Il Cilento non è solo Pollica: Intervista al Sindaco di Montecorice Flavio Meola

Nel Cilento ci sono Sindaci “leoni” e “muli” al tempo stesso. Leoni nel difendere le loro terre e le loro coste, muli per il lavoro che svolgono.

Meola è al suo secondo mandato, ha rinunciato all’Assessorato Provinciale per dedicarsi solo a Montecorice. Grande lavoratore, ottimo manager, acuto, gentile, disponibile: questo dicono di lui.

Meola Flavio

MONTECORICE – SA – Il Cilento, non è solo Pollica, è anche Pollica. Nel senso che i media stanno continuando a puntare i riflettori su Pollica, Acciaroli, Pioppi, e nel senso che si avverte una sorta di pressione mediatica che tende ad osservare le cose, in maniera distorta, rispetto alla loro naturale rappresentazione.

Gli eccessi di luce hanno alterano luoghi e circostanze, ma hanno creato anche zone d’ombra, adattandole alle circostanze, che, dopo la morte di Vassallo, hanno offerto come scenario, quello che si voleva fosse il Cilento, disponendole a quella realtà “artefatta”.

Insomma, l’omicidio di Angelo Vassallo ha cambiato più di qualche cosa nel Cilento, e gli osservatori oltre ad offrire una immagine diversa da quella che è sempre stato, hanno trascurato quelli che sono i cilentani, la loro testardaggine, il loro attaccamento alla terra, alle loro tradizioni, alle cose semplici.

Cose semplici ma eccezionali. Semplici per loro eccezionali per gli altri.

E i luoghi? straordinari, incantevoli, sono solo un aspetto di quella bellezza che insieme ai cilentani, acerbi ma genuini, ospitali ma diffidenti, generosi ma attaccati alle loro cose, scostanti ma affettuosi; si sarebbe dovuto mettere in evidenza. Quelle bellezze che insieme ai modi di vivere quella natura, e nonostante tutte le sovrapposizioni urbanistiche che noi chiamiamo “speculazioni” e che bisogna combattere senza esitazioni, sono sempre eccezionali. Bellezze, che aggiunte alle abitudini alimentari, anch’esse semplici, ci hanno consegnato un modello come la “dieta mediterranea”, di un valore inestimabile.

Un complesso di bellezze che non è possibile indicarne il valore tanto sono preziose.

Questo Cilento e questi cilentani, si doveva mettere in evidenza, e facendolo, non si sarebbe assolutamente scalfito il valore di Angelo Vassallo, semmai si sarebbe dato il giusto rilievo ai cilentani, gente semplice ma orgogliosa e feconda di tradizioni.

Tra l’altro, da Agropoli a Camerota, passando per Castellabate, Montecorice, Casal Velino, Novi Velia, Ascea, Pisciotta, Centola, oltre che Pollica, anche i loro sindaci sono gente con i “baffi”, nel senso che sanno difendere e valorizzare il loro territorio: da Franco Alfieri a Domenico Bortone, da Costabile Maurano a Domenico Giordano, alla giovanissima Maria Ricciuti, da Mario RizzoCesare Festa a Romano Speranza, o a Flavio Meola di cui si riporta la seguente intervista, di tutti i colori politici,  tutti dei veri e propri leoni nel difendere le loro terre e le loro coste, ma muli nel lavorare per le loro terre.

E anche di questi Sindaci “leoni” e “muli” al tempo stesso, vogliamo che si parli, per fare emergere il loro valore ed affiancarli al compianto Vassallo, evitando al tempo stesso gli eccessi.

Flavio Meola, il Sindaco di Montecorice per esempio, è uno di questi. 56 anni,sposato con due figli maschi di 24 e 20 anni, è al suo secondo mandato. E’ Direttore Amministrativo all’Ospedale di Roccadaspide e nonostante il suo lavoro veramente impegnativo per dedicarsi al suo ruolo di Sindaco non si fa specie di svolgere le sue funzioni anche il sabato e la domenica, giorni nei quali tutti i cittadini sanno di poter recarsi al Comune ed avere un incontro con lui.

Il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli lo volle come Assessore, e sebbene ne fu lusingato, si rese ben presto conto che non dedicava il giusto tempo alla sua cittadina e nonostante il suo mandato fosse alla fine, preferì onorare il suo impegno con gli elettori rimanendo alla guida della Giunta della sua cittadina e si dimise da Assessore provinciale.

