Conferenza stampa: XXIII Edizione “Da Eburum a Eboli”

Da Eburum a Eboli “ti ricordi di… anni ’60 ‘70 ‘80”: dal 16 al 21 luglio ritorna nel Centro Storico la manifestazione culturale giunta alla XXIII edizione.

La tradizionale manifestazione ebolitana, dal 16 al 21 luglio, ospita iniziative volte a promuovere e valorizzare il patrimonio artistico-culturale del territorio e tra eventi, mostre e gastronomia e una rievocazione de gli splendidi anni ’60, ‘70, ’80, si popola il bellissimo Centro storico di Eboli.

Da Eburum a Eboli-Staff-Conferenza Stampa-Palladino-Lavorgna-

EBOLI – Questa mattina, presso la Residenza Municipale, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del programma di eventi della manifestazione Da Eburum a EboliTi ricordi di… anni ‘60 ‘70 ‘80”, giunta quest’anno alla XXIII edizione.

Hanno preso parte alla conferenza stampa: il responsabile del Settore Cultura del Comune di Eboli Agostino Mastrangelo, la responsabile della biblioteca e mediateca comunale Teresa Meola, la funzionaria del Settore Cultura Lucia Fulgione, le due impiegate dell’archivio fotografico comunale Franca Puleo e Patrizia Falcetano, la prof.ssa Alessandra Gallotta, il consigliere comunale delegato alla Cultura Roberto Palladino, l’assessore alla Pubblica Istruzione Adolfo Lavorgna.

 Quest’anno la tradizionale manifestazione ebolitana, che puntualmente ogni anno popola il suggestivo centro storico, rievoca gli splendidi anni ’60, ‘70, ’80 e assume un particolare rilievo, offrendo un calendario fittissimo di appuntamenti.

Per ben sei giorni, dal 16 al 21 luglio, numerosissime sono le iniziative culturali volte a promuovere e valorizzare il patrimonio artistico-culturale del nostro territorio.

La programmazione, in particolare, è suddivisa in tre sezioni: eventi, mostre e gastronomia.  Inoltre, quest’anno la manifestazione – sempre più ricca e variegata – si estenderà in gran parte del centro storico, coinvolgendo il Chiostro di San Francesco, la sala concerto di San Lorenzo, Piazza Porta Dogana, il Giardino Vacca De Dominicis, il Mulino Morrone in via Barbacani, il Centro Ebart e la piazza Vestuti.

Durante la manifestazione il Museo Archeologico Nazionale resterà aperto dalle 19 alle 22 e il Gruppo Archeologico Ebolitano, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Eboli, organizza una serie di visite guidate presso gli splendidi palazzi nobiliari del borgo antico.

Grande è stata la partecipazione e l’entusiasmo sia delle famiglie e dei cittadini ebolitani che spontaneamente hanno offerto il proprio contributo alla realizzazione del tradizionale evento, sia delle numerose associazioni culturali presenti sul territorio.

Insomma il Complesso Monumentale di San Francesco, che ospita gli uffici culturali del Comune di Eboli, negli ultimi mesi, è diventato un crogiuolo di fermenti culturali, di idee, di momenti di confronti, utili alla perfetta riuscita dell’evento.

Si partirà, dunque, il 16 luglio con la serata inaugurale e si proseguirà fino al 21 tra mostre fotografiche, convegni, concerti musicali, presentazioni di libri, esposizioni di oggettistica, abiti, corredi, gioielli, laboratori di ceramica al tornio, aperture straordinarie, visite guidate e gastronomia.

Tra i numerosi eventi in programma nel chiostro di San Francesco verranno esposte, attraverso una scenografia particolarissima, le splendide foto dell’Archivio Fotografico Comunale di Luigi Gallotta, un patrimonio fotografico di grande pregio che racchiude nei suoi scatti la storia della nostra città, dei suoi luoghi, delle sue tradizioni.

Durante la conferenza stampa è intervenuto il consigliere comunale delegato alla Cultura Roberto Palladino: Si tratta di una manifestazione culturale di ampio respiro e l’Amministrazione Comunale, nonostante la difficile congiuntura economica, ha deciso di sostenere e rilanciare uno degli eventi più sentiti e suggestivi nell’ambito del calendario ebolitano, che sin dalla prima edizione ha mantenuto immutato l’entusiasmo e la partecipazione.

