Adesione alla “Città del Sele”: Mozione consiliare di Art1-MDP

Mozione Art1-MDP su sviluppo e collaborazione fra Enti con la proposta di adesione all’associazione la “Città del Sele”.

Lo scopo della mozione presentatadda Conte, Di Candia e Petrone, è quello di realizzare una Città territorio che inglobi tutti i comuni della Valle del Sele, all’interno dei quali vi è il più grande bacino produttivo della Piana del Sele e il più grande bacino archeologico e turistico, condizioni che favoriscono l’intera area in ogni possibile accesso ai finanziamenti, Regionali, Nazionali, Europei. 

Antonio Petrone-Antonio Conte-Teresa Di Candia
Antonio Petrone-Antonio Conte-Teresa Di Candia

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Ecco la “Città del Sele” il progetto che da anni l’omonima Associazione ha portato avanti con pervicacia ma anche per offrire un “canovaccio” di discussione dell’immediato e del futuro del Comprensorio, la così detta “Area Vasta“, che comprende tutte le Città che si affacciano ed interagiscono fra loro in termini economici, produttivi, culturali, sociali e dei servizi. Una mozione che ha per scopo, quello di realizzare una Città territorio che inglobi tutti i comuni della Valle del Sele, all’interno dei quali vi è il più grande bacino produttivo della Piana del Sele e il più grande bacino archeologico e turistico, condizioni che favoriscono l’intera area in ogni possibile accesso ai finanziamenti, Regionali, Nazionali, Europei.

I Consiglieri Comunali Antonio Conte, Antonio Petrone e Teresa Di Candia, del Gruppo Art.1 MDP, hanno presentato: al Sindaco di Eboli Massimo Cariello;  al sig. Presidente del Consiglio Comunale Fausto Vecchio; Una Mozione consiliare da discutere e approvare nella massima assise cittadina avente ad oggetto: “Sviluppo e collaborazione fra gli Enti; proposta di adesione all’associazione la “Città del Sele“.

Fausto Vecchio-Massimo Cariello
Fausto Vecchio-Massimo Cariello

«La Valle del Sele è una realtà ad alta potenzialità produttiva in agricoltura, nel turismo e nell’industria, con diffuse esperienze di economia circolare, specie nei settori lattiero caseario e dell’ortofrutta – dichiarano Antonio Conte, Petrone e Di Candia, del Gruppo Art.1 MDP – ma manca una politica di sistema nazionale e regionale, fondata su un piano organico pluriennale di assistenza e sviluppo settoriale e procedure certe e automatiche anche ai fini della tutela ambientale, mentre prevalgono individualismo progettuale e pratiche di finanziamenti di singole operazioni tra loro scollegate e comunque limitate e insufficienti oltre che esposte a forme di speculazione, in cui a rimetterci sono soprattutto i veri operatori. 

La coltivazione della cosiddetta rucola IGP della Valle del Sele (quarta gamma) interessa oltre 3.000 ettari di terreno e rappresenta un primato nazionale, a livello qualitativo e quantitativo, in cui operano e prevalgono, a livello produttivo, gli imprenditori locali mentre, a livello commerciale, primeggiano operatori bergamaschi, con evidenti diversità di interessi e di organizzazione aziendale – aggiungono Antonio Conte, Petrone e Di Candia, del Gruppo Art.1 MDP – la produzione e il commercio della mozzarella coinvolge allevamenti bufalini e vaccini, per oltre centomila capi, e una commercializzazione nazionale e internazionale, che si fonda esclusivamente sull’operosità e l’esperienza degli operatori. 

Area industriale-Eboli-Battipaglia
Area industriale-Eboli-Battipaglia

In questi settori e nel sistema produttivo in generale, il ruolo delle Amministrazioni locali è sostanzialmente assente se non pregiudizievole per le non poche interferenze burocratiche, a volte funzionali a pratiche e a interessi privati più che pubblici – fanno rilevare i tre Consiglieri comunali promotori della mozione di adesione alla Città del Sele – appare sempre più evidente la crisi che sta coinvolgendo l’apparato industriale preesistente, laddove manca un modello di gestione e coordinamento unitario delle aree industriali, per le quali si impone un ripensamento funzionale e ad area vasta che tenga conto del diffondersi della piccola e media impresa e dell’artigianato. 

