PCI: Eboli, riparta dalla questione morle

Volevamo chiudere un occhio, ne abbiamo chiusi due. Storia di una fine annunciata e.. la storia che si ripete!

Il Partito Comunista Italiano di Eboli, non riconoscendo ruoli e posizioni prende le distanze dal finto centrosinistra e da ogni equivoco e fissa la regola del gioco! Una sola ed unica regola: La moralità. Eboli è e deve tornare ad essere degli Ebolitani… di tutti gli Ebolitani! 

PCI-Eboli

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «Ed eccoci qua, sembra passato un decennio ed invece sono solo pochi mesi da quando la nostra città è salita alla ribalta delle cronache. – Si legge nella nota stampa del PCI che ci è pervenuta – Ancora oggi avvertiamo un profondo senso di disagio a tornare su un argomento che ha lasciato molti di stucco, ma che a molti altri non ha lasciato il senso della sorpresa.

Leggere di Eboli con quei toni e percepire l’efferatezza di alcuni commenti fa ancora molto male. – prosegue la nota dei Comunisti ebolitani – La chiamano resilienza e la descrivono come la capacità di far fronte ad un evento traumatico riuscendo a ricavarne qualcosa di positivo.

Noi siamo convinti che tutto il buono che può generarsi dalle brutture cui abbiamo assistito si riassuma in una parola: consapevolezza. Consapevolezza intesa come lucida e radicata convinzione che si debba ripartire da una riscrittura delle regole del gioco. – prosegue ancora il PCI – Un gioco perfido e perverso ci ha condotti a vedere la nostra città additata e stigmatizzata.

Si può ripartire e si deve farlo immediatamente con una base solida, molto semplice e comprensibile a tutti, anche a quelli che fanno finta di non capire o, più maldestramente, dicono di condividere e poi sono pronti a sedere ai tavoli, dove servono portate avvelenate, ed a fare assembramenti con i soliti commensali. – prosegue sottolineando le criticità degli ultimi anni e invocando: – Una sola ed unica regola: moralità. – La questione morale è il terreno su cui vogliamo incontrare tutti gli Ebolitani ed in particolare quegli Ebolitani, tanti per la verità, che hanno perso l’interesse e la passione per le sorti della propria città.

Tutti quegli Ebolitani che hanno visto la politica allontanarsi da loro e per reazione, disillusi e traditi, si sono a loro volta allontanati.

Tutti coloro che non hanno espresso il loro diritto al voto, tutti coloro che non si sono sentiti rappresentati.

È stato questo il fallimento più grande che dobbiamo superare, il distacco dalla politica e dalle scelte che la politica pratica per la propria comunità.

Un cittadino che non crede più nella politica lascia la politica stessa orfana del suo più intimo significato: la partecipazione e la voglia di autodeterminarsi e decidere delle proprie sorti e del proprio futuro. – aggiunge la nota del PCI – Molti hanno scelto di non votare perché non si sentivano rappresentati, perché la moda del civismo aveva superato le idee ed i valori riconosciuti e riconoscibili nei simboli di partito.

Quei partiti che gestiti e guidati da forze lontane dal territorio, che riconoscevano una rappresentanza imposta e decidevano delle sorti di una realtà che nemmeno conoscevano. Quei partiti e quei praticanti la politica che, credendo di nascondersi dietro simboli raffazzonati, si mescolavano e, confondendosi, tentavano di confondere. Molti altri hanno invece votato, in questo vuoto della politica, secondo altre logiche che nemmeno vale la pena di ricordare.

Noi crediamo fortemente nel senso di responsabilità della nostra comunità e vogliamo che ogni Ebolitano se ne riappropri: senso di responsabilità verso la nostra comunità e un minimo di senso della decenza. – sottolineano i comunisti – E poco importa se il distacco ha fatto pensare che si potesse chiudere un occhio e rimanere indifferenti, è invece importante avere la consapevolezza che dopo una fine annunciata ognuno di noi deve far sentire la propria voce, più forte e più lontano di chi ancora si fa avanti ignorando la sola regola del gioco possibile: la questione morale!

Questa è un appello forte ed un richiamo all’attenzione di tutti. Sono tornati e senza curarsi minimamente di esporsi in tutto il loro, purtroppo noto, splendore. L’obiettivo dichiarato è l’unità per il governo della città e sono pronti ad accogliervi in una nuova cavalcata verso orizzonti fulgidi. Ma ormai vi conosciamo tutti, cavalli e cavalieri.conclude la nota del PCI – Diffidiamo delle dissimulazioni, affrontiamo l’ipocrisia e battiamoli su un terreno in cui non si troveranno a loro agio, l’onestà intellettuale. Fuori da questo perimetro per noi non esiste dialogo e nessuno scenario di unità di interessi, non di intenti, per rispetto di noi stessi e di voi tutti!

Eboli è e deve tornare ad essere degli Ebolitani… di tutti gli Ebolitani!»

Eboli, 6 febbraio 2021

1 commento su “PCI: Eboli, riparta dalla questione morle”

  1. Poi vediamo chi sceglierete in un eventuale ballottaggio, visto quello che affermate, se dovessero andarci uno di quelli che pur non nominando avete indicato e una persona che ha i requisiti che chiedete ( l’unico tra i candidati sembra essere Cardiello persona discutibile ma di specchiata moralità e soprattutto giovane ) anche se di appartenenza diversa dalla vostra.
    Qualche volta per raggiungere un risultato finalizzato al bene collettivo che tanto decantate occorre fare dei sacrifici. Vedremo……….

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