Battipaglia: Dalla crisi al rilancio dell’Amministrazione Santomauro

Lascaleia: “L’Amministrazione ha una connotazione politica di tutto rispetto, con il PD, IdV, UDC, e LD. andrà avanti e avrà la sua identità, misurabile solo attraverso gli atti che produrrà”.

L’Amministrazione Santomauro è il tutto ed il contrario di tutto o meglio: non è né carne né pesce.

Il PD nel suo ruolo ambiguo fa finta di niente, assiste passivamente ad una deriva qualunquistica della prima Amministrazione di Sinistra di Battipaglia.

onsiglio Comunale Principato di Salerno

BATTIPAGLIA“Cadde, risorse e giacque” così recitava il Manzoni nella sua ode dedicata a Napoleone, e così parafrasando avrebbero voluto fosse stato per Santomauro: “Cadde, risorse e giacque”. Ma così non è stato e chi si aspettava che dal voto sulla nuova Regione Principato di Salerno, si sarebbe aperta una crisi politica da mettere la Giunta Santomauro in difficoltà, fino a causare le dimissioni dello stesso Sindaco di Battipaglia, si sbagliava.

Eppure c’erano tutti i presupposti perché si aprisse una crisi politica, dal momento che la maggioranza si era trovata sbilanciata e spaccata proprio su un argomento politico, definito centrale per il Centro-destra e soprattutto per quella parte del PdL che è più spinta a compiacere il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, che a perseguire la utilità della proposta fine a se stessa. Proposta anacronistica e confliggente con la Legge sul Federalismo Fiscale e con gli effetti che questa Legge dovrebbe generare, secondo le intenzioni del Governo Berlusconi, di cui Cirielli ne è autorevole esponente.

Una proposta politica che conteneva in se tutte le contraddizioni di un centro-destra che: da una parte subisce e legifera sotto dettatura della Lega Nord contro il mezzogiorno; dall’altra una classe dirigente che agisce preoccupata delle ricadute che potrebbero esserci per il Sud e che smentisce timidamente le intenzioni del suo stesso Governo, ma non ha il coraggio per mancanza di P…… di mandare al diavolo Lega e governo stesso.

Il principato di Salerno è il tentativo confuso che Cirielli mette in campo parlando male della Regione e del Governo, colpevoli di non destinare percentualmente i fondi corrispondenti al gettito fiscale che la provincia stessa versa, ma mentre protesta, rimane ben ancorato alla Presidenza della Commissione Difesa della Camera. Cirielli quando sta a Roma vota contro il sud e i giovani del Sud come nel caso degli alpini e quando sta a Salerno blatera contro il Governo, mettendo in campo la Nuova Regione, ed era su questa vicenda politica per niente di poca cosa, come si vorrebbe far passare, che si sarebbe dovuto aprire una crisi politica.

Non è affatto cosa poca, l’aver voluto a tutti i costi votare, ignorando l’appello del Sindaco Santomauro di rinviare il voto sul Principato di Salerno, marcando la differenza che in ogni caso coinvolge i due esponenti della maggioranza Luigi D’Acampora e Orazio Tedesco, che a loro volta hanno anche un loro riferimento in Giunta. Dai due non arriva nulla, le bocche sono cucite, forse in attesa di “ricucire” i rapporti.

Il Sindaco pur dando un cappello politico alle sue motivazioni di rinvio, richiamandosi ai Padri Costituenti e allo spirito di unità nazionale, attribuisce all’intera vicenda un aspetto tecnico più che politico, cercando di nascondere una crisi politica annunciata dalla sottoscrizione del documento da parte di esponenti della sua maggioranza. Crisi consumata con il voto favorevole e il mancato rinvio chiesto dal Sindaco, risolta dal fatto che i numeri, sia pure risicati (16 voti compreso il Sindaco) sono la dimostrazione della tenuta della Maggioranza. Una crisi lampo, quindi annunciata, consumata, risolta.

Piero Lascaleia

Dello stesso avviso del Sindaco è anche il capo gruppo del PD Piero Lascaleia, il quale raggiunto telefonicamente ha dichiarato: “L’Amministrazione ha una connotazione politica di tutto rispetto, essendo sostenuta dal PD, IdV, UDC, e LD. La maggioranza andrà avanti e avrà la sua vera identità, misurabile solo attraverso gli atti che produrrà”.

Lascaleia ci ricorda che “dalle urne si è usciti con una situazione di base minoritaria e per onorare il mandato conferito a Santomauro dagli elettori, si è dovuti costruire una maggioranza, rispetto alla quale, al momento, non vi sono sostanziali modifiche”.

Riguardo poi ai fatti specifici di D’Acampora e Tedesco non nasconde qualche difficoltà: “E’ ovvio che rispetto a quanto è avvenuto si è rammaricati e non si può non manifestare un certo imbarazzo, ma anche questo sarà superato. Adesso ci aspettano grandi appuntamenti. Noi andremo avanti”.

Paradossalmente questo episodio pare abbia rafforzato la maggioranza e sempre paradossalmente, il numero esiguo di cui dispone sembrerebbe rispondere di più al richiamo di Giovanni Santomauro, che senza mezzi termini rimanda a dopo l’approvazione del Bilancio, ogni modifica all’assetto dell’esecutivo. I partiti e i gruppi che lo sostengono devono prima votare il bilancio e poi potranno aspirare ad avere qualche cosa in più rispetto a quello che già hanno.

