L’On Carmelo Conte Scrive agli ebolitani: È dibattito?

Martedì 3 settembre, ore 19.00, Aula Consiliare, Comune di Eboli, incontro-confronto sulla “Lettera a Eboli” di Carmelo Conte.

Una chiamata alle armi? O una preparazione alla sfida elettorale dell’anno prossimo? Una individuazione di personalità politiche o un’arruolamento per la formazione di Liste e raggruppamenti politici? Un programma elettorale o un canovaccio per aprire una discussione politica? Questi incontri riusciranno a “smuovere” le coscienze degli ebolitani? 

Lettera a Eboli di Carmelo Conte
Lettera a Eboli di Carmelo Conte

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Martedì 3 settembre, alle ore 19.00, nell’Aula Consiliare del Comune di Eboli, si terrà un incontro-confronto organizzato dall’Associazione Città del Sele sulla “Lettera a Eboli” che l’On. Carmelo Conte: Già Sindaco di Eboli nel lontano 1972; Consigliere, Assessore e Vice Presidente della Regionale Campania; Deputato al Parlamento; Vice presidente Commissione Finanza della Camera dei Deputati; Sottosegretario di Stato alle Partecipazioni Statali; Ministro delle Aree Urbane; Di pari passo nel suo impegno politico-partitico, Segretario Provinciale e membro della Direzione Nazionale, responsabile per il Mezzogiorno del Partito Socialista Italiano; Ha voluto scrivere agli ebolitani per sollecitare un dibattito tra i giovani, le Associazioni, i Comitati e i Partiti politici, ponendo al centro la Città, i suoi problemi, le sue aspettative le sue potenzialità e per questo rimuovere le coscienze. Ne discuteranno con l’Autore:

  • Dr. Massimiliano Curcio, “La Città del Sele”;
  • Prof. Arturo Marra, Docente Istituto Superiore;
  • Dr. Paolo Palmieri, Promotore Immobiliare;
  • Dr. Rosario Rago, Direttore commerciale O.P. Rago, Vice Presidente Confagricoltura Campania;
  • Prof. Ornella Trotta, Direttore de “I fatti on line”;

Coordina Francesco Faenza, redattore “La Città”.

Il confronto sui contenuti della “Lettera a Eboli” di Carmelo Conte, continuerà con altri protagonisti, individuati dall’Associazione “La Città del Sele“, con altre specifiche iniziative: Nel Centro Storico; Nella 167; In zona Prato; Nella Zona Industriale, a Cioffi, a Corno D’oro, a Campolongo, a Santa Cecilia, con il preciso intento di non trascurare nulla e nessuno.

Una “chiamata alle armi” vera e propria, che fa il paia anche con un’altra iniziativa simile, quella del Think Thank “Eboli Futura” social forum, che in diversi step si è rivolto agli ebolitani con una serie di sondaggi, e attraverso le domande e le risposte degli intervistati individuare quali sono le proposte su cui lavorare per elaborare un programma in linea con i bisogni della Città e dei cittadini, e non ultimo tentando attraverso cinque domande con l’iniziativa dal “titolo”: Il sindaco che vorresti; individuare la caratteristiche e tracciare un profilo.

Un “assaggio” preparatorio alle elezioni che si terranno l’anno prossimo per il rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale. Sia l’una (quella dell’On Carmelo Conte) che l’altra iniziativa (quella del Think Tank Eboli Futura), mentre il Paese fa i conti con una crisi di Governo fantasmagorica e non si sa dove andrà a finire si pongono l’obiettivo, completandosi, di come e insieme a chi affrontare la prossima sfida elettorale per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio comunale di Eboli. E se quella di Conte è una operazione dall’altro e indica una serie di proposte, partendo a sua volta da considerazioni e analisi politiche già elaborate e offerte per aprire una discussione e “individuare” una classe politica dirigente per portare avanti quello che è un vero e proprio programma elettorale, quella del Think Tank Eboli Futura, invece parte dal contrario e fa un’operazione inversa, e dal basso vuole individuare le “desiderate” dei cittadini, e poi individuare, chiedendo agli intervistati, chi e quali caratteristiche deve avere il prossimo Sindaco di Eboli.

