Terza proroga all’ISES: Quando l’accetta del compare taglia il ferro

Eboli: Il PD solidarizza con il Nuovo ISES ma condanna l’Ordinanza sindacale per la terza proroga del Centro Polifunzionale.

“Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”; immaginando che la “gatta” sia il Sindaco Cariello, il “lardo” il Centro Polifunzionale e che c’è dietro, e lo “zampino”, i risvolti penali per Giunta e Sindaco oltre quelli finanziari dell’Ente Comune se si dovesse giungere ad un eventuale Dissesto Finanziario. “accett ru cumpar taglia o fierr”.

Centro ISES-Centro Polifunzionale SS Cosma e Damiano
Centro ISES-Centro Polifunzionale SS Cosma e Damiano

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «La questione ISES – Si legge in una nota del Capogruppo consiliare del PD Pasquale Infante all’indomani della emanazione della terza Ordinanza del Sindaco di Eboli Massimo Cariello in favore della concessione d’uso temporanea a del Centro Polifunzionale dei SS Cosma e Damiano al Centro di riabilitazione Nuovo ISES, sebbene gravi sulle spalle dell’Amministrazione il procedimento di Revoca del Finanziamento dell’Opera da parte della Regione Campania per l’uso non rispondente alla concessione di fondi ad esso dedicati – era già una vicenda delicata ma ora con la terza proroga, attuata dal Sindaco con l’Ordinanza n. 194 del 04/08/2017, la situazione è diventata drammatica e ci preoccupa enormemente soprattutto per i risvolti negativi che questa proroga potrà avere sulle finanze comunali considerato che siamo alla terza proroga e che è già stato avviato dalla Regione Campania procedura di revoca del finanziamento del Centro Polifunzionale SS. Cosma e Damiano.

ises-grande
ises-grande

L’ISES è una struttura storica e qualificata operante sul nostro territorio che va tutelata ed aiutata a continuare a svolgere la propria attività. – aggiunge il Capogruppo del PD Infante La nostra posizione è stata sempre chiara e netta su questa vicenda e non ci interessa accomunarci a chi finge di volere come noi la salvaguardia dell’ISES e dei posti di lavoro e poi ostacola ed ha ostacolato fin dall’inizio qualunque ipotesi di delocalizzazione.

Noi tutti – prosegue Infante – abbiamo a cuore la tutela e la salvaguardia del Centro Riabilitativo ISES e dei tanti posti di lavoro diretti ed indiretti in essere da un lato ma dall’altro non possiamo rischiare il dissesto finanziario dell’Ente Comunale (la revoca infatti comporta la restituzione dell’intero contributo pari a E. 5.712.333,42) continuando su questa strada e facendo quindi gravare sui cittadini gli effetti negativi della revoca».

Ci risiamo, ed era comprensibile specie se si rincorre le Kimere, e specie poi se si fa come recita quell’antico proverbio: “accett ru cumpar taglia o fierr“; nel senso che quando si usa l’Ascia degli altri non si va tanto per il sottile. Ci piacerebbe sapere se quell'”accetta” (Centro Polifunzionale SS Cosma e Damiano) fosse stata di proprietà del Sindaco di Eboli se avesse fatto lo stesso, ricordando ovviamente che quell’edificio piuttosto è un bene di proprietà del Comune e quindi dei cittadini ebolitani, i quali per quanto vogliano solidarizzare con i lavoratori dell’ISES non possono mai dimenticare quei milioni di debiti accumulati e le modalità di assunzione del personale oltre i vari collegamenti politici, riconducibili all’arco costituzionale, esempio certosino di quella “Sanità democratica” che ci riportano alle rappresentanze politiche collegate a doppia mandata con l’ISES come in capo a tutti uno dei suoi fondatori: pluri consigliere comunale, Vice Sindaco, Consigliere provinciale Francesco Mandia; o l’ex Sindaco di Eboli Martino Melchionda; o l’apporto di consiglieri comunali parenti stretti di dipendenti. Altro che conflitti di interesse.

