Eboli, può risorgere nello sport

Dal recupero della Pista dello Stadio Dirceu, una speranza per l’Atletica leggera ebolitana. E lo Sport potrebbe far risorgere la Città.

Decine di Atleti sono stati il vanto della Città, e per Eboli se le parole non sono acqua: “La speranza è racchiusa nelle parole dell’attuale sindaco che in campagna elettorale sposò a pieno tale prospettiva. Ora occorre “solo” metterla in pratica“.

fiona-may-gianfranco-taddeo
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di Armando Voza
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «E’ di qualche settimana la notizia che il Comune di Eboli, partecipando con un proprio progetto ad un bando indetto dal CONI, – scrive Armando Voza introducendo il tema dello Sport e tutti i successi degli atleti ebolitani sebbene con pochi mezzi e pochissime attrezzature sportive di supporto e di quì una lunga elencazione di successi e di speranze, ma anche di incitamenti ed invocazioni che possono essere il viatico per un rilancio della Città di Eboli – e  si è visto riconoscere un finanziamento di 100.000 euro per la sistemazione della pista di atletica presso lo stadio Dirceu. Politicamente ci si può ritenere soddisfatti forse meno dal punto di vista della cultura e della pratica sportiva che negli ultimi anni, dopo un trascorso di grande spessore sia tecnico che organizzativo, che ci aveva contraddistinti oltre i confini provinciali, ha dovuto lasciare il passo ad una logica di improvvisazione dove troppo spesso non vince “il migliore”.

Negli anni Ottanta Eboli ha espresso atleti/e di livello nazionale ma lascia a dir poco perplessi il fatto che allora le strutture erano poco più che sufficienti mentre oggi, con impianti sportivi di tutto rispetto e decine di palestre, il panorama sportivo locale (fatta qualche dovuta eccezione) resta abbastanza avvilente; sembra che questa corsa si sia improvvisamente arrestata. Quali i motivi? Manca il “materiale umano”? I ragazzi non sono più disposti a sacrificarsi come accadeva un tempo utilizzando lo sport anche come forma di riscatto personale e sociale? La vita comoda, il disimpegno culturale ha spinto i giovani ad allontanarsi anche da queste forme di aggregazione? Forse. I segnali sembrerebbero dirci proprio questo ma non è completamente vero. Se è vero che il numero di aspiranti sportivi si è ridotto notevolmente è anche vero che tanti giovani volenterosi non riescono ad emergere perché privi di punti di riferimento seri e professionali, di esperti capaci di tirar fuori le reali potenzialità degli aspiranti atleti. Lo sport ha bisogno di queste figure, hanno bisogno dei campioni, perché sono la forza trainante per avvicinare anche altri alle discipline sportive.

Lo sport deve essere competizione (sana), deve essere sacrificio, rinuncia, determinazione, tutto per il raggiungimento di un obiettivo: la vittoria; vittoria da vedere però non come prevaricazione su altri ma come il risultato dei propri sacrifici, del proprio impegno. Lo sport, quindi, come palestra di vita.

Ma i talenti bisogna saperli riconoscere e lo si può fare solo se si hanno gli strumenti e le competenze giuste per farlo. Il resto è pura demagogia. Lo sport non vive di soli sogni ma pretende competenza, capacità tecniche e, se possibile, atleti talentuosi o potenzialmente tali per dare senso allo sforzo profuso.

Stadio-Dirceu-
Stadio-Dirceu-

Cosa c’entra tutto questo con quanto detto nella parte introduttiva?

Recuperare la pista di atletica leggera (con 100.000 euro non potrà mai essere rifatta completamente) significa immaginare, in prospettiva, la stessa utilizzata nel modo che più le è consono: ospitare atleti per gli allenamenti e gare. E chi può farlo se non chi ha dello sport un’idea non solo romantica ma anche manageriale? Ad Eboli ci sono persone capaci che potrebbero riportare lo sport a livelli di nuovo accettabili.

Penso che Eboli in questo possa dare ancora molto. Ma occorre avvicinarsi a questo mondo con rispetto, molta meno approssimazione ed in modo più “scientifico”.

Eboli è stata testimone di eventi sportivi di altissimi livelli: nel Palasele abbiamo assistito a gare di pallavolo a livelli internazionali; lo stadio “Dirceu” ha ospitato meeting di atletica leggera, nella prospettiva di poter rientrare nel circuito nazionale divenendo l’ultimo appuntamento annuale. Di quest’ultimo evento ho maggiori notizie, per aver collaborato all’organizzazione, e di questo vi parlerò.