Insomma, senza entrare nel merito delle singole proposte, sembrerebbe un “Bando” di Concorso per individuare Il Sindaco di Eboli e i futuri Consiglieri comunali, ai quali affidare le sorti della Città. Salvo poi a vedere se poi quello che viene fuori è nelle desiderate di chi ha proposto la “selezione”. Se fosse così facile ogni Città avrebbe il Sindaco dei suoi sogni, e appunto le Elezioni si trasformerebbero in un Concorso laddove ogni candidato si mette in gara presentando il suo curricola e tecnicisticamente individuare il migliore. Purtroppo così non è, e in quei passaggi sta la differenza. E quella differenza passa attraverso rapporti empatici che si stabiliscono tra il Candidato e gli elettori, rapporti che non escludono i programmi e quindi il riconoscersi in quelle differenze “umane” che stabilisce percorsi e traguardi. E i risultati? Quelli sono da auspicarsi, ma una cosa è certa, mentre si può misurare la “passione”, che ciascuno può metterci in una contesa elettorale, nessun concorso potrà mai stabilire, così come nessuna elezione potrà mai garantirci, quello che di certo non è un dettaglio: L’onestà; ed è proprio questo “dettaglio” la differenza, ma ovviamente se a questi si aggiunge anche passione e capacità progettuale non guasta.

Carmelo Conte
Carmelo Conte

«Cara Eboli, – esordisce così l’on Carmelo Conte nella sua “Lettera a Eboli, rivolgendosi in tono confidenziale e per questo direttamente alla Città, per introdurre attraverso alcune considerazioni un dibattito – ti scrivo perché, dopo avere letto e valutato gli ultimi dati sul lavoro, l’emigrazione giovanile, la contrazione del credito, e riscontrato lo stato in cui versano il mare e le colline, ridotti a sversatoi, le strade sporche e sconnesse, avverto l’esigenza di una reazione, di una chiamata alle armi. Le parole innovazione, rigenerazione devono animare la passione comune e indicare un punto di riferimento, un ubi consistam, per costruire fiducia e speranza e, prima di tutto, senso di identità collettiva e di autentica cittadinanza nel fare le cose comuni. 

Mussolini pronunziò ad Eboli, il 6 luglio 1935, il famoso discorso “Me ne frego“, che di lì a poco avrebbe portato alla seconda guerra mondiale. – prosegue Conte prendendo spunto da quella frase che diede poi il nome allo Stadio Ebolitano per sottolinearne effetti e conseguenze ma anche applicazioni diverse riportandosi ai giorni nostri – Quella espressione, depurata dalla tracotante incoscienza che la ispirò, sembra ora aleggiare su Eboli in due versioni diverse: il “Me ne frego” degli amministratori della città e il “Me frego” dei cittadini rispetto a quanto avviene sul Comune. In questa forbice, che va ben oltre la sconnessione nazionale tra realtà e politica, sta la causa principale della crisi: riguarda le patologie amministrative, i cittadini, la classe dirigente e l’economia che non è più né industriale né agricola né commerciale, ma è di tutto un po’ all’insegna dello spontaneismo. Eppure, la “Piana e il Mare”, negli ultimi anni, sono stati il fulcro di una rivoluzione che ha trasformato il modo di vivere e di produrre di Paestum e di Battipaglia, e finanche di Campagna, Altavilla e Albanella. Eboli è divenuta un fuori contesto, con conseguenze assai preoccupanti per la sua identità e la sua funzione storica: la cultura politica, che traeva la sua forza da un impulso sociale reale, è solo un ricordo sbiadito; la popolazione è divenuta moltitudine; si è spenta la passione; i giovani studiano ed emigrano, come angeli decaduti alla ricerca di un altro cielo.

Per sottarsi a tale destino e tornare ad abitare il proprio futuro serve, perciò, scrivere un’altra storia. Occorre che, giovani e vecchi, donne e uomini, si rimettano in gioco non per sé stessi ma per consegnare le chiavi della Città a una classe dirigente all’altezza dei tempi, in cui l’età del potere coincida con il potere dell’età e la passione politica si declini con rigore e competenza. – aggiunge L’On Conte – La spinta al mutamento deve assumere i caratteri di un progetto concreto, valido per l’oggi e il domani, e deve riguardare la struttura urbana e territoriale, il sistema produttivo e il lavoro, i servizi sociali e la gestione amministrativa.

Manifesto lettera a Eboli di Carmelo conte
Manifesto lettera a Eboli di Carmelo conte

Eboli,  – prosegue ancora l’ex Ministro Conte – con una superficie di 137, 58 kmq, per il 90% pianeggiante, è la più estesa della Valle del Sele e  una delle città più estese d’Italia, ha un immenso patrimonio immobiliare (oltre duecento cespiti maltenuti e affidati a privati), possiede un litorale marino di circa otto chilometri e una catena collinare di rara bellezza: due corone naturali che avrebbero potuto e dovrebbero segnare il suo futuro come si era convenuto e disposto negli anni ottanta/novanta nel contesto di un piano di rilancio della Valle del Sele (Alta Velocità, metropolitana, tangenziali, porto, centro agro-alimentare, raccordi industriali, gestione dell’ambiente). Invece, trascurate e infestate di rifiuti sono diventate periferie da “terzo mondo”, sia sotto il profilo ambientale sia sociale, alla mercé di lenoni e speculatori. Con un risultato che si commenta da solo: dei 40 abitanti di Eboli solo l’1% fa le vacanze sul suo mare e solo un giovane su dieci vi trova lavoro.

