Indignazione, rabbia, orgoglio, milioni di donne per dire a Berlusconi Dimettiti

Milioni di donne in piazza a Roma, Milano, Napoli, Bari e 240 città italiane per dire a Berlusconi Dimettiti. Manifestazioni anche a Parigi e Bouxelles.

Manifestazione anche a Salerno, Cava, Pagani, Nocera. Ad Eboli raccolte in due ore circa 1000 firme per chiedere le dimissioni di Berlusconi

manifestazione-donne-Roma

ITALIA – Milioni di donne in tutta Italia occupano le piazze per inneggiare alla dignità femminile. Donne di tutte le specie, belle, brutte, giovani e meno giovani, studentesse e lavoratrici madri  con i bimbi, ma anche uomini, tutte piene di orgoglio e tutte a protestare piene di rabbia, innalzando striscioni e slogan contro Berlusconi e invitandolo a dimettersi.

Roma

Manifestazioni a Milano, Napoli, l’Aquila, Bari, e innanzitutto a Roma. In tutt’Italia sono state 240 le manifestazioni sotto gli occhi pieni di rabbia dei difensori “disinteressati” del Premier, tutte riuscite, tutte affollate e soprattutto trasversali alla politica e senza bandiere politiche, una bella prova di orgoglio che fa tremare il palazzo e fa incattivire ancora di più Berlusconi che si sente cadere il mondo addosso, specie se si tiene conto che proprio ieri ha dovuto registrare una dura presa di posizione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lo invitava ad abbassare i toni e ad evitare di alimentare scontri istituzionali con i suoi attacchi alla magistratura.

Tempi bui per Silvio Berlusconi, oscurati proprio dalle donne che invece lui preferisce e come, bui anche perché oggi in concomitanza alla grande manifestazione “Se non ora, quando” si è tenuto anche il congresso fondativo di Futuro e Libertà per l’Italia, il Partito di  Gianfranco Fini, che provocatoriamente rivolgendosi al Presidente del Consiglio ha proposto le sue dimissioni insieme a quelle del Premier e tornare alle urne. Giornata nera che fa tracciare a Roberto Maroni tra i possibili scenari anche quello del ricorso anticipato alle urne. Giornata nera perché la protesta delle donne si è estesa anche all’estero con diverse manifestazioni affollatissime, tra cui quella di Parigi e Brouxelles dove anche li centinaia di donne hanno esposto cartelli contro Berlusconi invitandolo a dimettersi.

Suor Eugenia Bonetti

La manifestazione in ogni caso è stata anche una festa, e anche se si sono avuti toni pacati sono passati messaggi semplici ma nello stesso tempo importanti e sul palco si sono alternate: l’attrice Angela Finocchiaro, che ha  presentato tutte le altre; Susanna Camusso della CGIL; Suor Eugenia Bonetti che aiuta le donne schiave e costrette al sesso; l’attrice Lunetta Savino che insieme a Cristina e Francesca Comencini hanno organizzato l’evento; presenti anche le attrici Francesca Izzo e Margherita Buy; si sono viste anche il capogruppo al senato del PD Anna Finocchiaro e il Vice presidente della Camera Rosy Bindi, ma che hanno voluto avere un ruolo riservato per non marchiare la manifestazione; era presente anche la finiana Giulia Buongiorno che ha tenuto a ribadire che delle feste e dei festini si può anche non interessarsene ma se queste non diventano metodo di selezione della classe politica femminile; si è vista anche Lucia Annunziata che ha voluto svolgere la sua trasmissione domenicale in diretta da Piazza del Popolo; e tante belle persone che tutte sorridenti e allegre hanno espresso in maniera semplice la loro disapprovazione per dove sta precipitando il Paese e per la situazione politica veramente disastrosa.

Napoli

Le reazioni, anche queste diverso tenore: per il Ministro Mariastella Gelmini si è trattato di poche donne radical chic che protestano piene di odio verso Berlusconi; si è espressa allo stesso modo anche Daniela Santanchè e hanno voluto dare il loro contributo contrario anche la Stefania Prestigiacomo e la Mara Carfagna, mentre Fabrizio Cicchitto che ormai vive in tutto un altro mondo riesce a vedere nella manifestazione pacifica delle donne italiane la mano lunga dei comunisti.

