Un PD allo sbando che trascina la città alla rovina

Il PD vive un conflitto permanente, nelle sue scorribande, coinvolge l’Amministrazione e l’economia del paese.

E’ il caso di sparecchiare la tavola del potere e liberarsi di un’amministrazione modesta e di un passato ingombrante, portatore di rovina e arretratezza.

Sede PD Eboli

EBOLI – “Siamo alla frutta”, commentava un amico mentre leggeva l’articolo del MATTINO che raccontava l’ultima brutta figura del Partito Democratico ebolitano, quella del cambio della serratura alla sede del Partito per ritardare la sfiducia al Capogruppo Campagna e l’elezione annunciata di Vincenzo Rotondo. Con il “siamo alla frutta” si voleva in una battuta indicare lo stato di una situazione che si presenta ormai alla fine, e che offre anche nella banalità tutta una situazione che se non è grottesca è semplicemente spiacevole.

L’associazione di una storia politica ad un banchetto che volge al termine è appropriata, tenuto conto che quella tavola era imbandita di potere: di gestione di affari amministrativi; di posti in Consigli di Amministrazione; di Piani Urbanistici; di assessorati; e tutti gli affari sporchi e pieni di camorra, spesso evocati e indicati nelle varie interrogazioni, di cui ne sarebbero pieni insieme al Parco Fotovoltaico, che si dovrebbe realizzare nei terreni di proprietà del Comune di Salerno sui monti di Eboli, e i due Centri Commerciali in via di realizzazione.

In effetti si parla: di Multiservizi; di Eboli Patrimonio; di PUA, quello di S. Cecilia, di S. Andrea, di S. Giovanni; di Centri Commerciali, di assunzioni e di quello che ci gira intorno; dell’appalto che consegnerebbe il Cimitero ai privati per 20 anni; della ex Pezzullo; investimenti che tra pubblico e privato toccherebbe cifre che ad occhio e croce si avvicinerebbero intorno ai 500 milioni di euro. Cifre da capogiro, roba da far venire le convulsioni a chi è abituato a sguazzarci in queste cose, potere liquido da riempirsi le otri.

In effetti più che alla frutta, si sta sparecchiando, nel senso che sarebbe il caso che questi interpreti arroganti finiscano di bivaccare e lascino libera la tavola intesa come Città.

Lo spettacolo che offre questo partito è veramente disgustoso ed è fuori da ogni logica politica accettabile. Solo otto mesi fa il Partito Democratico è riuscito a riconquistare il Comune e a riconfermare Martino Melchionda Sindaco a capo di una coalizione raffazzonata all’ultimo momento, dopo una interminabile mielina che lo metteva in discussione insieme alla sua giunta. Un sapiente lavorio demolitivo facilitato anche dalle politiche che lo stesso Sindaco portava avanti insieme agli stessi suoi detrattori, per niente misurate ai reali bisogni della Città. Ne furono dette di tutti i colori.

Dopo vari interventi della segreteria provinciale del PD e passando per un tesseramento, altrettanto vergognoso, di cui non si sono mai fornite spiegazioni, circa frotte di brutti ceffi e gente che pagava le tessere senza pudore a decine di persone (la cronaca di quei fatti è ampiamente documentata in questo Blog), questo PD riuscì ad affrontare le elezioni e a prevalere di misura su Massimo Cariello, il più temibile dei tre concorrenti, e si procedette alla formazione della Giunta.

Salvatore Marisei

Il percorso, giunta a parte, e a tutte le insidie ed i trabocchetti per bloccare in alcuni casi gli scorrimenti in modo da non alterare gli equilibri, il PD va a Congresso sulla base di quel tesseramento discusso e che tutti fanno finta di niente, si organizzarono alleanze che videro prevalere il gruppo che fa capo all’ex Ministro Conte, e portarono alla elezione di Salvatore Marisei a Segretario Cittadino. E’ importante ricordare che nella fase del tesseramento c’erano delle alleanze, che vedevano tutti insieme contiani, melchiondiani e sgroiani da una parte, dall’altra il deputato locale Antonio Cuomo insieme ad una parte di ex diessini. Al Congresso invece, quelle alleanze sono saltate e si sono fronteggiati contiani e sgroiani da una parte e Melchionda, Cuomo e Cosimo Cicia dall’altra.

Adesso gli equilibri sono ancora mutati, Luca Sgroia, prima alleato dei contiani, e Mario Di Donato hanno assunto una posizione di equidistanza, ed il PD presenta al suo interno tre posizioni ben distinte, oltre alle diverse sfumature presenti all’interno delle singoli gruppi.