Come molte città mediterranee, ha una struttura territoriale molto complessa, dovuta alla disordinata espansione edilizia dopo la seconda guerra mondiale: L’area di nuovo insediamento, per edilizia privata e sociale, ha superato, dal 1945, quella edificata fino ad allora; ed il numero degli abitanti nelle case nuove ha superato quello degli edifici antichi. 

Ciò ha concorso – per Conte – a rendere incerto il centro urbano, e lo ha separato, anche socialmente dal centro storico, con una disordinata diffusione abitativa in tutto il territorio: in base  al 14º Censimento Generale della Popolazione  (2017) sono state enucleate tre frazioni: Corno d’oro, Cioffi, Santa Cecilia; e quattro località: Campolongo, Casarsa, Fiocche, Tavernanova, ma non vanno trascurati i nuclei abitativi che si sono costituiti nelle zone confinanti con Campagna .

All’incontrollata crescita edilizia ha fatto riscontro, per un certo periodo, una crescita politica che ha coinvolto tutti gli strati popolari nel segno del più completo pluralismo: comunisti, democristiani e socialisti si sono confrontati e alternati nella guida del Paese con alleanze sempre improntate all’interesse comune, anche se non sono mancate forme di partigianeria politica. Dialettica che ha consentito la formazione di una classe dirigente di valore nazionale e una struttura economica di tutto rispetto, in particolare nel campo agricolo. 

C’è stato il tempo delle grandi fabbriche (Pezzullo, De Martino, Mellone, Russo, Fusco, Oteri) e della loro crisi; degli imprenditori dell’edilizia privata e pubblica; dei braccianti e dell’occupazione delle terre; di Cristo si è fermato a Eboli; della città degli studi, dei commerci, punto di riferimento dell’alta Valle del Sele e della Lucania, e, infine,  il tempo della Eboli tradita del NO agli Ospedali Riunititi, al Gaslini Meridionale all’Acquarita, al Porto alla foce del Sele, alla zona industriale di Ferfaone, tutte opere progettate e finanziate. 

A quel mancato riscontro è seguita una crisi che ha determinato stasi e qualunquismo politico, degrado e disoccupazione, di cui l’attuale assetto politico amministrativo è causa ed effetto quanto mai degenere, e trova riscontro anche nell’arretramento di Eboli rispetto ai Comuni confinanti.  Purtuttavia, nonostante l’incuria amministrativa, grazie alla vocazione naturale, alla fertilità della terra, alla salubrità dell’ambiente, alla tradizione civile e l’intraprendenza di alcuni operatori, in terra di Eboli si è formata una nuova piccola imprenditoria che vede solo cinque società con un risultato di bilancio superiore a otto milioni (Europa Frutta, Agrivit, Sanatrix Nuoivo Elaion, Nutrir, Marcantuono) e sette con un fatturato superiore a 5 milioni. Ciò significa che un nuovo futuro è possibile, a condizione che ci sia un governo cittadino in grado di ritagliare ad Eboli un ruolo da protagonista nella Valle del Sele, divenuta una realtà ad alta potenzialità produttiva con diffuse esperienze di economia circolare, specie nei settori lattiero caseario e dell’orto frutta.

La Città del Sele

Nella Valle del Sele, la coltivazione della cosiddetta “quarta gamma” interessa circa 500 ettari di terreno e rappresenta un primato nazionale a livello qualitativo e quantitativo, in cui prevalgono, a livello produttivo, gli imprenditori locali mentre, a livello commerciale, primeggiano operatori bergamaschi con evidenti diversità di interessi e di organizzazione aziendale. – prosegue ancora Conte che sottolinea come sebbene vi sia un grande risultato a fronte di un esiguo territorio dedicato a coltivazioni divenute eccellenze i risultati economici siano in capo ad aziende del Nord – La produzione e il commercio della mozzarella coinvolge allevamenti bufalini e vaccini, per oltre centomila capi, e una commercializzazione nazionale e internazionale. – evidenziando inoltre come queste produzioni non siano supportate dalle amministrazioni locali – È un contesto di crescita sul quale pesa il ruolo passivo dell’Amministrazione pubblica, responsabile principale della crisi che sta sconvolgendo l’apparato industriale di Eboli e Battipaglia, per il quale si impone un ripensamento funzionale.