Chi lo conosce racconta che è un grande lavoratore ed un ottimo manager della sanità, è semplice nei modi e nell’aspetto, ma acuto, sensibile e gentile nei modi. Il suo secondo mandato volge al termine e lui non si fa specie di raccontare i traguardi che ha raggiunto e gli impegni che ha mantenuto.

D – Il Cilento è sotto i riflettori, specie dopo l’assassinio di Vassallo, vi sentite sotto pressione?
R – No, se non dal punto di vista mediatico. Riguardo a pressioni di altra natura, senza per questo sminuirne la pericolosità ed il fenomeno più in generale che tocca il Sud, non abbiamo mai avuto nessun tipo di avvisaglie. La camorra, per quanto ci riguarda, non alberga in questi luoghi.
D – Non ci sono mai stati episodi, relazioni pericolose o investimenti sospetti?
R – Gli investimenti, quelli “corposi” sono datati ’80/’90. Gli investitori sono noti e sono noti anche quelli che hanno comprato. D’estate registriamo 20.000 presenze e per quello che mi riguarda sono vera l’elite. Del resto ci siamo mossi, rispetto a tutti gli interventi urbanistici attenendoci al PTP (Piano Territoriale Paesistico). Nei dettami della della Sopraintendenza e del Ministero dell’Ambiente.
D – Quale è stato il suo impegno dal suo primo mandato?
R – Abbiamo raccolto un paese abbandonato, specie sotto il profilo ambientale, pensi che dei 5 depuratori, nessuno era in funzionane.
D – E come avete operato per recuperare?
R – Abbiamo lavorato per il risanamento ambientale del territorio, valorizzando la risorsa mare. Abbiamo assicurato innanzitutto la funzione di due su tre depuratori e abbiamo eliminati quelli a monte convogliandoli sugli altri a valle.
D – L’azione amministrativa come si è caratterizzata?
R – Abbiamo lavorato prima per assicurare i collegamenti, poi per migliorare la vivibilità e l’aspetto attraverso interventi coordinati, programmati e sistematici di arredo urbano. Abbiamo investito per oltre 10 milioni di euro. Siamo riusciti ad intercettare investimenti regionali, nazionali e comunitari per circa 60 milioni di euro.
D – Che ruolo ha avuto l’Ente Parco nella programmazione della sua Giunta?
R – E’ stato completamente assente e sordo alle istanze del territorio, e talvolta, oltre a non collaborare, abbiamo registrato anche avversione e freni. Al momento però, con la nuova gestione vi è stata una inversione di tendenza. Fortunatamente il nuovo corso ha assunto il suo ruolo ed esercita le sue funzioni concretamente e con spirito di collaborazione sui temi e le problematiche del territorio. Proprio ieri mi sono incontrato con Amilcare Troiano e abbiamo discusso dell’intervento di risanamento ambientale della Baia Arena nella frazione di Casa del Conte. Questo intervento già risolto per i 2/3 completerebbe del tutto il risanamento.
D – Questi interventi vi fanno sentire in qualche modo, in linea con il Comune di Pollica?
R – Non abbiamo questi tipi di ansie ne talpoco abbiamo avviato una competizione, pensiamo al territorio, e riguardo ai risultati basta sottolineare che dal 2007 siamo sempre stati insigniti dalla Bandiera Blu.
D – Parliamo del Porto.
R – Il porto ormai è una realtà. Ha una ricettività di 200 barche.
D – E’ in antagonismo con quello di Pollica?
R – Il Porto di Pollica è più completo, tuttavia abbiamo ultimato l’approdo e siamo in attesa di finanziamenti per l’arredo e la messa in sicurezza delle strutture.
D – Come pensate di gestirlo?
R – Pensiamo ad una concessione diretta. Sono due anni che gestiamo in economia in collaborazione con la Società Trasporti Marittimi Salernitani, la quale si è fatta carico della consulenza direzionale e della formazione delle figure professionali di ormeggiatori. Abbiamo registrato utili significativi, offrendo servizi a costi più contenuti rispetto ai porti vicini. Ci stiamo attrezzando anche per creare le condizioni di attracco del Metrò del Mare.
D – Questo è il suo ultimo mandato, ha qualcosa a cui tiene partivolarmente?
