Il Presidente Napolitano incarica Enrico Letta di formare il Governo

Letta è il nuovo Premier incaricato: «Siamo in terra incognita, ma sono fiducioso».

Enrico Letta: a 46 anni, il terzo premier più giovane della storia della Repubblica. Il primo rimane Giovanni Goria 43enne nel 1987, poi Fanfani (45). Che fu anche il più anziano (79).

Enrico Letta
Enrico Letta

ROMA – «Un governo di servizio al Paese. Definirei così l’idea con cui mi ripresenterò alle Camere se scioglierò la riserva». Con queste parole Enrico Letta ha comunicato di aver accettato con riserva l’incarico di formare il nuovo governo da Giorgio Napolitano. Dopo aver accolto «con una sorpresa pari al senso di responsabilità» la notizia dell’incarico, il vicesegretario dimissionario del Pd è salito al Colle alle 12,30 alla guida della sua monovolume, chiamato dal capo dello Stato a formare «un governo che non nascerà a tutti i costi, ma solo se ci saranno le condizioni». Dopo quasi un’ora di faccia a faccia con Napolitano, le parole d’ordine, ripetute più volte da Letta durante il suo primo discorso da premier incaricato, sono «umiltà», ma soprattutto «senso di responsabilità» («perché questa situazione inedita e fragile non può continuare»). E si tratta di un peso così grande che «se posso permettermi, la sento più forte e pesante della mia capacità di reggerla». Ma andare avanti si deve, perché il Paese «ha bisogno di risposte», ha spiegato «l’enfant prodige» della politica italiana che, a 46 anni, è il terzo premier più giovane della Repubblica. Il pensiero va in particolare a «quella parte del Paese che non ce la fa più», ai giovani e a tutti coloro che da tempo si trovano alle prese con «un’emergenza» ormai diventata «insopportabile». Ma «l’obiettivo è anche quello di moralizzare la vita pubblica del Paese che ha bisogno di nuova linfa».

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Giovanni Goria
Giovanni Goria

Enrico Letta, l’enfant prodige, è il terzo premier più giovane della Repubblica: da quando esiste, tale sarebbe lo status anagrafico di Enrico Letta, di suo già abituato a intascare record di precocità (fu il più giovane ministro di sempre, alle politiche Comunitarie nel ’98 col governo d’Alema). Il primato però è ancora nelle mani del democristiano Giovanni Goria, incaricato nell’anno 1987, barba fluente, economista provetto, ma che dovette gestire la pesante eredità Craxi, per finire impallinato dai suoi stessi colleghi di partito. Poi scomparso troppo presto, solo cinquantenne, dopo esser finito nelle secche di Tangentopoli.

Amintore Fanfani
Amintore Fanfani

L’ETERNO FANFANI – Dopo di lui, l’eterno Fanfani, protagonista assoluto della Prima Repubblica, capace di essere il secondo più giovane (45enne) nel primo dei suoi cinque governi (1954). E poi il più anziano nell’ultimo (79enne nel 1987). E tornando a Letta, al di là della fatica e del subbuglio che l’hanno portato (quasi) a Palazzo Chigi, rimane il fatto che è il primo premier «politico» inedito dal 1999 (ovvero, da allora, tutti gli altri da Berlusconi a Prodi, erano già stati presidenti in passato se si è esclude l’incarico a Monti – appunto, tecnico -). Ad ogni modo, a seguire, eccovi la lista completa dei presidenti del Consiglio ( al primo incarico) dal più giovane al più anziano.

Giovanni Goria 43 anni: 1987
Amintore Fanfani 45 anni: 1954
Enrico Letta (premier incaricato) 46 anni: 2013
Aldo Moro 47 anni: 1963
Bettino Craxi 49 anni e cinque mesi: 1983
Massimo D’Alema 49 anni e sei mesi: 1998
Emilio Colombo 50 anni: 1970
Francesco Cossiga 51 anni e 9 giorni: 1979
Giuseppe Pella 51 anni e tre mesi: 1953
Mario Scelba 52 anni: 1954
Giulio Andreotti 53 anni e un mese: 1972
Mariano Rumor 53 anni e cinque mesi: 1968
Giuliano Amato 54 anni e un mese: 1992
Giovanni Leone 54 anni e sette mesi: 1963
Arnaldo Forlani 54 anni e dieci mesi:198o
Giovanni Spadolini 56 anni e sette giorni: 1981
Romano Prodi 56 anni e nove mesi: 1996
Silvio Berlusconi 57 anni: 1994
Fernando Tambroni 58 anni: 1960
Ciriaco De Mita 60 anni: 1988
Lamberto Dini 63 anni: 1994
Antonio Segni 64 anni: 1955
Alcide De Gasperi 65 anni : 1946
Mario Monti 68 anni: 2011
Adone Zoli 69 anni: 1957
Carlo Azeglio Ciampi 72 anni: 1993

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Roma, 25 aprile 2013

1 commento su “Il Presidente Napolitano incarica Enrico Letta di formare il Governo”

  1. “Bella ciao” UN RICORDO
    Oggi 25 aprile Festa della Liberazione
    i Partigiani canteranno “Meno male che Silvio c’e'”
    L’enfant prodige ha raggiunto un altro traguardo,certo il “prodige” sarebbe stato maggiore se il suddetto non fosse figlio di parlamentare ed europarlamentare dc e nipote di cotanto zio,un esempio di come nel 21simo sec.gattopardescamente la casta si rinnova,dando l’idea di un finto cambiamento,se ci trovassimo di fronte al rampollo di classe operaia che con merito raggiungesse questi traguardi( Clinton figlio di una infermiera vedova,Tatcher di un droghiere)allora e solo in questo caso potremmo dire di essere in una democrazia compiuta!
    Berlusconi ha vinto su tutta la linea. Tale situazione insperata fino a sei mesi sorgono grazie a Grillo e la sua “band” di niet.
    Se avessero creato un governo credibile,(ma con Grillo tale aggettivo è una pura illusione)pd-m5s Berlusconi sarebbe scomparso per sempre dal proscenio politico e invece ce lo sorbiremo fino alla fine, dubito che venga condannato.
    Tuttavia ora essendo anche il suo partito al governo dubito che accadrà?
    Le leggi “serie” lotta alla corruttela,falsi in bilancio, (berlusconi dovrà restituire l’IMU)etc tutti quelle questioni a lui invise ritengo che saranno trattate “aliunde”
    Purtroppo, nonostante i gravi problemi dell’Italia, qui non si può fare altro che un sottile gioco di strategia, una partita a scacchi. Ovviamente, nessuno che abbia un minimo di intelligenza politica può credere che B. abbia assunto un profilo da statista e voglia formare un governo per affrontare i problemi del paese. Presto, quando sarà il momento opportuno, riprenderà a fare l’incendiario e rovescerà il tavolo. Se avesse intenzioni buone accetterebbe un governo con pochi punti di economia e legge elettorale. Ma,mira a un governo politico di largo respiro, con programma ampio e articolato per mettere il pd con le spalle al muro e scaricare su di esso la responsabilità della rottura, prima ancora che il governo nasca o dopo poco tempo di vita del governo nato.

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