Quest’anno la manifestazione  ha fatto un importante salto di qualità, e questo grazie al lavoro di tutti, degli uffici e delle associazioni”.

“Mi preme innanzitutto è intervenuto l’assessore alla Pubblica istruzione Adolfo Lavorgna rivolgere i ringraziamenti, a nome di tutta l’Amministrazione, agli uffici culturali dell’ Ente, ai suoi collaboratori, al borsista dott. Gaetano Cici e ai due tirocinanti Giovanni PelleGiusy Gallotta, e a tutte  le associazioni.

Quest’anno ho visto grande condivisione e credo che questa sia la strada giusta anche per la programmazione culturale futura. Da Eburum a Eboli è per eccellenza l’evento di tutti gli ebolitani, un momento di aggregazione  dove ognuno potrà riscoprire gli usi, i costumi e le tradizioni della propria terra”.

“La splendida cornice del Centro Storicodichiara a questo riguardo il Sindaco di Eboli Martino Melchionda – , durante i sei giorni in cui si svolgerà la manifestazione,  diventerà il fulcro della città, animandosi di numerosi eventi che avvicineranno i visitatori al mondo della cultura e dell’arte.

Si tratta di un evento culturale di primo piano, di grande impatto che vuole essere un forte segnale di valorizzazione e promozione del borgo antico, quale risorsa indispensabile nell’ambito del rilancio turistico dell’intera città.

Ringrazio, dunque, l’ufficio cultura e tutte le associazione che numerosissime si sono adoperate con spirito di condivisione”.

Eboli, 13 luglio 2012

12 commenti su “Conferenza stampa: XXIII Edizione “Da Eburum a Eboli””

  1. Presentazione dell’evento in grande stile, é evidente che l’amministrazione punti molto sulla cultura, é chiaro lo sforzo divulgativo e di condivisione del patrimonio nostrano.
    Peccato che i bagni della biblioteca siano sistematicamente privi di sapone e carta igienica, che figura di ………basso rilievo

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  2. Personalmente ritengo che il Comune non abbia figure di rilievo per parlare di cultura, come non ne ha in ogni ambito. Invito a vedere la Sala Mangrella, la Sala che più di altre dovrebbe ospitare la Cultura….uno schifo…disegni tutti storti alle pareti, controsoffitto umido, senza un proiettore, un solo microfono a filo, casse bruciate…ma non vi vergognate ???……. Il delegato del Sindaco, non è AFFATTO all’altezza della situazione, lo stile grafico del manifesto, ricorda forme antiche ed obsolete degli anni 70 in cui andavano appena affaciandosi PC con sistemi DOS, in totale dissonanza con gli stili attuali usati da altre città sicuramente più all’avanguardia. Una foto di gruppo senza un senso alcuno, tutta “scollata” in cui ognuno si veste nel modo personale, che discosta dall’idea di GRUPPO che in questo caso bisogna dare.
    Ma quando penseranno TUTTI di andare a casa ???

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  3. “lo stile grafico del manifesto, ricorda forme antiche ed obsolete degli anni 70 in cui andavano appena affaciandosi PC con sistemi DOS”

    Titolo della manifestazione: “Ti ricordi di… anni ‘60 ‘70 ‘80”.

    Anche se obsoleto, come lo giudichi tu, è in sintonia con il tema proposto.

    “in totale dissonanza con gli stili attuali usati da altre città sicuramente più all’avanguardia”

    Le forme “più all’avanguardia” di cui parli non avrebbero avuto sintonia.

    Ragionare a volte può evitare brutte figure, non siate solo criticoni, cari ebolitani, ma se proprio volete AGITE!

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  4. Penso l’invito di cui sopra debba esser assolutamente considerato; quei manifesti possono colmare l’assenza di carta che nel primo commento rammentavo.
    Bisogna pro fare i conti con la durezza di…….. quegli anni

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  5. De Nicola ha pienamente ragione! Anche io sono molto critico verso l’Amministrazione comunale,ma parlar male di ogni iniziativa è proprio il colmo! Criticare,poi,un manifesto invocando l’avanguardia artistica…diventa eccessivo,se non ridicolo! E il De Nicola bene ha fatto a giustificarne lo stile in poche battute.
    Invece,cari ebolitani sapientoni, fareste meglio ad incoraggiare tutte le iniziative culturali e artistiche del nostro paese che sono di una spanna superiori,alla vicina Battipaglia!

