Eboli, Convegno-Dibattito: “Nella città dolente”, 50 anni di scempi e di condoni

Venerdì 5 dicembre, ore 17,30, Sala conferenze Scuola “V. Giudice”, Piazza della Repubblica, Eboli, Convegno sul Libro “Nella città dolente” di Vezio De Lucia.

Il Convegno-dibattito è stato organizzato dall’Associazione “Eboli Nuova”, che si prefigge li scopo di dare voce ai diritti di cittadinanza, e discutendo del Libro di Vezio De Lucia, cerca di dare risposte alle recenti “cronache alluvionali” ma soprattutto alla storia del “cemento” degli ultimi 5o anni.

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da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Le recenti e tristi “Cronache alluvionali” e il dibattito sullo “Sblocca Italia” hanno portato alla ribalta le analisi di Vezio De Lucia sulla politica urbanistica in Italia negli ultimi cinquant’anni narrate nel suo recente libro “Nella città dolente”. Un recente articolo di Montanari apparso su “MicroMega” (17 novembre 2014), evidenziava, tra l’altro, che: Vezio De Lucia ha spiegato (Nella Città dolente, 2013) che la storia del cemento cominciò davvero quando la Democrazia Cristiana rinnegò Fiorentino Sullo e la sua ottima legge urbanistica, che ci avrebbe lasciato un’Italia diversa.

L’associazione “Eboli nuova”, nata per dare voce ai diritti di cittadinanza, aveva già avviato un dibattito interno sulla “Politica politicante” che, per dirla con le parole di Salvatore Settis,diventa uno strumento al servizio della devastazione delle Istituzioni e dello Stato mirata alla spartizione delle spoglie, al feroce saccheggio di risorse comuni e pubbliche per il vantaggio dei pochi”.

Vezio De Lucia
Vezio De Lucia

Le ormai periodiche e documentate narrazioni di disastri annunciati, sparse con par condicio dalle Alpi alla Sicilia, inducono a riflettere anche i più disincantati sulla necessità di ripensare politiche e modelli culturali di gestione del territorio.

Infatti, è ormai un dato sempre più riconosciuto che le catastrofi, il degrado ambientale e paesaggistico, la devastazione del patrimonio storico, non sono fenomeni accidentali e isolati, confinati in aree storicamente e ciclicamente afflitte da particolarità geomorfologiche, da occasionali imprevedibili errori umani, o di radicate distorsioni in ambiti sociali ristretti, ma il frutto di consapevole orientamento di governo sull’uso e la gestione delle risorse del territorio. E’ un indirizzo equamente consolidato su tutto il territorio nazionale, con alcune lodevoli varianti locali, che purtroppo non modificano il quadro generale.

Guido Panico
Guido Panico

Il Giardino d’Europa”, frutto della secolare e pacifica interazione del meglio dell’ambiente e del genio umano, diventa sempre più inguardabile e impraticabile.

L’impietoso indicatore del saldo negativo dei flussi turistici internazionali verso il nostro paese è una triste conferma del deterioramento non solo dell’immagine ma della precarietà e dell’insicurezza che diamo dei nostri territori.

Nel nostro piccolo anche le recenti polemiche sulla “Casa del Pellegrino” e su quello del Cosiddetto “Housing sociale”, con tutti gli strascichi politici e amministrativi conseguenti, sono la cartina di tornasole che, come dice sempre il Settis “Una nuova dimensione politica avanza con passo lento, incerto desultorio: è la politica dei cittadini, che si forma e si esercita non necessariamente contro, ma sicuramente malgrado la politica dei politici di mestiere.

Ernesto Pappalardo
Ernesto Pappalardo

Su questi temi l’associazione culturale “Eboli nuova”, invita la cittadinanza a discutere, partendo dalle analisi Vezio De Lucia che nel suo ultimo libro “Nella città dolente”, spiega le vicende e i protagonisti che hanno dettato le linee della politica urbanistica in Italia dal primo dopoguerra fino ai giorni nostri.