Dopo l’esperienza di tre galà di atletica, un meeting giovanile ed un raduno tecnico regionale nel 2002, il presidente dell’Associazione Atletica “Delta” di Eboli, Gianfranco Taddeo, si è sentito pronto per il salto di qualità.

Dopo l’inaugurazione della pista di atletica leggera nel 2002, alla presenza di Guglielmo Talento, presidente provinciale CONI, si cominciò a lavorare per il grande evento.

Il 21 settembre 2003 la nostra città portò il grande sport al Sud ospitando il 1° meeting di Atletica Leggera “Città di Eboli”. Sei ore di gare, 86 società sportive per circa 500 atleti, con spalti gremiti da circa 6/7.000 spettatori: un evento senza precedenti.

Questi sono alcuni dei nomi degli atleti che parteciparono a quell’evento: Andrea Longo (800 mt), Nicola Vizzoni (lancio del martello), Edson Ribeiro (100 mt), Simone Collio (200 mt), Matheus Inocencio (110 mt/h), Antonella Bevilacqua (salto in alto), Manuela Levorato (100 mt), Claudia Coslovich (giavellotto), Alatisi Afolabi (200 mt), solo per citare in più noti. Diversi anche gli atleti ebolitani (solo per citarne alcuni: Ester D’Alessio, Andrea Amato e Adriano Moscariello) che non hanno certamente sfigurato. Il tutto raccontato a bordo pista da un giornalista sportivo d’eccezione: Gianni Mauri.

Per settimane i quotidiani dedicarono pagine intere all’evento. Lo sport tenne accesi i riflettori sulla nostra città con tutto quello che ne conseguì a livello di immagine ed anche economico.

Il nostro intento è quello di creare entusiasmo attorno a questa disciplina. Tanti campioni, visti da vicino, potranno servire per avvicinare i giovani all’atletica. Inoltre un meeting di questo livello sarà sicuramente una vetrina importante per i giovani atleti praticanti della nostra regione” dice il promotore dell’evento, il presidente dell’Associazione “Atletica Delta”, dichiarò l’organizzatore Gianfranco Taddeo. Invece Guglielmo Talento, intervistato, a sua volta disse “con il meeting è stato colmato un vuoto nella nostra provincia ed in tutto il Sud Italia”.

L’entusiasmo dimostrato dalla stampa e dagli organi federali permise di poter ripetere l’evento a settembre dell’anno successivo ma, stavolta, con atleti provenienti da tutto il mondo e tra questi anche 13 finalisti alle Olimpiadi svoltesi il mese precedente ad Atene. Eboli ospitò così il maratoneta olimpionico Andrea Brugnetti ed ancora Andrea Longo ma anche molti degli atleti presenti l’anno precedente. Interessante la gara per premiare “il bambino più veloce della Piana del Sele” dove vi presero parte giovani dei Comuni limitrofi. Eboli si aprì al territorio immaginando un futuro di collaborazione con le realtà locali.

Andrew Howe
Andrew Howe

Con questo secondo evento la politica locale e provinciale comprese quale grande potenzialità si nascondesse dietro quell’evento e, a parole, dichiarò di voler puntare su essa.

Il 17 settembre 2005, forti dell’esperienza pregressa, l’evento si ripeté e tra gli atleti (oltre 200) arrivò ad Eboli anche l’attesissimo campione di salto in lungo Andrew Howe, l’olimpionico Andrea Da Silva e la mitica Fiona May che, è ormai un dato storico, concluse la sua lunga carriera proprio nella nostra città. Gli oltre 6000 spettatori confermarono l’attenzione verso questa disciplina.

Il 4° meeting di atletica leggera nel settembre del 2006 si trasferì in una gremitissima piazza della Repubblica (erano i primi segnali che qualcosa stava cambiando, in peggio): ospiti d’onore ancora Andrea Longo, Fabrizio Donato, Francesco Agresti e Stefano Tremiglizzi e tanti altri fortissimi atleti. Guest star ancora una volta l’acclamatissimo Andrew Howe che entrò in piazza attraversando la folla in una sfavillante Ferrari nera (messa a disposizione dagli organizzatori). Le gare si svolsero lungo le strade cittadine e attorno all’ovale della piazza tra un nugolo di persone entusiaste e curiose.