Sui problemi di cui alle produzioni di eccellenza della Piana del Sele e su quelli ad essi connessi è utile promuovere una politica di collaborazione tra istituzioni, imprese, centri culturali, tecnici di settore si è costituita un’associazione indipendente, La Citta del Sele, che ha elaborato, anche attraverso convegni, un programma e tematiche di interesse generale e rilevanti soprattutto per le Amministrazioni Comunali – sono fermamente convinti Conte, Di Candia e Petrone è indispensabile – Nell’ambito della sperimentazione avviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Campania ha proposto l’istituzione, nelle aree dei Porti e dei Retroporti di Napoli e di Salerno, e di Bagnoli, di 37 Zone Economiche Speciali (Zes) che investono una superficie complessiva di 5.154 ettari sui 5.467 assegnatigli dal Governo.

PortoSalerno552018
PortoSalerno552018

Le imprese insediate o che si insedieranno in tali aree potranno fruire di incentivi dogali e agevolazioni fiscali sugli immobili, sui redditi, le attività produttive e i contributi previdenziali. – mettono in evidenza i consiglieri comunali di Art1 MDP tutti i benefici – Sono inoltre previsti, per dotarle di infrastrutture materiali, e materiali e di rete, finanziamenti aggiuntivi della comunità europea.  Il provvedimento che prefigura l’avvio di un processo lungo, allo stato solo programmatico, ha sollevato, a ragion veduta, critiche per la sua genericità e polemiche per quanto riguarda la provincia di Salerno. Dove trascura, senza una motivazione che lo giustifichi, la direttrice della Valle dell’Irno e spacca in due la Valle del Sele, in quanto contempla solo le zone industriali di Pontecagnano e Battipaglia ed esclude quella di Eboli e delle realtà confinanti. Un vulnus territoriale che va rimosso con un’intesa che rilanci una politica di integrazione a scala vasta.

Partendo dal governo comune delle aree industriali, contigue e mal gestite dai rispettivi consorzi, la Valle del Sele va promossa e attrezzata come una delle quattro città territorio della Provincia (le altre sono il Parco del Cilento, l’Agro Nocerino e Salerno), con un piano di sviluppo al quale vanno ricondotte tutte le scelte comunitarie.  Un paradigma programmatico, al quale va ancorato anche il piano Zes che ha il limite della logistica per poli e il difetto dell’approssimazione territoriale. Nasce da una descrizione di luoghi e non da un’analisi economica sullo stato e le esigenze dell’economia regionale– per Conte, Di Candia e Petrone – Bisogna partire da un dato di fatto: il territorio della Campania è costituito per oltre un quarto da aree protette (monti, laghi, isole, costiere, parchi, oasi). Un patrimonio unico per i suoi giacimenti storici e culturali e per le grandi potenzialità di sviluppo, che va messo al centro di una proposta complessiva  che comprenda Zone speciali turistiche, agricole e naturalistiche

consorzio asi-Antonio Visconti-Vincenzo Napoli
consorzio asi-Antonio Visconti-Vincenzo Napoli

Quanto allo specifico, va ripensato il ruolo dei Consorzi Asi ereditati dallo Stato e formalmente regionalizzati (per ultimo con LR.n.2013) in quanto non corrispondono alle mutate esigenze del sistema produttivo. Il Consorzio di Salerno, che ha una competenza burocratica su quattro Comuni (Salerno, Battipaglia, Cava dei tirreni e Mercato San Severino) e amministra, per convenzione, alcune aree industriali del cratere, non può gestire lo stato dei luoghi in concorrenza con gli Enti locali, ma deve assumere le funzioni di Agenzia di Sviluppo dell’intero territorio provinciale per promuovere attrattività e investimenti produttivi connessi con l’ambiente e il sistema dell’economia di concorrenza.