Il Convegno Dibattito organizzato dall’Associazione “Eboli Nuova“: «“Nella Città dolente” mezzo secolo di scempi, condoni e signori del cemento, dalla sconfitta di Fiorentino Sullo a Silvio Berlusconi» si terrà venerdì 5 dicembre alle ore 17,30 nella sala multimediale degli Edifici Scolastici “Vincenzo Giudice” di Piazza della Repubblica.

Interverranno:

Vezio De Lucia
Urbanista

Alfonso Andria
ex senatore ed eurodeputato

Guido Panico
Università degli Studi di Salerno

Antonio Manzo
Caporedattore de Il Mattino

Ernesto Pappalardo
Direttore del Centro studi ANCE
(Associazione Nazionale Costruttori Edili) di Salerno

Franco Luongo
Vice presidente Ordine degli  architetti di Salerno

Vito Pindozzi
Presidente “Eboli nuova”

Dopo gli interventi sarà aperto il dibattito con i convenuti al convegno, fino alle 20,30.

Eboli, 25 novembre 2014

7 commenti su “Eboli, Convegno-Dibattito: “Nella città dolente”, 50 anni di scempi e di condoni”

  1. Questi Sinistri di Sinistra, dove stavano quando i loro Compagni del PCI, del PDS e del PD invadevano le Città Campane per trasformarle in Bunkers di cemento armato?
    Eboli, prima del 1970, fu infarcita da colate di cemento in tutti i quartieri, senza alcun accorgimento delle distanze e delle altezze. Così nascevano i ghetti di Pezza Paciana, del Paterno Sud, della Casba nella zona sud della statale 19 e dello scempio di strade di piano interrotte da palazzi a 5 piani e da muraglie Cinesi.
    Dove stavano questi Sinistri di Sinistra, quando Vincenzo De Luca, in combutta con Ciriaco De Mita, deviavano la tre corsie che attraverso il Picentino doveva arrivare direttamente all’anulare di Eboli, per poi continuare per il sud?
    Dove stavano i personaggi sopra elencati quando il cementiero Vincenzo De Luca, riempiva Salerno di Cemento Armato e chiudeva la Città in una Cortina di Ferro Cimentato?
    Ora vengono a Eboli a raccontare fandonie per tentare di riparare ai danni provocati dai loro Compagni di Partito in 20 anni di Amministrazione clientelare e affaristica.
    State lontani da noi, intellettuali falliti, nessuno più vi crede voltagabbana di tutte le occasioni. E non è finita, attendo con ansia di ascoltare le panzane che racconterete il 5 Dicembre, per contarvi quante falsità racconterete.

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    • CARO ELIO, IL 25 C.M. HANNO RINVIATO A GIUDIZIO SETTE TRA CONSIGLIERI ED EX CONSIGLIERI DELLA GIUNTA DEL TUO CARO CALDORO, PER TRUFFA E PECULATO,OVVEROSIA HANNO RUBATO.
      NEL GIORNO DI OGGI CHE SI FESTEGGIA IL FONDATORE DEL PSI TURATI, (una amara considerazione), TRA IL VECCHIO PSI CRAXIANO, E IL NUOVO CALDORIANO, LA MUSICA E’ LA STESSA….
      QUESTI I FATTI,LE CHIACCHIERE INTERESSATE STANNO A ZERO!
      😉

  2. Mia madre, che ha quasi 93 anni ed ha una memoria di ferro, dice sempre, quando ci mettiamo a tavola, che il cibo confezionato da nuora e badante è una schifezza rispetto a quello che, a suo tempo, confezionava lei. Forse qualcosa di vero la dice, ma non gli passa neanche per l’anticamera del cervello l’idea che ci possano essere gusti diversi e diversi scuole di cucina. Non la cotraddiciamo per atavica educazione verso gli anziani e perché è oramai troppo tardi aprirgli la mente a un altro modo di pensare. Ad Elio Presutto, che è ancora giovane, consiglierei sommessamente di non sputare solo veleno verso degnissime persone, esclusa la mia naturalmente, che non vanno in giro per l’Italia a raccontare fandonie ma a rappresentare questioni su cui tutto il mondo moderno oggi s’interroga. Se poi considera la sua opera e le sue valutazioni un assoluto indiscutibile, faccia pure, non lo contraddiremo.

