Melchionda e il dissequestro degli Stabilimenti balneari

Non si possono vivere tempi moderni se l’uomo non riesce a progredire contestualmente all’ambiente in cui vive.

Melchionda: «Le istituzioni dovrebbero valutare le condizioni oggettive in cui operano gli imprenditori, specie se piccoli, insieme con le loro famiglie».

Martino Melchionda

EBOLI – Riceviamo e Volentieri pubblichiamo il seguente comunicato dell’Ufficio Stampa del Sindaco di Eboli Martino Melchionda, che commenta il mancato dissequestro di tutte le strutture balneari e nello stesso tempo si rivolge alle istituzioni affinché tengano conto nell’emettere i relativi provvedimenti degli sforzi che quegli imprenditori hanno fatto per avviare un’attività che già di per se comporta grossi rischi essendo legata alle stagioni.

E’ vero che gli interventi della magistratura sono legittimi, ma si deve aggiungere anche incomprensibili, dal momento in cui alcune strutture hanno ottenuto il dissequestro e possono iniziare la loro stagione balneare altre no, pur trovandosi tutti nella medesima situazione.

Situazione, tra l’altro, generata dall’applicazione delle Valutazioni Ambientali del SIC (Siti di interesse comunitario). Strumento di riferimento di una normativa europea, del quale non si troverebbero le tracce nel Palazzo di Città, se non nella nota Prot. 13484 del 20-03-2009, ed acquisita al prot. del Settore n. 256814 del 21-03-2009, di cui se ne è venuti in possesso oltre un anno dopo solo perché il Sindaco si è recato a Napoli, così come ampiamente trattato da POLITICAdeMENTE nell’articolo “Marina di Eboli, i Lidi e i dissequestri: Benvenuti nella Svana”.

Questa nota e le sue prescrizioni, sono tendenti a preservare in qualche modo la fascia costiera, ma che ignora del tutto le preesistenze, ed ignora che esiste un poligono di tiro dell’Esercito proprio a Foce Sele, regno della lontra.

Made in Italy Beach

– Forse le aree della Litoranea di Eboli precedentemente occupate ed “urbanizzate” con strutture balneari e private non hanno il diritto di essere preservate da questa normativa?
– Forse la tutela del paesaggio cambia valore ed importanza a distanza di qualche centinaio di metri e a distanza di qualche chilometro?
– Forse è più giusto preservare un aspetto naturalistico di totale abbandono piuttosto che le aree e le spiagge della vicina Paestum, uno dei distretti turistici e monumentali più importanti d’Italia?
– Forse si sarebbe dovuto individuare un’area e indicarla come Parco Naturalistico, piuttosto che “sparare protezioni” ad intermittenza e in quell’area sviluppare le prescrizioni di cui a quella nota, raccomandando alla Guardia Forestale di Foce Sele, di vigilare oltre che sulle Aree protette anche sulla pineta, evitando accampamenti e ricoveri di immondizie varie, di cui è facile prenderne memoria dai filmati in rete, e forse si sarebbe potuto raccomandare loro, di vigilare e fare osservare le prescrizioni, non un anno dopo che sono stati costruiti gli stabilimenti, bensì subito dopo la data di quella nota.
– Forse, anziché “sparare protezioni” ad intermittenza, si sarebbe potuto individuare quel Parco Naturalistico e magari ampliarlo, nell’area della Casina Rossa, facendo anche li delle prescrizioni, e lasciando inalterata la natura e non facendo realizzare dune e laghetti artificiali, estranei alla natura dei luoghi, ma realizzando percorsi e soprattutto badando alla cura del sottobosco e alla relativa pulizia della pineta.

Foce del Sele

Sarebbe il caso, anziché osservare la diplomazia come fa il Sindaco Melchionda, di affrontare il la vicenda nella sua complessità, avviando una serie di contatti con gli uffici europei. Ma avviando nel contempo una ipotesi di studio che formalizzi un’iniziativa che comprenda l’integrazione tra l’ambiente e le iniziative proposte, e se è il caso, recedere e chiedere modifiche sostanziali, guidate e condivise.

Nel corso dei secoli l’uomo ha operato una serie di stratificazioni, modificando significativamente l’ambiente naturale e quello urbanizzato e costruito, ma sempre in relazione al suo vivere quotidiano, talvolta inserendosi, modificando e contestualizzando il suo intervento.

Immaginando il progresso come un continuo inserimento dell’uomo nella realtà in cui vive, non si riesce a considerare, per contro, la staticità dell’ambiente rispetto alla progressione del tempo e alla modifica dei luoghi che la natura stessa rende mutevole.

