Vincenzo Motta: Cronaca di una libertà negata

Il veto di Cosentino alla candidatura di Vincenzo Motta rappresenta ora per allora, la negazione della civiltà, e fatto da uomini delle Istituzioni è ancora più grave.

La politica non può essere “sistemata” nei suoi rapporti facendo seguire alle controversie politiche “regolamenti di Conto”.

Vincenzo Motta

BATTIPAGLIA – Ricevo e volentieri pubblico la nota che segue di Vincenzo Motta, che rappresenta uno sfogo ma nello stesso tempo fa chiarezza rispetto alle polemiche innescate in relazione ad alcune dichiarazioni fatte dal fratello Gerardo Motta, il quale nei giorni scorsi, rivelò i retroscena abbastanza inquietanti, rispetto a quello che accadde nella formulazione delle liste nelle ultime elezioni Regionali, che videro escludere clamorosamente Vincenzo Motta, dalla lista del Nuovo PSI, nonostante questi fosse membro della Direzione Nazionale di quel Partito. Partito, tra l’altro, del Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.

Gerardo Motta rese pubblico il contenuto di una missiva, che l’Onorevole Nicola Cosentino inviava al Coordinatore Provinciale del Nuovo PSI Antonio Fasolino, pregandolo di non inserire Vincenzo Motta nella Lista regionale del Nuovo PSI in appoggio a Caldoro, perché questi risultava non gradito ad Antonio Iannone e Edmondo Cirielli.

La rivelazione non piacque ad Antonio Fasolino il quale nel frattempo è stato nominato Assessore nella Giunta Provinciale Cirielli e non è piaciuta a nessuno, specie a chi non gradisce che la politica possa essere fatta da scorribande che regolano i rapporti di un civile scontro democratico con uno stile da “regolamento di conti“, non affatto consono alle normali divergenze nello svolgere quotidiano di controversie politiche.

Questi metodi, indipendentemente da chi li fa e da chi li subisce, rappresentano la negazione della civiltà e sorprende non poco che uomini politici, che rappresentano anche livelli Istituzionali importanti come l’Onorevole Cosentino in quanto membro del Governo, l’On. Cirielli nella sua doppia veste di Presidente della Commissione Parlamentare Difesa della Camera dei Deputati e Presidente della Provincia di Salerno, ed in maniera minore, ma altrettanto significativa, dell’Assessore Provinciale Iannone, possano usare simili metodi per meri calcoli correntizi e di Partito.

Nessuno di noi vorrebbe mai pensare che questi autorevoli personaggi del mondo politico e Istituzionale, anche in altre vicende e specie in quelle Istituzionali possano usare simili comportamenti, rispetto a chicchessia semplicemente perché non rispondono ai loro indirizzi o desideri o magari più brutalmente, non rispondono ai loro comandi.

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Cronaca di una Liberta’ Negata

Caro Massimo,

Edmondo Cirielli

in relazione alle ultime elezioni regionali che mi hanno visto protagonista, credo che a quasi tutti, siano note le “vessazioni”  e il  “fumus persecutionis”  al quale sono stato sottoposto, solo per essere fratello di Gerardo, che per il presidente Cirielli  è divenuto, dopo essere stato il “gioiello” di Alleanza Nazionale, ingombrante. Troppo ingombrante.  Solo per non aver calato la testa, come invece sono soliti fare i suoi pretoriani alla guida della nostra Provincia.

Orbene, dopo questa premessa d’obbligo i fatti: nel Luglio scorso, fui contattato dal Nuovo Psi per una eventuale candidatura nella lista Socialista. Credendo di rendere un servizio al Partito  e ricordando i miei trascorsi giovanili, accettai la proposta. L’allora segretario  Nazionale del Nuovo PSI, Stefano Caldoro, volle onorarmi con la sua personale amicizia, di cui sono orgoglioso, ed “inserirmi”  nel Consiglio Nazionale del Partito.  Sinceramente se avessi saputo gli accadimenti successivi mi sarei limitato soltanto a dare il mio contributo di idee e il mio sostegno, non avrei mai accettato di essere coinvolto in prima persona.

Comincio con entusiasmo a lavorare  alla candidatura, sia chiaro, non per velleità personale ma per apportare il massimo contributo al cambiamento della mia  Regione.

Dopo varie riunioni con il segretario Provinciale Antonio Fasolino, apprendo di essere il candidato di “punta” della Lista e che, insieme con me sarebbero stati candidati anche Mino Pignata, Mario Rizzo, Martina Castellana e vari “compagni” socialisti dall’orgoglio mai sopito. A questo punto ecco il colpo di scena: stop a Vincenzo Motta. L’ordine arriva con un fax perentorio che non ammette repliche nientemeno che dal Coordinatore Regionale Nicola Cosentino, su segnalazione del Presidente della Provincia Cirielli ed il Vice coordinatore  Provinciale del PDL Antonio Iannone. Quale onore!

Nicola Cosentino

Nemmeno  in preda ad una  sfrenata presunzione avrei creduto di essere “ assai nocivo” per il risultato elettorale.  Alla fine, mi ritrovo è proprio il caso di dirlo, nottetempo, escluso, in quanto nella Lista del Presidente non c’è, non può e non deve esserci posto per il pericoloso Vincenzo Motta dal casellario giudiziario immacolato.

Ora perpetuandosi giorno dopo giorno l’assillo patologico di Cirielli contro Gerardo Motta, quest’ultimo in una conferenza stampa tenuta alcuni giorni orsono decide di rendere pubblico il l’anatema cosentiniano. (il fax)  Antonio Fasolino, diventato, guarda caso, nel frattempo Assessore mi risponde a mezzo stampa accusandomi di scarsa serietà, intimandomi con tono inquisitorio di rispondere dell’accaduto al Partito.

Io sono un uomo libero ed altro non chiedo  che di esserlo  in ogni accezione del termine.

Ritengo che chi milita in un  Partito che si richiama alla libertà non possa impedirmi con ogni mezzo e al di sopra delle regole, di esercitare la mia libertà. In allegato troverai i documenti che testimoniano la vicenda.

Cordialmente.

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3 commenti su “Vincenzo Motta: Cronaca di una libertà negata”

  1. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Vincenzo Motta in occasione della passata campagna elettorale per il rinnovo del consigio regionale, colsi subito in lui la passione e l’ abnegazuione di fare la politica e non di subirla …carpii nelle varie e piacevoli ” chiacchierate” che è una persona dall’animo nobile e che si metteva, con la esposizione in prima persona, al servizio della politica, e non , come fanno molti, mettere la politica al proprio servizio.
    A Vincenzo mi lega una stima che unisce due persone perbene…e questa stima mi porta ad espirmere pubblicamente la mia solidarietà ad un uomo libero ed a una persona perbene. Mi dipiace che (purtroppo) altri non hanno capito la passione e la persona, …caro Vincenzo (forse) quelle persone non ti meritavano nelle loro liste.

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  2. per vocca – io non metto in dubbio quello che tu asserisci per vincenzo motta, ma se é così come dici, é opportuno mettersi da parte, la politica non é fatta per le persone perbene, ne é la prova da dove viene il veto.
    con stima.

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