Torre & Vassallo: Ci vuole fortuna anche a morire ammazzati

Perché si è cambiato idea? Cosa è successo?

Il doppiopesismo nei casi di Torre e Vassallo è figlio di un retaggio culturale e politico, di cui tutti dovremmo liberarci, per separare i fatti dai sentimenti ed interpretare i fatti con prove e i sentimenti con l’amore.

La mancata intitolazione a Torre di quella piazza è una marcia indietro rispetto alla legalità, uno sgarro all’onestà, una capitolazione alla Camorra.

Angelo Vassallo_Marcello Torre

PAGANI“Non possiamo negare un qualche sconcerto – si legge in una nota, che è stata diramata dall’associazione Liberaperché la diatriba scatenatasi all’interno dell’amministrazione comunale ci ha addolorato in quanto in nessun momento abbiamo preteso che fosse intestata al nostro caro marito e padre quella o altre piazze”.

“Diffidiamo – si legge nella nota – l’amministrazione comunale dal compiere qualsiasi ulteriore passo e non procedere ad alcuna intitolazione di strade, stradine, piazze o luoghi pubblici di Pagani. Siamo stanche delle polemiche che hanno ridotto la memoria di un marito, di un padre, di un avvocato, di un sindaco, di un martire della Repubblica in una ignobile farsa”.

Marcello Torre – prosegue la nota – non ha bisogno di nessuna commemorazione toponomastica. È stato e sarà sempre per tutti i paganesi, e per quanti lo hanno conosciuto, un principe del Foro e soprattutto un fulgido esempio di amministratore onesto e trasparente. Un politico di una razza ormai purtroppo estinta. La sua attività professionale, il suo impegno politico e il martirio civile non hanno bisogno di riconoscimenti tardivi. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – conclude la nota – lo ha voluto onorare con la medaglia d’oro e questo vale più di ogni inutile bega che, del resto, non ci appartiene”.

Lucia De Palma Vedova Torre

La nota è stata necessaria perché corre voce che a Marcello Torre potrebbe essere intitolata via Gustavo Trotta, la strada dove il sindaco assassinato dalla Camorra aveva lo studio e viveva.  Ma la famiglia  Lucia De Palma e Annunziata Torre (moglie e figlia) a questa ipotesi non solo è nettamente contraria, ma non vuole  che si utilizzi  più e per nessuna ragione il nome di Torre.

E’ il caso di dire: ci vuole fortuna anche a morire ammazzati.

Purtroppo in questi ultimi mesi stiamo vivendo un specie di doppiopesismo. Il caso di Marcello Torre è emblematico e se lo si raffronta a quello di Angelo Vassallo è ancora più evidente questa triste differenza.

Torre è stato ucciso dalla Camorra, per Vassallo si brancola nel buio e le indagini sono ancora in corso, tuttavia è stato assunto come martire ufficiale della Camorra, eroe nazionale contro l’antistato, e non passa giorno che o il figlio, o la moglie, o il Vice Sindaco di Pollica, o entrambi i primi due, o tutti e tre non partecipino ad una delle tante iniziative di qualsiasi genere in Provincia e fuori Provincia di Salerno.

Mentre vi è una sorta di gara per avere i familiari di Vassallo e per dedicargli premi, strade, intitolazioni di cinema e altro ancora, la Città di Pagani, o meglio l’Amministrazione Comunale retta temporaneamente  da Salvatore Bottone, ci ripensa, e non gli dedica più una Piazza che in precedenza aveva pensato di intitolare al suo Sindaco trucidato dalla Camorra trent’anni fa.

Che brutta figura. E quale è stata la motivazione? Perché Piazza “Corpo di Cristo” è un luogo storico di Pagani.

Oggettivamente Marcello Torre non è più importante del Corpo di Cristo, ma se Gesù Cristo potesse dire qualcosa , scenderebbe dalla Croce e sicuramente manifesterebbe tutta la sua approvazione per la intitolazione di quella piazza ad un uomo onesto e perbene, ucciso dai camorristi perché con la sua azione contrastava i loro piani. Piani  a cui le organizzazioni camorristiche affidavano i loro affari e che dai quei piani, evidentemente in contrasto con la la legge, ne ricavavano tanti utili.

Raffaele Cutolo

Che squallore, specie se si tiene conto che la Città di Pagani è nel cuore dell’Agro, e l’intitolazione di quella Piazza con l’apposizione del busto dedicato a Torre, sarebbe stato un gesto simbolico di estrema importanza, uno sfregio alla camorra o alle camorre, che nell’agro-nocerino-sarnese purtroppo più che altrove ha trovato sempre terreno fertile.

Il cambio di passo per contro è sembrato una vera e propria marcia indietro rispetto alla legalità, uno sgarro all’onestà, una capitolazione alla camorra, che in quell’area sembra assumere un significato molto più forte di quanto non sia. Ma cosa è successo perché si è cambiato idea? E’ troppo debole la scusa del luogo storico o della scarsa attenzione che il Sindaco facente funzione abbia dedicato all’iniziativa.

E così si assiste a quel doppiopesismo: che indica nel povero Vassallo, in Angela e Antonio Vassallo, (Moglie e figlio), nel vice Sindaco di Pollica Stefano Pisani, come Icone dell’anti camorrismo ed “esibiti” come si può esibire religiosamente la Madonna di Pompei; che indica nel povero Torre, vittima accertata della NCO, (la camorra di Cutolo) e nella sua famiglia (moglie e figlia), come chi invece costituisce quasi una turbativa da sconvolgere un ordine costituito.

