro;
-Per rivedere le tariffe della T.A.R.S.U. ;
-Per decidere la rottura del rapporto con Equitalia.

Questa maggioranza mostrando il piu’ alto disprezzo verso tutto cio’ che e’ partecipazione o iniziativa dal basso, non solo non ha minimamente tenuto conto di cio’ che richiedevano i cittadini, ma non convoca neanche il consiglio comunale per discutere di quelle questioni, in aperta violazione dello statuto e del regolamento consiliare.

L’art.79 dello Statuto Comunale, al comma 7 prevede che i cittadini possono “avanzare proposte scritte e sottoscritte, alla Giunta ed al Consiglio Comunale per l’adozione di relative deliberazioni.

Lo stesso art. 79, al comma 8 prevede che le proposte di iniziativa popolare devono essere “necessariamente poste al vaglio del Consiglio Comunale con le procedure ed i termini previsti per gli analoghi atti presentati dai consiglieri comunali”; L’art. 26 del Regolamento consiliare, prevede che per quanto riguarda le proposte di deliberazione presentate dai Consiglieri Comunali ( che valgono anche per le proposte di deliberazione di iniziativa popolare!) ” l’istruttoria amministrativa della proposta di deliberazione deve essere completata, sotto il coordinamento del Segretario Generale, entro 15 giorni dalla presentazione. Il Presidente del Consiglio Comunale Ugo Tozzi, provvede entro i successivi 15 giorni a convocare il Consiglio Comunale ed inserire all’ordine del giorno la proposta di deliberazione con l’annotazione del Consigliere proponente.”

In definitiva il consiglio comunale per discutere delle proposte deliberative di iniziativa popolare avrebbe dovuto essere convocato da oltre un mese! I guai della maggioranza, le sue lotte intestine, i tira e molla di chi entra e di chi esce, non possono e non debbono fare strame delle regole che disciplinano il funzionamento del consiglio comunale e dello stesso statuto.

Etica per il buongoverno non ci sta! Per questo abbiamo scritto al prefetto di Salerno chiedendo il ripristino delle regole piu’ elementari della democrazia nel comune di Battipaglia. Chi vuole “calpestare ” le regole in questo comune deve sapere che trovera’ nel nostro movimento un avversario inflessibile ed attento.

Battipagli, 13 luglio 2013

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