Campagna UPI per la Notte di S. Lorenzo: “Riaccendiamo le Stelle”, spegniamo gli sprechi

10 agosto, Notte di San Lorenzo. l’UPI rilancia la campagna “Riaccendiamo le stelle, spegniamo gli sprechi energetici”.

L’evento astronomico delle stelle cadenti oscurate dall’inquinamento luminoso. La tradizione collega il fenomeno al martirio di San Lorenzo, quando uno sciame di stelle visibile ad occhio nudo nella notte dal 10 al 12 agosto attraversa il cielo da Nord a Est offrendo uno spettacolo unico.

perseidi
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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – Si avvicina il consueto appuntamento con “la notte delle stelle cadenti”, l’evento astronomico più celebrato al mondo, che questo anno rischia di essere, completamente, oscurato e non dalle nuvole bensì dalle luci artificiali delle città.

La notte di San Lorenzo, l’evento astronomico meglio conosciuto come fenomeno delle stelle cadenti, è caratterizzato dalla visione ad occhio nudo dello sciame delle Perseidi. La tradizionale visione delle stelle cadenti viene, storicamente, collegata al fenomeno del martirio di San Lorenzo, la cui ricorrenza si celebra il 10 agosto. Il fenomeno della visione dello sciame è tuttavia attivo per diversi giorni con un picco di visibilità ricadente tra l’11 e 12 di agosto. Le osservazioni vanno fatte con cielo sereno privo di nuvole e in un luogo buio poiché la luce artificiale interferisce sulla visione delle scie luminose, rivolgendo lo sguardo in direzione nord/est poco sopra la linea dell’orizzonte.

Ma, quest’anno, non saranno certamente le nuvole ad oscurare la visione delle stelle cadenti bensì il crescente fenomeno dell’inquinamento luminoso.

L’associazione UPI punta nuovamente il dito contro le illuminazioni irregolari che contribuiscono notevolmente a generare l’inquinamento luminoso e rilancia la campagna “Riaccendiamo le stelle, spegniamo gli sprechi energetici”. Secondo UPI Green (Dipartimento di Ecologia e Green Economy dell’Università Popolare UPI) il fenomeno dell’inquinamento luminoso è in continuo aumento nel nostro paese e non coinvolge più solo le grandi città, le immagini satellitari consultabili da qualsiasi utente di internet messe a disposizione dal sito web www.nightearth.com sono emblematici.

Recentemente, uno studio condotta da un gruppo internazionali di ricercatori e che ha coinvolto l’Istituto Italiano di Scienze e Tecnologia dell’inquinamento luminosi, l’Agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani, l’ente americano dei parchi nazionali, il Centro tedesco di ricerca geologica e l’università israeliana di Haifa ha evidenziato che l’Italia è il Paese del G20 con il piu’ alto livello di inquinamento luminoso e che 8 italiani su 10 non sono più in grado di vedere un cielo stellato. In questo contesto – sottolineano da UPI – il filosofo Giordano Bruno avrebbero avuto serie difficoltà a condurre e sviluppare le sue osservazioni.

Con la campagna “Riaccendiamo le stelle, spegniamo gli sprechi energetici” UPI rilancia l’obiettivo di stimolare le amministrazioni pubbliche e i cittadini alla riduzione dell’inquinamento ottico e luminoso nonché all’eliminazione degli sprechi energetici degli impianti di illuminazione esterna che non concentrano il loro fascio di luce verso il basso ma bensì a dispersione e verso l’alto. L’UNESCO, nella sua Dichiarazione Universale dei Diritti delle Generazioni Future, sancì esplicitamente che: “Le persone delle generazioni future hanno diritto a una Terra indenne e non contaminata, includendo il diritto a un cielo puro”. L’oscuramento della visione delle stelle determinato dall’inquinamento luminoso non riguarda solo l’interesse di pochi ricercatori o appassionati di stelle ma tutti coloro che voglia avvicinarsi alla conoscenza di tutto quello che si trova al di fuori della nostra atmosfera, cioè l’intero Universo. Serve, dunque, un impegno di tutti per restituire, alla cultura dell’Uomo, un bene dal valore inestimabile, che non abbiamo il diritto di distruggere, ma il dovere di conservare.

A giovarne – sottolineano da UPI – non sarà solo la salvaguardia dell’ambiente naturale con i suoi bioritmi bensì, anche le nostre tasche determinato da una netta riduzione del consumo elettrico.

Per l’occasione è stata attivata una pagina facebook www.facebook.com/riaccendiamolestelle ed un indirizzo email riaccendiamolestelle@upinterculturale.org  dove i cittadini potranno segnalare zone del proprio comune in cui il cielo è offuscato da illuminazioni pubbliche irregolari.

Riduciamo l’inquinamento luminoso, riduciamo gli sprechi energetici e riaccendiamo le stelle.

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