Tutti e quattro gli eventi vennero seguiti con grandissima attenzione e soddisfazione proprio dal Guglielmo Talento, oggi componente della Giunta nazionale del CONI, lo stesso che oggi ha dato l’OK per il finanziamento al nostro Comune.

Ma il sogno si infranse contro il muro dell’indifferenza perché, dopo ben quattro manifestazioni, qualcosa cambiò e nessuno credette più nelle potenzialità di quella manifestazione; la politica locale se ne lavò le mani, interessata com’era nell’elargizione “a pioggia” di contributi minimi per accontentare un po’ tutti; nessun interesse venne manifestato a livello provinciale e tutto quel bagaglio di esperienze, quei contatti importanti con tecnici ed atleti, evaporò nel nulla.

Gli enormi sacrifici degli organizzatori che, a dispetto delle malelingue, ci rimisero salute e soldi (le carte parlano chiaro), vennero vanificati da un “io non credo nel futuro di questa manifestazione” pronunciata dal primo cittadino al prof. Taddeo, pronto ad iniziare i lavori per la quinta edizione, ed il sogno di dare dignità e senso ad una struttura da 11.000 posti a sedere, costata alcuni milioni di euro, svanì come neve al sole.

Su quali basi ripartire oggi? Lo sport italiano, in generale, non sta esprimendo atleti di levatura internazionale ma resta sempre vivo l’aspetto motivazionale che si cela dietro la sana pratica sportiva ed è su quello che occorre puntare. In un ambiente dove la competizione scorretta (leggi doping) è sempre in agguato, sintomatica di una società sempre più alla deriva, priva di regole e valori, pensare ad Eboli come ad un riferimento per il Sud per il rilancio di una nuova idea di sport, potrebbe non essere un’idea tanto peregrina.

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Ripartire, quindi, dall’educazione, dalla progettazione e dalla programmazione a medio e lungo termine, creare generazioni di tecnici, di docenti; fidelizzare il mondo imprenditoriale per farli divenire nuovi mecenati (con interessanti risvolti fiscali), tutti uniti dal principio che lo sport è espressione e miscela vincente per una società sana e moderna.

Far diventare la nostra città un laboratorio dove formare nuovi tecnici, ripartire dall’attività motoria di base, affidandola proprio a questi tecnici altamente qualificati, abbandonando per sempre la logica di appartenenza, anche politica, dell’amico che chiede e viene accontentato per puntare su qualità e capacità. Occorre lavorare per far nascere una struttura permanente costituita da tutti gli addetti ai lavori che dovranno portare al centro della loro attenzione la scienza sportiva, la cultura sportiva e la crescita razionale del bambini.

Far nascere ad Eboli una struttura comunale supportata dal CONI e dalle Federazioni Sportive, in primis la FIDAL, dove programmare, monitorare e certificare la crescita motoria di ogni adolescente sia per indirizzarlo verso le prestazioni sportive sia per la prevenzione. Eboli ha le potenzialità perché tutto questo possa accadere.

La novità, rivoluzionaria, si chiama “passaporto motorio” dove verrebbero attestate le capacità motorie di ogni bambino nell’età evolutiva da poter utilizzare, in futuro, in tutti gli ambienti sportivi. Eboli potrebbe ospitare, unica in Italia, un centro studi rivolto alle problematiche giovanili per un sano ed organizzato sviluppo psico-motorio.

Convegni, corsi di formazione certificati, corsi per tecnici di base, potrebbero arricchire e dare la possibilità al Sud Italia ed al nostro paese di diventare un punto di riferimento nazionale per tutti gli operatori del settore che si affacciano all’insegnamento delle attività motorie … aprendo la strada a nuove prospettive nel mondo del lavoro.

Tutto questo potrebbe essere di buon auspicio per pensare di dar senso a quei 100.000 euro che verranno spesi per “rabberciare” il manto di tartan di una pista di atletica che già da troppi anni non viene calpestata da scarpette chiodate di prestigio.

La speranza – conclude Voza – è racchiusa nelle parole dell’attuale sindaco che in campagna elettorale sposò a pieno tale prospettiva. Ora occorre “solo” metterla in pratica».

