“Vittoria”: L’amianto a S. Cecilia0 non c’è più…. e a Eboli?

Vittoria!!! Esultano: il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa”; e il Sindaco di Eboli Cariello. 

A S. Cecilia di Eboli l’amianto se ne va per davvero. Il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa”: “È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta! I lavori sono iniziati!” Il Sindaco di Eboli Cariello: “Avviato il cantiere per la rimozione dell’amianto e la bonifica dell’area ex Apoff, bene confiscato alla criminalità”. 

Bonifica amianto-ex Apoff - striscione
Bonifica amianto-ex Apoff – striscione

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – I 15.000 mq di amianto frantumato che un tempo ricoprivano i grandi capannoni industriali della vecchia fabbrica per la lavorazione del pomodoro, l’ex Mellone poi ex Apoff, saranno bonificato davvero, il cantiere è aperto!

Il Comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa” ne è felice e lo sono anche tutti i cittadini del popoloso quartiere di Santa Cecilia, tra il centro e la marina di Eboli. Ne hanno ben donde, visto che sono stati esposti per più di 20 anni al rischio costituito dall’amianto ridotto in pezzi sempre più piccoli dal vento e dalle piogge. Nel 2013 segnalammo per iscritto al Sindaco, con tanto di foto a corredo, l’esistenza di quella enorme bomba ecologica (c’era forse qualche ebolitano che non lo sapesse?).

Abbiamo chiesto con forza di risanare quanto prima quel gigantesco ammasso di amianto a cielo aperto: il rischio di tumori incurabili (ai polmoni, alla laringe, al peritoneo, al pericardio, ai testicoli, alle ovaie, …) era troppo grande e le leggi che ne imponevano la bonifica erano solo da applicare.

L’Amministrazione ha risposto per anni con la burocrazia, con il solito scaricabarile, considerando la questione troppo complicata e antica. Per noi, invece, era semplice e chiara: la gente ha diritto a vivere in un luogo sano e il Sindaco, che è la massima autorità sanitaria sul territorio, può e deve trovare soluzioni.

Noi non abbiamo perso tempo:

  • abbiamo organizzato mostre e volantinaggi nelle strade e davanti alla parrocchia del quartiere;
  • abbiamo invitato i dottori Fierro e Loria, Responsabili di Medicina Democratica di Napoli, che hanno effettuato un sopralluogo presso la vecchia fabbrica ed hanno dichiarato pubblicamente, con un video messo “in rete”, la pericolosità di quella situazione;
  • abbiamo coinvolto il parroco di S. Cecilia, don Daniele Peron, che in un video pubblicato in rete ha richiamato alla responsabilità cristiana le Istituzioni che dovevano tutelare la salute della gente;
  • abbiamo presentato un documento in Consiglio Comunale per chiedere a tutti i singoli Consiglieri, oltre che agli Amministratori, di non tollerare oltre quello scempio e lavorare per rimuovere quanto prima quella montagna di amianto in briciole;
  • abbiamo inviato alla ASL un dossier fotografico sullo stato di completo disfacimento delle coperture in eternit dei capannoni e la Dirigente, di fronte all’evidenza, ha dichiarato per iscritto che… “doveva essere rimosso immediatamente” (giugno 2016);
  • non ottenendo risposte credibili da parte di nessuno, ci siamo decisi, dopo averlo annunciato al Sindaco di Eboli, a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica, chiedendo ai Giudici di verificare le responsabilità dell’attuale proprietario dell’area (Associazione Nazionale per i Beni Sequestrati alla Criminalità) e del Sindaco di Eboli, che è sempre la massima autorità locale in materia di Sanità;
  • infine abbiamo inviato attraverso i giornali una Lettera Aperta al Prefetto di Salerno con la quale gli chiedevamo di non far passare mesi e mesi per verificare il certificato antimafia della ditta che, finalmente, nel 2017 si era aggiudicato l’appalto di 500.000 euro per i lavori di bonifica della ex Apoff. Noi ci abbiamo creduto sempre! Quando i cittadini si organizzano per far valere i propri diritti, nessuna burocrazia può fermarli.
Bonifica amianto-ex Apoff - striscione1
Bonifica amianto-ex Apoff – striscione1

Nessuno dovrebbe mai rassegnarsi a vivere e far vivere i propri figli a contatto con questo killer quasi invisibile (una fibra di amianto è fino a 1.300 volte più piccola di un capello). A Santa Cecilia c’è n’è stato 15.000 mq in disfacimento per oltre 20 anni. Sono passati 5 anni di lavoro intenso, ma ce l’abbiamo fatta e siamo felici. Ora non ci resta che festeggiare!