Parigi

Di tutt’altro tenore invece sono state le dichiarazioni di Pier Ferdinando Casini, il quale ha ribadito quello che ormai va dicendo da mesi: ricorso alle urne, perché il Governo è preso solo nella difesa del suo Premier.

Man mano che passava il tempo e dopo gli interventi, i balli e i canti, le manifestazioni si sono sciolte senza causare nessun problema, ma con l’impegno di convocare gli Stati Generale invitando però anche gli uomini, e dandosi appuntamento per l‘8 marzo, la Festa della donna, per un’altra grande manifestazione. Il Palazzo già trema.

Manifestazione di Roma dal Palco Camusso

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Raccolte 1000 firme che chiedono le dimissioni di Berlusconi.

EBOLI – Se le manifestazione sono riuscite in tutt’Italia anche quelle che si sono svolte a Salerno, Cava, Nocera, Pagani e Eboli sono riuscite. Ad Eboli, centinaia di donne e uomini si sono radunati in Piazza della Repubblica, per l’occasione addobbata con striscioni e tanti cartelli variopinti, con slogan e frasi che inneggiavano alle dimissioni di Silvio Berlusconi,  per dare il loro contributo a “Se non ora, quando“, contributo senza che vi fosse un solo vessillo o una sola bandiera, proprio per dimostrare la trasversalità della manifestazione.

Mentre si sono alternate diverse donne, in un’atmosfera di festa, un banchetto raccoglieva le firme per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, che ormai con il tentativo di imporre nuovi stili di vita di bassissimo profilo morale al nostro paese, ha fatto sollevare l’indignazione di milioni di italiani che non vivono quel mondo di plastica che lui e le sue televisioni ci fanno vivere ma che lottano quotidianamente con i problemi economici e di lavoro e spessissimo lottano con la  sopravvivenza.

Aereo Cardiello

Alla manifestazione pacifica hanno aderito anche i partiti del centro-sinistra PD, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, così come si sono visti anche molti amministratori ed il Sindaco Martino Melchionda.

E’ da notare che mentre le donne ebolitane assestavano duri colpi al Premier Berlusconi è intervenuta la “contraerea“, nel senso che è stato noleggiato dal senatore (PdL) Franco Cardiello un aereo, che ha sorvolato la città con un grande striscione con su scritto “Silvio non mollare Franco Cardiello”, non si è capito bene a cosa si riferisse Cardiello, se al bunga bunga o all’attaccamento alla poltrona.

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Fotogallery

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Palladino Di Cosmo Martusciello Monaco
Melchionda Tortolani Paudice Falcone
Rosania
Banchetto delle Firme
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5 commenti su “Indignazione, rabbia, orgoglio, milioni di donne per dire a Berlusconi Dimettiti”

  1. 1 milione di persone in tutta Italia, ad Eboli si è rivista la sinistra unita per dire basta al primo ministro della vergogna.
    E’ arrivato il momento di cambiare le cose, è arrivato il momento di scendere per le strade e gridare la propria indignazione, è arrivato il momento di unirci e liberare la nostra nazione.
    SE NON ORA QUANDO?

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  2. Era ora che le donne si indignassero e che la Piazza si movimentasse contro Berlusconi, sia per le porcherie che per come sta riducendo l’Italia. Ma il Centro sinistra ne faccia ammenda,. Le famiglie, quelle serie, che hanno i figli che studiano, che non lavorano e che fanno fatica ad arrivare a fine mese, vogliono risposte serie e adeguiate. Meno salotti e night club e più leggi, servizi, lavoro e meno tasse.

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  3. Ma ti pare mai possibile che, secondo Berlusconi, ci dobbiamo vergognare noi donne che abbiamo protestato in piazza? Oltre ad essere un bugiardo e uno sporcaccione come ha detto la moglie stesso è un mistificatore pericoloso.
    Noi donne oneste e noi famiglie oneste non abbiamo niente da vergognarci se non di avere un Presidente del Consiglio che sta trasformando l’Italia in un bordello.

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  4. IN CINA HANNO FESTEGGIATO ” L’ANNO DEL CONIGLIO”, IN ITALIA BERLUSCONI HA FESTEGGIATO ” L’ANnO DELLE CONIGLIETTE” E…IO PAGO ^^

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