Ritrovamenti archeologici sui Monti di Eboli: allarme di SEL

Ritrovamenti archeologici sui Monti di Eboli: mura antiche, depositi di granaglie, testimonianze di presenze di antiche officine artigiane.

E’ stata avvertita la Sopraintendenza? I lavori della Centrale Fotovoltaica sono stati autorizzati? Sono state fatte delle verifiche? Quali sono le intenzioni dell’Amministrazione?

Museo Archeologico Eboli Ritrovamento corredi

EBOLI – Gerardo Rosania e Sinistra Ecologia e Liberta’ è intenzionata a presentare un’interrogazione consiliare, per sapere se rispondono al vero le notizie di ritrovamenti archeologici durante gli scavi, attualmente in corso sui Monti di Eboli, lì dove si stanno svolgendo i lavori per la collocazione della centrale fotovoltaica.

Secondo appassionati della storia locale, in questi giorni su quei siti sarebbero affiorati interessantissime testimonianze archeologiche: mura antiche, depositi di granaglie, testimonianze di presenze di antiche officine artigiane.

Con la sua interrogazione S.E.L. chiede al Sindaco di Eboli di sapere se tali notizie sono rispondenti al vero, se la Sovrintendenza è stata informata, di quale importanza sono ritenuti i ritrovamenti e quali provvedimenti sono stati assunti per evitare che eventuali testimonianze della nostra antica storia vadano perdute.

Sinistra Ecologia e Liberta’ ha chiesto che venga data con la massima urgenza risposta in Consiglio Comunale, proprio per l’importanza della materia trattata nell’interrogazione, che attiene direttamente alla storia millenaria della nostra città, per la quale è indispensabile avere attenzione, passione ed amore, tutte cose che non sempre abbiamo riscontrato nell’azione di questa Amministrazione.

La cosa che stupisce, oltre l’eventuale ritrovamento di reperti archeologici, i quali potrebbero essere anche senza nessun valore, rispetto alla salvaguardia del sito ed eventualmente raccolti e trasportati nel Museo Archeologico Nazionale di Eboli, è che in quell’area, pare, e traspare anche nella nota di Rosania e SEL, che i lavori sui monti di Eboli, circa la realizzazione del mega impianto Fotovoltaico, continuano e vanno avanti indisturbati senza che nessuno ne sappia niente e senza che vi sia stata nessuna autorizzazione che giustifichi l’avanzamento dei lavori.

In ogni caso sarebbe veramente grave se l’allarme di Rosania circa il ritrovamento di siti archeologici in quell’area senza che nessuna ne sappia niente, e  circa l’inizio dei lavori per la realizzazione della Centrale Fotovoltaica senza relativa autorizzazione, aggiungerebbe al danno la beffa e dimostrerebbe quanto sia vulnerabile questo territorio a qualsiasi intervento che vada fuori dal campo visivo di chi dovrebbe esercitarlo.

2 commenti su “Ritrovamenti archeologici sui Monti di Eboli: allarme di SEL”

  1. credo che Monti di Eboli al di la dei ritrovamenti archeologici faccia parte del percorso artistico culturale di” riscopriamo la nostra citta “nella conoscenza e rivalutazione del territorio di appartenenza.
    Se ci fermassimo a riflettere sull’ultima storia del luogo risalente al secolo scorso si potrebbe capire meglio come Eboli gia nel periodo prefascista e post era inserita nell’imprenditoria agricola attraverso la famiglia Baratta gli artefici de3llo sviluppo di quel luogo e di altre famiglie che hanno fatto storia nella valle del sele durante questo periodo storico di interesse notevole per capire gli sviluppi e i capovolgimenti di poteri latifondisti e politici condizionando lo sviluppo demografico del territorio. I Baratta regalarono al comune di Salerno quei territori per mano dell’allora politico locale A.Menna proprio durante il periodo delle lotte contadine. Sarebbe interessante capirne le motibazioni di quel regalo al comune di Salerno per che cosa …quindi invece di distruggere quel luogo interessante anche da un punto di vista ambientale lo si rivaluterebbe facendone luogo di studio del territorio ebolitano.Non distruggiamo quello che possediamo,in natura non esistono luoghi inerti sterili nati per essere predisposti dalla natura stessa a soddisfare le comodita moderne dell’uomo come la realizzazione di una centrale fotovoltaica .le norme che dettano le condizioni per realizzare una centrale fotovoltaica sono scritte dall’uomo e non dalla natura e comunque Monti di Eboli non cade in quelle condizioni per realizzare una centrale fotovoltaica.

