Pericolo Amianto: Bomba ecologica a S. Cecilia di Eboli

Bomba di Amianto a Santa Cecilia, denuncia il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa”, E accusano …… e le autorità dormono beate!

Sono circa 30 anni che nella vecchia fabbrica di pomodori APOF di Santa Cecilia di Eboli ci sono oltre 15.000 mq. di onduline di Eternit in frantumi e in gran parte, crollate al suolo, con il rischio di causare tumori legati all’asbesto (Asbestosi).

APOF-Santa Cecilia-Bomba amianto
APOF-Santa Cecilia-Bomba amianto

da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «Amianto a Santa Cecilia, – denuncia in una nota politica il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa“, e accusa – …… e le autorità dormono beate! Sono circa 30 anni – prosegue che nella vecchia fabbrica di pomodori APOF di Santa Cecilia di Eboli ci sono oltre 15.000 mq. di onduline di Eternit in frantumi e in gran parte, crollate al suolo, con il rischio di causare tumori legati all’asbesto (Asbestosi).

Le fibre di amianto, fino a 1.300 volte più sottili di un capello, possono causare tumori incurabili a chi le respira o le ingerisce, anche a distanza di 20 o 30 anni dal contatto, e possono moltiplicare il rischio di altre patologie tumorali causate da fattori diversi (fumo, inquinanti ambientali, …).

Nella vecchia fabbrica APOF di Santa Cecilia di Eboli ci sono 15.000 mq di onduline di eternit in frantumi e, in gran parte, crollate al suolo.

Una quantità di Amianto sbriciolatoequivale o no ad una “Bomba” ecologica?

Bomba Amianto a Santa Cecilia-Don Daniele Peron
Bomba Amianto a Santa Cecilia-Don Daniele Peron

Si chiede e chiede il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” di Eboli e aggiunge allegando alla nota quattro video di cui appresso si allegano i Link – Guardatela in questi video e sentite le risposte alle nostre domande da parte di esperti, il prof. Loria e il dr. Fierro, e di chi vive in zona, il parroco di Santa Cecilia, don Daniele Peròn:

Tutto quel materiale pericoloso è lì da 15-20 anni, – denuncia ancora il Comitato – senza alcuna messa in sicurezza, ignorato da Comune, ASL, ARPAC e Carabinieri; tutti loro, da circa 3 anni, sono stati interpellati per iscritto – e più di una volta – dal Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” di Eboli, ma da tre anni … nessuno fa nulla.

Quanti tumori potrebbe aver già causato o quanti potrebbe causarne in futuro quella bomba ad orologeria? Chi lo sa! Eppure la salute pubblica, per legge, deve essere tutelata scavalcando qualsiasi burocrazia. In questi anni i Sindaci – massima autorità sanitaria sul territorio – hanno fatto finta di niente.

Tre mesi fa, – dicono quelli del Comitato – dopo tante nostre sollecitazioni, il Sindaco Cariello si è limitato a scrivere poche righe alla Dirigente della Prevenzione Collettiva della ASL qui ad Eboli, dr.ssa Annamaria Nobile, e ancora aspetta una risposta, … tranquillo. C’è bisogno di agire di fronte a problemi gravi, non di perdersi nelle burocrazie! Morire di mesotelioma è una cosa terribile e non si possono tollerare altri ritardi, se è possibile evitare un tumore a qualcuno, anche ad uno solo!!!

Dirigenti di ASL e Comune, che dite, si va laggiù a Santa Cecilia (appena 11 km da Eboli) a vedere se quell’eternit a pezzettini è pericoloso (???) o può restare lì, aspettando che si polverizzi completamente tra 20 anni, così non lo avremo più presente davanti agli occhi?

Mentre l’ASL ci pensa ancora su, noi del Comitato proponiamo una soluzione al costo di 100 euro: il prezzo simbolico a cui vendere l’intera proprietà di alcuni ettari. A chi? A chiunque si impegni a spenderne 100.000 per risanarla dall’amianto, traendone comunque un vantaggio economico.

Quella proprietà è oggi sotto la tutela del Tribunale di Salerno: anche il Giudice che ne è custode, secondo noi, ha l’obbligo di intervenire: non può lasciare lì per anni a venire quella bomba che potrebbe, silenziosamente, fare morti. – e rivolgendosi direttamente al magistrato interessato – Signor Giudice, faccia i passi necessari per mettere in sicurezza quel pezzo di territorio, pensi a tutti noi e a quelli che vivono lì vicino da anni!

E pensi anche a sé stesso e ai suoi figli, se ne ha: le fibre di amianto volano trasportate dal vento, arrivano sulle nostre tavole attraverso i cibi coltivati lì intorno, penetrano nel nostro organismo attraverso l’acqua contaminata e … non guardano in faccia a nessuno, nemmeno a chi si gira dall’altra parte!»

Eboli, 12 marzo 2016

3 commenti su “Pericolo Amianto: Bomba ecologica a S. Cecilia di Eboli”

    • azz e chi si rivede!! come stai maranello??? devi chiederlo ai tuoi amici di dstra !! Xxxxxx alla 167 le hanno poi fatte??

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