Presentazione a Battipaglia di Coincidenze e poteri il libro di Conte

Giovedì 4 gennaio, ore 17.00, Salotto comunale Palazzo di Città, Battipaglia, presentazione del Libro: “Coincidenze e poteri”.

L’appuntamento letterario organizzato dalla Fondazione Mare Nostrum per presentare il volume di Conte, un vero e proprio saggio sul potere e sui rapporti tra poteri, visti anche attraverso le coincidenze, che certo non fanno la storia, ma spesso ne determinano e svelano i percorsi, sempre causali, anche quando non si presentano come tali.

Coincidenze e Poteri-presentazione Libro Conte
Coincidenze e Poteri-presentazione Libro Conte

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – Giovedì 4 gennaio 2018, alle ore 17.00, nel Salotto comunale del Palazzo di Città di Battipaglia, si terrà la presentazione: “Coincidenze e poteri“; l’ultimo libro di Carmelo Conte. All’appuntamento letterario, organizzato dalla Fondazione “Mare Nostrum“, moderato dal giornalista Giuseppe Blasi, dopo il saluto della Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, parteciperanno oltre all’autore: Egidio Mirra, capogruppo consiliare del PD di Battipaglia; Carmine Bucciarelli; Carmine Pinto.

Coincidenze e poteri. Da Gava a De Mita. Da Craxi a Renzi” è un saggio sul potere e sui rapporti tra poteri, visti anche attraverso le coincidenze, che certo non fanno la storia, ma spesso ne determinano e svelano i percorsi, sempre causali, anche quando non si presentano come tali. Negli anni della repubblica la parabola dei partiti è concisa, nel punto più alto, con la grande politica e con leader come De Gasperi, Fanfani, Nenni, Moro, Togliatti, Craxi; nel più basso con il politicismo e con personalità come De Mita per la gestione, e Berlusconi per la personalizzazione del sistema. Ora il suo arco, appiattendosi, tende a confondersi, tra sobbalzi e cadute, con la stella di Renzi e Grillo, interpreti di un populismo di tipo nuovo, mediatico e nello stesso tempo istituzionale, che nasce non dai margini ma dal centro del potere.

Carmelo Conte-Libro-Coincidenze e Potere
Carmelo Conte-Libro-Coincidenze e Potere

Un libro quello di Conte che da protagonista politico di livello nazionale degli anni ’80 riesce a sviluppare un parallelismo “tra quei tempi” delle grandi aperture, dei grandi dibattiti, dei grandi cambiamenti politici, interpretati dagli uomini e dai partiti, ai “Tempi moderni“, de grandi scontri, dei grandi e marcati personalismi, interpetrati da uomini senza più partiti alle spalle ma organizzazioni. Un legame tra i due tempi che passa sullo stesso filo: quello del cambiamento. Quello della stagione del “riformismo” interpretata anche dallo stesso Conte, ma che coinvolgeva la società, i partiti, il Parlamento; a quella delle riforme che oggi si concretizzano in un ambito piuttosto ristretto perché espressione di una volontà del Governo, che tiene fuori i Partiti e il Parlamento, offrendo al corpo elettorale temi complessi che riguardano l’organizzazione dello Stato in tutte le sue promanazioni.

Un parallelismo che comunque passa attraverso delle “coincidenze“, come mette in evidenza Carmelo Conte nel suo libro, ma che in ogni caso ci racconta come pur interpretando gli stessi ruoli istituzionali si sono consolidate grandi differenze. E se si è passati dai Leaderai Capi, dalle politiche programmatiche a quelle tematiche, e se si è sostituito il dibattito con i sondaggi e si sono sviluppano strategie e azioni di governo sulla “coincidenze” mediatiche costruite o naturali, questo è quello che ci meritiamo.

carmelo-conte-Coincidenze e Poteri
carmelo-conte-Coincidenze e Poteri

E mai poteva essere così attuale il Libro di Conte, nel momento in cui il Paese è stato chiamato con un Referendum a decidere con la “pancia”, attraverso un quesito, con un SI o con un NO, quale tipo di organizzazione politica e istituzionale dare al nostro Paese: Una operazione alla stessa stregua di chi anzichè allestire un processo con tutte le garanzie e valutare prove e attenuanti, consegna un imputato di omicidio alla folla.

