Vacanze: una Chimera? Per il Censis 6 italiani su 10 restano a casa

Ma chi se le può permettere. Gli italiani sono aggrediti dalle tasse e lavorano per pagarle. I furbi protetti dalle leggi scelgono i “paradisi” fiscali.

Il 58% degli italiani non va in vacanza. Chi ci andrà resterà in Italia e farà soggiorni brevi.

esodo-estivo

ROMA – Ogni anno sempre più giù. Eppure a sentire gli esperti, ogni week end  i percorsi stradali sono sempre contrassegnati da bollino rosso o nero, per indicare grandi  movimenti di auto e quindi di vacanzieri. In effetti è vero. I fine settimana sono quelli a cui gli italiani si rivolgono, praticando il turismo mordi e fuggi, quello del solo sabato e della solo domenica, praticamente il turismo giornaliero.

Ma chi se le può più permettere le vacanze? Con questi “chiari di luna”, gli italiani possono appena soddisfare i bisogni primari, e poi sono aggrediti dalle tasse, ormai il Ministro Giulio Tremonti sta raschiando le tasche degli italiani. Tasse che pagano solo pensionati, operai e impiegati. Quattro poveracci che mantengono il Paese e consentono ad un manipolo di furbi, che invece scelgono i famosi “paradisi” fiscali, i quali, non solo non pagano un euro di tasse ma addirittura ricevono milioni di euro di contributi e assistenze varie, dichiarano meno di un pensionato e sfrecciano su barche a vela e catamarani.

Le vacanze una chimera. Gli italiani non se le ricordano più e il Censis ha reso noto il suo rapporto. Dall’indagine è venuto fuori che quest’anno sei Italiani su dieci resteranno a casa, noi aggiungiamo, che gli altri quattro tre fanno finta di andarci e uno se le fa per tutti e dieci.

Spiaggia attrezzata 2

Secondo il rapporto il 42% andrà in vacanza, il 58% no.  Solo il 17,5% andrà oltre confine, il resto sceglierà località paesane e si accontenterà di gite fuori porta e di week end. Gli italiani preferiscono visitare i Paesi del Mediterraneo, soprattutto quelli rivieraschi  e dell’Europa. Partono soprattutto i giovani di 18-34 anni (53,6%), meno gli anziani dai 65 anni e oltre (37%), soprattutto quelli che risiedono nel Nord-Ovest (54,8%) e del Nord-Est (42,6%), del Sud sono solo il 30,8%.

Interessante e vedere anche l’aspetto che si riferisce alle fasce di reddito. Anche in questo caso le differenze ci sono e come: solo il 17,9% degli italiani che ha un reddito basso si permette una vacanza, bisognerà vedere quale e se gli intervistati hanno risposto seguendo il desiderio; mentre invece la percentuale sale al 46,1% tra il famoso ceto medio e si arriva al 69,9% tra quelli con reddito alto. I super ricchi sicuramente non sono rilevabili anche se Tremonti li conosce (sicuramente molti saranno suoi clienti) perchè tra l’altro sono sempre in vacanza a giudicare dalle abbronzature.

In ogni caso aumenta anche quest’anno la tendenza a ridurre la durata del soggiorno. Ormai quelle vacanze che duravano più di un mese e interessavano interi gruppi familiari, che magari condividevano gli alloggi e  quindi le spese, sono un lontano ricordo.  Un altro dato interessante è quello che si riferisce ai residenti, infatti il 45,7% degli italiani che abitano nelle città con oltre 150.000  avverte il bisogno di rivolgersi alla vacanza per sopportare lo stress della città e lo fa in diverse fasi dell’anno per arrivare ad una sorta di autoricarica e riaffrontare la giungla cittadina fatta di routine e di lavoro.

Eppure in autostrada specie quella del Sole, ci sono file chilometriche. Non lasciamoci ingannare, è solo perchè ci sono sempre lavori in corso che ormai durano dal 1964. Ma possiamo andarne orgogliosi si realizzerà il Ponte sullo stretto di Messina.