ISES-Martino Melchionda
ISES-Martino Melchiond

Questa sembra essere una “Storia infinita”, tanto da diventare la “Questione ISES” poiché sono due anni e più che si gira intorno a quello che resta del Centro di riabilitazione ISES di Eboli, passando attraverso anni di cattiva gestione, tanto cattiva da produrre un deficit di oltre 12 milioni e mezzo di euro, circostanza che ha determinato il procedimento giudiziario di Bancarotta fraudolenta ed il relativo commissariamento, ma anche un ulteriore prosieguo con la costituzione della Nuova ISES, che attende disperatamente l’accreditamento, ma che attende anche attraverso una cessione di Ramo aziendale un nuovo partner e quindi una possibile disponibilità economica. Purtroppo sia l’uno che l’altro sembrano essere improbabili, a giudicare dagli ultimi atti ufficiali, non ultimo, il Ricorso al Presidente della Repubblica dell’ASL Salerno e a giudicare il “ramo” di quell’Azienda decotta e tanto secca da non avere nessun patrimonio mobiliare e immobiliare, se non una Convenzione che da come si legge negli atti dell’ASL Salerno, non è più attiva da due anni, e anche se fosse stata non si sarebbe compreso come collegare la vecchia ISES e la Nuova ISES, senza passare per il commissariamento e senza non ricondursi alla bancarotta fraudolenta.

Antonio Petrone-Teresa Di Candia
Antonio Petrone-Teresa Di Candia

Tuttavia tutte queste circostanze sono accompagnate da tanti dubbi, tanti “ma” e tanti “se”, che ci girano intorno e che non si riesce a venirne a capo, nel mentre questa vicenda si incrocia con un mondo “parallelo” che attraversa Istituzioni, affari, vendette, rese di conti.

Immaginando che parlare dell’ISES non costituisca una immediata catalogazione dell’essere favorevole o contrari, o peggio ancora, fiancheggiatori o meno di quelli che l’ISES ha eletto come nemici capitali dell’Elaion, occorre necessariamente fare un esercizio di verità, incontrovertibile, che non passa attraverso quei percorsi subdoli di guerre, come quelle che hanno coinvolto una parte del M5S “azzoppato” da un’altra parte del M5S stesso, andando a pescare un possibile quanto improbabile conflitto di interessi, solo per essere firmatari di un invito a porre in essere un’Interrogazione regionale sull’utilizzo improprio del Centro Polifunzionale. A tale proposito chiediamo sempre di sapere di cosa si sarebbero parlato con il Consigliere regionale Michele Cammarano del M5S. O come quello altrettanto subdolo di una segnalazione all’ANAC che individua due consiglieri comunali come legati a quello che si individua come “mandante”: il Centro ISES; al punto tale da essere identificati come “esecutori”, e semmai in conflitto di interessi. Due consiglieri comunali eletti dai cittadini e che, come quelle parentele che nel tempo si sono individuate vicine all’ISES, sarebbero vicini, a vario titolo all’Elaion.

Cariello-Tafuri-Gaeta-Assemblea ISES-Eboli
Cariello-Tafuri-Gaeta-Assemblea ISES-Eboli

Ebbene, senza ricorrere a qualche novello personaggio poliziesco alla Artur Conandoil, (procuratore di documenti), che non sono affatto rilevazioni strabilianti, ma che pur essendo alla portata di tutti, vengono branditi per condurre altri tipi di guerre, anziché abbassare i toni e cercare un tipo diverso di solidarietà che certo non può essere obbligata, pretesa, e non è quella della pseudo denuncia riguardo a posizioni che rappresentanti politici, eletti o meno che siano, assumono nei confronti del “caso Ises“, aggiungono confusione a confusione. Val la pena ricordare che i consigli comunali, provinciali, regionali e le due camere dei Deputati e dei Senatori sono composti da rappresentanti della Società e non è uno scandalo se vi è un medico che nello svolgere il suo ruolo salvaguardi gli interessi della sua categoria, così come per gli ingegneri, gli avvocati, gli operai o le organizzazioni datoriali come i sindacati o la confindustria vogliano esprimere loro rappresentanze, è proprio in quella moltitudine di delegazioni che si intravede la ricchezza anche complessa delle proposte e la mediazione dei singoli interessi, e questi passando anche attraverso libere elezioni, sono più che legittimi, se vengono espressi alla luce del sole e non sono confliggenti agli interessi generali del Paese.

Pur comprendendo la rabbia dei lavoratori per aver buttato alle ortiche anni di lavoro e che oggi si vedono costretti a rincorre un salvataggio del proprio posto di lavoro, quella rabbia non può essere manifestata verso chicchessia come se si pretenda a tutti i costi una solidarietà che oltrepassa i limiti della legge, rispetto ad una vicenda che purtroppo sta più dalla parte della illegalità più assoluta che altro, tanto che i futuri risvolti sono solo ed esclusivamente penali per coloro i quali sono responsabili a vario titolo di quel disastro finanziario dell’ISES, sarebbe opportuno praticare altre strade.

