Centri di riabilitazione contro l’ASL: Si va verso lo Stato di agitazione

I Centri di Riabilitazione della Sanità Privata accreditati scendono sul piede di guerra contro l’ASL. Si va verso lo Stato di agitazione. Subito un tavolo prefettizio

Parisi (Anffas), Gambardella e Polizzi (Aspat), denunciano l’ennesimo atto grave e penalizzante dell’ASL Salerno sui tetti di spesa. La cattiva programmazione e un errore contabile di fatto evidenziano una sottostima storica del fabbisogno. Tutto a danno degli assistiti e delle famiglie.

Polizzi-Parisi.Bisogno-Gambardella
Polizzi-Parisi.Bisogno-Gambardella

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese 

SALERNO – Si è tenuta nella mattinata di ieri presso il Centro Polidiagnostico Check Up (zona Industriale) di Salerno, una conferenza stampa dei rappresentanti del Coordimento dei Centri di riabilitazione della sanità privata accreditata per denunciare l’ennesimo atto grave e penalizzante dell’ASL di Salerno relativamente alla delibera 931/2014 sui tetti di spesa, che di fatto, mette in condizione le strutture socio-sanitarie e assistenziali di sospendere i servizi, non avendo la forza di poter sopportare il peso n termini economici oltre che non aver nessuna garanzia dell’effettivo pagamento delle stesse ove mai si volesse continuare nell’erogazione degli stessi.

All’incontro sono intervenuti Salvatore Parisi, Coordinatore regionale ANFFAS Campania e responsabile nazionale del Progetto ANFFAS Sud, Pier Paolo Polizzi, Presidente regionale ASPAT (Associazione Sanità Privata Accreditata Territoriale) e Antonio Gambardella, Coordinatore regionale ASPAT, i quali hanno denunciato l’ennesimo atto grave e penalizzante che l’ASL di Salerno ha compiuto delle persone assistite e delle famiglie con l’attuazione della delibera 931/2014 che stabilisce i tetti di spesa, e di fatto, mette in condizione le strutture socio-sanitarie e assistenziali di sospendere i servizi. 

Bisogno-Gambardella
Bisogno-Gambardella

Le due organizzazioni, l’ANFFAS e l’ASPAT hanno evidenziato una anomalia dell’Asl di Salerno , la quale pur prendendo atto di un errore di attribuzione di 2 milioni e mezzo di euro rispetto all’anno precedente, in capo alla struttura Commissariale di napoli, ha comunque ritenuto di assegnarli senza una opportuna correzione da parte della Regione, a differenza di come hanno fatto le altre ASL della Regione, causando l’evidente risultato: che i servizi sociosanitari, semiresidenziali e residenziali erogati a favore dei disabili e degli anziani già da questo mese non avranno la copertura finanziaria da parte dell’ASL Salerno e pertanto si dovrà interrompere ogni attività specifica.

Antonio Gambardella dell’ASPAT ha sottolineato: “Dal 17 di ottobre a seguito di un errore contabile avallato da questa Direzione Generale dovremmo procedere alla chiusura. Noi non lo faremo, ma per quanto tempo potremo resistere? E mentre nelle altre ASL si attende la correzione della delibera da noi si è partito in quarta, ma correzione a parte la sottostima del fabbisogno è storica – e si chiede sottolineando come non vi sia nessuna forma di tutela da parte della politica e ad esempio sottopone all’attenzione una slide nella quale si notano le disparità di attribuzioni rispetto ai valori singoli – E’ possibile che la provincia di salerno deve essere sempre penalizzata e rispetto ad una errata programmazione manca la politica che ci tuteli?

C’é preoccupazione ed interesse per i nostri assistite e per le maestranze – Dice Salvatore Parisi dell’ANFFAS – Nel mese di ottobre ormai è istituzionale che ci vediamo qui ed invece di parlare dei bisogni e delle famiglie dei nostri assistiti dobbiamo parlare di scelleratezze.In tutte le ASL c’é stata collaborazione tranne che nella nostra e nonostante si è preso atto dell’errore la DG non ha voluto ascoltarci. Un errore – prosegue Parsisi – di 2milioni e mezzo di euro che significano tagli per 2500 prestazioni ad assistiti con patologie gravissime. Una situazione che è emersa in tutta la sua drammaticità nella lettera di Nicoletti quando ci comunica che dal 17 ottobre 2014 l’ASL non si assume responsabilità. Perché mai dovremmo assumercele noi? Forse perché si fa leva sul nostro senso di responsabilità?

