Pontecagnano: Il PD è contrario agli affidamenti esterni

Affidamenti esterni del Piano di Zona e dei  servizi cimiteriali: l’ira del PD.

Per il Gruppo consiliare del PD, entrambe le questioni hanno suscitato tensioni e polemiche anche al di fuori del comune. Presentata al Sindaco un’interrogazione inviata per conosceza alla Corte dei Conti e all’ANAC.

Giuseppe Lanzara-Nunzia Fiore- Francesco FuscoGerarda Sica-Giovanni Ligurso--gruppo-consiliare-pd-pontecagnano
Giuseppe Lanzara-Nunzia Fiore- Francesco FuscoGerarda Sica-Giovanni Ligurso–gruppo-consiliare-pd-pontecagnano

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

PONTECAGNANO – Nel corso della mattinata, i cinque consiglieri comunali del Partito Democratico di Pontecagnano Faiano Nunzia Fiore, Francesco Fusco, Giuseppe Lanzara, Giovanni Ligurso e Gerarda Sica, hanno posto al Sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica e per conoscenza alla Corte dei Conti e all’ANAC (L’Autorità Nazionale Anticorruzione), a mezzo interrogazione con risposta scritta, il problema degli affidamenti esterni e dei procedimenti adottati dall’Amministrazione nell’ambito di diversi settori.

Fra questi, i consiglieri del Partito Democratico contestano, in particolare, la cattiva gestione dell’Ufficio di Piano Territoriale S4 e dei servizi cimiteriali. Su entrambe le questioni, che hanno suscitato tensioni e polemiche anche al di fuori del comune, essi attendono ora chiarezza e provvedimenti, nell’auspicio di un governo finalmente sano ed operoso.

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Al Sindaco
Comune di Pontecagnano Faiano

e p.c.

A.N.A.C.  Autorità Nazionale AntiCorruzione
e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Piazza Augusto Imperatore, 32  00186 Roma

Al Sig. Procuratore regionale della Corte dei Conti
Via Piedigrotta, 63  80122 Napoli

Al Sig. Assessore al Bilancio
Al Sig. Segretario Generale

Comune di Pontecagnano Faiano

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta.

                Egr. Sig, Sindaco,

in qualità di Consiglieri Comunali del Partito Democratico di Pontecagnano Faiano riteniamo utile, al fine di rendere trasparenti e puntuali gli atti amministrativi, che l’Ente faccia delle riflessioni in materia di affidamenti di servizi a prescindere se essi siano o meno sotto o sopra soglia e ad evitare di camuffare azioni effettuate senza atti e copertura di spesa con atti a posteriori facendoli  passare quale normale procedura.

Negli atti pubblicati recentemente all’Albo pretorio dell’Ente, ad avviso degli scriventi, non viene osservato il giusto procedimento ed in alcuni casi non è riscontrabile che venga tutelato l’interesse generale e diffuso sia in riferimento alla trasparenza che della economicità dei servizi e della loro efficacia.

Nel merito all’affidamento dei servizi si nota, almeno nella maggior parte degli atti adottati, un costante ricorso ad un affidamento diretto, a volte invocando l’urgenza, senza, a ns. avviso, un giusto procedimento che tenga conto dei  criteri irrinunciabili di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza con cui si vuole realizzare, nell’ottica di principi manageriali propri delle imprese private, una più celere e snella azione amministrativa e allo stesso modo rendere possibile il controllo, a quanti interessati, sull’azione degli amministratori e dei funzionari che adottano i provvedimenti.

In riferimento all’affidamento di servizi sotto soglia comunitaria sarebbe appena il caso che il Comune, in un’ottica di trasparenza amministrativa, si dotasse di un elenco delle imprese per l’ esecuzione di servizi di importo fino alla soglia comunitaria, diviso per categorie, da sottoporre a revisione ad es. triennale. Negli atti che vengono assunti non traspaiono, quasi mai, le modalità di scelta del contraente anzi, il più delle volte, ci si trincera dietro la sola necessità dell’urgenza.

La stessa invocazione d’urgenza con cui spesso viene giustificato un affidamento di un servizio ad un’impresa è utilizzato in modo largo quando invece, è lapalissiano che, per urgenza, deve intendersi l’obbligo di immediata attuazione dovuto ad un  procedimento eccezionale per il disbrigo di determinate pratiche non preventivabili e prevedibili. Non pensiamo che rientrano nella logica dell’urgenza ad es. le iniziative delle manifestazioni natalizie e o quelle legate al funzionamento dei servizi sociali di cui al piano di zona in quanto le azioni sono tutte preventivabili.