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    • Esimio Dott. Prof. Pindozzi, auguri a sua Madre e a tutti gli anziani di Eboli. Il veleno ha annebbiato solo e sempre la mente degli Intellettuali della Sinistra Marxista, i quali, pur di giungere al potere, hanno tradito Marx e la Giustizia Sociale, trasformandosi in banderuole orientate dal vento del Potere. Quello che scrivo è solo Storia e, certamente, non ritengo che sia scevra da mie vedute personali e contestabili. Racconti i fatti e i misfatti e non si culli su allusioni che non ledono minimamente le mie stanche membri.

  3. Caro Eugenio, quando parlate di gente inquisita mi invitate a nozze. Tralasciando le mie inquisizioni, tutte fasulle e mai dimostrate, ti ricordo che in questa Nazione allo sfascio, tutti rubano e solo i poveri vanno in carcere. Solo per ricordo, ti trasmetto una mia vecchia dissertazione.
    __________________________________________
    PER GLI STOLTI CHE IGNORANO LA STORIA, CONSIGLIO DI LEGGERE LA LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALLA VEDOVA CRAXI

    Cari Compagni Socialisti e RadicaLiberali.
    Il 16 Gennaio ricade l’anniversario della morte di uno dei più grandi Statisti Italiani. Bettino Craxi seppe interpretare il rinnovamento della Politica Italiana e Mondiale. Con lui iniziò il riscatto internazionale della nostra Nazione, con estremo coraggio, contro l’imperialismo Americano che, dopo averci salvato dal Fascismo e dal Nazismo, ci sottoposo al suo giogo, per dominare indirettamente i mercati del Mediterraneo e del Medio Oriente. Ci aiutarono economicamente ma non riuscirono ad imporci la loro falsa Democrazia, dominata dai Capitalisti, dagli Schiavisti e dai Militari. Ancora oggi, gli Italiani, riconoscenti, accorrono in aiuto della loro Politica, per la lotta al terrorismo, alla proliferazione dell’uso dell’Atomo a scopi bellici ed all’affermazione della Libertà dell’Uomo.
    I Socialisti, i RadicaLiberali ed i puri Democristiani della Prima Repubblica, con i loro ideali progressisti e riformisti, diedero la spinta Culturale per realizzare una compiuta Democrazia (Statuto dei Lavoratori, Assistenza Sanitaria accessibile a tutti, Divorzio, Aborto assistito, leggi sulle Pensioni, Assistenza Sociale, Assistenza dell’Infanzia, Sport, Scuola di merito e non di classe, Concordato con il Vaticano, Industrializzazione, Viabilità Autostradale, Infrastrutture, Lavoro, Ricerca, Libertà di Stampa e di Pensiero, Mezzi di Comunicazioni di massa, Esportazione, valorizzazione dei Mari, salvaguardia dell’Ambiente, rinnovamento delle Strade Ferrate, l’Antimafia ed anti Organizzazioni Criminali affine, -Legge Martelli-, Provvedimenti a favore del Mezzogiorno e delle Isole, Autonomie Locali, Regioni, definizione pacifica dei Confini, ammodernamento dell’Agricoltura, rivalutazione di Parchi e Foreste, Salvaguardia e rivalutazione dei Beni Culturali, Musei, Pinacoteche, Biblioteche, Monumenti Artistici, ristrutturazione dei Beni Archeologici e Storici, Umanità, Libertà e dignità del Cittadino, accoglienza degli Stranieri e dei Derelitti, rifugio per i Perseguitati Politici e +++), ora minacciata dalle Caste e dalle Lobbie, che non si rassegnano al travolgente avanzamento del nuovo, che distruggerà il loro insano egoismo.
    Bettino Craxi, con grande intuito e chiara visione della Politica Mondiale, capì che, la Pace nel Medio Oriente, si poteva ottenere con l’aiuto, finanziario e Culturale dei poveri ed oppressi Popoli della Palestina e delle aree circostanti (malamente imitato da D’Alema, oggi), senza nulla togliere al Popolo di Israele.