Eboli, 30 ottobre 2016

18 commenti su “Eboli, può risorgere nello sport”

  1. ….Un ringraziamento personale.. al promotore del progetto “il prof. Tonino Gasparro….” che purtroppo non vedo in nessuna recensione…

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  2. Mi associo.E’ una vergogna che chi ha progettato e ottenuto il finanziamento non sia citato al contrario di chi se la canta e se la suona da solo.Coraggio atleti veri! Sono solo squallidi amici al bar!E’ un nuovo inizio per una vera rinascita dello sport ebolitano.I veri protagonisti dello sport hanno valori seri, non cercano celebrazione e palcoscenico.E soprattutto le medaglie le vincono, non se le mettono da soli.

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  3. @Anonimo
    se parlando di “squallidi amici al bar” ti riferisci a me e al mio amico fraterno Gianfranco Taddeo ti dico che, nascondendoti dietro un nick name, probabilmente lo squallido sei tu che non hai il coraggio di rivelarti. Io sono orgoglioso di quello che ho scritto perché E’ LA VERITA’. Guglielmo Talento conosce Eboli non certo per merito tuo. Gli eventi che ho menzionato probabilmente TU neache in sogno riusciresti ad organizzarli.
    Sei in malafede, aggiungo, perché non hai capito lo spirito di quell’articolo. E te lo spiego. Dicendo che Eboli ha grandi potenzialità mi riferisco anche AI TUOI AMICI e aver fatto riferimento ai meeting è solo per dimostrare cosa è possibile fare in questa città (ho parlato anche della pallavolo se hai letto bene). Da quei due GRANDI eventi in poi c’è stato il deserto assoluto. Mi potresti ricordsre qualcosa di IMPORTANTE che è stato realizzato e che, soprattutto, ha avuto continuità? (le manifestazioni di un solo giorno non servono a nessuno se non a chi le organizza per fini che IO non conosco ma forse altri si). CE LA CANTIAMO E SUONIAMO DA SOLI? Se fosse così (e non lo è) aggiungo che ce lo potremmo anche permettere perché siamo nemici delle chiacchiere fumose e della mediocrità. Comunque, se il tuo spirito resta quello della divisione vuol dire che se chi è più importante di te deciderà per attuare il progetto resterai un semplice spettatore. Ma fore non perché non essendoti rivelato, se le cose dovessero andare bene, potrsti essere anche tra il pubblico che aplaude o tra quelli che faranno la fila per fare i complimenti. Da bravo italiota.

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    • E non è meglio un anonimo che dice cose sensate di un nome e cognome che delira? Andiamo con ordine.Un progetto viene approvato, invece di ringraziare si sputa fiele, quasi si attribuisce il merito a un (in)certo non so chi amico di un (in)certo prof che dieci anni fa ha speso soldi per un (in)certo meeting che un certo sindaco pensando saggiamente a cose più serie ha giustamente chiuso la’.Il finanziamento, mi sembra, poco adeguato alla bisogna, potrebbe essere consegnato ai due incerti.Così il celebre Colosseo ebolitano di dieci anni fa, abbattuto dai venti dell’egoismo cosmico politico, può risorgere.Referendum permettendo, visto che si chiama in causa, ovviamente, anche la provincia.E sempre che un qualche beneficio (in)certo per il paese se ne tragga.Io dico grazie ai due assessori e al sindaco (era prevista la lettura simultanea articolo/sito del Comune!!!).Le vie dell’approvazione dei progetti non seguono queste mediocrità(questo e’ certo).E grazie a chi pensa che lo sport e’ cultura e civiltà.Nonostante questi segni di personale rivalsa inutili e improduttivi.Vergogna a chi usa tutto e tutti pur di risalire.Abbiamo figli a spasso nelle università o a caccia di lavoro, macerie sui cadaveri e bambini che galleggiano nei mari.Vergogna.Che la civiltà vi purifichi, (in)certi non so cosa, una buona volta.Questa è l’unica rinascita possibile.