Spesso, invocando l’urgenza, vengono affidati servizi ad imprese senza la preventiva valutazione se le stesse  posseggano davvero i requisiti per poterli svolgere e la necessaria esperienza e se abbia mai svolto la tipologia dei servizi che si intendono affidare. Spesso si ricorre all’affidamento di un servizio che si limita alla mera, camuffata richiesta di fornitura di personale arrivando, nel fissare il  corrispettivo, con la quantificazione in ore delle prestazioni necessitanti. Procedura tendente ad aggirare le norme relative al costo del personale che alla fine conseguono  il solo obiettivo di far lievitare i costi. A noi sembra che, in questi casi, la gestione dei servizi sia improntata ad azioni raffazzonate ed improvvisate che portano ad erogare agli utenti servizi scadenti e dispendiosi  in termini economici. In molti atti non è rinvenibile alcun tentativo, quando si tratta di necessità di utilizzo di risorse umane, di verifica se le professionalità necessarie siano rinvenibili fra il personale dipendente o in Enti del comparto, attivando magari l’istituto del comando in modo da avere professionalità pronte a costi sicuramente più contenuti e professionalmente più complete. In altri termini sarebbe opportuno valutare se non sia più vantaggioso, sia economicamente che ai fini della prestazioni, costituire albi di operatori cui ricorrere, anche in maniera occasionale, ogni qualvolta ne ricorrano le necessità.

Crediamo altresì che sia fuorviante la costituzione di Uffici ad es. “l’Ufficio di piano territoriale S4”  in cui non risultano indicate con chiarezza funzioni e compiti posti in capo a un numero considerevole di funzionari mentre viceversa  si opera, mediante ricorso ad affidamento di servizi, a ricercare all’esterno risorse umane e  professionalità necessitanti per farlo funzionare.

Altra questione è l’adozione di atti tesi a sanare situazioni pregresse. Potremmo sbagliarci ma molti atti che hanno le caratteristiche di debiti fuori bilancio vengono sanati a posteriori adottanti atti anche dopo un periodo di due anni assumendo impegni sul redigendo bilancio. Pensiamo, forse sbagliando che per definizione il debito fuori bilancio è  un’obbligazione assunta al di là degli stanziamenti del bilancio di previsione, ovvero che si sarebbe potuta assumere a termini di autorizzazione del bilancio preventivo, e che tuttavia non è stata assunta ritualmente sotto il profilo del diritto amministrativo e dell’ordinamento giuscontabile in particolare. In altri termini è l’ipotesi delle obbligazioni assunte o comunque sorte senza far luogo a regolare impegno e senza tramutarsi successivamente in residuo passivo. In alcuni casi dagli atti che hanno tali caratteristiche  si riscontrano, per tipologie similari, una notevole differenza dei costi.

Ad es., ma potremmo citarne altre, nella determina 241 del  27 marzo 2014 la fornitura, nell’anno 2012, del feretro, trasporto salma ha un costo di € 1.700,00 Iva compresa mentre nelle determine 242 e 243 del 26 marzo 2014, nell’anno 2013, il costo è pari ad € 1100 Iva compresa con una differenza di costi pari al 35%. Gli impegni di spesa vengono effettuati sul redigendo bilancio 2014 quando le somme impegnate e liquidate presentano più le caratteristiche di debito fuori bilancio. Altro comportamento che si riscontra è l’affidamento, anche se per costi non eccessivi di tipologia di lavoro e servizi, ad una medesima Ditta. L’interesse dell’Ente va tutelato anche in questi casi procedendo, ad avviso degli scriventi, con la creazione di  un albo delle imprese di fiducia diviso per categorie o per particolari  tipologie procedendo ad appaltare i servizi sulla base del costo per intervento quale ad es può essere il servizio di tumulazione.

Tutto quanto premesso gli scriventi Consiglieri Comunali presentano interrogazione scritta alla S.V. per conoscere, alla luce di quanto esposto, quali provvedimenti adotterà nel merito di quanto segnalato ed ottenere copia  dei provvedimento e/o direttive emananti. Avvertono che la presente viene rimessa alla Corte dei Conti Sezione Regionale della Campania e che di fronte all’inerzia e al ripetersi dei comportamenti innanzi segnalati provvederanno  a rimettere alla Corte dei Conti Regionale gli atti che continueranno a presentare le patologie innanzi riportate.

Pontecagnano Faiano lì, 4 aprile 2014

Nunzia Fiore  Francesco Fusco                 Giuseppe Lanzara                 Giovanni Ligurso                 Gerarda Sica

Pontecagnano Faiano, 4 aprile 2014

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