Sulla base di tutte queste considerazioni i proponenti ritengono che la Valle del Sele, per storia e conformazione naturale, è un tipico esempio di comunità vasta, in cui molti servizi, da quello dell’ambiente alla gestione dei rifiuti solidi urbani, dalla tutela del paesaggio a quella del patrimonio agricolo, meritano di essere gestiti in comune e in base a parametri di compatibilità e pertanto propongono che il Consiglio Comunale di Eboli deliberi: la costituzione di una Commissione del Paesaggio intercomunale della Valle del Sele, da disciplinare con un apposito regolamento, con competenza ambientale, urbanistica e artistica, dando mandato al Sindaco di concordarne gli adempimenti con gli altri Comuni interessati, sotto la responsabilità del direttore del Parco di Paestum. Non dimeno della Costituzione di una commissione consiliare perché, previo coinvolgimento degli altri comuni interessati, svolga tutte le iniziative necessarie per promuovere:

  • l’adesione all’associazione “La Città del Sele”
  • per valutarne e arricchirne le elaborazioni e gli scopi;
  • la riforma dell’Asi da organo di gestione in Ente di Sviluppo dei sistemi territoriali omogenei;
  • la formazione nella Valle del Sele di tre distretti produttivi: il turistico, l’agricolo e l’industriale, con articolazioni diverse tra pianura, litorale marino e linea collinare, da affidare a tre diverse agenzie di sviluppo locale, a connotazione strettamente manageriale;
  • la costituzione di un gruppo di cooperazione territoriale intercomunale, formato da comuni, collettività associative e enti di scopo, con il fine di favorire e governare i processi produttivi e i servizi di interesse comune e di fare della Valle del Sele un territorio comunitario.
Antonio Conte
Antonio Conte

Sull’iniziativa del Gruppo Consiliare ART.1 MDP  con la presentazione di una mozione Consiliare sullo sviluppo  e una nuova organizzazione degli Enti Locali dei Comuni della Valle Sele, il Capogruppo di ART. 1 MDP Antonio Conte ha dichiara: «con la presentazione della nostra mozione proponiamo per il nostro Comune l’adesione all’associazione “La Città del Sele” per promuovere una migliore collaborazione sulla gestione dei servizi e delle attività presenti sul  territorio.

Riteniamo, non più rinviabile, un confronto fra gli Enti locali, le imprese, centri culturali, – prosegue il capogruppo ART1-MDP – per elaborare programmi e proposte che abbiano interesse generale e rilevanti per l’intera comunità della Valle del Sele; basti pensare per esempio alla gestione dei rifiuti, alla tutela dell’ambiente, allo sviluppo turistico, agricolo, alla gestione della fascia costiera.

Una nuova forma di collaborazione istituzionale – Conclude Antonio Conteche proponiamo con la presentazione della nostra mozione, auspicando che si possa aprire nel nostro Consiglio Comunale un dibattito vero, con tutti i suggerimenti o le integrazioni che si intendono apportare».

Eboli, 27 luglio 2019

11 commenti su “Adesione alla “Città del Sele”: Mozione consiliare di Art1-MDP”

  1. Fantasmi di un partito fantasma. Opposizione fantoccia e fantasma. L’amministrazione agisce indisturbata sperperando i soldi dei cittadini e voi pensate a una cosa che anche giuridicamente è discutibile oltre che inutile? Nemmeno un barlume di senso del pudore?
    Nulla del nulla del niente mischiato con il niente.

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  2. CONSUMARE CANNABIS ANCHE SE NON DEL TUTTA ILLEGALE FA MALE Alcuni addirittura hanno allucinazioni come i personaggi in questione.negli anni 1970 un personaggio di grosso calibro politico piu volte fece politica vantandosi di voler costruire il piu grande mercato ortofrutticolo della valle del Sele e con esso il porto canale. i resti del totale fallimento sono ancora li sprechi di miliardi di ex lire e le macerie a testimoniare la grande sciagura del comune di Eboli sono ancora li a San Nicola Varco adiacente al centro commerciale Outolet Cilento.Dal 1970 ad oggi la corrente politica di questo colosso nazionale di origini cilentane ne ha fatti di danni me continua a farne ancora attraverso le sue ramificazioni negli enti pubblici e privati mtentando ancora la scalata al potere con nuove reclute.I paesi della valle del Sele hanno conformazioni, origini e culture diverse e ancora produzione di economia totalmente diverse. Andare a pretendere di associarsi per dividersi la torta con il comune di capaccio, Agropoli, Battipaglia e Pontecagnano è un ‘utopia. Alcuni di questi comuni hanno feudatari al posto dei sindaci,cosi tanto legati al trono che non condividono niente con nessuno. Ma Eboli cosa puo vantare? quarta gamma ” ma non mi faccia ridere” perche piuttosto non evidenziamo quali danni causa produrre questa 4° gamma,inquinamento idrogeologico, atmosferico e massificazione della biodiversita con il vantaggio di riempire solo pèoche tasche” quelli dei produttori”. Siti archeologici: un centro antico che è oramai un falso storico ridotto a pezzi e si continua ad abusare su di esso. Siti archeologici trascurati, un museo archeologico che fino a poco tempo fa non stava neppure nelle citazioni dei musei campani , di mueso ha solo gli operatori.Non sono sfiduciato ma con tutti questi problemi senza aggiungere ,la monnezza e inquinamento delle acque di uno dei fiumi piu pescosi della campania.Quindi dobbiamo partire dalle cose reali non si costruisce una casa partendo dal tetto. Siamo concreti.