Non si possono vivere tempi moderni se l’uomo non riesce a progredire contestualmente all’ambiente in cui vive.

Il Sindaco e le forze politiche si muovano e facciano tutti i passi necessari per affermare questi principi.

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COMUNICATO STAMPA

«Ci sono momenti in cui le istituzioni dovrebbero valutare le condizioni oggettive in cui operano gli imprenditori, specie se piccoli, insieme con le loro famiglie».

B38

Il Sindaco di Eboli, Martino Melchionda, si riferisce al mancato dissequestro di due stabilimenti balneari, a fronte del dissequestro degli altri stabilimenti del litorale ebolitano.

«Gli interventi della magistratura sono assolutamente legittimi – spiega il primo cittadino di Eboli -. Le stesse prescrizioni saranno osservate. Ma nel caso dei due stabilimenti non dissequestrati, però, ci sono questioni puramente formali che rischiano di arrecare danni gravissimi. Ritardi nelle richieste e nelle comunicazioni sono aspetti facilmente correggibili. Ma ci sono altre situazioni sulle quali non è possibile intervenire immediatamente e che potrebbero creare disagi non recuperabili.

Faccio riferimento, in particolar modo, a certe distanze prescritte, le quali difficilmente potrebbero essere ripristinate in questa fase della stagione, quando strutture ed impianti sono già da tempo realizzati. Mantenere un provvedimento di sequestro su alcuni stabilimenti finisce per pregiudicare lo sforzo degli imprenditori e, soprattutto, delle loro famiglie. Ci sono stati investimenti, sia finanziari, sia per quanto riguarda le energie umane lavorative.

Per questo voglio lanciare un appello alle istituzioni, affinché si possa trovare una soluzione possibile, visto che ci troviamo davanti a piccole irregolarità che non creano particolare pregiudizio. In questo modo – conclude il Sindaco di Ebolisi consentirebbero le normali attività in questa stagione estiva, permettendo agli imprenditori ed alle loro famiglie di lavorare e lasciando un margine di tempo più ampio per regolarizzare quelle questioni formali che sono alla base del provvedimento di sequestro».

EBOLI, 24 GIUGNO 2010

9 commenti su “Melchionda e il dissequestro degli Stabilimenti balneari”

  1. E’ possibile che solo ad Eboli ci sono tutti questi vincoli? In altri posti i lidi sono di muratura e ormai quasi in acqua.
    Bisogna dare delle regole ma non così ferree, in questo modo hanno bloccato tutto.

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  2. Qui si continua a parlare di stagione e di attivita balneare.
    Ma le contraddizioni sono davvero tantissime da tutte le parti.
    Le istituzioni che funzionano male anzi malissimo e devono muoversi in un trambusto amministrativo e legislativo fatto di punti e virgole trascurano la sostanza per cui servono.
    Il sindaco che non sa bene come intervenire nonostante è un avvocato amministrativo ed in altri tempi nell’ambito della sua attività privata come consulente per il comune di eboli in precedenti amministrazioni ha dimostrato di essere all’altezza della sua avvocatura.
    Allora mi chiedo , chi si fa eleggere sindaco in piu uscente ,deve a tutti i costi risolvere i problemi della sua cittadinanza.
    Nessuno ha la bachetta magica ma credo che veramente non vi è intenzione di far decollare la fascia costiera. Non faccio polemica ma chi ci rimettono sono i cittadini non gli imprenditori di fortuna ,loro sapevano a cosa andavano incontro investendo nella costiera di Eboli ,terra di nessuno,il rischio di ….era ed è notevole perche non esiste niente che tutela realmente imprenditore e soprattutto il consumatore cittadino ebolitano e non. Anche su questo blog post di un anno fa e forse piu ,è stato toccato l’argomento con polemiche scontri ,anche ingiurie ,questo sta a significare che il problema c’era e c’è nonsi è fatto nulla per risolverlo in nessun modo. Eppure sarebbe semplice ,tempo fa si è detto che costituendo cooperative di giovani residenti ,presentando progetti dove si evidenzia in primo luogo la tutela dell’ambiente e della fascia costiera sarebbe facile fare il resto .Le istituzioni comunali ed altre dovrebbero assicurare la sicurezza dell’ordine pubblico. E chi ha detto che la costiera è usata a scopo turistico solo d’estate? Sempre nel contesto di progetti di queste cooperative di giovani organizzerebbero attivita ludiche sportive per la conoscenza dell’ambiente e del territorio anche d’inverno con una presenza continua sul territorio in modo tale essere repellenti anche per attivita delinquenziali . Non apsettiamo benefattori strani ne imprenditori solidali altruisti, le regole basillari per lo sviluppo dell’imprenditoria non sono mai state altruiste e solidali altrimenti finirebbe il concetto di imprenditoria.I nostri giovani possono fare imprenditoria. Qualcuno direbbe e i soldi dove li prendono. Esistono fondi presso enti locali ed in piu leggi per attingere a fondi europei che quasi sempre vengono indirizzati presso altri porti di interesse privato e non di imprenditoria pubblica collettiva. No non è un sogno basta crederci, uniamoci tutti noi ebolitani facciamone interesse comune e insieme ai nostri magnifici giovani tutte le forze politiche da destra a sinistra gettando la spugna lottano insieme per costruire la fascia costiera.

