L’INTERVISTA – Cariello a tutto campo: chiarisce, bacchetta e rilancia i temi politici locali e provinciali

Rispetto all’Outlet Cilento Village: Le polemiche non mi riguardano; non si confonda la professione con la politica, in ogni caso non mi occupo di selezione e preselezione del personale.

Riguardo ai giudizi: Cirielli è l’unico leader provinciale e regionale;  Melchionda, si è sfiduciato da solo. Il fallimento lo ha solo rinviato.

Massimo Cariello

EBOLI – Tiene banco ancora lo scontro che nell’ultimo Consiglio Comunale ha visto contrapporsi le due anime del Partito Democratico che ormai si affrontano a viso aperto e a suon di interrogazioni e di accuse che vanno dall’immobilismo politico ad allarmi di infiltrazioni camorristiche e di probabili affari che girerebbero intorno ai Piani Urbanistici, ai Centri Commerciali, al Parco Fotovoltaico.

Scontro politico che vede coinvolte anche le minoranze, ma solo per il loro ruolo di opposizione. Una opposizione che questa volta si è vista dare una mano proprio dalla maggioranza che si è tolto il velo è si è offerta nuda mostrando tutte le sue “vergogne”.

Di questo ne parliamo con uno dei protagonisti della politica cittadina, il Consigliere Provinciale e Comunale Massimo Cariello, Leader del Nuovo PSI, e leader di una coalizione contrapposta a quella del Sindaco Melchionda, che ha perso, sia pure di un soffio le ultime elezioni.

Cariello è un personaggio politico controverso anche per il suo recente passato come militante ed uomo di punta della estrema Sinistra, quella legata al Partito della Rifondazione Comunista. Personaggio anomalo già rispetto alle sue scelte passate, nemmeno tanto condivise dai suoi ex compagni di partito che vedevano nei sui modi affabili, gioviali, disinvolti un modus operandi non confacente agli standard che quel partito aveva assunto.

Cariello in ogni caso ha mostrato, indipendentemente dalle sue scelte politiche, che lo hanno portato ad allontanarsi dalla sua collocazione ed approdare al Nuovo PSI e a sostenere a pieno titolo l’Amministrazione Provinciale di Cirielli ed il centrodestra, di essere capace di organizzare ed aggregare uomini e partiti, tanto che nelle ultime elezioni amministrative sia l‘UDC che Italia dei Valori, lo hanno seguito e sostenuto anche spaccandosi al loro interno.

Con lui affrontiamo, nella intervista esclusiva che segue, i vari aspetti politici del momento, locali e provinciali, il suo ruolo rispetto alla maggioranza, le questioni politiche in atto, le alleanze, le prospettive, nuovi e vecchi rapporti.