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  6. Noi ebolitani siamo sempre stati criticoni e lo diceva , nel 1700, Gherardo degli Angioli in una poesia. A EBOLI “NEMO EST PROFETA IN PATRIA”, PERCHè SIAMO INVIDIOSI E ANZICHE’ INCORAGGIARE CHI SI METTE IN DISCUSSIONE ESPONENDOSI, SI CRITICA, SI RUBANO LE IDEE PER COPIARE E PER FARE COME L’ALTRO. IN POCHE PAROLE NON C’E’ SPIRITO DI COLLABORAZIONE , NON C’E’ RICONOSCIMENTO E SIAMO L’UNO CONTRO L’ALTRO. IN QUESTA SITUAZIONE SI PROGREDISCE POCO E CHI S’IMPEGNA DEVE SUDARE E FARE A GOMITATE. CIO’ NON SUCCEDE NELLA VICINA BATTIPAGLIA DOVE SI RICONOSCONO I MERITI E LE COMPETENZE PIU’ CHE A EBOLI

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  7. Il comune deve consentire a chi “fa cultura” di potersi esprimere, perchè il comune non “genera” persone che fanno cultura. E poi chi parla ha mai provato a produrre qualcosa? Che so: una poesia, un brano musicale, un qualsiasi lavoro che possa rientrare nel generico tema di “cultura”? Parlare è facile ma parlano spesso coloro che “dicono quel che sanno, ma non sanno quel che dicono”. Se amate il vostro paese costruite, non distruggete, aiutate chi lavora per tutti, come le associazioni che gratis si mettono a disposizione della comunità.

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  8. Mi rivolgo al bellimbusto che ieri sera, durante la presentazione di un libro, parlando di “inutili e sterili critiche” mi ha fissato volutamente ritenendomi l’unico ad Eboli ad essere stupidamente critico rifiutando le tante belle cose che quest’aamministrazione ha organizzato ed organizza ogni anno (ma quando mai!). I pensieri che spesso compaiono su questo blog sono la dimostrazione tangibile che non sono solo in questa battaglia di civiltà. Che coloro che esprimono il proprio pensiero, anche in maniera non politicamente corretta, non lo indirizza mai alla persona ma al ruolo che riveste e all’efficacia del proprio lavoro. Chi critica in maniera costruttiva lo fa perché per la propria città vorrebbe il meglio, lo fa perché vorrebbe vedere il nome della propria città sui giornali e non per fatti di criminalità, vorrebbe vederla meta di turisti che danno lustro alla città ed ossigeno all’economia. Non siamo retrogradi come tempo fa lo stesso bellimbusto ci ha apostrofato, abbiamo i piedi nel passato e la testa nel futuro: con la cultura si mangia caro lei, lo abbiamo sempre detto ma lei fa finta di non capire e ci deride solo perché qyuesto mondo non le appartiene nella maniera più assoluta. Secondo queste persone il rilancio di questa città passa solo attraverso mega centri commerciali e palazzoni bruttissimi pronti a distruggere le zone più belle del territorio. Stanno trasformando Eboli in uno dei tanti anonimi paesi dell’interland napoletano dove la gente non si fermerà neanche a comprare una bottiglia d’acqua. Stanno ipotecando il futuro dei nostri figli. Eboli città dalle occasioni perse (e ve ne poteri citare a decine). Ospedale: caput! Tribunale: caput! Pezzullo: caput! Cosa resta di economicamente valido in questo paese, quali speranze possiamo dare ai nostri figli? Nessuna. Beati voi, invece, che vi potrete permettere di mandare i vostri figli nelle belle università del nord e, tornando, sistemarli nei vostri studi o nelle vostre aziende. E degli altri? Ma chi se ne fotte, si arrangino o emigrino … per sempre.
    Un disastro economico presto ci travolgerà. Eboli assurta alla cronaca come crocevia di trafficanti di droga, un centro storico in mano agli speculatori che hanno riportato in città i vasci napoletani (tutto esentasse), spazzatura che mortifica lo sforzo dei pochi residenti più sensibili, una città nuova completamente allo sbando. Questo è il futuro che state scrivendo per noi. Siete i mandanti morali del disastro materiale e morale in cui sta sprofondando la città. Se abbiamo paura di uscire la sera tardi o far uscire i nostri figli, se la nuova economia giovanile passa attraverso lo spaccio di droga, non è la causa ma l’effetto di istituzioni assenti, ripiegate su se stesse ed autoreferenziali. Lontano dai problemi della gente sempre più indignata: mentre voi continuate a fare i giochetti per mantenere poltrone e poltroncine, incarichi e quant’altro per tenere in vita un organismo ormai morto. Le mie polemiche sarebbero sterili ed inutili? “Inutili” non credo vista la rabbia diffusa nei vostri confronti, “sterile” sicuramente ma solo perché i semi cadono su un terreno arido come lo è il vostro cuore per i problemi della città.
    ARMANDO VOZA

