De Luca attacca il PD, “anime morte” lontane dalla realtà

De Luca: “Abbiamo dirigenti che guardano e non vedono, sentono e non ascoltano. Organismi dirigenti nei quali anche una vita democratica minima è sinceramente impossibile”.

Il Partito Democratico si parla addosso, si magnifica. Organizza passerelle autocelebrative e autoreferenziali. Usa un linguaggio incomprensibile lontano dalla gente: Una “masturbatio verborum”, nel senso che si parla per compiacersi.

Vincenzo De Luca

NAPOLI – Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca avrebbe dovuto concludere ieri mattina, presso il Cinema Modernissimo di Napoli i lavori del convegno, organizzato dal Pd a Napoli: “Due anni contro il Sud. Tagli alle risorse, assenza di politiche per lo sviluppo, mancate riforme”. Invece De Luca insofferente come è rispetto all’andamento delle cose che coinvolgono il Partito, che non sa reagire ad un Governo prepotente e  inconcludente, e rispetto ad un partito, il PD, che definisce di “anime morte”, ha rinunciato all’intervento, in piena polemica con l’organizzazione, tornando come è suo solito nelle sue esternazioni ad attaccare i vertici del Pd accusandoli di poca democrazia.

Alla festa regionale del Pd si parlava, ieri, dei torti fatti al Sud, di errori che il centrodestra perpetra nei confronti del Mezzogiorno , torti ed errori che De Luca definisce, accusando il Governo: la più grande operazione di rapina di risorse a danno del Meridione, dopo quella fatta dai piemontesi dopo l’unità d’Italia, trasferendo in due anni 20 miliardi di euro dal Sud al Nord.

Facendo riferimento al Governo e alle rapine ai danni del Mezzogiorno ha invitato il partito a essere più vicino alla gente: “Per lanciare le sfide agli altri bisogna esistere e quindi credo che il Pd debba prima radicarsi, dimostrare di essere un’organizzazione utile e non propagandistica e di essere un partito vero e non un aggregato di correnti.

E giù incominciano le esternazioni e le agenzie impazzano.“Non si conta per la fatica che si fa o per quello che si conquista ma solo per la capacitá di riempire le caselle delle correnti e di trovarsi il “tutore”. Chi vuole vivere da uomo libero è costretto in una condizione davvero insopportabile”.

Il Sindaco di Salerno ce l’ha con le correnti che riprendono forma e potere nel partito democratico. Le correnti sono la vera bestia nera di De Luca. Lui, che si sente un “uomo libero”, è insofferente a qualsiasi intruppamento, e nelle ultime settimane ha registrato il riavvicinamento di Franceschini a Bersani, ha assistito ad una saldatura dell’asse Veltroni-Fioroni, senza escludere il movimentismo di Letta e tutta una serie di giochi di riposizionamento, che secondo De Luca, allontanano il partito dai problemi della gente e la gente dal partito.

Come un fiume in piena travolge il Pd e la sua classe dirigente sostenendo: “Abbiamo ancora dirigenti che guardano e non vedono, sentono e non ascoltano. Abbiamo organismi dirigenti nei quali anche una vita democratica minima è sinceramente impossibile”.

La sua insofferenza e il suo fastidio non riesce a trattenerlo, per questo ha rinunciato a parlare, ma continuando nelle sue vulcaniche esternazioni ha aggiunto in una nota affidata alla stampa una vera e propria bomba a “grappolo“: “La nostra tragedia è il permanere di una clamorosa doppiezza, che la gente coglie in maniera spietata, fra quello che diciamo di essere e quello che siamo in realtá. Nella realtá ci presentiamo come un aggregato di correnti e di sottocorrenti; dirigenti autorevoli continuano a fare iniziative di gruppo, di fondazione e solo alla fine, se e quando capita, di partito. Le identitá prevalenti sono quelle correntizie e non quella unitaria e solidale di partito”.

De Luca anche se attacca violentemente il Partito Democratico, tutto sommato, lancia una scialuppa, e nell sua conclusione al vetriolo, lancia un segnale al popolo Pd: “Il dramma è il permanere di un’area di militanti importante, appassionata, che vorrebbe trovare ragioni di entusiasmo e di slancio e si trova di fronte anime morte”.

Il Sindaco di Salerno ha proprio ragione, questo PD è un partito che ha perso il contatto con la realtà e non riesce a farsi comprendere dai suoi elettori, ma cosa più grave non sa interpretare i nuovi bisogni e le nuove ansie che sono il tormento della società.

Il Partito Democratico si parla addosso in un circolo vizioso, si magnifica, si organizza in manifestazioni che sono solo la passerella di una Classe dirigente che si autoreferezia, che parla e discute di ogni cosa, ma solo di cose lontane mille miglia da i problemi reali del Paese. Un esercizio che sa tanto di “masturbatio verborum“, nel senso che ognuno parla per compiacersi, mentre il Paese cade a pezzi saccheggiato da un gruppo di potere che cerca con ogni mezzo di sopprimere in maniera “dolce” ogni libertà, con la forza dei numeri  parlamentari.

De Luca ha ragione, ma questo non significhi abbandono o strategia di “abbandono mirato”, per avere le mani libere e poter affrontare le prossime elezioni amministrative mettendo in un angolo il PD, dopo aver cannibalizzato quella parte, maggioritaria, che comunque lo sostiene. Questa operazione non rappresenterebbe sicuramente, quel modello che egli invece può rappresentare di Amministratore e di politico innovatore, che non distrugge, ma costruisce.

4 commenti su “De Luca attacca il PD, “anime morte” lontane dalla realtà”

  1. Oltre alle anime morte ci sono anche tanti zombi che girano, inquinano e spaventano gli elettori.
    Bisognerebbe fare il possibile per allontanare Zombi e anime morte, ci vuole coraggio, questi ci porteranno finiti.

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  2. L’analisi spietata di De Luca è senz’altro condivisibile, però il tutto appare “pro domo suo”. Egli ha utilizzato il PD fin quando gli ha fatto comodo ed ora, in vista delle prossime amministrative, tenta uno sgangiamento per presentarsi agli elettori come uomo al di fuori della “casta”. Ma anche De Luca è un degno rappresentante di un PD di “anime morte”. E’ Inutile il tentativo di cammuffarsi!
    E’ vero , è un sindaco fattivo. Ha trasformato la facciata di Salerno. ha cacciato le prostitute dal lungomare, ha inseguito l’ extracomunitario venditore abusivo di borse ecc. ma resta sempre un semplice sindaco intercambiabile con i sindaci leghisti del nord-est. Non c’è spessore culturale e non c’è alcun progetto di sviluppo futuro della città. Comunque,rispetto al nulla possiamo senz’altro affermare :QUANTO VALE UN SOLO OCCHIO IN UNA TERRA DI CIECHI

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  3. Il Partito democratico deve liberarsi definitivamente del suo passato se vuole continuare a vivere. Non si può vietare a quelli che sono i responsabili della catastrofe politica della sinistra ma nemmeno si deve assecondarli. Incominciamo a disertare le loro manifestazioni, a non votarli, a dissentire tutte le volte che intervengono, disturbiamoli, stiuamogli addosso.
    Se se ne vanno forse e meglio, ma se restano rediamogli la vita difficile.

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