L’Impianto di Biomasse in località Isca, lo ha autorizzato la Provincia

Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “il Comune di Eboli agisce nel pieno rispetto dell’Ambiente e dell’interesse della collettivita’. La citta’ non cresce alimentando paure e sospetti infondati”.

La Provincia di Salerno ha convocato la Conferenza dei Servizi e ha autorizzato l’Impianto. Il Comune ha analizzato il progetto, e ha posto condizioni e obblighi come: la filiera corta nell’ambito dei 70 km; una centralina di monitoraggio collegata al comune; il massimo del ristoro che sarà impiegato in opere necessarie al quartiere.

Martino Melchionda-Ilario Massarelli

EBOLI – Questa mattina, presso la Residenza Municipale, si è tenuta una conferenza stampa relativa alla realizzazione dell’impianto per la produzione di biogas da biomasse, che sorgerà in Contrada Isca di Eboli.

Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda e l’assessore all’Ambiente Ilario Massarelli, a seguito delle dichiarazioni rilasciate alla stampa da alcuni esponenti politici di opposizione, hanno chiarito ed illustrato ai giornalisti presenti e al presidente del Comitato di Quartiere Fiocche Valeriano Di Stefano la situazione e l’articolato procedimento che ha condotto, nel pieno rispetto della normativa vigente, e dopo l’acquisizione di ben 18 pareri favorevoli dei diversi Enti preposti, alla realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica, alimentato da biomasse agricole. E intanto un comitato spontaneo di lavoratori in cerca di occupazione, chiedono di essere garantiti per poter lavorare nell’Impianto di Biogas, in via di realizzazione alla località Isca di Eboli.

Impianto biogas-Comitato di disoccupati

L’Amministrazione Comunale ha agito ed intende continuare ad agireinterviene l’assessore all’Ambiente Ilario Massarelli nel pieno rispetto del principio di trasparenza. Pertanto, ci stiamo impegnando ad accelerare l’iter di accesso agli atti, affinché chi ne ha fatto richiesta, possa verificare l’intero iter che ha portato all’avvio dei lavori, e l’intero progetto.

L’Amministrazione, durante l’iter che, in sede di Conferenza dei Servizi convocata dalla Provincia di Salerno che ha autorizzato l’impianto, ha analizzato con cura il progetto, ponendo importanti condizioni e obblighi.

In sede di convenzione stipulata fra Comune di Eboli e società promotrice, difatti, abbiamo richiesto ed ottenuto che l’alimentazione dell’impianto avvenga utilizzando una filiera corta, utilizzando produzioni agricole nell’ambito dei 70 km e – fra le altre cose – siamo riusciti ad avere la presenza di una importante centralina di monitoraggio delle emissioni nell’aria di azoto e di altre sostanze potenzialmente inquinanti. Centralina che sarà collegata direttamente con gli uffici comunali, cui quotidianamente giungeranno i relativi dati.

Nella convenzioneconclude l’assessore all’Ambiente – è stato anche ottenuto il ristoro nella misura massima consentita dalla legge, ristoro che sarà utilizzato per realizzare opere di pubblica utilità in quel quartiere”.

“La realizzazione dell’impianto di biomasse – dichiara il Sindaco di Eboli Martino Melchiondaè stato autorizzato dalla Provincia di Salerno, e l’iter autorizzativo ha visto un intervento puntuale ed efficace dell’Amministrazione Comunale, che ha chiesto ed ottenuto importanti ed ulteriori precauzioni, tese a mitigare il più possibile l’impatto dell’impianto in questione.

Il Comune, difatti prosegue il primo cittadino – non ha il potere di decidere se un impianto che riguardi la produzione energetica da biogas possa essere realizzato o meno sul territorio cittadino. Tale potere, difatti, è posto dalla normativa nazionale in capo alla provincia od alla regione, a seconda delle dimensioni dell’infrastruttura.

La politica nazionale si muove, da tempo, in questa direzione; esiste una norma precisa che impone regole chiare per favorire la realizzazione di  impianti di questo tipo. La procedura in sede di conferenza di servizi è durata mesi, proprio perché il Comune di Eboli ha inteso  garantire ogni cautela per l’ambiente e per i propri cittadini.

Il rischio era quello che si procedesse alla realizzazione dell’impianto, a prescindere dalla posizione dell’Amministrazione, che, invece, ha posto numerosi ed importanti vincoli e controlli a tutela dell’ambiente. Sono giunti ben 18 pareri favorevoli degli enti a vario titolo preposti; allorquando dovesse emergere qualsiasi tipo di criticità, ovviamente supportata da elementi chiari e scientifici,  l’Amministrazione Comunale sarà la prima ad agire in tutte le sedi possibili.

Noi siamo aperti al confronto e all’ascolto dei cittadini, delle associazioni, dei comitati di quartiere, che peraltro hanno assunto un atteggiamento responsabile. Nel frattempo, inviterei talune forze politiche, che peraltro amministrano la Provincia di Salerno che ha autorizzato l’impianto, ad astenersi dal propalare notizie infondate, alimentando inutili  allarmismi e  paure.

Si tratta di un problema serio, che attiene alla cultura civile di una comunità.

Ad Eboli taluni attori della politica, pur di contrastare questa amministrazione, alimentano i peggiori istinti, insinuano timori che non hanno nessun fondamento, alcuna ragion d’essere. Per questa strada, si finisce per trasformare ciò che aiuta l’ambiente, in ciò che lo danneggia.