Per affrontare tali problemi occorre una politica di collaborazione tra istituzioni, imprese, centri culturali e tecnici di settore, in un quadro di area vasta, quale è la Valle del Sele per storia e conformazione naturale, in cui i servizi, da quello dell’ambiente alla gestione dei rifiuti solidi urbani, dalla tutela del paesaggio a quella del patrimonio agricolo, meritano di essere gestiti in comune e in base a parametri di compatibilità. 

L’Area del Sele va promossa e attrezzata come una delle quattro città territorio della Provincia, una grande città pubblica in cui il verde produttivo e la difesa della salubrità ambientale siano priorità assoluta (le altre sono il Parco del Cilento, l’agro Nocerino e Salerno). Un modello di città – economia divisa in tre distretti produttivi: il turistico, l’agricolo e l’industriale, quali articolazioni diverse tra Pianura, Litorale marino e Linea collinare. Una città diffusa che va pensata bandendo un concorso internazionale di idee che ne indichi i confini, il modello di gestione, lo sviluppo, le priorità e la vivibilità.

È questo il contesto in cui si deve inserire il nuovo futuro di Eboli ed è questa la priorità che, in vista delle prossime elezioni. Deve basarsi su quattro capisaldi:

  • Un gruppo di cooperazione territoriale, formato da comuni, collettività locali ed enti di scopo, con il fine di favorire i processi produttivi e i servizi comuni e fare della Valle del Sele una Comunità unica;
  • Una Commissione del Paesaggio della Valle del Sele, da disciplinare con un apposito regolamento, con competenza ambientale, urbanistica e artistica, sotto la responsabilità del direttore del Parco di Paestum;
  • Un osservatorio sull’ambiente, la terra e il mare, con la collaborazione dell’Istituto zooprofilattico di portici;
  • Un piano di investimenti sul verde e il restauro urbano.

Partendo da queste priorità, va definito un programma articolato lungo tre grandi dorsali naturali di sviluppo, le stesse della Città del Sele, come il distretto del Mare, il distretto agricolo e il distretto collinare, da accompagnare e sostenere con un progetto di “Città diffusa” che poggi su scelte coerenti e rigorose che si possono così riassumere:

  • Il Piano urbanistico si deve ispirare al principio dello zoning, forma primaria di biopolitica, che ha governato tutta la pianificazione urbana nel xx secolo: si “applica a tutte le proprietà all’interno (e all’Esterno) del comune, sia private che pubbliche” con lo scopo di attribuire a ogni funzione e a ogni individuo il suo giusto posto. Principio che oggi, ad Eboli,  va reinterpretato attraverso i piani di recupero, strumento diverso dai piani attuativi: un piano di recupero per la Città dentro “le porte”, che deve integrarsi e diventare tutt’uno con il Paterno, San Donato, San Giovanni, Pezza delle Monache, il Molinello, la 167 e gli altri quartieri, e in tanti piani di recupero quante sono le frazioni e le zone, un piano del produrre, del commerciare e del vivere delle campagne, con particolare attenzione al rammaglio con i Paesi confinanti (Battipaglia, Campagna, Olevano, Serre, Capaccio Paestum), assumendo come centrali la tutela dell’ambiente e delle aree agricole.
  • Il Centro Storico va reso interamente pedonabile e dotato per l’accesso di tapirulà, con parcheggi esterni gratuiti per tutti i residenti (modello Ravello) e un raccordo viario infra circolare tra i vari rioni di cui si compone. 
  • Il futuro economico e occupazionale che va perseguito trasformando la realtà collinare in un Parco Regionale per il tempo libero che sarebbe vitalizzante per il centro urbano; internazionalizzando il ruolo produttivo della Piana; e sviluppando il litorale marino in maniera complementare a Paestum e Battipaglia. Uno scenario che ben si presta all’obiettivo di Eboli “Città turistica” di funzioni diverse: senile e giovanile, locale e nazionale, di affari e di ricerca, di studi e di scambi culturali, dei cibi genuini e della salute, della convegnistica e dei concerti (non quelli isolati dal contesto del Pala Sele), ovvero un turismo urbano, il più grande affare del XXI secolo, epoca non a caso definita “l’età del turismo”.  Scelta di futuro che va accompagnata e sostanziata con i Comuni confinanti e l’arteria storica del Sele, promuovendo sviluppo e tutela ambientale, a cominciare dall’esigenza di unificare e riformare la zona industriale di Eboli e Battipaglia: Ne va contenuta è messa in sicurezza, in attesa di delocalizzazione, la gestione dei rifiuti che ha trasformato Eboli e Battipaglia in un immondezzaio.
  • La Sanità pubblica deve trovare il suo definitivo approdo negli ospedali Riuniti della Valle del Sele, mettendo in rete Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide. 
  • L’espletamento della gara per appalto concorso del Polo Agro alimentare regionale di san Nicola Varco.
  • L’integrazione e la ristrutturazione della mobilità stradale comunale e provinciale, chiedendo l’acquisizione all’Anas delle arterie che da Eboli centro vanno verso il mare per avvicinare il centro al suo territorio e viceversa.
  • La ripresa dell’Iniziativa per promuovere lo scalo ferroviario Battipaglia San Nicola Varco primo terminale meridionale dell’alta Velocità