Il prosieguo è stato un continuo altalenare di veleni, minacce, accuse, sospetti, e di ogni azione volta a sottolineare le distante e le differenze, con guerre aperte e portate avanti senza scrupoli, mostrando di volta in volta un’immagine del PD come un Partito pieno di malaffare, di gente senza scrupoli e collusi con la camorra, tutte cose argomentate a voce, in documenti politici, in manifesti e in documenti istituzionali, salvo poi a dire che tutto va bene.

Un Partito che ricompostosi ha 16 consiglieri su 18 di maggioranza, ma che non riesce a trovare un suo assetto politico interno  e non riesce a darsi delle regole di civile convivenza politica. Di questi 16 consiglieri, 10 fanno riferimento a Cuomo-Melchionda, 2 all’area riformista Sgroia-Di Donato, 4 all’area dell’ex Ministro Conte, mentre il Partito è saldamente nelle mani dei contiani, tanto saldamente che addirittura sono state cambiate anche le serrature.

E’ evidente che i nuovi assetti, non assicurano più le posizioni precedenti e conseguenzialmente si cerca una definizione rispondente. La prima azione è stata quella di sfiduciare il Capogruppo contiano Carmine Campagna, anche in questo caso si ricorderanno i continui rinvii per accettare l’adesione dei 5 consiglieri eletti nelle liste collegate. La seconda sarà quella di modificare l’organigramma del Partito, atteso che i contiani non dispongono più di una maggioranza pur essendosi “asserragliati” nella sezione. Il terzo passo sarà sicuramente quello di ridefinire le presenze in Giunta, così come nemmeno tanto velatamente è venuto fuori in una delle tante interviste del Sindaco Melchionda, nel momento in cui ha detto, che non accetterà chi rema contro l’Amministrazione.

Vincenzo Rotondo

E’ in questo scenario che si muove l’azione del Partito Democratico.

Un Partito che vive una condizione permanente di conflitto interno e che nelle sue scorribande coinvolge, con effetti devastanti il paese, l’economia del paese, e l’Amministrazione Comunale rendendola vulnerabile ad ogni minima turbolenza.

Una maggioranza che vive due condizioni parallele, da una parte il Partito del PD, dall’altra  l’amministrazione, ivi compreso il Vice Sindaco, ma che non si incontrano mai, se non nei momenti in cui si riesce a sedersi a quella famosa tavola imbandita di potere, per partecipare a quel famoso banchetto, e gozzovigliare felici e contenti alle spalle della Città.

Due posizioni binarie che vivono realtà diverse, ma ognuno difende le proprie cose cercando di conquistare quelle degli altri. Due realtà che sembrano due fortini: in uno l’Amministrazione con assessori e la maggioranza dei Consiglieri Comunali; nell’altro il segretario la minoranza dei consiglieri; entrambi asserragliati intenti a difendere le loro conquiste strafottendosene della Città e degli elettori, quello zoccolo duro, che ancora stupidamente vota per questo Partito, sperando che cambi e che si liberi di questa classe dominante e che non vorrebbe essere rappresenta ne dagli uni ne dagli altri.

Conflitti che mostrano solo la faccia dell’arroganza in un momento difficile che vorrebbe più sobrietà e meno lotte di potere, per concentrarsi su azioni di salvaguardia del territorio e di difesa dell’Ospedale, oltre che di politiche di sviluppo e di sostegno alle attività imprenditoriali completamente abbandonate a se stesse.

Allora sarebbe proprio il caso di sparecchiare quella tavola, ma sarebbe anche il caso di liberarsi  delle zavorre, di chi vuole sempre quel tavolo imbandito di potere e gozzovigliare a piacere e magari poi  pronti a fare  anche i moralisti. In uno questa città si dovrebbe liberare di quest’amministrazione modesta  e senza spinte ideali e di quel passato molto ingombrante ed imbarazzante che ha significato solo la rovina e l’arretratezza di questa Città.

10 commenti su “Un PD allo sbando che trascina la città alla rovina”

  1. La rovina di eboli è carmelo conte. Marisei è solo uno che esegue gli ordini. Il PD si deve liberare di loro e di tutti quelli come loro.

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  2. c’era una volta ad eboli una simpatica vecchina che girava per le vie del centro storico con un grosso mazzo di chiavi ” NONNA CARMELA”

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  3. Non è bello parlare col senno del poi e dire: io lo sapevo o lo avevo previsto!!!!!!!!!!!
    L’Armata Brancaleone non era quella di Cariello e i fatti lo stanno dimostrando.Certo non si può avere la controprova ma credo che il ivello raggiunto da certe persone sia così basso che sarebbe stato difficile fare di peggio. Ci sono cose così paradossali e fuori dal mondo che ci danno l’esatto parametro di quella che poi è la realtà cittadina.
    Io mi permetto sommessamente di non riconoscermi in questa classe dirigente che poi se vogliamo dirla tutta non è nè classe e nè , tantomeno , dirigente.
    Ricostruire sarà difficilissimo perchè questi non lasceranno nemmeno le macerie ma se non si torna a ragionare in termini di meritocrazia anche in politica difficilmente Eboli potrà risollevarsi dal baratro in cui è sprofondata.
    Saluti.