7 commenti su “Vacanze: una Chimera? Per il Censis 6 italiani su 10 restano a casa”

  1. …spiegatelo a Berlusconi ed i suoi accoliti:Due italiani su tre prevedono rinunce e tagli alla spesa nei prossimi mesi e il taglio riguarda soprattutto viaggi e vacanze. L’ annuncio viene da un sondaggio fatto da Ipr Marketing per Il Sole 24 Ore sul cambiamento nei consumi in tempo di crisi.
    Il 66% degli intervistati prevede tagli a breve e in vetta alla classifica delle rinunce c’è il turismo
    eliminato dal 39,3% degli italiani.
    Al secondo posto seguono i tagli per arredamento e accessori per la casa, al terzo posto i tagli al tempo libero.
    Nelle classifica dei tagli seguono: elettronica, abbigliamento e calzature, auto e moto, servizi, traspon flessione le vacanze brevi mentre restano «stabili» i viaggi all’estero. La quota maggiore di viaggi si concentra in estate e la Sardegna si rivela una delle mete preferite per le vacanze al mare. Il fatto che sia diminuito il numero dei viaggi è visto dall’Istat come un segno della crisi. L’indagine compiuta dall’istituto centrale di statistiche fornisce un quadro completo della domanda turistica nazionale; si basa su un campione vastissimo di famiglie, (quattordicimila corrispondenti a circa trentaseimila persone), e oltre a dare la situazione dell’anno passato delinea le tendenze del turismo. Nel 2009 i viaggi con pernottamento effettuati nelle diverse regioni sono stati 113 milioni e 46 mila con una diminuzione del numero dei viaggi pari all’otto per cento. La flessione è dovuta al consistente calo delle vacanze brevi (-11,6%) mentre i viaggi comprendenti almeno quattro notti si mantengono stabili. Rispetto all’anno precedente l’indagine si è ridotto il numero di persone che vanno in vacanza in media in un trimestre soprattutto nel Mezzogiorno, appunto dove la crisi è più forte. In particolare diminuiscono i viaggi di vacanza con l’obiettivo di far visita a parenti o amici (-19,3) soprattutto se effettuato in occasione di qualche ponte festivo (-24,4%). Tra i punti fermi restano le tipologie delle vacanze: per il riposo, il piacere e lo svago il 44,2% degli italiani sceglie il mare e solo il 20,7% una vacanza in montagna; le visite a città o località d’arte rappresentano l’undici per cento, i soggiorni trascorsi in campagna o in collina il 7,1%. Tra le vacanze lunghe continuano ad avere maggiore incidenza i soggiorni di durata compresa tra le quattro notti e una settimana (57%) rispetto a quelli ancora più lunghi. La complessiva diminuzione dei movimenti turistici con pernottamento si concentra nel trimestre invernale (gennaio-marzo) e in quello autunnale (ottobre-dicembre). Nei trimestri centrali dell’anno si osserva, invece, una relativa stabilità. rti, comunicazioni, alimentari.

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  2. Ma questo dott.Naponiello di professione che fa?
    Il tuttologo?
    Gli chiedi qualcosa sulle vacanze degli italiani e ti sciorina un trattatello sull’argomento : i giornali noi li leggiamo ed e’ inutile che ci vengano “raddoppiate le pene”, ed e’ inutile ripetere le cifre, tanto le percentuali non le legge nessuno. Noi miseri mortali ci fermiamo al fatto pure e semplice, e’ sufficiente sapere che sei italiani su dieci non vanno in vacanza tutto il resto e’ inutile e noioso.

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    • Per Julius Evola –
      Non spetta a me rispondere in vece dell’Avvocato Naponiello.
      Ma evidentemente si ha voglia di discutere e di dire la propria, in ordine ad ogni cosa, tra l’altro non impone a nessuno le sue opinioni, semmai più approfondite.
      I giornali li leggiamo tutti, anche io, e potevo farne a meno di scrivere ne hanno parlato tutti gli organi di stampa, invece ho voluto presentare quei dati a modo mio e non sterilmente come sono stati offerti.
      Credo che quello che la stampa rappresenta non è sempre quello che le persone pensano, forse perché le linee editoriali si preoccupano di non valicare certi limiti ideologici e non essere etichettati.

  3. Ti RINGRAZIO ADMIN, EVIDENTEMENTE QUALCUNO NON MI HA IN PARTICOLARE SIMPATIA, I DATI E GLI INTERVENTI MIEI,SONO FRUTTO DI COLLAZIONI TRA VARI POST,ED IL FREDDO DATO STATISTICO RITENGO CHE BEN ACCLARI LE SITUAZIONI,MOLTO MEGLIO DI TANTE PERIFRASI SCRITTE.

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  4. E’ INCIVILE IL SERVIZIO POSTALE AD EBOLI. I DISAGI CHE STANNO SUBENDO GLI EBOLITANI SONO VERGOGNOSI. CHIEDIAMO INTERVENTO URGENTE DEL SINDACO DI EBOLI PRESSO LA DIREZIONE NAZIONALE E DI INDIVIDUARE I RESPONSABILI DI QUESTO DISAGIO E CHIEDERE LA LORO RIMOZIONE

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