Salerno: Assemblea Provinciale del Comitato Acqua Bene Comune

Oggi lunedì, 27 gennaio 2014, ore 17.00, al Mumble Rumble, via Loria 33, Pastena di Salerno, Assemblea provinciale del Comitato “Acqua bene comune”.

Nonostante l’esito del referendum del 12 e 13 giugno 2011, il diritto all’acqua e alla sua gestione democratica a tutt’oggi è fortemente messo in discussione dai tentativi del Governo del nostro Paese, sotto la spinta delle lobbies (“La SPECTRE” dell’acqua) nazionali e mondiali.

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – “L’Acqua è un diritto, non una merce”, e proprio per la sua importanza e perché è vitale per l’umanità che la “SPECTRE” dell’acqua, vorrebbe metterci su le mani, o meglio vorrebbe metterci il “rubinetto” e decidere se chiuderlo o lasciar correre fino all’ultima goccia quell’acqua che, al contrario proprio per la sua importanza non solo non dovrebbe essere nemmeno a pagamento come il sole, la pioggia, il mare e l’amiente e qualsiasi cosa è fondamentale per la vita, ma dovrebbe essere protetta da ogni attacco speculativo..

Nei paesi poveri, già sta succedendo, in quelli ricchi si cerca in maniera diversa come spianare la strada, e si inizia a piccoli passi, poi ci penserà la “SPECTRE” come fare per monopolizzare tutte le singole aziende che con la complicità di politici pericolosissimi sorgono quà e là in tutto il Paese. In Campania già si sta andando in questa direzione e in più con la scusa di migliorare l’acqua potabile, controllata e straordinariamente buona si è introdotto l’Affare delle “CASE DELL’ACQUA”, un affare che se dovesse replicarsi in tutti i comuni della Regione Campania, così come ha previsto l’ATO Sele 4 che ha suggerito ai comuni una Società che le deve realizzare senza nessun altro confronto, al costo medio di circa 40mila euro per impianto, frutterebbe un business di 17 milioni di euro.

La fornitura e la gestione della “Casa dell’acqua” è stato affidata alla Società Sidea s.r.l. di Molino del Piano (FI), anche alla luce della ricerca di mercato realizzata dall’ATO Sele 4, giusto approvazione della Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 68 dell’ 8 agosto 2012., non un primo ma un ulteriore passo verso la commercializzazione dell’acqua potabile con la scusa di eliminare l’uso delle bottiglie di plastica e di purificarla e addizionarla, prelevandola però dall’acquedotto e conseguentemente consentendo, con la scusa di risparmiare rispetto all’acquisto di acqua minerale, di far lievitare il prezzo fino a 50 euro per quintale. Ma che bravi.

POLITICAdeMENTE già se ne è occupato di qyesto Business, e lo ha fatto in più di un’occasione, innanzitutto aderendo alla Campagna Nazionale “SALVA L’ACQUA” promossa da Padre Alex Zanotelli, e poi divulgando questi imbrogli riportati in tanti articoli uno dei quali dal titolo: Il Business della “Casa dell’Acqua” da 17milioni di € arriva anche a Battipaglia.

E così tutti quelli che intendono salvare l’acqua pubblica dai tentacoli della SPECTRE si mobilitano come il Comitato Acqua Pubblica di Salerno che fa sapere in una nota che, nonostante l’esito positivo del referendum del 12 e 13 giugno 2011, il diritto all’acqua e alla gestione democratica e partecipativa dei cittadini a tutt’oggi è fortemente messo in discussione dai tentativi del Governo nazionale del nostro Paese, sotto la spinta delle lobbies dell’alta finanza.

E così, mentre la nostra proposta di una legge alternativa di iniziativa popolare per l’acqua pubblica già da alcuni anni depositata in Parlamento non viene ancora discussa, i Governi nazionale e regionali cercano di ignorare la volontà popolare che si è espressa proprio con il voto referendario.

È cosa nota che le emanazioni di nuovi atti legislativi sia nazionali che regionali per il riordino del settore idrico vanno in ben altra direzione. Questo è anche il caso dell’attuale Giunta regionale della Campania che sta portando avanti un disegno di legge (ddl 204/2013) che, in contraddizione con il risultato referendario, favorisce i processi di privatizzazione, rafforzando il potere della Gori SpA nonostante questa società mista (avente come capofila Acea SpA e Suez SpA) abbia maturato nei confronti della Regione un debito per 283 milioni di euro.

Le motivazioni che ci spingono ad andare avanti in questa battaglia vanno al di là delle modalità di gestione del servizio pubblico dell’acqua; un discorso che il Comitato Acqua Pubblica di Salerno cercadi allargare anche alla gestione di servizi inerenti altri beni comuni, come rifiuti, trasporto, scuola pubblica, sanità. La questione non è solo di sottrarre alle logiche del mercato la gestione dell’acqua, ma anche di riaffermare il diritto alla democrazia e alla partecipazione di cittadini, utenti e lavoratori di detti servizi alla gestione della “cosa pubblica”.

Per informare dei rischi che comporta l’approvazione di questa legge e per verificare il da farsi per cercare di bloccarne l’approvazione, il Comitato Acqua Pubblica Salerno invita i cittadini a partecipare all’assemblea provinciale che si terrà alle ore 17.00 di lunedì, 27 gennaio 2014, presso la sede del Mumble Rumble in via Loria 33, a Pastena.

La tutela della qualità dell’acqua per il Comitato Acqua Pubblica risulta essere importante così come lo è quella della salute, principio per il quale oggi tutti noi ci battiamo affinché venga rispettato e garantito nella nostra città.

Salerno, 27 gennaio 2014

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