R – Non una ma una serie di cose mi stanno al cuore, fortunatamente tutte corredate di finanziamenti, penso: al risanamento della Baia Arena con un finanziamento di 6,5 milioni di € (condotta sottomarina e potenziamento impianto di depurazione); il completamento delle barriere frangiflutti contro l’erosione marina ( 14 milioni di € di cui 8 già disponibili); collegamento viario del lungomare tra il Porto e il lungomare di Agnone (4 Milioni di €); bonifica della discarica comunale dismessa (500mila €); realizzazione del 2° bacino portuale adiacente all’attuale, prevedendo il prolungamento del molo verso Sud (20 milioni di €); Risanamento idro-geologico del territorio specie dell’area “Ripe Rosse” (4 milioni di €).
D – Un bilancio politico di fine mandato positivo?
R – Sicuramente si, ma il mio impegno politico non finisce qui. Farò il possibile di seguire tutti gli impegni assunti. Intendo proseguire anche come Consigliere Comunale per dare il mio contributo, ma senza essere invadente.
D – Riguardo alla Sanità e a tutte le sue vicende, ivi compreso l’Ospedale di Roccadaspide, di cui Lei è anche Direttore Amministrativo, al suo accorpamento nell’Ospedale Unico della Valle del Sele, cosa ne pensa?
R – A parte la confusione che segue ai vari ridimensionamenti annunciati dai vari Piani da quello di Zuccatelli in poi, è necessario ripensare ad una Sanità a servizio dei cittadini, nel senso della loro salute, ampiamente intesa. Quindi non solo Ospedali, ma anche e soprattutto territorio e risposte adeguate al territorio.
D – In che senso?
R – Territorio inteso come presa di coscienza della peculiarità delle varie zone della Provincia, e quindi, delle loro specifiche esigenze, dando priorità all’emergenza e all’urgenza soprattutto in quelle aree geografiche penalizzate dalla morfologia dei loro territori. Mi riferisco alla viabilità e alle difficoltà di comunicazioni, alla mancanza di strutture alternative, alla distanza dai centri più grandi e più attrezzati.
D – L’Ospedale di Roccadaspide deve essere salvato per questo?
R – L’Ospedale di Roccadaspide, cui fanno riferimento molti Comuni della Valle del Calore e dell’alto Cilento, attualmente svolge un compito di assoluta garanzia rispetto ai compiti a cui è stato demandato, rientrando i tutti i parametri, sicuramente un suo smantellamento, non può che essere percepito come un attentato alla salute. Prescindendo dal bacino di utenza e dal riferimento al solito discorso “ragionieristico” dei numeri, va detto che un Ospedale non è un Grande magazzino o un Supermercato, deve perseguire obiettivi e finalità diverse dai numeri, deve pensare appunto per prima al diritto alla salute e lo deve fare prescindendo dai numeri, dai bilanci e dalla economicità delle prestazioni.
D – I rapporti politici possono essere influenzati dalle scelte che la Maggioranza Regionale e Provinciale sta prendendo.
R – Le difficoltà legate al fattore economico ci sono e non possiamo nasconderle, ma uno sforzo va fatto soprattutto per tutelare i territori, all’interno dei quali i cittadini ci hanno dato fiducia. Per questo e solo per questo, oltre al diritto alla salute avulso dai costi, non possiamo caricarli di ulteriori disagi, ignorando le difficoltà presenti. In questo senso concordo pienamente con quanto più volte dichiarato dal Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, che per salvaguardare le strutture ospedaliere esistenti, da Roccadaspide ad Agropoli, è necessario pensare ad un loro inserimento nella previsione dell’Ospedale Unico del Sele, ma fino a che non si realizzerà è indispensabile difendere le singole strutture senza depotenziarle.
D – Alla fine del suo secondo mandato può definirsi soddisfatto?
R – Dell’esperienza sicuramente si. E’ stata straordinaria. Sapere di dover svolgere una “missione” per il bene del tuo paese e della tua gente ti carica di responsabilità. Ho dato il massimo, e come ho detto prima, chi verrà dopo di me, avrà la mia più totale collaborazione.

