Strage di Bologna – Il 30nnale tra polemiche e assenza del Governo

Il Governo diserta la commemorazione della Strage di Bologna. Ma il corteo sfila silenzioso ed esibisce lo storico cartello “Bologna non dimentica”.

Il Paese è preda di un grumo cangerogeno che si estirperà solo se si toglie il Segreto di Stato su quella strage.

Strage di Bologna 1980

BOLOGNA – 2 agosto 1980/2 agosto 2010 – Lo storico striscione “Bologna non dimentica” è la frase che più fa accapponare la pelle. Ma non è solo Bologna e i bolognesi a non dimenticare, non dimenticano gli uomini e le donne che ogni giorno si alzano e affrontano la giornata e vanno a lavorare. Non dimenticano quelli che invece soffrono perchè un lavoro non ce l’hanno; quelli che vorrebbero un’Italia migliore, civile, democratica; che vorrebbero uno stato che non lo si avverta come qualche cosa di ostile, che nasconde tutte le cose che invece dovrebbero essere trattate alla luce del sole, e pretende, e pretende sempre  di più e dagli stessi, dagli operai, dai pensionati, dalle casalinghe,  da quelli che affrontano mille sacrifici  e che riescono nonostante tutto e a mantenere su un paese di furbi, che non pagano una lira di tasse, coperti da Governi conniventi.

Come si fa a dimenticare quando ci si alza la mattina e mentre si va a lavorare scoppia una bomba e uccide decine di persone innocenti, colpevoli solo di essere brava gente, e dopo trent’anni ancora non si conosce la verità?

Trent’anni di vergogna, di bugie, di polemiche. Il 2 agosto del 1980, alle 10.25, nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna, una bomba esplose provocando 85 morti e 200 feriti.  l’Italia ricorda ancora quelle vittime. Sono trascorsi 30 anni e ci sono ancora tanti i misteri che avvolgono quella strage. Quei morti aspettano ancora giustizia, i familiari aspettano ancora la verità, lo stato è sempre più assente, il Governo invece latita.

Trenta anni non sono ancora bastati per fare chiarezza su quella bomba, partendo dalle famose quattro piste ci si è poi persi nei meandri delle indagini all’italiana. Nel trentennale oltre a tutti questi misteri incombe anche la polemica per l’assenza del Governo alle celebrazioni. Per la prima volta, il Governo non partecipa alla celebrazione della strage.

strage bologna Corteo

Una macchia che incide e non poco sulla credibilità dello Stato e delle Istituzioni e del Governo in particolare. L’assenza di oggi piomba ancora più pesantemente su qui misteri.

Un paese che nonostante tutti gli “sgambetti” è riuscito sempre a risollevarsi, deve accettare anche la mancanza di coraggio di un Governo e i suoi uomini che magari non partecipano solo perché non  condividono l’attribuzione della matrice della strage, ma ancora più grave non accettano nemmeno in questo giorno, che i parenti delle vittime e quelli che intervengono spontaneamente indirizzano verso le istituzioni la loro rabbia.

Ma che dovremmo fare, farci prendere per c…… e non dire una parola?

Se la giustificazione  del Governo Berlusconi e dei suoi membri è: “Ci avete sempre fischiati”, è veramente banale ed irriguardosa nei confronti di quelle 85 vittime e dei parenti che ancora aspettano la verità. L’associazione delle vittime invece ha visto in questa assenza: “triste tentativo di immiserire la manifestazione”. Le polemiche sono rimbalzate nel mondo politico e sono volate accuse tra responsabili del centro-destra e del Centro-sinistra. Bersani, Di Pietro, De Magistris da una parte, La Russa, Giovanardi dall’altra.

La manifestazione come ogni anno si è svolta con una massiccia partecipazione di cittadini e delle varie associazioni, oltre a quella dei parenti delle vittime. Il momento più suggestivo e drammatico al tempo stesso è stato quando avvolti nel silenzio più totale che faceva da sottofondo si è letto tutti i nomi delle 85 vittime della strage di Bologna.

Due ragazze nate proprio nel 1980, Camilla Andreini e Rossella Zuffa hanno letto scandendo ad uno ad uno i nomi. Dal 2001 la commemorazione era sempre stata segnata dai fischi all’indirizzo del rappresentante del Governo, quest’anno se li sarebbero meritati ancora di più. Non ci sono stati i fischi ma ci sono stati invece gli applausi al corteo, c’è stata molta partecipazione.

”In questo paese esiste un grumo cancerogeno che ha attraversato 30 anni di storia italiana”, ha detto dal palco Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime. E’ vero quel grumo sta nella connivenza, sta nel non essere chiari e la chiarezza viene solo se si toglie il Segreto di Stato su quella strage. Quei morti e tanti altri caduti, chiedono giustizia.