    Da novello Robin Hood, nella Foresta del Giustizialismo Catto-Comunista, tolse ai ricchi per finanziare la Cultura Socialista ed i Popoli oppressi. I Comunisti, invece, si fregavano i soldi del Popolo Russo e frodavano i soldi dei poveri lavoratori delle Coop, dell’Unipol e delle Imprese Pubbliche, per pagare i Funzionari del loro Partito (a Salerno ricordo un certo De Luca), per impossessarsi del Potere Politico ed Amministrativo Italiano. I Democristiani Sinistrorsi, frodavano ricchi e poveri per rimpinguare le tasche personali (Scalfaro, De Mita, Prodi, fino all’infinito).
    Bettino Craxi, intuì che l’Italia, solo geograficamente unita, con un Centro Nord, ricco e potente ed un Meridione e la Sicilia, poveri ed indifesi, aveva bisogno di riscoprire i valori ed i mezzi, per riunificare idealmente ed economica la Nazione. Con Giuseppe Garibaldi e la legge Craxi a favore delle imprese del Sud, riuscì a ridestare, in tutti gli Italiani benpensanti, i sentimenti di Patria e di fratellanza. A questa colossale opera di rilancio economico dell’ex Regno delle due Sicilie, parteciparono, con la loro Cultura ed intelligenza, i Compagni Giacomo Mancini (Calabria), Enrico Quaranta (Salerno), Rino Formica e Claudo Signorile (Puglia), Salvo Andò e Salvatore Lauricella (Sicilia), Caldoro padre e figlio e Giulio Di Donato (Napoli), Silvano Labriola, Carmelo Conte (Eboli, Salerno, Campania, Italia), i Democristiani Aldo Moro (Puglia), Emilio Colombo (Basilicata), Bernardo D’Arezzo (Campania) e milioni di Amministratori Regionali, Provinciali e Comunali.
    Memore degli insegnamenti di Nenni, Lombardi, De Martino ed ispirandosi alla Rivoluzione Francese, lottò per l’affermazione della Libertà, dell’Umanità e della fratellanza tra i popoli, giungendo a difendere ed imporre l’Europa Unita.
    Solo l’Odio e l’Invidia di uomini che non avevano saputo avvertire la rivoluzione Culturale del rinnovamento e del Riformismo Democratico, lo fermarono e lo trucidarono vilmente, nel Parlamento Italiano.
    Cari Compagni, non alleatevi con i Forcaioli di Bettino, non lottate per il Potere fine a se stesso, difendete, invece, il Pensiero del Socialismo Democratico e Riformista.
    Caro Bettino, illumina, col tuo Spirito, gli stolti ed i carnefici che, un giorno non lontano, innalzeranno, riconoscenti, Monumenti alla tua Memoria e di quella di tutte le vittime del loro Odio e della sete di Potere e ricchezze.
    Che Dio ti abbia in Gloria.
    Il Socialista “Prigioniero Politico”

    p.c. Alla Stampa Italiana ed internazionale, a Radio Radicale,alle Tv Italiane, al Blog di Massimo Del Mese.

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  4. Opportuna e lodevole l’iniziativa di presentare il libro di Vezio De Lucia “La città dolente “Il titolo è suggestivo, dal sapore dantesco .Nel recensire il libro lo storico e meridionalista prof Piero Bevilaqua ,autore del libro “La città infernale” la- mentava la debole influenza della cultura urbanistica
    presso l’opinione pubblica e presso i gruppi intellettuali.Rendita urbana ,speculazione immobia-
    re,consumo e devastazione delle aree agricole:insom-
    ma la cementificazione quale elemento di un distorto
    modello di sviluppo economico-Ultima è arrivato,
    sulla via della cementificazione il decreto”Sbolcca
    Italia: da rottamare afferma il prof .Tommaso Monta-
    nari.
    PS. Il dott .Elio Presutto ha data una sua fantasiosa
    interpretazione della lettera del presidente Napolitano il 18 gennaio 2010 alla vedova Craxi,in occasione del decennale della morte del marito.
    Lettera seria ben altrimenti della panzane del nostro
    autore.
    16 dicembre 2014 dott.giuseppe leso

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