Polizzi-Parisi.j
Polizzi-Parisi.j

Il nostro – continua Parisi – è un atto di denuncia forte: E’ il decadimento dei valori civili e sociali. Per questo abbiamo attenzionato anche la Prefettura per un Tavolo specifico, perché c’è una seria possibilità che tante persone con disabilità restino a casa. Ogni anno abbiamo stretto la cinghia, siamo arrivati all’ultimo foro. Stiamo soffrendo e con noi anche i nostri dipendenti. – Parisi affonda ed evidenzia con rammarico – l’ASL non salvaguarda il nostro territorio. Chiediamo un incontro ad horas al Direttore generale Squillante. I nostri bilanci sono gravati dai ricorsi che facciamo per difenderci eppure riusciamo ad assicurare i servizi con rette del 50-70%. Ormai siamo eroi e dono eroi anche i nostri collaboratori e le famiglie”.

Dello stesso avviso è anche Pier Paolo Polizzi dell’ASPAT: Il problema non è solo salernitano è regionale. Già nel passato abbiamo dimostrato, e ora rileviamo che non è solo un errore,  è un atto rituale con effetti devastanti ricadenti nella “regressione tariffaria” nel senso che tu lavori, ma io non ti pago. Non dimentichiamoci che la parte pubblica ha l’obbligo della continuazione assistenziale, noi no, Allo stesso modo non si può assimilare l’attività specialistica con la presa in carico di un cittadino disabile. Viviamo l’assurdo di non aver un contratto. Abbiamo solo un rapporto prevalente con la Regione ed è Stefano Caldoro che ci deve dare  delle risposte- e concludendo – Dobbiamo entrare nell’ordine di idea che la spesa sanitaria deve tenere conto di due elementi: I LEA e la quota paritaria. Questi problemi devono essere risolti con una Cabina di Regia: Sanità – Politiche sociali; e per questo è necessario trasportare la Vertenza a Napoli”.

Ma quello della Struttura commissariale Regionale è veramente un errore contabile di 2milioni e mezzo di euro, oppure è una precisa volontà che si ripete ogni anno da settembre a gennaio? Ad un errore si pone subito rimedio, ad un vizio è più difficile, soprattutto poi se questo vizio si incrocia con sprechi e privilegi consolidati come nel caso delle prestazioni in ALPI che consente di ai medici, come nel caso dell’ASL Salerno di dividersi 75 milioni di euro e consentendo a molti di loro di guadagnare fino a 350mila euro circa all’anno solo per il 2013 di ALPI, cifre da capogiro che se immaginiamo estese a tutte le 7 ASL campane possiamo immaginare il livello dello scandalo ALPI fin dove arriva. Bastava solamente risparmiare il 3% sull’ALPI e si sarebbero potute assicurare le continuità e i livelli assistenziali. Ma questi conti perché non si prestano ad errori?

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RSA
ASL Popolazione ISTAT al
1/1/2013 BUDGET QUOTA IN EURO
PRO CAPITE
AVELLINO 428.523 € 7.940.000,00 € 18,53
BENEVENTO 283.651 € 4.250.000,00 € 14,98
CASERTA 908.784 € 18.720.000,00 € 20,60
NAPOLI 1 972.788 € 10.470.000,00 € 10,76
NAPOLI 2 1.022.845 € 18.650.000,00 € 18,23
NAPOLI 3 1.059.706 € 10.820.000,00 € 10,21
SALERNO 1.093.453 € 10.970.000,00 € 10,03
TOTALI 5.769.750,00 € 81.820.000,00
MEDIA REGIONALE PRO CAPITE = € 14,18

Salerno, 24 ottobre 2014.

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