Soccorso Amico lancia un progetto di cooperazione internazionale "Pro India"

Insieme per l’India: organizzazioni italiane impegnate in un progetto di cooperazione internazionale “Pro India”

Martedì 29 giugno ore 19.30 a Salerno Conferenza stampa di Soccorso Amico

SALERNO – Il progetto della clinica chirurgica Vanaprastha è un’iniziativa che vede impegnate per la prima volta insieme le organizzazioni italiane: Fondazione Marcegaglia e Fondazione Fondiaria Sai. Il progetto si colloca all’interno del Villaggio Vanaprastha che la Fondazione Fondiaria Sai sta ampliando con il partner locale Vanaprastha International Charitable Trust in modo da accogliere circa 1000 bambini a Berigai nel dipartimento di Krishnagiri, nel sud dell’India. Il progetto si avvale del patrocinio e del sostegno del Comune di Salerno.

Martedi 29 giugno Padre Cherian Puthenpura (padre Sibi), responsabile dell’organizzazione locale Vanaprastha International Charitable Trust, unitamente a Carolina Toso Marcegaglia e Chiara Alluisini, rispettivamente presidente e projet-manager della Fondazione Marcegaglia, Barbara Donat Cattin, segretario generale della Fondazione Fondiaria-Sai, saranno a Salerno per visitare la struttura dell’Associazione Soccorso Amico Onlus e sancire l’accordo di collaborazione  con la Associazione Salerno-Haiti Onlus.

Alle ore 19.30 presso la Sede di Soccorso Amico i responsabili del progetto saranno a disposizione della stampa per illustrarne i dettagli ed i contenuti. A seguire si svolgerà un incontro pubblico di presentazione alla città dell’iniziativa di solidarietà internazionale.

Nel mese di luglio è prevista una missione in loco per avviare la prima fase del progetto che prevede:

–     analisi del fabbisogno

–     verifica strutture

–     individuazione del personale da formare.

Il Vanaprastha Children Village è stato creato grazie all’impegno della Fondazione Fondiaria Sai con lo scopo di combattere la povertà attraverso la cura e l’attenzione rivolta al benessere psico – fisico della popolazione locale, primi fra tutti i bambini. Il villaggio consiste in una Casa del Bambino che ospita 85 bambini, una Scuola Internazionale (attualmente sono 650 i bambini che ricevono un’istruzione), una Scuola Ayurvedica, una Clinica Odontoiatrica e, nel prossimo futuro,  grazie al progetto “Insieme per l’India”, da una Clinica Medico – Chirurgica di primo livello.

Haiti

Ad operare direttamente sul campo la Fondazione Marcegaglia impegnata in iniziative a carattere umanitario all’estero e di cooperazione internazionale. L’intervento sarà realizzato con le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Fondazione Marcegaglia e con le risorse umane, tecnologiche ed organizzative della Associazione Salerno-Haiti, braccio operativo per la attività sanitaria della Fondazione stessa nonché della Associazione Soccorso Amico Onlus che si farà carico dell’ospitalità, della formazione teorica e delle esercitazioni teorico-pratiche del personale sanitario, infermieristico e tecnico indiano, in Italia.

Il progetto si realizzerà nell’arco di 3 anni  con i seguenti obbiettivi:

–    implementare l’attività ambulatoriale medico-chirurgica in grado di dare una risposta sanitaria di 1° livello alla popolazione locale;

–     gestire gli ambulatori in cui sarà trattata patologia che non richiede ricovero;

–     fornire formazione professionale al personale locale medico, infermieristico e tecnico in loco e con stages di perfezionamento presso strutture sanitarie in Italia.

2 commenti su “Soccorso Amico lancia un progetto di cooperazione internazionale "Pro India"”

  1. Gentile Redazione,

    Nel 2006 ho prestato servizio presso l’associazione come volontario e, ahimé, ho notato una serie di incongruenze riguardo il presunto carattere “filantropico” di questa Onlus.
    Ho svolto un mese di prova non retribuito, con la garanzia che mi avrebbero pagato a partire dal primo giorno del secondo mese. Superato il primo mese, ho lavorato per un’altra settimana, dopo la quale ho ricevuto numerose promesse sul fatto che per quei sette giorni mi sarebbe stato riconosciuto quanto mi spettava (20 euro al giorno, per un totale di 120 euro). Quei soldi non sono mai arrivati, nonstante le mie numerose proteste. Ho firmato un registro di presenze ogni giorno, ma ciò non mi è servito a far valere i miei diritti.
    Senza contare l’approccio a dir poco approssimativo con il quale avvicinano i giovani a una tematica così delicata come quella del primo soccorso: sono stato sbattuto su un’ambulanza senza un’adeguata preparazione medica, senza dispositivi di prevenzione igienica (i guanti sanitari erano un’optional, la mascherina per evitare il contatto aereo con eventuali germi non sanno nemmeno cosa sia), senza assicurazione, senza contratto di lavoro, costretto a sorreggere barboni e tossicomani con il rischio di contrarre le più svariate malattie…

    Solo ora, con la maturità dei miei trent’anni, mi rendo conto dei rischi ai quali mi sono esposto prestando servizio presso un’associazione di persone spregiudicate, egoiste, bugiarde e avide. Senza contare che svolgevo una serie di “mansioni” che esulavano dai miei compiti di soccorritore: pulivo i pavimenti, gli spazi verdi, i vetri, le barelle, spostavo le sedie da un piano all’altro… praticamente mi solo hanno sfruttato.

    Questa mia mail è una forma di protesta verso un’associazione che si propone come “umanitaria” sulla carta, ma che, nei fatti, di umanitario ha ben poco.

    Ringraziandovi per l’attenzione, vi porgo i miei più cordiali saluti.

    Rispondi
  2. Caro signore “jakkkk81 “, quello che scrive sul VOLONTARIATO è grave.
    Non ho alcun rapporto diretto e indiretto con l’Associazione ONLUS “Soccorso Amico” , anzi con nessuna organizzazione ONLUS, facendo eccezione per il versamento della quota 5/mille, quindi non è una difesa di Ufficio, ma questo intervento scaturisce dalle nozioni che alle scuole medie mi hanno insegnato nelle ore di EDUCAZIONE CIVICA ( che oggi sono purtroppo trascurate …..e questo è il risulotati)
    Sono vere le cose denunciate? Se sono vere PERCHE’ CARO SIGNORE NON SI E’ FIRMIATO CON IL SUO VERO NOME ?
    La “denuncia” anonima non HA ALCUN VALORE, è solo un tentativo di DANNEGGIARE o DENIGRARE una Associazione Onlus. Questa non può difendersi da accuse anonime. Se poi le cose dette non sono vere e si ha paura di una DENUNCIA per diffamazione, allora si SCRIVE IN ANONIMATO.
    Se invece sono vere, certamente non bisogna avere paura della denuncia, perchè ci si potrebbe ben difendere. Infine se sono vere le cose denunciate su questo blog, gentile signore ” jakkkk81 ” CERTAMENTE AVRA’ FATTO UNA DENUNCIA ai Carabinieri o alla Procura della Repubblica. Se non ha fatto niente di niente, e scrive la sua “amarezza” con un post su di un blog libero, in ANONIMATO, mi “consenta” non è un esempio di “buon cittadino” che conosce le norme più elementari di educazione civiva. La studi un poco, LE SARA’ UTILE IN FUTURO.

    Rispondi

Lascia un commento