Fuoco e fiamme in Campania. Nomine e superstipendi in Regione

Il Cilento e Provincia di Salerno bruciano ma per De Luca la priorità sono le nomine e i superstipendi.

La Campania brucia e migliaia di ettari di bosco vanno in fumo denuncia Cammarano del M5S. La giunta invece nomina Landolfi nell’ASI e aumenta gli stipendi ai DG di ASL e Aziende Ospedaliere fino a 154.937 euro all’anno per i futuri premi di produzione.

De Luca-coscioni-cantone-giordano-cammarano-incendio cilento
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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – Il Cilento e la Provincia di Salerno bruciano ma per il Governatore Vincenzo De Luca le priorità sono le nomine e superstipendi dei manager delle ASL e delle Aziende Ospedaliere della Campania. Sembrerebbe un destino beffardo quello che ci tocca da Caldoro a De Luca: il primo un socialista passato al centrodestra alla corte di Berlusconi; il secondo un comunista geneticamente modificato in qualunquista, nel centrosinistra, alla corte di Renzi; di male in peggio, e per noi campani non c’è scampo.

Gli incendi delle ultime ore hanno sollecitato le proteste del pentastellato Cammarano. «E mentre numerosi roghi sono divampati in tutto il territorio della provincia di Salerno e in particolare nella zona sud, il Cilento – dichiara Michele Cammarano Consigliere Regionale del MoVimento 5 stelle – La Regione non fa nulla e le fiamme continuano a bruciare la provincia di Salerno. Roghi sono divampati, nella giornata di ieri, tra l’Agro e la Valle dell’Irno, altri incendi a Centola, Sacco, Sala Consilina, Stella Cilento, Vallo della Lucania, Capaccio Paestum, Atena Lucana, Roscigno e San Pietro al Tanagro: un bollettino di guerra.

«In Campania, bruciano il Cilento e il Vallo di Diano – prosegue Cammarano rivolgendosi al Governo atteso che la Giunta Regionale della Campania è in tutt’altre faccende affaccendata – Il Governo non sottovaluti l’emergenza incendi che sta coinvolgendo negli ultimi giorni la provincia di Salerno. È allarmante, soprattutto se si considera che si tratta in molti casi di roghi di matrice dolosa. – ribadisce Cammarano –
Abbiamo presentato un’interrogazione all’assessore competente per capire quali provvedimenti intenda adottare per garantire la massima sicurezza del territorio. Ci auguriamo – aggiunge Cammarano – che non si sottovaluti un problema lesivo della salute pubblica e dei nostri boschi e delle nostre montagne.

Occorre un intervento immediato di tutte le istituzioni di governo rispetto ad un fenomeno gravissimo – prosegue il Consigliere regionale del M5S fornendo anche qualche soluzione – Il Governo non sottovaluti l’emergenza. Bisogna assolutamente potenziare il sistema di antincendio boschivo per intervenire in maniera più tempestiva e limitare i danni. Era facilmente prevedibile tutto questo perché si sa che stiamo vivendo un anno particolarmente arido, le piogge sono state scarsissime. Andrebbe, inoltre, intensificata l’azione di prevenzione e vigilanza per verificare se ci sono attività criminali di piromani che approfittano delle condizioni meteo e di negligenza politica.

Ma di tutto questo ad oggi nulla è stato fatto solo spot di pura propaganda elettorale, anzi qualcosa è stata fatta in queste ore nomine ASI per sistemare gli amici degli amici e aumentare gli stipendi ai direttori generali e ai manager della Sanità. – conclude il portavoce del M5S, consigliere Regionale Michele Cammarano – Il sistema clientelare Deluchiano ha messo mano anche a livello sanitario».

E così con gli incidenti di ferragosto arriva anche il blitz clientelare ferragostano di De Luca, uno scandalo se si considera il momento di crisi economica così grave come questo che stiamovivendo. Se si considera che gli stipendi sono fermi da dieci anni, le pensioni anche e se si considera che un lavoro ai giovani, tranne che non sono “figli di…..” e fanno direttamente gli assessori o si prenotano posti in Parlamento, per gli altri sono cazzi, ma proprio cazzi. Ma dalla Regione nessuno dice niente se il Segretario provinciale del PD di Salerno Nicola Landolfi, passa da un incarico all’altro, assicurandosi con l’ingresso nel CdA dell’ASI, ovviamente,altri 5 anni di indennità, poi fra 5 anni si vedrà, intanto l’ha scampata dal lavoro per altri 5 anni, che aggiunti al precedente ventennio, si capisce che sacrifici si devono fare per giungere a questi livelli, Il più grosso sicuramente è quello di tapparsi naso, bocca, orecchie e occhi.