  4. Leggo sul sito del Comune di Eboli “premiato il progetto del Comune di Eboli per la sistemazione della pista di atletica con un finanziamento di 100mila euro. Il CONI nazionale ha comunicato al Comune di Eboli il riconoscimento di un finanziamento di 100mila euro destinato al rifacimento della pista di atletica presso lo stadio Josè Guimaraes Dirceu, in località Serracapilli. Si tratta di un importante intervento che contribuirà a restituire al principale stadio cittadino il suo ruolo nel panorama degli impianti sportivi, tra i pochi in provincia di Salerno capace di ospitare riunioni di atletica leggera, come già avvenuto negli anni scorsi, prima che la pista risultasse inadeguata ad ospitare meeting federali. «Ci fa piacere particolarmente questo finanziamento – commenta il sindaco di Eboli, Massimo Cariello – perché giunge a conclusione di un percorso nel quale abbiamo registrato impegno in sinergia di assessorati ed uffici. L’idea e la proposta nascono dall’impegno congiunto degli assessori ai lavori pubblici, Matilde Saja, e dell’assessore con delega allo sport, Angela Lamonica, che hanno condiviso l’indirizzo dell’intera Amministrazione comunale che vede nella pratica sportiva un indispensabile veicolo di socializzazione e di crescita dei giovani, non solo sul piano fisico ed atletico. La nostra città è storicamente luogo di passioni sportive, ma anche di attenzione per ogni forma di espressione, soprattutto dei più giovani. Ma in queto caso c’è di più, perché il finanziamento arriva attraverso un bando del CONI, a cui il Comune di Eboli ha partecipato con un proprio progetto, che è stato valutato e premiato, a testimonianza dell’efficienza anche della nostra struttura tecnica e di progettazione. Come Amministrazione comunale siamo soddisfatti dell’impegno che ogni componente comunale ha profuso in questa difficile strada per restutuire dignità ad un patrimonio della città quale è lo stadio Dirceu, un impegno che è testimonianza della grande attenzione che stiamo mettendo in campo nello sport ed in ogni attività che riguardi i giovani e le famiglie. A nome dell’intera città ringrazio il CONI ed in particolare il consigliere nazionale Nello Talento, che si è speso personalmente assicurandoci un importante supporto nella strada che ha portato a questo importante finanziamento».
    Eboli, 14 ottobre 2016”. Il sindaco parla di lavoro svolto da assessori ed uffici quindi non capisco il perchè “anonimo” faccia questa affermazione “chi ha progettato e ottenuto il finanziamento non sia citato al contrario di chi se la canta e se la suona da solo” a meno che non sia uno degli interessati. Ma ribadisco “NON E’ STATO COMPRESO LO SPIRITO DELL’ARTICOLO”. Ma non mi meraviglio!!!

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  5. La rinascita culturale in generale e quindi anche sportiva di Eboli c’è di sicuro.Tutte le associazioni hanno avuto massima esaltazione e sostegno dal sindaco. Nessuno può negarlo.I fondi si sono ridotti lo sappiamo tutti come sappiamo che c’è un passato che e’ stato facile pagare e realizzare.Si sa, con soldi da investire per pagare gli atleti e fare un meeting e’ facile organizzare.Oggi esiste un progetto molto più concreto, per le strutture, un finanziamento e persone che ci hanno duramente lavorato.Gli ultimi arrivati vogliono collaborare a cose fatte.Comodo così. Già esistono le associazioni e i tecnici.Rimane il dubbio su che interesse ha chi non è né tecnico né sportivo.Forse sono i soliti aspiranti putrusini.Speriamo tutti di cambiare minestra.Questa e’ vera rinascita.

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  6. Eboli riparta dal lavoro e da una crescita civica, lo sport sta a rimorchio, senza soldi unico sport sarà scavare le cicoria nella Piana.

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  7. Due amici al bar hanno dimostrato cosa non è lo sport.Lo spirito dell’articolo e’ chiaro: impulso e nessuna sostanza.L’amministrazione comunale, chi ha lavorato al progetto ma soprattutto le famiglie e i giovani devono solo stare lontani.Lo spirito dell’articolo e’ chiaro.E’ solo uno spettacolo indecente di mancanza di verità e di rispetto per chi è sportivo veramente e per gli assessori che lavorano con competenza e passione.Sono assolutamente d’accordo, bisogna ripartire dalla semplice civiltà.Come scrive Realismo.I finti sportivi a caccia di notorietà sono a rimorchio.Tutti gli Ebolitani lo sanno grazie soprattutto a questo blog.Sono solo stagionato e inutile rimorchio.