D – Che cosa è Successo nell’ultimo Consiglio Comunale?
R – Dall’ultimo  Consiglio C. ho tratto delle valutazioni: riguardo alla maggioranza, che conferma la sua forte ed evidente rottura politica e personale basata su presunti interessi.
D – Di che tipo?
R – Sono interessi basati su una evidente sfiducia politica del Sindaco e dei suoi fidi nei confronti del Capogruppo Campagna e del Segretario del PD Marisei.
D – Come la evidenzia?
R – Lo hanno dimostrato quando hanno votato la mozione di Damiano Cardiello e non quella del loro segretario fino a quando poi lo stesso è stato costretto ad emendarla per trovare una convergenza unanime. Un voto palesemente contro lo stesso segretario il quale a sua volta si autosfiduciato.
D – Dietro quel voto quindi c’era altro?
R – Non si è nascosto, anche se apparentemente strumentale, e senza sottovalutare l’importanza dell’allarme lanciato, che quella interrogazione, è stata fortificata da sottolineature nell’intervento di Marisei, portava in se oltre che l’allarme un’attenta valutazione di quanto dichiarato dall’interrogazione stessa.
D – Quale è l’altra valutazione emersa dall’Ultimo C C?
R – Sicuramente che l’opposizione per la prima volta ha trovato una coesione di fatto. Si è vista una opposizione responsabile su un tema delicato che non ha colori politici, così come mi auguro che sia anche nel futuro. L’opposizione lo dimostrerà anche nel Consiglio monotematico che si terrà entro la fine di gennaio.
D – Il suo ruolo politico di amministratore Provinciale e comunale, nonché Istituzionale da Vice Presidente della Commissione Lavoro genera un momento di conflitto nello svolgimento della sua professione?
R – Sono un libero professionista, mi occupo di Formazione, Gestione di risorse umane, di Relazioni sindacali. In quanto tale sono consulente di alcune Società, e da tempo anche della Società Giordano Associati, considerata nel suo campo, tra le migliori nel mezzogiorno. L’unica, eccezion fatta per le società interinali, ad essere autorizzata alla preselezione e alla selezione di personale. La Giordano è la stessa Società che ha selezionato il personale dell’Aeroporto di Salerno, ed offre la sua consulenza a più di 250 aziende sia del mezzogiorno che del nord. Il mio ruolo è solo di consulente, uno dei suoi 25 consulenti in Italia e ne sono onorato, ma le mie competenze nella fattispecie dell’Outlet Cilento Village, non attengono ne alla selezione e ne alla preselezione di personale.
D – E le polemiche sollevate dal Presidente della Confesercenti locale Donato Santimone circa l’Outlet Cilento Village?
R – E’ una polemica che non mi riguarda, e non mi piace affatto che si confonda il mio ruolo professionale con quello politico, anche se nel mio vivere quotidiano mi porto addosso la mia esperienza.
D – L’Amministrazione ha reperito i fondi per rientrare nel patto di stabilità, un giudizio a proposito?
R – Abbiamo contestato la Società Eboli Patrimonio, la quale doveva servire solo per valorizzare i beni comunali, mentre si è capito che l’interesse era solo quello di fare cassa. In ogni caso hanno avuto un contentino che non risolve il problema di cassa.
D – Ma si ammetterà che ora l’Amministrazione vivrà sicuramente una fase meno complicata.
R – Di quei fondi almeno 2 milioni dovrebbero andare alla SARIM; 600 + 600mila all’ARACNE; poi c’è la Mazzitelli; poi la vicenda dell’Area PIP; a questi vanno aggiunti i piccoli e medi fornitori che da 24 mesi non vengono pagati; per non parlare della Multiservizi e dei suoi debiti. E’ solo un poco di ossigeno per le casse comunali, hanno evitato momentaneamente il dissesto creato da loro stessi ma che non nasconde un fallimento totale rispetto alle entrate.
D – L’Amministrazione in ogni caso al di la degli allarmi sollevati, si attribuisce meriti di ripresa economica e programmatici.
R – Per natura sono contro gli allarmismi specie quando ci sono investimenti, in relazione ai meriti non ne vedo nessuno. Eboli non è una realtà così appetibile a differenza di altre aree. Due centri commerciali autorizzati e un impianto fotovoltaico da realizzare non rappresentano fatti economici particolarmente appetibili. Rientrano nella normalità delle cose.  I primi due erano già stati programmati in precedenza, l’altro praticamente è stato subito. Di suo l’Amministrazione non ci ha messo nulla. Le Bolle per esempio, doveva  avere un altro excursus, doveva essere realizzato già 5 anni fa.
D – Sono comunque iniziative ed investimenti che hanno generato anche un’allerta particolare.
R – Sono iniziative tardive. Il piano Urbanistico è stato approvato dieci anni fa e non è stato mai operativo. Non si costruisce da anni, da anni non si vede una gru. Il territorio con le sue potenzialità è appetibile e come, ma non rispetto agli affari e alle iniziative tardive messe in atto. Quello che si è enfatizzato, come gli allarmi sollevati sono pericolosi, ritengo si debba tenere un livello di attenzione alto indipendentemente dalle cose che sono in corso, per evitare appetiti ed allontanare ogni sospetto.
D – Quindi contesta investimenti e ripresa economica?
R – Non sono io che metto tutto in discussione. Ritornando all’ultimo Consiglio Comunale, la maggioranza è stata messa in discussione dai famosi 5 punti estrapolati dall’Ordine del Giorno di Marisei aggiunti a quella di Cardiello. Anche se sono fatti interni alla maggioranza o meglio al PD, legati evidentemente ad altro, comunque coinvolgono il paese,  e per questo noi chiediamo chiarezza e certezza degli atti.
D – A proposito di chiarezza degli atti, è indispensabile farla a proposito della Sanità in generale e dell’Ospedale di Eboli in particolare.
R – Il nostro impegno rispetto all’Ospedale? Sulla questione della Sanità provinciale (UdC favorevole) abbiamo chiesto l’autonomia sanitaria provinciale. Rispetto al caso dell’Ospedale della Valle del Sele il Presidente della Provincia ha preso di petto la questione anche in relazione ai numeri tra Salerno e Napoli. Abbiamo proposto un’Azienda autonoma. E’ chiaro anche che qualsiasi discorso passa anche attraverso una attenta revisione e tagli programmati. Analizzando le varie opzioni, a differenza di quella di De Simone, che prevede la quasi chiusura dell’Ospedale di Eboli, per tutelare il nostro territorio abbiamo sostenuto il progetto della Caropreso che offriva più garanzie, ma anche seguendo quella opzione è evidente che l’Ospedale deve subire qualche effetto dovuto alla razionalizzazione.
D – E proprio le restrizioni sono il problema, sembrano punitive per un Ospedale completo come quello di Eboli.
R – Resteranno in piedi: Pronto soccorso; reparti di Emergenza; Il settore Cardiologico; la specialistica, Urologia, Pneumologia  ecc. Aggiungo che questa posizione non è affatto isolata, la condividono anche le amministrazioni, ad eccezione delle posizioni di Melchionda. Rispetto a questo, ci aspettiamo che gli Ospedali abbiano un ricambio generazionale anche nella gestione.
D – Altro punto dolens è il Parco Fotovoltaico sui Monti di Eboli.
R – Non siamo contrari all’energia alternativa, ma contestiamo gli impianti, avremmo voluto più attenzione rispetto a questo problema.C’è un impatto ambientale fortissimo senza coinvolgere il Consiglio Comunale. L’Amministrazione, in sede di Conferenza dei servizi, non ha fatto valere il suo ruolo territoriale, piegandosi a De Luca. Credo che ormai è un investimento e che nel frattempo ci sia più attenzione, consiglio comunale a parte, rispetto ad analoghe iniziative.
D – Si profilano nuovi equilibri dettati dal costituendo “Terzo Polo”. Equilibri come quelli che si profilano a livello Nazionale, a Salerno e che arrivano anche ad Eboli?