Questi obiettivi sono stati individuati – giova sottolinearlo per evitare osservazioni sulla fattibilità – tenendo concretamente e politicamente conto della possibilità di beneficiare delle leggi di finanziamento Regionali, Nazionali ed Europee, ivi compresa la dichiarazione della valle del Sele di area fiscalmente avvantaggiata.

Per tale grande intrapresa occorre una guida fresca e un gruppo dirigente, libero dai lacci e lacciuoli del piccolo cabotaggio che caratterizzano l’attuale momento storico.

È tempo di cambiare e di affidare le chiavi della città a “liberi e forti” ovvero a quanti, donne e uomini, sanno e vogliono coniugare la passione e la freschezza dell’età con l’efficienza e la competenza.   

Una squadra di riscossa civica alla quale bisogna garantire una macchina amministrativa,  articolata in quattro dipartimenti (Territorio e ambiente, sviluppo e lavoro, servizi e sicurezza, formazione e cultura) con a capo un dipendente comunale manager con pieni poteri e autonomo nell’attuare il programma, sotto la responsabilità di un assessore che sia, a sua volta autonomo rispetto al Sindaco che avrà il coordinamento politico generale, ma non potrà rimuovere la squadra e i dipendenti senza un motivo che lo giustifichi e una delibera del Consiglio Comunale.

La struttura burocratica va rafforzata con assunzioni di qualità e di competenza, elevano il numero dei dipendenti a 340 (media nazionale) a fronte degli attuali 160, un vuoto che gli amministratori trovano comodo riempire con convenzioni e appalti esterni che costano di più e sono centri di speculazione.

Cara Eboli, – conclude l’on Carmelo Conte – Confido che questi appunti siano l’avvio di un confronto delle idee, poi spetterà a una nuova “Giovane Eboli”, farsi carico di elaborare e gestire il progetto per realizzarle.

Non ti propongono un’impresa impossibile, hai resistito alle guerre, al fascismo, al terremoto, alla cattiva politica e al degrado di questi anni, quindi ce la puoi fare, ce la devi fare, ancora una volta.

Su le maniche e in alto lo sguardo, esci dall’anonimia che caratterizza il tuo presente, tocca a te dettare il “tono”, perché non la vita contemplativa dei singoli, ma l’azione dei molti, come scrive Hannah Arendt, “crea le condizioni per la continuità delle generazioni, per la memoria e quindi per la storia”, il progresso e il lavoro».

Eboli, 2 settembre 2019

16 commenti su “L’On Carmelo Conte Scrive agli ebolitani: È dibattito?”