Ma proprio partendo dalle grandi stagioni politiche che hanno consegnato a questo Paese leader straordinari come: De Gasperi, Fanfani, Nenni, Moro, Togliatti, e lo stesso Craxi;  che Conte porta ad esempio, si è passati dalla stagione dei Berlusconi a quella dei Salvini, Renzi, Grillo, una “gemmazione” paurosa, che Conte indica da “Gava a De Mita” e da “Craxi a Renzi”, e purtroppo su questa scia il dopo Renzi si chiama Grillo. Insomma per saperne di più e meglio, non resta altro che leggere il libro di Carmelo Conte “Coincidenze e poteri. Da Gava a De Mita. Da Craxi a Renzi” e semmai confrontarsi con lui valutando quelle “coincidenze” che da “quei tempi” finiscono per ripetersi fino ai così detti “Tempi moderni”, quelli del “nuovismo” a tutti i costi.

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Carmelo Conte
E’ stato Consigliere regionale dalla Campania (1975), Deputato al Parlamento per quattro legislature, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (1979-1980), Ministro delle Aree Urbane (1989-1993). E’ stato autore di importanti leggi, tra queste: La L. 219/81 per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 1980; La L. 64/86 per lo Sviluppo del Mezzogiorno; La L. 465/90 per i Mondiali di Calcio del 1990; La L. 396/90 per Roma Capitale; La L. 142/90 per l’Istituzione delle Aree Metropolitane; La L. 212/92 per i Trasporti pubblici di massa (metropolitane). Come autore è alla sua sesta pubblicazione e oltre all’ultimo libro “Coincidenze e poteri.Da Gava a De Mita. Da Craxi a Renzi”, ha pubblicato anche: L’Avventura e il seme (1993); Sasso e Coltello (1994); Dal Quarto Stato al Quarto Partito (2009); Dialoghi nel tempo(2010); Il Sud al tempo degli italiani (2011).

Battipaglia, 3 gennaio 2018

1 commento su “Presentazione a Battipaglia di Coincidenze e poteri il libro di Conte”

  1. Una riflessione sul potere e sullo Stato quale luogo
    di espressione del potere serve a capire l’insedia-
    mento degli attuali populismi-
    Il secolo XVI è quello in cui prende forma lo”Stato
    moderno” e la cui presenza svela l’esistenza di una
    doppia morale :una ordinaria per i comuni mortali e una straordinaria che riguarda i governanti che
    curano i superiori interessi dello Stato :soprevvi-
    venza,difesa ,grandezza. Questi interessi stanno
    nel cuore del potere e la loro cura è riservata a
    coloro che conoscono gli “arcana” del potere,agli
    iniziati delle arti del governo,che possono,se
    occorre,affrancarsi dalla moralità del comune uomo
    medio.I governanti possono proclamare quello che in termini moderni si chiama lo “Staio di eccezione!.
    La “ragion di Stato” ,dunque,è una risorsa di chi
    sta al potere .Dove opera lo Stato vige una morale
    segreta ,una virtu’ che esige la rovina dei nemici.
    La “ragion di Stato” pretende l’obbedienza nel cuore
    dei cittadini ,con l’uso se necessario della violenza.
    Ma l’obbedienza nasce dall’odio della libertà,che è
    caratteristica dei regimi politici fondati sulla
    “ragion di Stato” e sulla “verità di Stato.
    L’odio della libertà dei governati che si proclamano
    “servitori volontari”di una servitu’ imposta non dalla
    coercizione della volontà.
    Ma se esaminiamo la figura dell’Inquisitore di
    Dostoevskij scopriamo che nel cuore del potere e dello Stato è il fondamento di ogni populismo-Tra i
    pochi che conoscono la realtà del potere e i molti
    che l’ignorano,nel seno dello Stato e degli apparati
    dello Stato nasce la “ragion del volgo”.Mentre la
    “ragion di Stato si risolve nel governo della “violen-
    za” ,la “ragion del volgo” si risolve ,non nella
    “violenza” ma nella “seduzione”:la swduzione del potere.Il Principe rinascimentale incarna la “ragion
    di Stato” ,l’Inquisitore di Dostoevskij incarna la
    “ragion del volgo”,e ilvolgo deve essere blandito,
    sedotto ,lusingato.Quindi,nell’esercizio del gover-
    no il terrore o la lusinga sono facce dello stesso
    potere.Eresia contro ortodossia ,l’abiura per riaf-
    fermare la verità di Stato.Il “Grande Inquisitore”
    si preoccupa di prevenire affinché reprimere non sia
    piu’ necessario. Il potere vuole essere amico,vuole essere amato. L’Inquisitore di Dostoevskij conosce
    la natura umana e ne ha pietà.Non vuole risvegliarla
    alla verità,ma addormentarla si’,prima che essa si
    affacci alla conoscenza del bene e del male ,cioè
    alla Libertà-

    peppe leso 4 gennaio 2018

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