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  3. Sarebbe già difficile far fondere Eboli con campagna figuriamoci una sequela di comuni che vanno dalla Piana alla valle del Sele.
    Quanti sono una trentina?
    Allora cari amici di MPD io mi rendo conto che sognare è bello ma viviamo in un epoca dove già le piccole cose sembrano un miracolo e sarebbe un successo la loro attuazione

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    • Indipendentemente dal condividere o meno l’iniziativa o il gruppo che la promuove, purtroppo con la legge che istituisce le città metropolitane, i comuni sono costretti ad unirsi, per evitare che i finanziamenti europei e nazionali finiscano per penalizzare i singoli enti.
      Bisogna pensare alle aree vaste ed inglobare tutto quello che vi è al proprio interno e razionalizzare le progettualità.
      Carissimo, quindi sii meno tifoso e più che pensare alle possibili responsabilità da attribuire a questo è ai suoi “padri” politici piacerebbe sapere che idee a hai in merito.
      Sei contrario all’unione dei comuni?
      Per te è giusto he ogni comune abbia un palazzetto dello sport e nemmeno una piscina, un campo da tessnis, una palestra, un campo per l’atletica? Questo è solo un esempio.
      Agropoli è parte dell’Unione dei comuni del Cilento e questi stanno iniziando a fare progetti, anche quelli più semplici come l’ultimo di realizzare un ufficio del Genio civile, lo hanno fatto e inaugurato. Oggi con l’informatica e la tecnologia tutto è possibile.
      Pensa e non fate il tifoso del nulla.
      Poi magari fra qualche anno dirai peste e corna anche del nulla.
      Buon tifo e cattivo gioco.

  4. Bollettino mare durante il weekend mare verde il ché ci accomuna a battipaglia in questo ultimo mese, ai voglia a fare selfie a turno Cariello, Masala e Piegari, il mare fa schifo e la rabbia degli imprenditori e cittadini e verde come il colore delle acque. Per MP idea brillante con almeno un concetto di progettazione ad ampio spettro per la Piana

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  5. Quando diciamo dobbiamo attingere ai fondi europei altrimenti li perdiamo ,non abbiamo detto nulla.I fondi europei sono come una persona che si reca in banca per chiedere un muto o in finanziamento, nella restituzione devi pagare gli interessi e se il tuo progetto non è fruttuoso ti indebiti e perdi anche quello che avevi prima. Non ci facciamo imbambolare dalla politica internazionale solo perche vogliamo essere alla pari della Germania ,la Francia e altri , noi siamo diversi per non dire indietro economicamente ma diversi e sulla diversità della cultura e civiltà che dobbiamo giocare tutto.Rispettando l’ambiente, i monumenti artistici, gli imbatti paesaggistici abbiamo tutto dobbiamo solo organizzarci creando delle reti funzionali delle infrastrutture turistiche ed è fatta.Non copiamo dagli altri siamo originali valorizziamo quello che abbiamo e saremo non alternativi ma il nuovo che valorizza cio che ha gia.

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  6. Condivido in pieno la proposta di realizzare la Città del Sele, non a caso ho titolato così il mio testo di prossima pubblicazione, che tratta il territorio della Piana del Sele dai Borbone ad oggi. In questo territorio sono compresi Albanella, Altavilla, Battipaglia, Bellizzi, Campagna, Capaccio, Cotursi, Eboli, Giungano, Montecorvino Pugliano e Rovella, Olevano, Pontecagnano, Roccadaspide e Serre. Propongo, tramite la fusione di questi comuni, la formazione della città più grande della provincia di Salerno, per territorio e per popolazione (230.000 ab.).

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