10 commenti su “Il Cilento non è solo Pollica: Intervista al Sindaco di Montecorice Flavio Meola”

  1. A tutti i sindaci del CILENTO
    Difendete questo straordinario territorio,dagli scemi edilizi dalla camorra e da qualsiasiingiuria che potrebbe danneggiarlo.
    Attenti che questa ricchezza ve la invidiano tutti e se speculata e valorizzata per quella che è diventa economia per i cilentani,non fate come la sardegna ,le coste sono in mano ai continentali spregiudicati solo per far soldi.La gente del posto ama il proprio territorio ,lo sente suo e quindi lo rispetta meglio.

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  2. Complimenti per il Dott. Meola, il quale ha capito che occorre dare voce al territorio anche attraverso questi canali importanti. Il Cilento deve ritornare ad essere un territorio importante per la Provincia di Salerno, per il Sud e soprattutto per i suoi illustri e caparbi abitanti. Speriamo che l’esempio del Sindaco uscente, a quanto pare, venga emulato anche dai suoi omologhi ed insieme si possa veramente immaginare che tutti insieme elaborino idee e progettualità intercomunali tendenti a valorizzare l’intero territorio.

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  3. Bene si è fatto di rompere questa spirale che concentra tutto su Pollica e su Vassallo. Concentrazione che ormai mette i mostra anche quella che dovrebbe essere discrezione e che invece tende alla esposizione massima.
    Flavio Meola è veramente un bravo Sindaco e sarebbe giusto dirglielo adesso e non quando morirà, sperando accada quanto più lontano è possibile.
    Ha fatto bene Admin a mettere in evidenza altro che non fosse legato a Pollica e non perché si intende sminuirne i fatti semmai il contrario, per esaltarli, mettendo in luce tutto il Cilento.
    Il Cilento è bello, gli appetiti sono tanti, ma se si è accorti ed ossequiosi della legge e di regolamenti che sono sovracomunali innanzitutto, non ci saranno ne i dubbi ne i sospetti di cui ne il Cilento ne nessun’altra realtà del mezzogiorno ne ha bisogno.
    La camorra si combatte solo con la legalità.

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  4. Complimenti a questo blog, promotore di una iniziativa giornalistica improntata a descrivere il Cilento ed i Cilentani, partendo non da fatti di cronaca negativi, ma dalle cose positive. Il Cilento patria di persone oneste, mai come in questo momento ha bisogno di Amministratori capaci, tenaci e lavoratori, che tirino fuori le unghia ed azzannino chiunque , solo per ridarsi luce, sta infangando l’intera comunità. Montecorice, in particolare, grazie al sacrificio ed all’abnegazione del Sindaco lavoratore sta provando a riallinearsi alle realtà costiere vicine. Certo il lavoro di una Amministrazione è duro se parte da un territorio prevalentemente improntato sul turismo balneare privo di depurazione e di infrastrutture. Al che mi viene da chiedere “ ma questo non è il comune dove ha amministrato per circa dieci anni il primo Sindaco Verde d’Italia? “

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  5. La domanda di giovanni è molto pertinente : Questo sindaco verde a cui fa rimento è per caso il Sig. TARALLO. Qualcuno o lo stesso può illustrare le attività da esso svolte e confrontarle con le iniziative e le attività svolte da questa amministrazione. Si attende speranzosi la risposta

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  6. Il Cilento purtroppo è finito nel tritacarne mediatico e tutto quello che riguarda Vassallo, e Pollica, sono il veicolo. A seguito di questo si macina tutto quello che i media ritengono utile, il resto è da buttare, non è interessante.

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  7. Potter ha ragione quando la sua analisi riguarda i media ed i giornali ma non lo è altrettanto per i confronti e per le discussioni tra chi governa questi territori e chi ci vive. Ai giovani ed ai protagonisti della vita politica, credo che questo blog abbia dato loro una grossa opportunità, quella di uscire dal guscio e dal letargo, a voi dico approfittate di questa occasione per aprire un dibattito serio, sereno, pacato ma che deve essere ricco di contenuti e non banalità. Solo così si dimostra di aver raggiunto un grado di CIVILTA’, che non è secondo agli altri.
    Ritengo che l’eco di questo articolo sia giunto al Territorio e dunque SCRIVETE e COMMENTATE altrimenti sarete relegati sempre e comunque come cittadini di serie B e privi di iniziative.
    Nella speranza che questo invito sia letto nella giusta misura.
    GRAZIE

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