Con il blitz ferragostano la Giunta De Luca ha deciso di aumentare gli stipendi dei Dirigenti apicali di ASL e Aziende Ospedaliere, decisione motivata dalle sfide future a cui sarà sottoposta la Sanità, è come dire al proprio figlio: Oggi ti compro una Ferrari, perchè sicuramente l’anno prossimo ti laurerai; e ovviamente per De Luca è giusto perchè deve poter contare su una classe dirigente qualificata, motivata, adeguatamente remunerata, di provata fedeltà innanzitutto, per raggiungere quegli obiettivi. Quali siano gli obiettivi non si sa, intanto è un premio a venire, atteso che tutti ancora devono dimostrare se si sono meritati i loro stipendi.

E così per le produttività future: Antonio Giordano DG dell’ASL Salerno e il DG dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno Nicola Cantone, percepiranno 154.937 euro lordi all’anno, come i loro omologhi di Napoli, mentre gli altri di livello appena più basso, quelli di Avellino, Benevento, Caserta, riceveranno qualche migliaio di euro in meno. E la gente si puzza di fame. E la gente si ricovera in cessi di Ospedali dove ogni giorno è uno schifo e dove se c’è qualcuno bravo lo si costringe ad andare via come è successo per il Dottor Luciano Brigante, e magari Direttori Generali senza titoli come Cantone, per colleganza di genere politico, spaccotta la Torre Cardiologica e affida un primariato “dimezzato” al consulente della Sanità di De Luca Enrico Coscioni, già Consigliere Regionale e membro della Commissione regionale Sanità, in un pieno e macroscopico conflitto di interessi.

E’ ovvio che gli interessati non centrano nulla, è stata solo l’infinita bontà del Governatore De Luca, il quale anzichè verificare le produttività di ciascuno, anche quelli degli Ospedali che fanno schifo, li ha investiti direttamente di meriti futuri: potenze del managerismo e delle sue scommesse future. E la Campania brucia, e con gli incendi se ne vanno in fumo migliaia e migliaia di ettari di macchia e boschi e miliardi di euro, compromettendo inevitabilmente la stabilità dei suoli. Ma anche quì la provvidenza ci mette il suo, con l’affare degli spegnimenti si generano altri affari, e che vuoi che sono 15mila o 20mila euro in più all’anno dati ad un Direttore Generale, paragonati a tutti quei soldi che le ASL e le Aziende Ospedaliere distribuiscono per le prestazioni in ALPI, consentendo a migliaia di medici di guadagnare fino a 350mila euro all’anno. In fondo paragonando un pensionato che ha fatto nel culo per quarant’anni e percepisce 15 mila euro all’anno, quegli aumenti ai Direttori Generali sono quisquiglie. E la Campania brucia, e bruciano anche le ultime speranze che qualcosa possa cambiare. Intanto rassegnamoci, perchè quelli che verranno saranno tutti come Landolfi che il lavoro se lo mangiano, anzi saranno più bravi, perchè semmai, come potrebbe capitare al pentastellato Luigi Di Maio nel caso in cui il M5S dovesse vincere le elezioni, diventano Presidenti del Consiglio.

Salerno, 18 agosto 2017

2 commenti su “Fuoco e fiamme in Campania. Nomine e superstipendi in Regione”

  1. Scotillo!! Mi caschi sul più bello! O forse no?
    Ti ricordi quella pubblicità di molti anni addietro, dove gatto Silvestro inseguiva dappertutto Titti il canarino e poi si bloccava all’improvviso quando Titti trovava rifugio sopra una scatola di prodotti alimentari (piselli, fagioli etc.) esclamando: “Eh no, su De Rica non si può!”.
    Tutta la contraerea (a salve) si è fermata all’improvviso.
    Certamente:Eh no, su De Rica non si può!.

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