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  8. Conoscendo di che risma sono fatti certi ebolitani non mi aspettavo interventi intelligenti e soprattutto appropriati. Dalle affermazioni di questi coraggiosi “anonimi” esce fuori la loro vera natura: retrogadi, miopi e in mala fede. Sono il medioevo di questo paese. Con gente come questa staremo ancora sotto il tallone di Alarico. L’amministrazione deve stare lontana da questo progetto? Perché deve appoggiare il tuo, caro “avvelenata” che, intuisco, temi che qualcuno migliore di te possa far emergere quanto fumo vendi? Il progetto rivoluzionario graverebbe sulle casse comunali per importi prossimi allo zero ma con ricadute d’immagine e di futura occupazione che voi forse neanche immaginate arroccati come siete sulla vs rendita di posizione. Siete ignobili solo perché stwte negando a dei ragazzi di avere una opportunità in più, uno strumento per potersi presentare nel mondo del lavoro con un bagaglio di conoscenze appropriato. E voi cosa fate? Spargete fango come immagino siete soliti fare. Vi immagino come quelli che seduti davanti al bar filosofeggiano al sicura di stipendi, mal guadagnati, o di pensioni. Sicuri del piatto caldo a casa. O ancora che da anni frequentano il mondo dello sport senza lasciare tracce significative, operando solo come balie di ragazzi (tenerli semplicemente occupati dalla ore .. alle ore …) senza prospettive e senza stimoli. Per fortuna il sindaco Cariello conosce bene cosa sono stati i 4 meeting ad Eboli e conosce bene chli li ha organizzati, le sue capacità e le sue competenze. Potrete starnazzare per ore ma contano i fatti e non le vs vane parole. Non commenterò più interventi così puerili poiché hanno il solo scopo di distrarre il lettore dall’argomento principale. Solo le persone intelligenti hanno capito lo spirito di quell’articolo: non era contro ma a favore , non era per dividere ma per condividere. E voi l’avete macchiato con la vs mediocrità. Degni di quello che siete.

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  9. IN LINEA TEORICA POSSO ESSERE ANCHE D’ACCORDO MA CHIARIAMO COSA E’ LA CULTURA E LO SPORT
    CULTURA E’ ATTIVITÀ SERIA, DI CERTO NON LE FESTICCIOLE A TARALLUCCI E VINO CHE SI VEDONO QUASI QUOTIDIANAMENTE, NE DA DIGNITA’ CULTURALE UNA CONFERENZA STAMPA BUTTATA LI’ PER FAR NUMERO E DAR NELL’OCCHIO.
    EBOLI GODE DI IMPIANTI SPORTIVI ALL’AVANGUARDIA E DI TANTE STRUTTURE PUBBLICO AD USO LUDICO. BENE!
    SI AGEVOLINO LE ATTIVITA’ A COSTO POPOLARE, TRAMITE VERE ASSOCIAZIONI, SENZA FINI LUCRATIVI E CHE PAGHINO TUTTI UN IDENTICO CANONE DI LOCAZIONE PER NON ALTERARE LA CONCORRENZA IN MANIERA SCORRETTA TRA CHI Eì COSTRETTO A SBORSARE QUOTE SALATE E CHI SI AVVANTAGGIA DELL’AMICO AUMM AUMM,COME DI PESSIMA MERIDIONALE ABITUDINE!
    RICORDANDO CHE LA CORRETTEZZA E’ UN PRINCIPIO DELLO SPORT STESSO (senza personalismi da parte di vecchi leoni),SI POTREBBE RIPARTIRE COME IMMAGINE, MA LA SOSTANZA DELLA SOCIETA’E’ BEN ALTRO, SENZA REDDITO, NON CI SONO PALESTRE, SQUADRE, OUTFIT ETC, AL LIMITE SI VA A FARE JOGGING AL PALASELE, DICIAMOLA TUTTA!

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  10. MA PRIMA CHE PUBBLICASSI L’ARTICOLO DOVE CAZZO ERAVATE TUTTI?

    MA LO VEDETE QUANTO SIETE MEDIOCRI.

    SE FOSSERO VERE LE VOSTRE STRONZATE DA MO’ CHE NE AVRESTE PARLATO. INVECE?

    ASPETTATE ALLA FINESTRA, COME AVETE SEMPRE FATTO, CHE QUALCUNO SI MUOVA PER SPARARE SENTENZE.

    LA VERITA’ E’ UNA ED UNA SOLA.

    E’ CHE IN QUESTO PAESE C’E’ QUALCUNO CAPACE DI DIMOSTRARVI QUANTO SIETE INETTI, APPROSSIMATIVI E MEDIOCRI. ED AVETE PAURA CHE FACENDO LE COSE FATTE BENE MI METTA IN OMBRA COSI’ NON POTRETE PIU’ ELEMOSINARE NEANCHE UN CENTESIMO PER LE CAZZATE CHE FATE.