  1. COSTUI HA FATTO UN COMIZIO…
    INVECE IO SARò BREVE ,ALTRIMENTI DOVREI FARE LE TELENOVELAS PER INTERVENIRE SULL’ARTICOLO E NON PER RISPONDERE A COSTUI.
    COSTUI RICORDA DI AVER LETTO LA FRASE DI MUSSOLINI ” ME NE FREGO” . MA PROPRIO CHI NE FA MEMORE LA HA CAPTATA ALLA LETTERA. NON RICORDO COSA HA FATTO PER EBOLI NE PER IL TERRITORIO NE PER GLI EBOLITANI. RICORDARE CHI RICORDA MUSSOLINI PERCHE FECE OPERE PUBBLICHE INOLTRO LA PENSIONE ED ALTRE COSE NON SIGNIFICA CHE FU UN BUON STATISTA, LA STESSA COSA VALE ANCHE QUANDO PENSO A POLITICI DI GROSSO CALIBRO CHE NON HANNO FATTO NULLA PER EBOLI E CHE HANNO RESPONSABILITà ENORMI SULL’ATTUALE SITUAZIONE DI SVILUPPO ECONOMICO E AMBIENTALE. NEGLI ANNI OTTANTA A TUTTO GAS FUNZIONAVA UNA DISCARICA A FEMMINA MORTE FACENDO DANNI AMBIENTALI SMISURATI E MAI BONIFICATA, IL MERCATO OORTOFRUTTICOLO PER LO SVILUPPO E LA VENDITA DEI PRODOTTI LOCALI FU INIZIATO IN QUEI ANNI , MAI FINITO ANZI DEMOLITO E ABITATO DA EXTRACOMUNITARI. DAL PROGETTO PORTOCANALE AL FIUME PIU INQUINATO DELLA PROVINCIA . UNA POLITICA AGRICOLA DI MASSIFICAZIONE SENZA BIODIVERSITA ORAMAI GUNTA AKL TRAGUARDO CHE PER FARLA CONTINUARE HA BISOGNO DI MANGIARE PRODOTTI CHIMICI QUOTIDIANI.SI è PARLATO DI URBANIZZAZIONE , MA CHI HA GESTITO LA FASE DELLA PRIMA RICOSTRUZIONE AD EBOLI ,COSTRUZIONI SCADENTI E SELVAGGE REALIZZANDO QUARTIERI SIMILI A CEMENTIFICI URBANI.IL CENTRO STORICO SOTTO QUALI AMMINISTRAZIONI HA INIZIATO IL SUO DECLINO. LA PAROLA GIOVANI SI RICORDA QUANDO SI è DIVENTATI VECCHI SOLO PER UN FATTO NOSTALGICO. COSTUI SI è MAI AFFACCIATO ALLA FINESTRA DELL A SUA ABITAZIONE , ECCO PERCHE NON SI è ACCORTO MAI DI NULLA ,DI UN CENTRO ABITATO FATISCENTE SENZA PROGETTO NE SERVIZI ORA ABITATO DA UNA POPOLAZIONE MULTIETNICA SELVAGGIA.EBOLI DEVE PUNTARE NON ALL’INDUSTRIA , NE ALLA 4 GAMMA SONO OBBIETTIVI OBSOLETI E SENZA FUTURO, LA PRIMA COSA DA FARE è BONIFICARE LA PIANA DEL SELE,LA LUNGOMARE CON LA PINETA,RIPULIRE IL CENTRO ANTICO, ABBASSARE LE TASSE E VIGILARE SU CHI INQUINA.CURARE QUEL POCO CHE ABBIAMO INCORAGGIANTO I GIOVANI CON CONVENZIONI FORTI E PATROCINARLI SU INIZATIVE TURISTICHE .EBOLI DEVE PUNTARE SULL’AMBIENTE PAESAGGISTICO CON ATTIVITA TURISTICHE SANE E NE SELVAGGE COME LA COSTIERA AMALFITANA E LA PIANA DI CAPACCIO PAESTUM ORAMAI CEMENTIFICATE. CREDO CHE EBOLI IL FUTIR SINDACO DEVE CERCARLO ALTROVE.

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  2. Si vede che sei un uomo qualunque e da come scrivi si capisce anche che sei arrogante. Ma scommetto che la tua arroganza è da tastiera.
    Quello che scrivi perché non vai a dirglielo in faccia? Forse tu invece andrai anche lì e magari ti attaccherai per l’occasione anche una bella coda a pua’, la più vistosa possibile per scodinzolare.
    Io no sono stato un suo elettore e non lo sono oggi di suo figlio e dei suoi nipoti, ma questa è un’altra cosa.
    Il rispetto ci vuole, e ci vuole soprattutto in politica. Le critiche e i ruggito, caro coniglio da tastiera si devono fare in maniera garbata ma rispettando anche le proposte di chi le avanza e soprattutto bisogna avere le Palle.

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  3. Voce corrente vuole che il vecchio Carmelo sia candidato sindaco,a patto che il suo primogenito riesce a mantenere lo scranno parlamentare, questo dipenderà dal futuro governo giallo-rosè, altrimenti il candidato in primavera prossima, sarà il molto più giovane Federico.

    Certo una candidatura di un ottantenne non è un successo per la vita pubblica italiana, del resto è stato un ministro ma quando la politica era tutt’altra cosa: oggi la politica sta sui social, è un parlare semplice, da bar, è fatta di contatti rapidi, di slogan, di piccole frasi e di conseguenza i cosiddetti ragionamenti della prima Repubblica, sarebbero incomprensibili per il 90% della popolazione.