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  3. X Melchionda,
    ma chi è che ha dato le concessioni (dimostratesi prive dei requisiti richieste) a questi lidi? Ebbene è stato proprio la Giunta Melchionda, la stessa giunta che non risolve il problema dell’inelliggibilità di Lavorgna ma la stessa che quando c’è da fare controlli sui pagamenti delle bollette d’acqua o rifiuti (anche nei casi di famiglie disperate) non usa la stessa logica che richiede ai controllori “di chiudere un’occhio”.
    Ma la colpa di chi è; dei controllori che controllano o di coloro che hanno rilasciato la licenza senza far rispettare i requisiti richiesti??? Io sono del partito che la colpa è della giunta.
    Spero non si faccia la stessa cosa per l’inelligibilità di Lavorgna che prima si crea il problema e poi si ricorre ai ripari.
    Saluti Matteo.

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  4. Condivido l’appello e sollecito un consiglio comunale monotematico “ad horas” per fare il punto della situazione, per avanzare iniziative, strategie…
    Se parte significativa dello sviluppo di Eboli passa per la litoranea, è possibile un’azione politica concreta sul tema?

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  5. Bossi sostiene che : ” a noi sudici manca la cultura del rispetto delle regole ” .
    Lui sostiene che per i nordici sono regole e che quando ci si sposta al Sud le regole diventano ” cavilli ” e/o ” questioni formali ” e/o ” piccole irregolarità ” , ma non è che avra’ proprio ragione il caro Umberto .
    Mala tempora currunt , sed peiora parantur !!!
    P.S. ma non sarà una ” piccola irregolarità ” anche l’armata melchiondiana !!!

    cordialità

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  6. beh…anche questo comunicato del sindaco è un autogol…io mi chiedo, come fa a un’amministrazione, a non avere un documento importante con altri vincoli da rispettare? stiamo a giugno e il sindaco è dovuto andare a napoli per “prenderselo”….questo dimostra l’incapacità delle persone presenti in giunta sia per l’ultimo quinquennio che per questi 2 mesi e mezzo…..

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  7. Anche quest’anno avremo difficoltà per farci i bagni, anzi avrete o avranno, perché io andrò altrove. Sarò costretto, perchè non ho nessuna intenzione di essere infastidito da parcheggiatori abusivi o ritornare e trovaere i vetri rotti o riempirmi di polvere nei parcheggi e io stesso magiare polvere per raggiungere i lidi.
    Mi dispiace ma andateci voi amministratori a mare in quel deserto.

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  8. Ha ragione Admin, maggioranza e opposizione muovetevi, la nostra fascia costiera in alcuni periodi dell’estate in otto chilometri ospita 200-300.000 bagnanti che fanno gola a tutti e se questi si diriggono verso altri luoghi vicino sono soldi.
    Ci potrebbe anche essere chi rema contro.

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  9. Mi fa piacere che gli ebolitani pensano che il proplema di chi ha investito sulla fascia costiera di eboli e del popolo,ma agli imprenditori ignari di questi vincoli o meglio appresi solo dopo aver realizzato l’opera e che molto di loro hanno investito la propia vita tutte le propie risorse e che forse oggi hanno il problema di mangiare o far mangiare i propi figli e si trovano immischiati in cause penali pensando che le concessioni rilasciate da comune di eboli e dalle regione campania siano illeggittime ecco i mi chiedo chi paga chi ormai non ha piu soldi per mangiare e il popolo ebolitano che fa in tal senso ah forse ho capito morte agli imprenditori e hai loro figli bravi bravi ebolitani vergognatevi ogni giorno della vostra inutile vita siete gente di poco conto

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