Quindi il Capo gruppo e il segretario del PdL Giuseppe Provenza e Carmine Pagano, potranno mettersi l’anima in pace, Santomauro non è stato sfiduciato per niente, la Maggioranza andrà ancora avanti, non si è capito per andare dove, ma ci andrà. Andrà incontro ad appuntamenti importanti e per questo Santomauro respinge il concetto della crisi e rilancia la sua Amministrazione.

In tutto questo il Partito Democratico fa finta di niente. Gioca un suo ruolo ambiguo, specie quando accetta passivamente una mutazione genetica del suo Sindaco e specie quando accetta una deriva più che civica “qualunquistica” della prima Amministrazione di Sinistra, che ha avuto la Città di Battipaglia.

Tutto quello che è avvenuto è stata solo una finzione. Non è affatto vero che siano cambiate le cose. Il sindaco, come egli stesso ha ribadito e più volte sottolineato,  è di ispirazione “civica” ma la sua maggioranza è politica ed è sostenuta da partiti, ma non è di Centro-sinistra. Ormai è diventato così lontano il giorno in cui il Sindaco Santomauro veleggiava nel Partito Democratico sotto l’ala protettiva dell’Onorevole Antonio Cuomo e successivamente di Vincenzo De Luca, tanto che ne fecero una battaglia politica fino a candidarlo Sindaco, che nessuno più se ne ricorda. Così come si fa fatica a ricordare tutti i passaggi di casacca, e la costituzione di diversi gruppuscoli che nelle trattative spuntarono anche presenze significative  in giunta.

Presenze come quella di Massimiliano Casillo, il quale proprio perché sostenuto dal duo D’Acampora-Tedesco, da oggi non sarà più assessore, per buona pace di Cecilia Francese che ne aveva chiesto le dimissioni. Non sarà più Assessore, non perché ha nascosto l’inquinamento di un sito ai piedi della Castelluccia nel cuore della Città e perché poi è stato incaricato per la bonifica un suo socio, ma perché è stato indicato da D’Acampora e Tedesco e perché è rimasto in Consiglio contravvenendo  all’invito del Sindaco di abbandonare la seduta.

In questa vicenda c’è molta confusione, ma  abbiamo appreso cose che ci hanno fornito molti chiarimenti, per esempio: Santomauro è un Sindaco Civico; la sua Amministrazione non è di centro-sinistra, è un’Amministrazione civica ma sorretta da partiti; non ha subito una crisi perché pur essendo in discussione una argomento a forte contenuto politico, vi è stata una incomprensione procedurale e tecnica, ma che ha prodotto un atto politico attraverso l’allontanamento di due Consiglieri della Maggioranza e le dimissioni del loro Assessore di riferimento.

Non c’è che dire, l’Amministrazione Santomauro è il tutto ed il contrario del tutto o meglio: non è né carne né pesce.

Battipaglia, 14 marzo 2011

3 commenti su “Battipaglia: Dalla crisi al rilancio dell’Amministrazione Santomauro”

  1. Siamo alle solite. Ritorniamo al mercato con una maggioranza risicata. Santomauro deve prenderne atto e i partiti, quelli seri devono trarne le conseguenze. Il PD più di tutti stacchi la spina.

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  2. Mi vergogno sempre di piu essere ebolitano,quando oggi ho appreso dal quotidiano la citta l’articolo su l’o.Cardiello e luxuria e il Liceo artistico Filiberto Menna di Salerno,Istituto con clima aperto democratico e da prendere a modello per lo spirito libero.Cardiello disentendo sull’incontro di Luxuria nella presentazione del suo libro sulla diversità dimostra le sue origini politiche e cioè l’appartenza al partito che emanò le leggi razziali durante il periodo della seconda guerra mondiale “il periodo FASCISTA” l’oscurità e la vergogna dell’umanità.Paghiamo Cardiello e tanti altri come lui a 20 mila euro al mese per fargli dire cose sciocche e pericolose allo stesso tempo.
    Credo che Cardiello si dovrebbe preoccupare prima degli edifici scolastici come quelli del suo paese e poi anche quello del Filiberto Menna dove la struttura è inadeguata fatiscente e addirittura circolano voci di presenza di amianto.Quindi docenti personale ata dirigente e alunni eroici è dire poco che con volontà ferrea vivono la scuola pubblica perche un diritto sacrosanto sancito dalla nostra costituzione,quindi di cosa vogliono parlare molti parlamentari come Cardiello che fanno solo vergognare la gente per 20 euro al mese,forse dell’unità D’Italia ,costoro il 17 marzo li vedremo impettiti e con fascia tricolore a posare per fotoricordo tipo prima comunione e con l’aiuto di amici giornalisti si ritrovano su un quotidiano con tanto di…Cardiello perche non interroga la Gelmini come mai L’Istituo Filiberto Menna sito al centro di Salerno al fianco del giudice di pace ,dove tutti lo vedono e quindi ammirare la sua fatiscenza e cio nonostante gli attori dell’Istituto non calano di entusiasmo vanno per la loro strada alla faccia del Ministro che distribuisce soldi solo alle scuole private.ai privati.
    P:S: Sappiano anche ad Eboli cosa combina Cardiello

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  3. parlare di partiti a Battipaglia sembra quasi raccontare una barzelletta, e il consiglio comunale ne è degno esempio.
    La non politica per la città ,è il risultato della politica personale dei consiglieri comunali tutti.Espressione del consenso cittadino, non dovremmo quindi lamentarci .
    non potevamo quindi mica aspettarci una rivoluzione socio economica culturale per questa cittadina , una volta ,è ormai chiaro spero anche per loro, una volta centro di aggregazione della piana del Sele, da questi consiglieri eletti.
    L’interessamento dei consiglieri comunali ai veri problemi della città, è tutto negli atti di governo che producono.

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