    A questo aggiungiamo che come si è sempre sospettato, tutto quell’ ambaradan di sovrastruttura creato con Eboli Futura, alla fine avrebbe partorito come la montagna il classico topolino, dunque il segreto di Pulcinella, tutto questo per candidare a un Conte, perché dove ci sono i Conte brillano solo loro, fanno di tutto per candidare un membro della famiglia e quindi cosa significherà?

    Facile! Carmelo/Federico, poi se ci mettiamo Cardiello, si parla anche di una possibile candidatura della moglie di Pansa etc, sono tutte proposte minor, che faciliteranno il sindaco uscente e rientrante.

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  4. @unoqualunque: sono pienamente d’accordo o quasi con quello che hai detto il cliente lismo negli anni 80 era la quotidianità non inizia oggi non inizia con i sindaci moderni è un antico male che ci portiamo dietro non ricordo neanche io un qualcosa di pubblico fatto in quegli anni tante parole tanti progetti tanti plastici buttati poi nella spazzatura potremmo parlare per ore della degenerazione che si ebbe a tutti i livelli e finisco qui
    una sola cosa mi preme il fatto che Eboli dopo 40 anni ancora parli di Carmelo Conte significa che c’è qualcosa che non va davvero significa che non siamo riusciti a dimenticarlo o non si sono impegnati altri quando hanno avuto il potere nel mettere lui e i suoi accoliti in un angolo
    certo speranze che riesca a diventare sindaco sono poche come difficile pure che il figliolo replichi in Parlamento mdp Leu non esiste il PD in provincia di Salerno sta in mano a De Luca quel che rimane del PD però non dobbiamo neanche scandalizzarci se tenteranno ad altre tornate elettorali di proporsi
    Ma il problema è questo che non vi è un ricambio politico e concludo col dire che nelle altre nazioni cambiano i politici i partiti rimangono gli stessi da secoli vedi per esempio Inghilterra in Italia invece cambia la intestazione del partito la dicitura il simbolo ma i politici rimangono sempre quelli

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  5. per Frappapino. non mi sono offeso perche non ho offeso nessuno ma ho detto solo il vero tutto quello che ho scritto sta nella storia di Eboli. L’arrogante ,aggressivo e scurrile lo sei tu nell’usare aggettivi per niente appropriati all’argomento e neanche alla persona,quale io sono. non mi nascondo dietro una tastierane sono un parlamentare,cosa che i parlamentari dell’epoca e i rappresentanti politici oppositori non hanno mai avuto il coraggio di affrontarlo ne forse avevano le capacita di farlo facendo il suo gioco. forse anzi sicuramente non ricordi il periodo dei carmelitani.

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  6. Il ministro non sa come impiegare il tempo e si diverte ad organizzare queste cose. Giusto , legittimo ed anche , in un certo senso, auspicabile. Mi domando perchè la location sia stata individuata proprio nell’aula consiliare.
    In ogni caso se questa è un’iniziativa per contrastare o comunque per competere con l’amministazione in carica allora ha un senso altrimenti………..
    La famiglia Conte è sempre stata attiva e partecipe nelle competizioni elettorali amministrative e non solo e spesso , quasi sempre , con posizioni speculative – utilitaristiche come ad esempio la volta scorsa , con l’attuale onorevole Federico ( assente da Eboli da tempo immemorabile) candidato alla regione nella lista pd , al balottaggio si sono defilati perchè non avevano raggiunto il loro scopo alla regione ma avendo raccolto consensi a piene mani da quasi tutti i candidati al consiglio comunale del pd .
    A mio parere risulta sempre più difficile cercare di coinvolgere i cittadini a occuparsi di politica , eccettuati i pochi che lo fanno per professione e per interessi economici, nel mentre va in scena l’indecoroso spettacolo al quale si assiste sia a livello nazionale e sia a livello locale ( anche peggio se possibile perchè a livello nazionale almeno gli interessi sono enormi per cui si potrebbe anche , con enorme sforzo, comprendere la foga con cui si cerca di accaparrarsi il potere).
    Infine volevo sottolineare che l’onestà non dovrebbe essere nemmeno menzionata tra i requisiti di un politico perchè dovrebbe essere un qualcosa di naturale e non una dote di cui vantarsi e , comunque , a un politico onesto ma incapace io preferirei uno disonesto ma capace. Purtroppo siamo circondati da persone disoneste e anche incapaci per cui siamo messi davvero male.

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  7. Carmelo Conte, per quanto non può piacere, è uno dei più grandi ebolitani del secolo scorso. E’ bene che i cervelli buoni partecipino alla discussione politica, arricchiscono il dibattito e magari vedono cose che noi non vediamo. Di mezze figure nella nostra politica ce ne sono fin troppi, benvenuti ai giganti…anche e sopratutto se sono avversari.

