Terapia sperimentale alla Nefrologia di Eboli mentre l’Ospedale chiude

Avviata presso l’U.O. di Nefrologia dell’Ospedale di Eboli diretta dal Dott. Gigliotti un protocollo Terapia sperimentale.

L’equipe del dott. Gigliotti prima in Campania è stata scelta per sperimentare su 4 pazienti, affetti da glomerulonefriti non responder alla terapia immunosoppressiva tradizionale, il Rituximab, un farmaco biologico, appartenente alla categoria degli anticorpi monoclonali anti CD-20.

Giuseppe Gigliotti
Giuseppe Gigliotti

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Nella giornata di ieri è stato avviato presso l’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi Centro Prevenzione Diagnosi e Cura delle malattie renali del Presidio Ospedaliero Maria SS Addolorata di Eboli“, diretta dal dott. Giuseppe Gigliotti della cui equipe ne fanno parte i Dirigenti Medici: Dr. G. Bovi, Dr. F. Budetta, Dr. A. Petrosino; il Responsabile Immunopatologia Renale, Dr. M. Nigro; il Tecnico di Laboratorio, Sig.ra E. La Porta; Il Coordinatore, Sig. M. Garone; un protocollo di terapia sperimentale, in regime Off-Labell, riguardante 4 pazienti affetti da glomerulonefriti non responder alla terapia immunosoppressiva tradizionale.

Si tratta di 3 donne ed un uomo, provenienti da Angri, Salerno, Pontecagnano e Battipaglia, di età compresa tra 35 e 55 anni, già trattati per circa 18 mesi con schemi di terapia consolidati, comprendenti l’utilizzo di steroidi ad alte dosi, micofenolato, ciclosporina, ciclofosfamide, purtroppo senza alcun risultato clinico in termini di risoluzione della nefropatia autoimmune da cui risultano essere affetti.

rituximab-
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Il prodotto utilizzato, il Rituximab, è un farmaco biologico, appartenente alla categoria degli anticorpi monoclonali anti CD-20, di recente entrato a far parte dei protocolli terapeutici oncologici, in sostituzione degli schemi di chemioterapia tradizionale.

La letteratura scientifica internazionale più recente ha evidenziato la particolare efficacia clinica del rituximab anche nella cura di alcune nefriti, quali la glomerulonefrite a lesioni minime, la membranosa e la glomerulosclerosi focale-segmentaria. Pertanto, è stato avviato in tutta Italia, uno protocollo di studio osservazionale, e l’U.O di Nefrologia dell’Ospedale di Eboli è stato scelto, primo in Campania, mirato alla valutazione della risposta clinica dei pazienti trattati.

La Terapia sperimentale presso l’U.O. di Nefrologia è stata possibile grazie alla particolare sensibilità, oltre che del personale tutto dell’equipe del dott. Gigliotti, anche dalla Direzione Sanitaria e del Servizio farmaceutico ospedaliero, che, in pochi giorni, hanno autorizzato e individuato le risorse economiche necessarie per l’acquisto del costoso presidio.

«Questo può rappresentare un messaggio di speranza per una corretta gestione del Servizio Sanitario Regionale. – Dichiara il dott. Giuseppe Gigliotti a commento dell’iniziativa scientifica che la sua equipe ha intrapreso – Come operatori ci si attende dalla politica sana, nei prossimi mesi, decisioni forti in tema di razionalizzazione delle risorse umane e tecnologiche, che privilegino l’interesse della collettività ed il benessere degli operatori ospedalieri.Ospedale-di-Eboli1-640x4801-1

Per quanto di interesse nefrologico, da operatori attivi nel campo, – conclude Gigliotti – riteniamo assolutamente fuori luogo l’esistenza di ben 5 U.O. di Nefrologia, alcune delle quali prive di degenza e caratterizzazione clinica, nel territorio dell’ASL Salerno. Buon senso vorrebbe che si aggregasse il personale esistente su non più di tre strutture, tecnologicamente e professionalmente attrezzate».

Una buona notizia che viene proprio in un momento difficile per l?Ospedale di Eboli, sottoposto a 5 duri anni di sopravvivenza sotto i colpi d’ascia dei vari Antonio Squillante, Pietro Spinelli, Rocco Calabrese e l’intera dirigenza ASL di Salerno, insensibile, sorda rispetto alle reiterate richieste di applicare con giustizia e obiettività il famoso Decreto 49 nel procedere alla razionalizzazione della spesa sanitaria, per nulla eliminata, mentre al contrario si riducevano servizi e prestazioni, e nel mentre con trucchetti si ipotizzava accirpamenti di reparti dall’Ospedale di Battipaglia a quello di Eboli e al contraro si eseguivano trasferimenti di reparti da quest’ultimo a quello di Battipaglia, generando una conflittualità tra i due P.O., entrambi però sotto l’ascia distruttiva dell’allegra brigata, tanto è che oggi corrono il rischio di chiudere.

E proprio mentre l’Ospedale di Eboli corre il rischio di chiudere grida vendetta per le politiche che hanno potenziato gli Ospedali di Nocera Inferiore, di Salerno, di Vallo della Lucania, quest’ultimo al di sopra di tutte le sue potenzialità e sotto i riflettori nazionali per il caso Mastrogiovanni, dall’Ospedale di Eboli arriva una buona notizia. Dimostrando che tutte le politiche sanitarie fino ad ora intraprese, sono state tutte sbagliate e un reparto che solo due anni fa era sotto il fuoco dei distruttori, oggi viene riconosciuto ed individuato, per le sue prestazioni di eccellenza, primo in Campania, ad eseguire una Terapia Sperimentale, su un campione di pazienti che saranno sottoposti a cure per sperimentare l’efficacia clinica di nuovi farmaci di classe biologica.

Tutto questo mentre l’Ospedale chiude. Vergogna.

Eboli, 29 dicembre 2015

2 commenti su “Terapia sperimentale alla Nefrologia di Eboli mentre l’Ospedale chiude”

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