L’Ospedale chiude: Roccadaspide insorge. Il Sindaco chiede la sospensione e un’audizione

L’ASL chiude l’Ospedale di Roccadaspide. Il Sindaco Iuliano insorge e chiede la sospensione dell’Atto Aziendale e un’audizione in Regione.

Il “Becchinaggio sanitario” continua nella gestione della Sanità in Campania e nella Valle del Sele. Una paurosa continuità tra la gestione dell’ex Governatore Caldoro e quella di De Luca, tra quella di Squillante a quella di Giordano, nel silezio più assordante del Partito Democratico.

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROCCADASPIDE – Il Sindaco di Roccadaspide Gabriele Iuliano in una doppia missiva scrive: al Presidente della Commissione Sanità e Sicurezza della Regione Campania on. Raffaele Topo, per chiedere un’audizione urgente, rispetto al provvedimento di chiusura dell’Ospedale di Roccadaspide, contenuto nella Bozza di Atto aziendale predisposta dal Direttore Generale dell’ASL Salerno; e al Direttore Generale Antonio Giordano e all’intera dirigenza dell’ASL Salerno per chiedere la sospensione dall’adozione dell’Atto aziendale ritenendolo lesivo delle popolazioni del comprensorio e non rispondente alle leggi speciali vigenti in materia di offerta sanitaria.

Bozza di Atto Aziendale che sta sollevando nei territori della così detta Valle del Sele un bel po’ di proteste, proteste rispetto a decisioni che: partenda dalla realizzazione del fantomatico Ospedale della Valle del Sele, che avrebbe dovuto riunire i quattro Ospedali nel mirino dei “becchini della Sanità” (Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide), prevedendo nell’accorpamento un drastico ridimensionamento dai circa 750 posti letto a poco più di 400, e un conseguente ridimensionamento del personale; ospedale cancellato nel corso della gestione Caldoro che sua sponte destino i 300 milioni di euro finanziati alla realizzazione dell’Ospedale del Mare di Napoli; giunti poi ai continui depotenziamenti e ridimensionamenti in favore di altre aree a Nord e a sud di Salerno (Nocera Inferiore e Vallo della Lucania); da anni hanno ignorato non solo le istanze degli amministratori locali e delle popolazioni amministrate, ma che non hanno fatto seguire un confronto, una concertazione, un minimo di discussione se non proteste a singoli ma ripetuti provvedimenti che di volta in volta riducevano diritti e prestazione, sopprimendo o trasferendo reparti, chiudendo Ospedali, depotenziandone altri, ma solo e solamente quelli di Battipaglia, Eboli, Oliveto Città e Roccadaspide, realtà sistematicamente ignorate sia nei ripetuti riparti di fondi per attrezzature e ammodernamento sia nell’assegnazione del Personale medico ed infermieristico, ma rigonfiando 2000 medici di euro (70 milioni) sotto forma di ALPI, scandalo degli scandali continuati e perpetrati da tutte le gestioni dell’Asl commissariali o ordinarie.

gabriele-iuliano
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Il “Becchinaggio sanitario” continua nella gestione della Sanità in Campania e specialmente nella così detta Valle del Sele: Il “Supermarket” della sanità provinciale; nella quale la premiata duitta di pompe funebri Caldoro sembra essere stata rilevata da un’altrettanta ditta De Luca, registrando una paurosa continuità tra la gestione dell’ex Governatore Stefano Caldoro e quella dell’attuale Presidente Vincenzo De Luca, tra quella dei loro “soldatini” Antonio Squillante e precedenti a quella del neo-Direttore Generale Antonio Giordano, nel silezio più assordante del Partito Democratico e del solerte ed integgerrimo fustigatore di Caldoro, il Segretario Provinciale Nicola Landolfi.

Insomma nella gestione della sanità sembra esserci un filo molto ma molto resistente che attraversa qualsiasi gestione che ci fa dubitare e non poco sulle scelte che si operano, severamente vanno nella direzione di fornire la migliore assistenza ai cittadini o preservare diritti a caste consolidate e sempre colegate ai poteri del momento, sordi alle istanze della base e ciechi rispetto agli scandali che quotidianamente colpiscono la sanità napoletana e quella dell’Azienda Universitaria salernitana, riempendo di vergogna un’intera regione. E nonostante questi “bubboni” si continua nell’ignorare i principali diritti che sono riportati nelle direttive nazionali e che si rifanno a standar del tutto disattesi come nel caso del rapporto Posti letto-Abitanti che assegnerebbe all’area che ricoprono i quattro Ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide. Basterebbe solo questo rilievo per abbattere senza mezzi termini quella Bozza di Piano Aziendale che gira ormai da anni e che non si vuole per niente prenderne atto. Chi si vuole favorire? Perchè? Quali sono gli interessi?