Ad esultare, sia pure in maniera diversa è l’amministrazione comunale ed il Sindaco di Eboli Massimo Cariello che immediatamente ha reso pubblica la notizia: “Avviato il cantiere per la rimozione dell’amianto e la bonifica dell’area ex Apoff, bene confiscato alla criminalità“. Avviati i lavori di cantierizzazione dello stabilimento ex Apoff, bene confiscato alla criminalità organizzata ed oggi nel patrimonio del Comune di Eboli. – Si tratta specifica nella nota il Sindaco – del cantiere necessario per l’intervento di rimozione dell’amianto presente, lavori propedeutici alla definitiva assegnazione del bene confiscato alla camorra. «L’intero pacchetto delle operazioni di bonifica dell’area, insieme con la rimozione dell’amianto, è finanziariamente a carico dell’Agenzia del Demanio per i Beni Confiscati. Un lavoro complesso, portato avanti anche grazie all’impegno quotidiano dell’assessore Anna Senatore e dell’assessore all’ambiente, Emilio Masala, ed in stretta collaborazione con il comitato cittadino per la lotta all’amianto, con cui abbiamo condotto una lunga battaglia».

ex Apoff-Eboli
ex Apoff-Eboli

Solo dopo la rimozione dell’amianto,  – prosegue la nota – l’Agenzia attiverà le procedure per la manifestazione di interesse che porterà il bene confiscato nella disponibilità del Comune di Eboli. Peraltro, il sindaco Massimo Cariello aveva già reso disponibile il Comune di Eboli ad acquisire dall’Agenzia la disponibilità dell’ex Apoff, che insiste sul territorio comunale ebolitano. «Abbiamo raggiunto questo risultato grazie ad un paziente lavoro di contatti con l’Agenzia – ricorda l’assessore Anna Senatore. Un obiettivo importantissimo, perché solo dopo la rimozione dell’amianto e la bonifica sarà possibile ottenere la disponibilità del bene confiscato, che rientrerà in un progetto teso a rendere fruibile la struttura e l’area per la collettività».

La rimozione dell’amianto, non solo dall’ex Apoff, è un’azione che l’Amministrazione comunale porta avanti da tempo. «Si tratta di un’azione che preserva l’ambiente e tutela la salute dei cittadini – spiega l’assessore all’ambiente, Emilio Masala -. Stiamo operando sull’intero territorio, sia direttamente, sia con ordinanze ai privati affinché eliminino l’amianto da manufatti di proprietà. E’ una battaglia di salute ed ambientale che ci vede protagonisti insieme con associazioni e cittadini sensibili alla necessità di eliminare l’amianto»

Eboli, 4 febbraio 2019

4 commenti su ““Vittoria”: L’amianto a S. Cecilia0 non c’è più…. e a Eboli?”

  1. Quando i cittadini vogliono. Volere è potere.
    molti dovrebbero prendere esempio e come sempre i cittadini hanno faticatonper raggiungere lo scopo e l amministrazione si prende il merito.

    Bravi a tutto il comitato.
    Per l amministrazione, continuate a fare i passacarte.

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  2. Ecco qua subito a fare propaganda senza sapere nemmeno di che si parla. Senatore chi è? Masala chi è?
    Veramente siete convinti che crediamo alle vostre bugie sull’impegno e la risoluzione del problema Apoff.

    Senatore è inesistente e non si comprende nemmeno il suo ruolo per non parlare di Masala che non sa nemmeno cosa è l’Amianto
    IATEVENNE, IATEVENNE, IATEVENNE

    Pure te sindaco sei scarso fai solo spot e chiacchiere non serve un comunicato stampa ogni mezz’ora servono fatti per la città,
    hai capito FATTI per la CITTA’,
    ripeto FATTI per la CITTA’

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  3. dimettere? li dovremmo cacciare proprio.

    hanno fatto solo da passacarte anzi gliele hanno passate altrimenti rimanevano dentro ad una scrivania,
    consiglieri e assessori

    VIA TUTTI

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