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  8. Conte ormai è anziano e quali sono i suoi obiettivi non me lo pongo proprio. Mi piacerebbe pensare che da anziano voglia dare un suo contributo. Se vuole poi attraverso questo contributo organizzare qualche cosa di alternativo è legittimo anche questo.
    Ma in ogni caso offenderlo e minimizzare, o peggio ancora discriminarlo ed essergli contro preconcettualmente è veramente irriguardoso.
    Io non lo voterei perché è lontano dalla mia collocazione politica ma indicarlo come “Questi” è veramente esagerato come indicarlo come il male di tutti i Mali. Dal 94 Conte non è più parlamentare sono passati 25 anni e abbiamo avuto tanti di quegli inutili deputati, senatori e Consiglieri Regionali e Provinciali oltre che ben 4 Sindaci (Morrone, Rosania 2 volte, Melchionda 2 volte, Cariello che si appresta a farlo anche per la seconda volta), non mi sembra siano andate meglio le cose, anzi.
    Quindi rispetto e soprattutto educazione. E se lo si vuole contestare le sue proposte se ne facciano altre e non chiamarlo “questi”. Quel “questi” vale più ma molto di più di chi lo chiama “questi”.

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    • Rodolfo sono sulla tua stessa lunghezza d’onda l’educazione e alla base del dialogo, in specie se parliamo di una persona anziana che ha rivestito un ruolo importante, però le critiche politiche rimangono all’uomo politico, perché è vero che non è parlamentare più da 25 anni dunque un quarto di secolo, ma è da quella stagione politica che lui ha interpretato, la matrice dei problemi odierni.
      Rodolfo vedi, Rosania Cariello Morrone Melchionda Cuomo Cardiello che a vario titolo hanno rivestito ruoli anche essi importanti, hanno pur sempre ereditato una situazione sia Nazionale che locale di sprechi, fatta di promesse, di illusioni, e diciamo così di mancate prestazioni che oggi scontiamo.
      Ognuno ha dato il “suo”, però avere avuto un ministro, un uomo potentissimo che per il territorio non ha lasciato niente o molto poco non ti sembra un occasione persa)
      Di poi anche i Conte, hanno continuato seppure in misura minore, a comandare: un nipote è stato Presidente del Consiglio Comunale, un altro vicesindaco più volte consigliere comunale e consigliere Provinciale.
      Dunque qual è stato il contributo loro se non proseguire nella come dice qualcuno giù a Santa Cecilia, Dynasty della Piana del Sele?
      Non ti sembra opportuno che la Storia ponga l’epilogo politico in calce alla parola Eboli?

  9. gentili tutti è palese che il buon ex onorevole stia “pazziando” e che abbia messo in corsa anche Eboli futura, questo è un format visto re rivisto, tipico di una politica vecchia, antica, fatta di paroloni ma profondamente inconcludente! sicuramente foriera di un successo elettorale ma scevra di sviluppo armonico, moderno e greenering per questo territorio. Il fatto che sia confuso lo dimostra gli ospiti che ha messo in campo: un imprenditore agricolo di battipaglia (in verità persona stimabile), un immobiliarista o presunto tale (voglio ricordare che non è bello fare una campagna elettorale con taluni personaggi) un professore di applicazione tecnica in pensione e poi altri personaggetti privi di autori. CARO CARMELO CHE MANCANZA DI STILE!!! Più CHE VECCHIO MI SEMBRI PROFONADAMENTE ANTICO. TI VOGLIO RICORDARE CHE L’IZSM NON è DELEGATO AL CONTROLLO AMBIENTALE , TALE COMPITO STETTA ALL’ARPAC.

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  10. il mettersi in mezzo ,farsi promotore di una campagna elettorale e continuare a far parlare è uno che ha fatto storia e rimane alla storia, ma che storia forse quella della peggiore specie .A 81 anni far parlare di se vuol dire essere pieno di energie, quindi ancora minaccioso secondo la mia personale opinione. Ho rispetto della Vita ma non di questa persona che come tanti suoi coetanei parlamentari hanno fatto tanto male al SUD e agli italiani.Ci sono ancora effetti negativi della loro governabilità, ma nessuno di loro compreso i defunti è diventato povero i figli disoccupati e hanno una pensione di 600 europ al mese o usufruiscono del reddito di cittadinanza per sbarcare il lunario.Mi vergogno di questa pagine storica dell’Italia e di Eboli, maq allo stesso tempo arrabbiato perche è sempre il debole a pagare.

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