Un filo così resistente che parte da lontano e da luoghi evidentemente “bui” su cui bisogna fare inevitabilmente luce e giunge fino a noi tanto che oggi quella “Bozza” che altro non è una decisione che un atto definitivo, preso da tempo e portato avanti con ostinazione da Antonio Squillante e che oggi Antonio Giordano ha fatto sua in quella continuità.

raffaele-topo
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«Ill.mo Sig. Presidente, – scrive il Sindaco di Roccadaspide Gabriele Iuliano, al Presidente della Commissione Sanità e Sicurezza Sociale, On.le Raffaele Topo, e per conoscenza ai Sindaci della Valle del Calore, Alburni e Alento una lettera avente ad oggetto: richiesta di audizione urgente su nuovo atto aziendale dell’A.S.L. Salerno – Ospedale di Roccadaspide. – in questi giorni è stato pubblicato sul sito dell’A.S.L. Salerno un documento definito “Bozza di Atto Aziendale” con cui il Direttore Generale dell’A.S.L. Salerno avrebbe di fatto cancellato l’Ospedale di Roccadaspide, sulla scorta del Piano ospedaliero varato con Decreto del Commissario ad acta n. 33/16 del 17/05/2016.

Il suddetto decreto commissariale è stato impugnato dinanzi al Tar Campania per la evidente contraddittorietà ed illegittimità che lo caratterizza, soprattutto nella parte in cui non considera la espressa deroga prevista dal D.M. 70/16 per le aree c.d. montane ed interne (oltre che per le isole) e, quindi, nega al P.O. di Roccadaspide la classificazione di ”Ospedale di base sede di Pronto Soccorso”, pur rispettando lo stesso tutti gli standard previsti dalla legge ed avendo tutti i requisiti per essere classificato tale.

Come è ben noto la realtà territoriale del P.O. di Roccadaspide ha una sua chiara specificità (soprattutto sul piano geomorfologico), dal momento che si tratta di un ospedale collocato in un territoriointeramente montano nell’ambito del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni; che serve un territorio con caratteristiche geomorfologiche difficilissime ed estremamente disagiate; con una rete viaria completamente fatiscente ed una popolazione prevalentemente anziana che rappresenta in molti comuni del distretto il triplo della media regionale e che è bisognosa di condizioni di urgenza maggiori con necessità di ricovero in confronto ad una popolazione di età giovanile adulta; è un ospedale che garantisce assistenza ed adeguata risposta sanitaria ad una popolazione di oltre 22 comuni disseminata su circa 800 Km.quadrati, proveniente in massima parte dai territori degli Alburni-Calore-Alento, oltre che a numerosi pazienti della provincia di Salerno; è un P.O. che mantiene livelli di spesa ben inferiori agli altri presidi ospedalieri, dal momento che presenta una condizione di totale e piena osservanza ai criteri e ai parametri stabiliti dalla normativa nazionale e regionale vigente, con parametri che altri P.O. non possono vantare in termini di occupazione di posti letto (per il 2014 è stata del 94%), dotazione, strutture e attrezzature presenti, con una caratteristica di virtuosità tra le più alte in Regione Campania.

ospedale-roccadaspide-1
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Non senza considerare la gravissima condizione infrastrutturale della rete viaria, completamente carente e fatiscente (vi sono con frane che da anni hanno isolato interi comuni e numerosissime ordinanze di chiusura di strade provinciali).

Pertanto, essendo la bozza di atto aziendale pubblicata dal Direttore Generale dell’ASL Salerno chiaramente illegittima e palesemente iniqua, dal momento che, da un lato, viene varata in assenza della definitività del piano ospedaliero (in ogni caso sub judice) e, dall’altro, contiene una enormità di contraddizioni e di disparità di trattamento tra presidi ospedalieri e presidi ospedalieri, che per vero caratterizzano anche il Decreto 33/16 del Commissario ad acta,  si chiede:

l’audizione urgente ed immediata

del sottoscritto al fine di attivare un proficuo e necessario confronto, per vero da tempo richiesto non solo al Commissario ad acta della regione Campania ma anche al Direttore Generale dell’A.S.L. Salerno, al fine di discutere ed analizzare la specificità territoriali in una ottica di miglioramento del Piano regionale e di assicurare condizioni di tutela sanitaria e di giustizia a tutti i territori e a tutte le popolazioni della Regione Campania.»

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«Ill.mi Sigg.ri Dirigenti, – scrive il Sindaco di Roccadaspide, invece, al Direttore generale Giordano e ai direttori Amministrativo e Sanitario dell’ASL Salerno, la lettera nella quale richiede la sospensione dell’Atto Aziendale – a seguito della pubblicazione ufficiosa (difettando ogni atto deliberativo al riguardo) sul sito dell’A.S.L. Salerno della “Bozza di Atto Aziendale”, sono, con la presente, a richiedervi di voler sospendere, con cortese sollecitudine, ogni iniziativa in merito all’adozione ufficiale dell’atto aziendale.