R – Ancora non abbiamo verificato su Salerno gli effetti del Terzo Polo, per quel che riguarda il Nuovo PSI è difficile ora rilevare alleanze diverse rispetto a quelle che si profilano, ma una cosa è certa il centrodestra, al di la dei numeri, ha vinto già una battaglia con il Terzo Polo con il voto di fiducia al Governo del 14 u.s. Tuttavia mi auguro vi sia una possibilità di dialogo anche con loro, che vada altre i personalismi. Riguardo all’UDC, speriamo siano più conseguenziali e più coerenti, rispetto alle scelte già condivise.
D – Oltre alle alleanze vi sono anche problemi di leadership: Cirielli, Carfagna?
R – A livello provinciale e regionale vedo solo una leadership: quella di Edmondo Cirielli. Ha messo alle corde Vincenzo De Luca. Ha una visione politica proiettata verso il futuro. Nei prossimi anni sarà un leader assoluto, così come a seguito della sua crescita vi sarà un ridimensionamento notevole del centrosinistra. Intanto si nota un’assenza politica del PD e dell’intera sinistra.
D – Come responsabile provinciale del Nuovo PSI che ne pensa della nuova Provincia Principato di Salerno? Non le sembra una proposta campanilistica?
R – Sono favorevole. L’idea del Principato è una proposta innovativa, portata avanti con intelligenza dal Presidente Edmondo Cirielli. Il Principato non parte affatto da  campanilismo semmai da dati economici oggettivi. Il Governo Caldoro, anche se sta recuperando, ha ancora in se il germe di antichi e difficili problemi di una eredità stratificata difficile da smuovere. In questo anno abbiamo assistito solo a tentativi di decentramento, ma purtroppo non si sono poi concretizzati nei fatti, per contro si sono determinati un distorto uso dei fondi ed una concentrazione degli stessi su Napoli e Caserta, aggiungendo che il 60% rimane nelle casse della Regione puntualmente investiti altrove.
D – Considerazioni giuste ma non sufficienti per una “separazione”.
R – La Provincia di Salerno può aspirare ad un ruolo centrale nel mezzogiorno, senza per questo escludere Benevento e Avellino che vivono le stesse sofferenze. In ogni caso non è una rottura con la Regione, tanto che Caldoro ci ha chiesto di mettere alla prova la consistenza della proposta, è solo valorizzazione di un territorio che aspetta di evidenziare le sue potenzialità.

Conferenza Stampa di fine anno del Nuovo PSI con Massimo Cariello, Cosimo Pio Di Benedetto, Santo Venerando Fido, Ennio Ginetti.