Massimo Cariello
Massimo Cariello

Intanto parlando di fatti penali e ovviamente scongiurandoli, sebbene questi passino non solo attraverso volontà politiche ma anche interessi precisi di una società privata che vorrebbe svolgere in continuità con quella originale ruoli e servizi riconducibili al SSN e quindi di rilevanza pubblica, ci viene da dire come recita un altro antico detto: “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino“; immaginando che la “gatta” sia il Sindaco Cariello, il “lardo” il Centro Polifunzionale e tutto quello che c’è dietro, e lo “zampino” i risvolti penali per Giunta e Sindaco e quelli finanziari dell’Ente Comune se si dovesse giungere al Dissesto finanziario, ci viene da ipotizzare: O si è incoscienti o si è stupidi. In tutti e due i casi il danno ricade solo sui cittadini.

A tale proposito giova ricordare Carlo M. Cipolla, Professore Emerito di Storia Economica a Berkeley, il quale ha scritto un piccolo, ma significativo e quanto mai interessante saggio sulla stupidità dal titolo: “Le leggi fondamentali della stupidità umana“; nel quale egli da delle spiegazioni di come sono pericolosi gli stupidi e di come la stupidità possa procurare danni irreversibili senza tra l’altro ricavarne dei benefici, circostanza che Cipolla inquadra  in quella che lui ha indicato nella “Terza Legge” della stupidità, che certifica: “una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita“.

Nuvola sull'ISES
Nuvola sull’ISES

Questo saggio sembra essere calzante alla circostanza, ed in tutto questo Bailamme dopo aver rincorso le Kimere per due anni, sembra si sia arrivati al capolinea, che altri non è il punto di partenza, e proroga di 90 giorni a parte questa vicenda non aggiunge altro a quella che si presentava due anni fa, con l’aggravante che agli ospiti che sono tutt’ora all’ISES si sarebbe potuto dare di più, anche se con la lettera dell’ASL che si pubblica si apprende che non essendoci più nessun rapporto di convenzione da due anni, e non essendoci stata nessuna fatturazione di servizi assistenziali prestati, non si comprende a che titolo sono ancora trattenuti. Noi riteniamo che essi abbiamo nel frattempo ricevuto prestazioni e assistenze amorevoli e opportune, ma purtroppo si deve rilevare perché quegli assistiti non sono stati coperti dalle opportune rette che in questi casi si erogano? Di chi è la responsabilità? Di chi le colpe? Di qui la pubblicazione qui di seguito delle varie lettere, per modo che tutti possano leggere e comprenderne la portata. E le carte, dicono tante cose.

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Terza Ordinanza ISES
Terza Ordinanza ISES
Terza Ordinanza ISES 1
Terza Ordinanza ISES 1

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Ricorso asl presidente 2
Ricorso asl presidente 2
Ricorso asl presidente 1
Ricorso asl presidente 1
Ricorso asl presidente
Ricorso asl presidente

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Lettera ANAC1
Lettera ANAC1
Lettera anac
Lettera anac

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Eboli, 5 agosto 2017

9 commenti su “Terza proroga all’ISES: Quando l’accetta del compare taglia il ferro”

  1. Idee- Centro Polifunzionale SS Cisma e Damiano- Casa del Pellegrino
    Le proroghe all’utilizzo della struttura non risolvono il problema , occorre intervenire subito prima che sia troppo tardi: appaltare con urgenza la struttura ex Ortopedia ex zona 167 per consentire il trasferimento dell’Ises. Si ottengono obiettivi importanti sia per le casse del Comune sia per i lavoratori; oltre alla riqualificazione endogena del quartiere.
    Prof. Arturo Marra

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  2. Prof di che?
    Ma qui tutti parlano ma la passata amministrazione ed i suoi accoliti sono i responsabili, con una chiamata in correo dei dipendenti, dello sfascio attuale ed irreversibile. avete perso una occasione intelligente per tacere?

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  3. Facebook docet:

    Difatti su Facebook un internauta ha fatto un’ottima riflessione.

    Se effettivamente si voleva porre rimedio alla questione facendo una luce piena si sarebbero dovuti portare i libri contabili in tribunale….

    Mentre l’amministrazione controllata è una divagazione un modo per puntare alla prescrizione e far salvi i responsabili una brutta questione questa.

    Perché riguarda varie amministrazioni vari soggetti tutti accomunati nei propri interessi che si basano su finanziamenti pubblici in barba però all’interesse generale.

