Trasferimento Politiche Sociali. Per Di Donato (PD): Improvvisazione

Il dirigente del PD Di Donato interviene sul trasferimento dell’ufficio politiche sociali al Palazzo Massaioli.

Di Donato (PD): “Scelta dettata da improvvisazione e scarsa considerazione per chi ha difficoltà. Invece di eliminare le barriere architettoniche l’amministrazione ha pensato di trasferire le Politiche Sociali al Piano di Zona in Umberto Nobile».

Di Donato Mario
Di Donato Mario

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – L’ex consigliere comunale e dirigente del Partito Democratico Mario Di Donato interviene sul trasferimento degli uffici del settore Politiche Sociali alla nuova sede presso il Palazzo Massaioli, dove è situato anche il Piano di Zona S3.

«Gli ambiti di intervento del Piano di Zona  – spiega il medico ebolitano – riguardano la fragilità sociale, gli anziani, l’area della salute mentale, quella relativa a minori e famiglie, l’area della disabilità.

Su questo punto – incalza Di Donato – si è registrato l’ennesimo paradosso. Si parla tanto, infatti, di eliminazione delle barriere architettoniche eppure l’amministrazione comunale ha ben pensato di trasferire gli uffici del settore Politiche Sociali nell’attuale sede del Piano di Zona in Umberto Nobile.

Struttura che è senza ascensore e quindi inaccessibile alle persone con disabilità. Non c’è un montascale né, appunto, un elevatore. Nulla che possa facilitare l’ingresso per coloro che purtroppo sono costretti a vivere in carrozzella o che comunque non sono autonomi nei movimenti.

Questo è l’ennesimo autogol – sostiene Mario Di Donatodi un’amministrazione frettolosa, che non pondera le proprie scelte, proprio come è accaduto nella vicenda dell’attivazione del doppio senso di marcia in via Matteo Ripa. Un’amministrazione che assume decisioni, in contesti così delicati e già  investiti dalle più disparate problematiche, con una miopia ciclopica.

Ci si dovrebbe porre in un’ottica di lettura dei bisogni e di programmazione delle risposte, di scelte di priorità, soprattutto quando si ha a che fare con fasce deboli, disabili, minori. In questo clamoroso caso di cecità amministrativa, mentre si predica bene sulla stampa e sui social, nella realtà invece si razzola malissimo.

Promulgata la legge 328, sul finire degli anni 2000, si è valorizzato il ruolo dei Comuni, in quanto rappresentanti della comunità locale, riconoscendoli come soggetti della programmazione rispetto ai servizi sociali, per tutelare il benessere del cittadino. E nello scegliere una struttura inaccessibile alle persone con disabilità per trasferire gli uffici delle politiche sociali, quale benessere è stato tutelato?”

Eboli, 22 febbaraio 2016

2 commenti su “Trasferimento Politiche Sociali. Per Di Donato (PD): Improvvisazione”

  1. .ma e’ la stessa persona che come scriverebbe il sig. Gambetta fa comunicati fotocopiati e nel periodo che era consigliere non si era accorto che l’ospedale stava per chiudere….. adesso ha la possibilità di riscattarsi vada da Vincenzo a fontana

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