    IO STO CON LE PERSONE PROPOSITIVE CHE GUARDANO LONTANE. IO STO CON GENTE MIGLIORE DI ME E PER QUESTO NON POTRETE MAI ESSERE MIEI AMICI.

    VERGOGNATEVI NON PER ME O PER TADDEO MA PER L’INTERO CITTA’ DI EBOLI.

    SPERO CHE PRESTO IL SINDACO FACCIA SENTIRE LA SUA VOCE A PROPOSITO E DICA COME LA PENSA E SE HA ANCH’EGLI UNA VISIONE PIU’ AMPIA E MENO PROVINCIALE DELLE COSE DA FARE IN QUESTO PAESE.

    A TUTTI GLI ALTRI “CONTINUATE A CORRICCHIARE, A PARLICCHIARE, AD ALLENICCHIARE, A LAVORICCHIARE …” PERCHE’ NON ANDRETE MAI OLTRE.

    P.S.: IO NON HO CONOSCENZE NEL SETTORE MA CIO’ NONOSTANTE, RISPETTO A VOI, RIESCO A DISCERNERE IL FUMO DALL’ARROSTO.

    E ORA ANDATEVENE PURE A ….

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  11. Caro Armando, facendola fuori dal vaso ti sei castrato, grazie, Eboli riparata da persone meno boriose di te.
    Il Sindaco?ma di che parliamo?
    Zelig è stato anticipato?
    Buonanotte

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  12. @the dandy

    in questo paese tutti quelli che fanno o vogliono fare qualcosa che sia una spanna sopra la mediocrità “la fa fuori dal vaso” perché il metro di paragone è talmente basso che chiunque voglia fare qualcosa di meglio è boriosa, presuntuosa, arrogante, ecc. ecc.
    Io sto con chi vuole fare le cose fatte bene e che abbiano una ricaduta seria e duratura sulla comunità. Tutte le altre cose, che io rispetto sia ben inteso perché rendono viva la comunità, sono appunto ALTRE COSE. Ormai non provo più nessun sentimento nei confronti di chi, accecato dall’odio e/o dalla prevenzione non si ferma a rifletetre sulle cose ma attacca perché l’obiettivo sono le pesone e non le idee.
    In questo paese si vuole dare un contributo di crescita e lo si vuole fare anche a rischio di attacchi insensati.
    Io non ho mai detto che le altre attività sportive non sono da prendere in considerazione (e l’ho anche scritto) ma non potevo citare tutto e tutti. Le realtà sportive sono vive e vegete (ringraziando Dio): hokey a rotelle, ciclismo, pallavolo, arti marziali, danza, calcio a 5, corsa e tanti altri sport che al momento non ricordo sono la spina dorsale della vita sportiva in questo paese. Quello a cui alludevo, invece, e che non avete voluto comprendere, è che bisogna puntare sempre più in alto per riportare l’attenzione non solo locale su queste discipline perché si avvicinino sempre più persone. Se vogliamo che i mass media si interessino di noi non è sufficiente orgnizzare eventi dove l’utenza è esclusivamente locale ma bisogna dare un respiro più ampio agli eventi (per questo ho parlato dei meeting ma anche delle partite di pallavolo che riempirono all’inverosimile il Palasele). Ma l’argomento al quel tengo di più invece è la propota che è riprotata al termine dell’articolo e ciò far diventare Eboli un punto di riferimento per convegni, corsi di formazione, ecc. perché solo così si può immaginare di dare senso al concetto di sport. I “veri sportivi” queste cose le comprendono molto bene ma non “i veri sportivi” della domenica che non sono capaci di guardare oltre il proprio naso. Credo che la querelle sia durata anche troppo. Lo scopo dei soliti quaqquaraquà di distogliere l’attenzione sulle proposte avanzate in quell’articolo non hanno sortito alcun effetto. Mi aspetto che, con equilibrio ma anche con critica intelligente i VERI SPORTIVI di uesto paese dicano anche la loro, che guardino alla proposta e non a chi la propone. Buona giornata a tutti.