7 commenti su “L’INTERVISTA – Cariello a tutto campo: chiarisce, bacchetta e rilancia i temi politici locali e provinciali”

  1. Sono dispiaciuto di quanto stia accadendo ad Eboli, in particolare quando si discute di temi così importanti, che purtroppo da lontano e disinteressatamente vengono vissuti con molta amarezza.
    Una riflessione però la devo fare su questa intervista, la critica, le osservazioni e quant’altro sono sempre accette e dimostrano lo stao di democrazia in cui viviamo. Ma i giudizi del consigliere Cariello, vista la sua carriera politica e le sue trasmigrazioni nel rispetto degli ideali che nel tempo cambiano non possono essere presi in seria considerazione, soprattutto perchè ormai, nonostante la sua giovane età, è nella fase discendente e del tramonto. E’ diventato politicamente vecchio e privo di contenuti di slancio. Dunque un consiglio al consigliere Cariello, lasci il posto a qualcun’altro con idee, determinazione e volontà fresche. Grazie

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  2. NON HO CAPITO LA PROFESSIONE DI COSTUI QUALE è .mI DISPIACE DEL SIMPATICO pIO DI BENEDETTO ANCHE LUI ORMAI INCANTATO DA UN SUO ACCUSATORE IN CAMPAGNA ELETTORALE NON SI CAPISCE COSA VUOLE,QUINDI PENSA COSA POSSA FARE.
    l’ATRO A MIO AVVISO PERICOLOSO E ARDITO POLITICAMENTE,NON è MAI STATO CREDIBILE ,CREDO MEGLIO PER LUI I CONFINI DI EBOLI.

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  3. Ma gli crede ancora qualcuno.?!. Speriamo di no…e meno male che non è diventato Sindaco, potevamo solo stare peggio, anche se era ed è molto difficile.

    Spero solo che a fine del Suo mandato non venga piu’ rieletto e come Lui non vengano piu’ rieletti ( Cuomo….e.. ) tutti quelli che con grande disinvoltura passano e ripassano da uno schieramento all’altro.

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  4. mi è venuta un’idea devo realizzare un libro sul movimento anticariello, il titolo ovviamente sarà “ma chi sono questi geni della politica che attaccano cariello?” perchè la verità è una sola gli accusatori di cariello sono meno di zero anzi zero già è un numero qualificante…. ovviamente il capitolo principale sarà dedicato alla brigate (non mi ricordo neanche il nome) che tanto hanno lavorato per offendere Cariello e le persone ali vicono durante la campagna elettorale,… la gente ha la memoria corta …

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  5. Buon anno a tutti;
    volevo fare delle considerazioni in merito ai punti toccati nell’intervista rilasciata dal dottor.Cariello.
    Partendo dal pressuposto che è innegabile una non sintonia tra le diverse anime del partito che hanno sostenuto,in maniera determinante, pochi mesi fa la rielezione del sindaco Melchionda. Questo è dimostrabile da diversi episodi iniziati il giorno dopo della rielezione a sindaco di Martino Melchionda:
    1) Fotovoltaico (giugno 2010 due mesi dopo l’elezione)
    2) Sfiducia a Campagna
    3) Consiglio comunale del 20/12 dove viene pretestuosamente sollevata una questione per mettere in difficoltà il sindaco relativamente ad infiltrazioni camorristiche ed il Sindaco dimostra la sua non disponibilità nel sottostare a questi giochi ed invita i consiglieri Petrone e Cicalese ad andare alla Procura della Repubblica dimostrando una presa di distanza dall’area contiana.
    Sulla vicenda relativa alle assunzione dell’Outlet non vedo cosa ci sia di strano se Cariello lavora presso la Giordano Associati con regolare contratto di collaborazione; anche qui Santimone accompagnato da Lavorgna attuano una critica pretestuosa; vorrei sapere se vogliamo puntualizzare come avvengono le selezioni presso la Multiservizi dove Lavorgna è consigliere di amministrazione, oppure come Lavorgna si permetta di criticare quando lui è incompatibile da Statuto e Regolamento comunale al ruolo di assessore e non si è dimesso.
    Relativamente al rientro nel patto di stabilità io parlerei di un mancato dissesto dovuto ad un artificio societario (costituzione della Eboli Patrimonio s.r.l.) che ha datto la possibilità al Comune attraverso la messa in vendita dei propri beni di avere in concessione un prestito dalla MPS e allungare questa agonia con l’aggravio che quando fallirà il Comune di Eboli non avrà più questi immobili.
    A Massimo il mio apprezzamento nel dimostrare la sua coerenza nelle battaglie politiche intraprese; a differenza dei contiani che hanno osannato il sindaco fino al giorno delle elezioni e ora lo affondano o dell’UDC, IDV (Francesco Rizzo) che fanno il percorso inverso.
    Salutie buon anno a tutti

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