Come ben sapete il Piano ospedaliero, varato con Decreto del Commissario ad acta n. 33/16 del 17/05/2016, è stato fatto oggetto di impugnativa dinanzi al Tar Campania da parte del Comune di Roccadaspide (Reg. Ric. n. 3677/2016), oltre che da parte di altri Organismi collettivi portatori di interessi diffusi, e la prossima udienza di discussione del merito è fissata per il giorno 25/01/2016.

Va da sé che fino a quando non vi sarà stata una decisione e/o pronunciamento di merito sulla legittimità del Piano ospedaliero (Decreto commissariale 33/16) da parte dell’Organo Giurisdizionale competente, l’adozione di atti c.d. attuativi che vadano nella direzione di avallare le scelte assunte con il citato piano risulterebbero caratterizzate da chiaraillegittimità c.d. derivata. Ciò costringerebbe questo Ente a dover, necessariamente, per evidenti motivi, ricorrere nuovamente anche avverso l’atto aziendale dell’ASL Salerno, come detto connotato da illegittimità derivata, trattandosi di un atto che discende direttamente, e quindi eziologicamente collegato e connesso, al piano ospedaliero impugnato.

In ogni caso, la bozza di atto aziendale ufficiosamente pubblicato risulta, per altro verso, ugualmente illegittima, dal momento che – allo stato – il Piano ospedaliero risulta non ancora definitivo.

Stefano Caldoro-Vincenzo De Luca
Stefano Caldoro-Vincenzo De Luca

Ad ogni buon conto, senza voler ripercorrere qui i motivi di censura del piano ospedaliero impugnato, si evidenzia come lo stesso sia connotato da profonda contraddittorietà ed illegittimità, che naturalmente si riflette sulla bozza di atto aziendale pubblicato ufficiosamente dall’ASL Salerno, soprattutto nella parte in cui non considera la espressa deroga prevista dal D.M. 70/16 per le aree c.d. montane ed interne (oltre che per le isole) e, quindi, negaal P.O. di Roccadaspide la classificazione di ”Ospedale di base sede di Pronto Soccorso”, pur rispettando lo stesso tutti gli standard previsti dalla legge ed avendo tutti i requisiti per essere classificato tale.

Inoltre, la realtà territoriale del P.O. di Roccadaspide ha una sua indiscutibile specificità (soprattutto sul piano geomorfologico), dal momento che si tratta di un ospedale collocato in un territoriointeramente montano nell’ambito del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni; che serve un territorio con caratteristiche geomorfologiche difficilissime ed estremamente disagiate; con una rete viaria completamente fatiscente ed una popolazione prevalentemente anziana che rappresenta in molti comuni del distretto il triplo della media regionale e che è bisognosa di condizioni di urgenza maggiori con necessità di ricovero in confronto ad una popolazione di età giovanile adulta; è un ospedale che garantisce assistenza ed adeguata risposta sanitaria ad una popolazione di oltre 22 comuni disseminata su circa800 Km.quadrati, proveniente in massima parte dai territori degli Alburni-Calore-Alento, oltre che a numerosi pazienti della provincia di Salerno; è un P.O. che mantiene livelli di spesa ben inferiori agli altri presidi ospedalieri, dal momento che presenta una condizione di totale e piena osservanza ai criteri e ai parametri stabiliti dalla normativa nazionale e regionale vigente, con parametri che altri P.O. non possono vantare in termini di occupazione di posti letto (per il 2014 è stata del 94%), dotazione, strutture e attrezzature presenti, con una caratteristica di virtuosità tra le più alte in Regione Campania.

Unico territorio che non presenta strutture e/o cliniche private convenzionate.

Sotto altro profilo, v’è la gravissima condizione infrastrutturale della rete viaria, completamente carente e fatiscente (vi sono con frane che da anni hanno isolato interi comuni e numerosissime ordinanze della Provincia di Salerno di chiusura di strade di sua competenza).

Pertanto, essendo la bozza di atto aziendale ufficiosamente pubblicata dal Direttore Generale dell’ASL Salerno chiaramente illegittima e palesemente iniqua, dal momento che, da un lato, viene varata in assenza della definitività del piano ospedaliero (come dettosub judice) e, dall’altro, contiene una enormità di contraddizioni e di disparità di trattamento tra presidi ospedalieri e presidi ospedalieri, che per vero caratterizzano anche il Decreto 33/16 del Commissario ad acta, sia in merito alle prestazioni erogate che in marito al bacino di utenza rappresentato.

Alla luce di quanto sopra, si insiste nella richiesta di sospensione di ogni iniziativa che vada nella direzione dell’adozione, mediante pubblicazione ufficiale, dell’Atto aziendale in relazione alla rete ospedaliera dell’ASL Salerno.»

Roccadaspide, 28 settembre 2016

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