    Un interesse generale che potrebbe essere compromessao se effettivamente la regione vorrà i soldi indietro.

    I55 posti di lavoro sono cose importanti ma non devono andare a detrimento di 40.000 concittadini.

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  4. Adesso ci manca solo che scrivete alla FAO all’ UNICEF alla CROCE ROSSA e all’ ONU .
    Eventuali , si noti bene, diritti trasformati in pretese e questo obiettivo viene perseguito con una protervia indicibile?
    Come si concilia tutta questa cattiveria con le amorevoli cure che le persone sfortunate dovrebbero ricevere?
    Sono solo alcune delle tantissime domande alle quali mi piacerebbe avere risposta.

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  5. TUTTI QUESTI DUBBI NASCONO SOLO PERCHE’ SI GUARDA ALLA SUPERFICIE DELLE COSE E NON VEDERE I VERI MOTIVI DI QUESTA BATTAGLIA, SENZA RENDERSI CONTO DEL MARCIUME CHE GIRA INTORNO AL CASO ISES, AGLI ASSALTI AL POTERE, AL DESIDERIO DI MONOPOLIO, AL MIRAGGIO DEL CONTROLLO TOTALE DI VOTI, VOLONTA’ DI ACCAPARRARSI DENARO PUBBLICO DA DRENARE PER FINI POCO NOBILI. LE ACCUSE NON SONO COSI’ INFONDATE E MI MERAVIGLIO DI CHI DOVREBBE ESSERE EQUIDISTANTE INVECE PRENDA POSIZIONI A DIFESA DI CHI, PER STORIA PERSONALE E IMPRENDITORIALE, NON MERITEREBBE IL MINIMO DI CONSIDERAZIONE. MA TANT’E’. SIAMO AD EBOLI E QUESTO CONTINUA AD ESSERE IL PAESE DELL’ASSURDO.

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  6. Solo ora mi sono soffermato sugli allegati all’articolo, spinto, anche, dall’intervento di Carlo Martello.
    Ebbene, siamo alla follia. L’ASL che propone un ricorso straordinario (dai tempi biblici) perché si fa scadere i termini in casa (e lo dice pure!).
    Ma questo è niente.Tempo addietro ho difeso a spada tratta i lavoratori dell’ISES ma,dopo il farneticante, diffamatorio, squallido, alcolico esposto, purtroppo mi devo ricredere. Innanzitutto quando si firmano simili scritti ci si firma prima in modo chiaro e leggibile e poi a latere si verga il proprio nome e cognome, nel senso di firma. Così tutti possono conoscere chi sono i firmatari dell’accozzaglia di accuse e illazioni lanciate nella calura torrida agostana. Chè solo così si spiega il tutto. Chi lancia certe accuse deve avere le palle di documentarle, altrimenti si resta nel mondo dei corvi, nonostante la firma,che non è una assunzione di responsabilità ma una autocertificazione di ignoranza, livore, in breve ” fessaggine “.
    Avete ucciso con due sole paginette tutta la vostra dignità di lavoratori e, soprattutto, la vostra credibilità, passata, presente e futura.

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  7. @MEMENTO. E’ TUTTO DIMOSTRABILE, PURTROPPO.
    E SE NON VIVI NEL MONDO DELLE FAVIOLE (COSA CHE NON CREDO) SAI BENISSIMO COME STANNO LE COSE. MEGLIO FESSI CHE DELINQUENTI.

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  8. ERRATA CORRIGE: FAVOLE.

    PRECISO ANCORA: QUANDO PARLO DI DELINQUENTI NON MI RIFERISCO ASSOLUTAMENTE ALLE DUE PERSONE CHE SONO CHIAMATE IN CAUSA … CHE TRA L’ALTRO NON CONOSCO. MA AL CLIMA LUCIFERIGNO E AGLI OSCURI DEMONI CHE RUOTANO INTORNO A QUESTO PROBLEMA

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  9. A tutto voler concedere, solo per amor di ragionamento, ” sapere” come stanno le cose non equivale a poterlo dimostrare. E un esposto del genere è da bar, ossia si fonda proprio sul “si dice” e non sui fatti. E se poi non è così? E’ questo il punto. Intanto si infanga in nome di una vox populi, anzi di una parte del popolo. Ma accusare Petrone e Di Candia (che non conosco) con affermazioni a dir poco farneticanti mi sembra davvero troppo. Per me l’hanno fatta grossa.

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