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  9. per Armando Voza, grazie…. al tuo coraggio di dire la verità… Grande. Ma questo è un muro di gomma…..ci vogliono le “spade”…..

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  10. Caro Templari… ti ringrazio perché confermi quello che vado dicendo da tempo a questi signori i quali, chiusi nel proprio cieco egoismo, assatanati di potere, convinti che tutto gli è dovuto, si sono allontanati dai reali problemi della gente (eppure del loro malgoverno si presume che anch’essi ne dovrebbero rimanere vittima, o no?). Mi fa rabbia la loro indifferenza, la loro alterigia, la loro convinzione che noi, comuni mortali, non possiamo comprendere i grandi disegni dell’universo ai quali stanno lavorando. Che mediocri. Sappiamo noi a quali disegni stanno lavorando. In fondo Eboli è un paesone e le cose si sanno, e quel che si dice in giro su molti di questi individui non rende loro grande merito. Vengo a conoscenza che il mio duro intervento sia stato letto dai padroni del vapore e che il contenuto sia stato, ovviamente, disprezzato. Se fossero persone intelligenti si fermerebbero solo un istante a pensare non a come sono state dette le cose ma a cosa è stato detto. Usare un linguaggio così forte è ovviamente voluto solo perché è l’unico modo di attirare l’attenzione. Quello che da tempo diciamo è un sentimento diffuso in molti cittadini ma questi signori continuano a far finta di nulla. A dispetto di voi, noi che stiamo tra la gente abbiamo il reale polso della situazione e, credetemi, cari signori il sentimento che molti nutrono nei vostri confronti non è per nulla tranquillizzante. Ma voi continuate a far finta che tutto vada bene e che tutto funzioni bene “Tanto alle elezioni, romettendo qualcosa, questi idioti continueranno a votarci”. Beati voi. Quando rimetterete i piedi a terra, quando scenderete dal vostro piedistallo sarà sempre troppo tardi. Ma tutto questo potrebbe anche essere a vostra conoscenza ma l’obiettivo a cui tendete è, e resta, sempre quello di mantenere il potere. Stare dentro la macchina amministrativa è meglio che starne fuori. Si possono ottenere più cose stando nella stanza dei bottoni che fuori. E’ questo il potere a cui tendete? La riposta non può essere che affermativa altrimenti chi rimarrebbe ad amministrare una barca che sta affondando, un paese pieno di problemi irrisolti e/o che non sapete risolvere? Ma gli sciocchi ed incompetenti continuiamo ad essere noi (almeno così credete). Una cosa è certa: non passerete MAI alla storia come dei buoni amministratori di questo paese. Fra un secolo scriveranno forse su di voi e non avranno certamente parole di elogio. Una bar aperto, un lido, un posto di lavoro per sé per un partente o un amico, un piccolo appaltuccio non valgono la propria dignità di uomini. I vostri figli e nipoti un giorno potrebbero anche vergognarsi di voi. Se voi valete questo … problemi vostri.
    Ripeto, tutto questo mai contro la persona, per la quale nutrirò sempre profondo rispetto, ma contro il ruolo che questa riveste.
    Da un ebolitano che ancora non ha capito come gira il mondo.
    Armando V.

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