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  13. Rileggendo i vari post di questi giorni e mi accorgo di quale grande svista sia stata presa. L’articolo pubblicato non ha la pretesa di riportare ad Eboli eventi sportivi da decine di migliaia di euro che il Comune non potrebbe mai pagare. Ma chi l’ha detto mai. L’obiettivo di quell’articolo, lo ripeto, è quello di portare ad Eboli altri eventi sempre legati allo sport ma questa volta con finalità più costruttive e che diano la possibilità a giovani tecnici di acqusire strumenti di conoscenza da utilizzare poi nel mondo del lavoro. Incontri che durino più di un giorno così da dare ossigeno all’asfittica economia locale. Occorre solo crederci perché Eboli è ricca di professionalità capaci di realizzarle. I meeting ai livelli di 10 anni fa non hanno più motivo di esistere perché non ci sono più atleti tali da poter attirare l’attenzione di pubblico e media (a meno che non si riesca a portare Bolt con uno sponsor da 500 euro. Agli stupidi: è una battuta). Una cosa è certa ossia che bisogna immaginare qualcosa di interessante, aperta al territorio, che dia senso a quell’impiando sportivo sovradimensionato per una città da 35.000 abitati (i posti a sedere – 11.000 – sono un terzo della popolazione. Assurdo). Cari voi, vi chiedo di contribuire alla crescita della nostra comunità portando idee e non facendo vedere che siete ancora vivi solo quando vengono pubblicati articoli come il mio.

    Rispondi
  14. …ma io mica l’avevo capito che questo è un paese di atleti pensatori??!!
    Ammazza e quanti commenti!!!!
    ma……..qualcuno sa dirmi xkè Taddeo si aggira nel paese in perenne tuta nera luttuosa???
    Somiglia al Riccardino Fuffolo di Maccio Capatonda!!
    Che pauraaaaaaaaaaaaaaa

    Rispondi
  15. Però…Però. Una cosa è tirare in ballo Gianfranco Taddeo che forse, per coerenza e preparazione, è l’unico della vecchia guardia (se cosi si può dire) che con determinazione ha portato avanti la sua professionalità, e ovviamente non c’è assolutamente nulla di male che ciò gli consenta oggi di lavorare, vivere e trasmettere ancora qualcosa a chi si rivolge a lui; altra cosa è, invece, mettere tutti in un unico calderone che di sportivo non ha niente.
    Caro Armando Voza, il fatto che parti bene e Ti perdi per strada è stata sempre una Tua peculiare nota caratteriale. Parli ma non ascolti, anzi non capisci perché non ammetti idee diverse dalle Tue, che sono inoltre mezze idee.
    Ha i fatto una cacata di articolo, ammettilo e i commenti finiranno. Del resto non puoi pretendere di filosofeggiare su questi argomenti come, invece, con buoni risultati, fai quando firmi articoli più che godibili su ” Il Saggio “.
    La Tua non è nemmeno una utopia, è un racconto di fantasia per una città immaginaria che non esiste, visto che si parla di Eboli. Più torni sull’argomento, e peggio è.
    Un saluto affettuoso.

    Rispondi
  16. @Memento

    sempre secondo te, ovviamente.

    P.S.: Nell’esprimere giudizi nei miei confronti voglio solo ricordarti una cosa: io ho avuto il coraggio di firmare l’articolo ed i post prendendomi le rampogne da voi saccente mentre tu ti nascondi dietro un nick name e mi dileggi (ovviamente nella mia più totale indifferenza).

    Allora ti chiedo chi ha più palle io che mi espongo o VOI che scrivete nascondendovi?

    E poi per questo paese le proposte avanzate e sposate già da persone competenti in materia sono utopia solo se nessuno ci crede. In paesi vicino Eboli tante cose decenni fa erano utopie ed oggi sono attrattori che manco ti immagini.
    Se ogni cosa che oggi sembra utopia la pensiamo e non gli diamo seguito CONTINUO A DIRE che Eboli rimarrà il paese delle mezze botte.
    Ringraziando Dio che in altri settori giovani concittadini si stanno dando da fare per aumentare il livello qualitativo delle loro offerte e a loro va tutto il merito.
    Nello sport molti puntano in alto organizzando eventi interessanti (vedi l’ultimo organizzato dal m° Roberto Serrano) ma a questi si affiancano tanti peracottari.
    Aggiungo, infine, che il fatto che non ascolti non è un problema mio ma dell’interlocutore. Ne abbiamo ben donde di persone che parlano, parlano, parlano e poi alla resa dei fatti li vedi che si dileguano lasciando in giro solo il loro fumo. Ascolto ed imparo SOLO da chi alle parole fa seguire i fatti (quando questi portano giovamento alla collettività).
    Memento rivelati che non ti magio o sei di quelli che incrociandomi per strada mi sorride e, forse mi stringe anche la mano, quando poi in realtà pensa di me quel che hai scritto e quindi IPOCRITA)?

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