Se quelli come Salvatore Bottone si fossero trovati subito dopo l’Unità d’Italia a dover fare delle scelte sulla titolazione delle strade per testimoniare quel periodo storico, probabilmente non ci sarebbe nessun “Corso Garibaldi”, o Via Mazzini, o Piazza Cavour. Ma poiché da qui a qualche giorno si reinsedierà nelle sue funzioni di sindaco Alberigo Gambino, anche se è troppo tardi per recuperare la grande figura di niente che ha fatto Pagani e la sua classe politica, siamo tutti in attesa di sapere cosa farà e come si regolerà a tale proposito.

Antonio e Angela Vassallo con Musella

Vassallo, Torre, e le loro vite stroncate, il dolore delle loro famiglie, la rabbia nel verificare l’impotenza rispetto a certe dinamiche, vorrebbero più rispetto, più rigore, più sobrietà, ma anche più attenzione e più cautela nell’esprimere giudizi, nel prendere delle decisioni, nel testimoniare con la quotidianità atti, circostanze e comportamenti, che spesso sulla base delle emotività, fanno prendere agli eventi direzioni che poi è difficile correggere, inducono tutti ad essere più accorti.

Intanto va registrato una diversa evoluzione rispetto a fatti e circostanze che collocano: la vicenda di Marcello Torre nella storia, quella di un periodo dove la camorra voleva scendere a patto con le istituzioni, e il Sindaco di Pagani è stata la vittima di quella resistenza; e la vicenda di Angelo Vassallo che è ancora cronaca,  e che nel raccontare i fatti e le circostanze in cui si colloca, l’inchiostro è ancora fresco, così come le spinte emotive sono ancora istintive, ritagliate in un contesto che non si riesce ad individuare bene quali siano i nemici da combattere atteso che, in ogni caso, è stato consumato un delitto dai contorni ancora non del tutto chiariti dagli inquirenti.

Mentre Torre era il rappresentante di un partito (la DC), che spesso e forse fin troppo, veniva indicato come il peggiore dei mali, e quindi per sua sfortuna non veniva enfatizzato come invece meritava, solo perché non si voleva concedere a quel Partito un vantaggio per avere nelle sue file una vittima eroica della Camorra; per Vassallo, rappresentante di una sinistra che ha scolpito nel suo DNA politico la legalità, la lotta al malaffare, alla corruzione e a ogni forma di deviazione, e che sull’onda dello sdegno ha sovrapposto alle indagini la cronaca, la quale poi è divenuta storia fino ad istituzionalizzarla in sentimenti anticamorristici, che sono in ognuno di noi e che ognuno di noi vorrebbe prevalessero per sconfiggere definitivamente questo cancro che continua ad ostacolare una normale e serena crescita delle nostre terre.

Di qui i due pesi e le due misure, figli di un retaggio culturale e politico che tutti dovremmo fare uno sforzo per liberarci e separare i fatti dai sentimenti ed interpretare i fatti per quelli che sono e i sentimenti per l’amore che ci si mette. E oggi è il 16 gennaio, è San Marcello.

8 commenti su “Torre & Vassallo: Ci vuole fortuna anche a morire ammazzati”

  1. E’ una vergogna per Pagani e per i paganesi, ma lo sdegno più grande va agli amministratori al sindaco reggente Bottoni, ad Alberigo Gambino e a questa destra che non ha rispetto di niente e di nessunoi.

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  2. Purtroppo questa è una triste realtà che si accompagna al degrado sempre più rovinoso della nostra società. Quale è l’onestà? chi la rappresenta? quali sono i valori universali? In questo mare solo fango.

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  3. x massimo del mese purtroppo mi duole ricordarti che non ci sono solo i morti di camorra e di balordi (massimo rispetto) , ma anche tutti quei giovani che x una cattiva informazione sdradale perdono la vita, penso che sia il momento che il tuo blog dia un minimo di informazione anche x il rispetto che questi meritano. Saluti

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  4. sia la camorra che l’efetto sociale ebbe ed ha avuto gli agnelli scrificali cioè i due sindaci ,quindi le cose sono a posto il tempo passa gli anni passano e tutto è normale ,chi li ricordà più.
    Ma la SHOAH del 27/01/2011 nel girono dellas memoria è anche per questo .
    Non dimenticare le vittime dei drematori ,le leggi razziali, i ku-klux -clan,L’Islam
    extra comunitari,il NORD contro SUD il ricco e il povero la guerra la camorra-mafia drangheta con i loro morti ammazzati.

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  5. sia la camorra che l’efetto sociale ebbe ed ha avuto gli agnelli scrificali cioè i due sindaci ,quindi le cose sono a posto il tempo passa gli anni passano e tutto è normale ,chi li ricordà più.
    Ma la SHOAH del 27/01/2011 nel girono dellas memoria è anche per questo .
    Per non dimenticare le vittime dei crematori ,le leggi razziali, i ku-klux -clan,L’Islam
    extra comunitari,il NORD contro SUD il ricco e il povero la guerra la camorra-mafia drangheta con i loro morti ammazzati.

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