———-

2 commenti su “Strage di Bologna – Il 30nnale tra polemiche e assenza del Governo”

  1. Una classe politica si vede nei momenti di disagio, questi signori abituati a delle claques osannanti non digeriscono le critiche,anche aspre, che fan parte di un sano dibattito politico! proprio ora, che si discute di cricche pdelline, e di oscure ombre sulla nascita del berlusconismo politico, sottrarsi al dibattito pubblico avvalora le peggiori ipotesi e sospetti sul movimento nato nel 19993,senza dare scampo,con buona pace dei supporters + sfegatati, a molte verosimili giustificazioni.Dopo 30 anni e depistaggi variegati, (85 morti, dei quali tanti bambini e giovanissimi,sommati a 200 feriti) la vera strage ritengo sia l’occultamento reiterato della verità, cosa disdicevole per un Paese che si considera democratico, di converso,La compostezza e l’assoluto equilibrio con cui i familiari delle vittime hanno commemorato il trentennale della strage di Bologna onora nel migliore dei modi la memoria dei tanti innocenti morti a causa della violenza terrorista, ma costituisce anche la migliore risposta all’inaccettabile e vile assenza del governo che, per la prima volta in trenta anni non ha voluto inviare alcun rappresentante a Bologna.Ritengo utile e doveroso chiedere spiegazione all’attuale governo di una decisione così grave (invece di dare risposte, colpevolizzare i parenti che chiedono ancora giustizia fino in fondo; soprattutto in un periodo dove tutto fluttua, senza riferimenti etici, in un magma impreciso dove sembra che gli opposti si assomiglino (destra, sinistra, legale, ellecito, bene e male). Se le leggi e le regole condivise sono il segno della democrazia e della crescita di un paese, vanno rispettate e tenute in conto giornalmente, e ciò va ricordato in ogni occasione. Le prime ipotesi investigative parlano dello scoppio di una caldaia, ma nel punto dell’esplosione non ci sono caldaie, e la fuga di gas viene presto scartata, per lasciare spazio alla vera causa della strage: una bomba ad alto potenziale. In stazione arriva, commosso e impietrito, il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Quella stessa sera piazza Maggiore si riempie di bolognesi, attoniti e sgomenti. Una città che si ritrova nel lutto e che da subito chiede la verità.La Cia Disse: A Bologna Strage Di Destra,Le prime analisi sull’attentato a firma dell’ambasciatore Usa Gardner “Sono stati i neofascisti, BR e Prima Linea non usano esplosivi così”,Paura per la presenza di vittime americane, convinzione della pista neofascista e timori per la tenuta del governo Cossiga bersagliato dagli attacchi di Berlinguer e indebolito dalla sfiducia di Craxi: così gli Stati Uniti vivono la strage di Bologna, secondo quanto si evince dalle 74 pagine dattiloscritte di 32 documenti del Dipartimento di Stato, compresi fra il 2 agosto e il 19 settembre 1980, dei quali «La Stampa» ha ottenuto, dopo due anni e due settimane, la declassificazione nel rispetto delle norme sul «Freedom of Information Act».Dalla sede dell’ambasciata Usa in via Veneto è l’ambasciatore Richard Gardner che scrive a Muskie un telegramma di cinque pagine nel quale indica la possibile matrice: «In Italia un attentato dinamitardo terrorista suggerisce una responsabilità di estrema destra».Le affermazioni di Giovanardi & co. le ritengo non per spocchia,indegne di un commento, chi vota simili politici rifletta!!!

    Rispondi
  2. questo avvenimento mi fa vergognare di essere italiano.
    Non è colpa del governo berlusconi l’atto terroristico ma è sicuramente del governo Berlusconi che il caso continua ad essere insoluto. Non vedo l’efficienza del servizio giustizia
    e comunque è una vergogna che alcune cariche politiche hanno ignorato la commemoraziione. Di fatti insoluti ce ne sono tantissimi in italia sopratutto fatti terroristici.Presunti colpevoli liberi premiati addirittura come qualcuno che in passato è venuto anche ad eboli invitato dal mio caro Gerardo Rosania,cosa ha voluto dimostrare.Ancora oggi non si vuol far capire chi erano le BR chi li ha volute chi li aiutava e finanziava. L’altra frangia terroristica di destra con le sue stragi pone le stesse domande. Quindi Rosania pecco di presunzione ed ignoranza nell’invitare Curcio cosa voleva dimostrare che costui si era pentito facendone quasi una vittima della nostra societa. Basta con minghiate di supposizioni intellettualoidi bisogna essere concreti trovare i colpevoli riscrivendo e rivisionando la storia italiana degli anni settenda e ottanda.Giu le maschere puniamo i politici che hanno aiutato e collaborato evoluto il terrorismo in Italia. Ho detto un’utopia non cazzate.
    grazie peril blog che mi sopporta.

    Rispondi

Lascia un commento