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  4. guardate gli ultimi 20 anni di attività politica del nostro comune chi sono i personaggi e chi erano a palazzo di città,gira e rigira la ruota sempre gli stessi.
    EBOLITANI voi credete ancora a questi signori.-??? dite che tizio era meglio caio-???-creduloni gli ebolitani che lasciano ancora a questi signori di decidere sulle sorti del nostro futuro.-
    Documentatevi Ebolitani……poi i tanti voltagabbana di ogni razza e colore gli date ancora consensi.-??? mio dio come siamo caduti in basso.-

    FIERO DI ESSERE SEMPRE STATO A DESTRA,pur non essendo nessuno voi non certamente meglio di me…..Affettuosi saluti ai politicucci locali che se ne infischiano dei problemi dei cittadini,guardando ognuno il proprio orticello.-

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  5. Un’analisi spietata ma rispondente alla verità. Un Partito che delude i suoi elettori che nelle occasioni come le primarie della Puglia e di Milano, fa valere il suo punto di vista. Arroganti e come dice admin strafottenti, approfittando che ci sono sempre gli irriducibili pronti ancora e nonostante a votare PD.
    A Eboli Conte ha fatto il suo tempo e non si vuole rassegnare. I suoi nipoti, perchè ormai è solo una questione di parenti sonoesecutori e fanno più danni dello zio.

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  6. Che brutta fine questo PD. Per votarlo ci vuole uno stomaco di ferro sapendo che c’è dietro Conte, Cuomo,Melchionda, Vastola, Rotondo e tutti gli altri. Roba da brividi. Ma il più pericoloso è sempre Carmelo Conte e i suoi nipoti. Cosa ci aspettiamo da questi, se non ha fatto niente quando era ministro e comandava tutta la regione, come ti puoi aspettare qualcosa ora che non comanda niente e invece vorrebbe?

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  7. A Roma, si discute di problematiche serie per permettere una veloce ripresa del sistema Italia: Case a Montecarlo, Escort, “Nipotine” Egiziane e persino di presunti attentati (avranno visto il Film di Checco Zelone) ad Eboli invece si discute di cose altrettanto serie per noi cittadini Ebolitani: Tesseramento del PD, alleanze/correnti/patti (!!!) ed infine elezione del Capogruppo PD(?!?!?!)……… chi ci perde sono solo gli Ebolitani, oggi l’ospedale, domani il Tibunale poi forse l’Agenzia delle Entrate.
    Siamo alla frutta??????
    Magari ma dopo un lauto pranzo, Admin qui non pranziamo da oltre venti anni.
    Ti Saluto, sperando che il tuo SOS venga recepito.

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  8. Che il Dio ed i giovani precari mi perdonino ma se questo è il PD allora meglio zio Silvio !!! ( mi perdonino anche le persone per bene di centro-destra ) .

    P.S. mo’ è diventato davvero insopportabile quel fetido puzzo di bruciato residuo nauseabondo dei fatui fuochi artificiali sparati dall’armata melchiondiana .

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  9. Facciamo un passo indietro. Al ballottaggio Melchioda e Cariello. Basterebbe solo questo a far capire il degrado della Politica; il primo ed anche il meno peggio dei due, con tutto ciò aveva ed ha alle spalle non poteva fare che questa fine. Il secondo:?!. NO COMMENT. Ora si prospetta anche l’ingresso in maggioranza dell’IDV e sapete con chi.? Con un Consigliere eletto nelle liste con Cariello e con un Assessore, sempre candidato, mai eletto e sempre presente: Morena, e i mal di pancia, nell’IDV, dell’ala, spennacchiata, di De Magistris. E chi gli fa posto.? Magliano. Si cambia per non cambiare. Eboli, SVEGLIATI.!!!.. Non meriti questo.

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  10. se ci sarà il rimpasto con l’ingresso di UDC e IDV e l’epurazione dell’area Conte a fare le valige in giunta secondo il mio parere saranno Mastrolia e Consalvo gli unici due assessori ha non avere una copertura politica gli altri non verranno toccati perchè : LAVORGNA E CICIA (area melchionda PD) BRUNO è l’unica donna; MAGLIANO E LETTERA (area API ) quindi fuori dalle logiche interne del PD , e CONTE è vicesindaco!!!

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