L’Amministrazione Comunale – conclude il sindaco – continuerà a vigilare con grande attenzione, anche attraverso la costituzione di un comitato tecnico, assieme ad esperti che provengano anche dalle associazioni di tutela dell’ambiente, che potrà garantire che tutto avvenga nel pieno rispetto del territorio”.

Eboli,  29 settembre 2012

7 commenti su “L’Impianto di Biomasse in località Isca, lo ha autorizzato la Provincia”

  1. Se è vero quello che si dice in questo articolo vuol dire che certe persone hanno perso il contatto con la realtà. Altro che politica al servizio del territorio.Qui , sembra, si faccia solo demagogia e populismo in nel puro stile che li caratterizza, stile ispirato dal principale esponente di questa corrente. Il principio è noi dobbiamo essere sempre presenti anche a costo di dire stronzate megagalattiche e diventare ridicoli. Sembra l’atteggiamento di chi è in grossa difficoltà e cerca visibilità a tutti i costi perchè la struttura mentale non consente nessun’altra variante a questo tipo di comportamento. Mi scuso se appaio comico per qualcuno ma penso che alla fine a ridere della mia comicità non sarete voi. Continuate così che ci andate diritti diritti nel…………baratro.

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  2. Quanto detto vale nella stessa misura, più o meno, anche per Sel. Su questo argomento Sel ha fatto una figuraccia, sempre ammesso che sia vero ciò che dice l’articolo, e se da un lato abbiamo un consigliere provinciale che non sa cosa si fa in provincia dall’altro sel ha fatto addirittura allarmismo informativo parlando di rischi per l’ambiente dopo che però si è seduta, con il suo esponente apicale Rosania, insieme a Vecchio al tavolo tecnico. Siamo al paradosso, questi pensano che la gente abbia l’anello al naso. Anche nella scelta dei nomi non hanno fantasia quel famoso tavolo si poteva chiamare in tanti modi ma tecnico proprio no.

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  3. Se la centralina di monitoraggio delle emissioni di azoto ed altre sostanze inquinanti,funzionerà come le videocamere di sorveglianza del quartiere Borgo,possiamo stare tranquilli. Infatti dopo essere costate 300.000 euro non hanno mai funzioneto per 6 anni! E il comune se ne è accorto solo dopo che gli inquirenti non sono riusciti a risalire ai colpevoli dell’incendio per mancanza di fotogrammi.
    Un’altra presa per i fondelli si sta prospettando a Femmina Morta. E le opposizioni che,invece ,sono maggioranza alla Provincia(ente inutile autorizzante) fanno anche finta di preoccuparsi della salute dei residenti,con inutili interrogazioni demagogiche.

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  4. Gentile sig Cicalese, ma le sembra normale che questo Comune non abbia nel suo interno professionalità tali da comprendere il funzionamento di apparati “di comprensione stupida” quali la videosorveglianza ??? E ci si debba rivolgere senze e per qualsiasi ragione a esterni cui si pagano consulenze smisurate ??? C’era bisogno di attendere gli eventi per capire che tutto il parco installato e il sistema di cablaggio è totalmente obsoleto ??. Ma allora i tecnici al Comune a cosa servono ?? Io sono dell’idea che il Comune debba essere il luogo della creatività, che ci si debba circondare delle professionalità atte alla crescita del paese…..forzatamente mi fermo qui….!!

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  5. “Le centrali a biomasse sono comunque inceneritori. Non c’è nessuna differenza tra un inceneritore che brucia spazzatura e le biomasse. I danni sono equiparabili. In riferimento alla biomassa, è la più pericolosa in quanto oltre ai danni sopracitati dalle nano molecole, il problema è che questi inceneritori ad olio possono incenerire qualsiasi cosa, anche olio di scarto industriale. Di fatto nelle biomasse si può incenerire di tutto, come in quelli pubblici. I danni da biomassa e da inceneritore sono drammatici, la comunità scientifica lo sa benissimo…” tratto da un articolo su http://www.arezzonotizie.it...
    E’ solo un piccolo esempio.
    Cittadini di Eboli LEGGETE e svegliatevi!!! Non date la colpa alla politica e basta. Muovetevi come sta facendo da mesi tutta la VALLE DEL SELE!

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  6. Circola da tempo per Eboli il cosidetto “libro dei Tumori” che accerterebbe un preoccupante incremento dei decessi per neoplasie nella nostra città. In particolar modo il cancro al colon sembra legato, purtroppo, all’annoso inquinamento della falde acquifere a causa dell’inquinamento del territorio. Era proprio il caso di insediare questo stabilimento nella nostro territorio già drammaticamante mortificato da queste morti?
    Il neo assessore Massarelli ( non sapevo che fosse esperto del settore: ero fermo al vending di cetriolini sott’olio ) parla di centralina per il monitoraggio dell’inquinamento. Oppurtuno l’intervento di Cicalese: se funziona come le video camere e tutto ciò che ad eboli richiede manutenzione ed è all’abbandono, stiamo a posto!

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  7. Vorrei dare un contributo sull’argomento tanto delicato ricordando che il problema prioritario nelle nostre zone è il selvaggio smaltimento dei “residui” di manufatti edili conteneti fibre di amianto. Mi permetto poi di sufferirvi un libro scitto a due mani da un mio caro amico e Maestro “Giulio Tarro” e dal prof. Antonio Giordano, che per anni negli USA è stato un ricercatore di punta.
    “Tumori, Campania Terra di veleni”, Editore: il Denaro costo 10 euro.
    E’un libro bianco sul disastro ambientale in Campania e sui rapporti dell’inquinamento delle matrici ambientali (Acqua, aria e suolo) e lo sviluppo di malattie genetiche e di varie forme di cancro.

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