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  2. Seguo da tempo lo strano processo autorizzativo di questo impianto fotovoltaico dalle dimensioni importanti. Il mio intervento non è contro le fonti rinnovabili ma contro il mancato rispetto della normativa di settore che punta a tutelare tutti gli interessi coinvolti.

    Prima di indicare le mie opinioni, tengo a precisare che la materia energetica è di competenza esclusivamente dello Stato e che le Regioni non possono disciplinare in maniera restrittiva (vedi caso Puglia con le DIA).

    Premesso questo, riporto di seguito le incoerenze di questa Autorizzazione Unica per aprire una serie di ragionamenti da parte di persone competenti :

    – Il progetto, avendo una potenza superiore ad 1 MW, è stato sottoposto alla Procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
    Il Settore Tutela Ambiente ha espresso il parere VIA con Decreto dirigenziale n. 755 del 1 luglio 2010 prescrivendo :
    1) che il progetto esecutivo deve essere conforme al progetto esaminato dal Settore
    2) che ogni Variante al Progetto debba essere sottoposto nuovamente a Parere VIA <<– (ricordatevi questa prescrizione…dopo vi dirò perchè)

    – La Regione Campania Settore Sviluppo Economico, successivamente, con Decreto dirigenziale n.372 del 08 luglio 2010, autorizzava la costruzione dell'impianto; tuttavia (vedi il testo del decreto) viene autorizzato soltanto l'impianto fotovoltaico mentre non viene incluso nella autorizzazione il cavidotto (la cui lunghezza è di 10 km!!!).
    In particolare il decreto autorizzativo recita : "di precisare, altresì, che si procederà con successivo atto, ad autorizzare l’allacciamento alla rete di
    distribuzione, nelle more del perfezionamento delle procedure di asservimento"

    (leggendo si potrebbe pensare che la provincia sta entrando in possesso dei terreni su cui far passare il cavidotto… ma non è così)

    Orbene l'art.12 del D.Lgs. 387/2003, che disciplina l'autorizzazione unica, stabilisce che devono essere sottoposte al Procedimento Unico (quindi al rilascio dei pareri degli enti) sia l'impianto che le opere di connessione (il cavidotto). Quindi come è stato possibile autorizzare una parte della intera opera in contrasto con quanto normato??? I pareri degli enti devono essere espressi su l'impianto nella sua interezza e non solo su spicchi!!! Insomma è come autorizzare la costruzione delle mura della casa escludendo il tetto!!!
    Inoltre, l'art 12 del d.lgs. 387 ha le finalità di avviare la procedura espropriativa secondo il dpr 327/2001 delle aree necessarie al cavidotto…perciò tutto il progetto (impianto e opere di connessione) devono far parte di UNICA AUTORIZZAZIONE (…sempre i soliti sotterfugi!!). Questo perchè se il richiedente non ha possesso dei terreni su cui far passare il cavo di connessione, mediante l'Autorizzazione Unica di tutto il progetto, avvia l'esproprio finalizzato al funzionamento dell'impianto stesso!!!! E' così semplice e lineare la legge perchè invece deve essere "stravolta"????
    QUINDI C'è UNA INCONGRUENZA SULLA PROCEDURA AUTORIZZATIVA!!

    Nel decreto autorizzativo di sopra, si può vedere che tra le varie prescrizioni c'è quella della Soprintendenza che impone che tutti i lavori devono essere seguiti sotto la sorveglianza di archeologo. Orbene se ora vengono ritrovati reperti, l'archeologo avrebbe dovuto sospendere i lavori nelle more di definizione delle attività da intraprendere da parte della Soprintendenza! Nella prassi, i reperti dovrebbero essere custoditi in cassette ignifughe, e gli scavi dovrebbero essere fatti con particolari scavatori a benna liscia!! In ultimo i lavori dovrebbero essere coordinati dalla Soprintendenza (che elabora una mappa degli scavi da effettuare) e l'installazione di qualsiasi opera dovrebbe avvenire soltanto dopo Nulla Osta di rilascio dell'area!!!!!!!!
    DISATTESA APPLICAZIONE DELLE PRESCRIZIONI (Motivo che provocherebbe uno stop instantaneo dei lavori!!)

    Bene vediamo agli ultimi decreti autorizzativi rilasciati dalla Regione Campania :

    – Decreto Dirigenziale n. 15 del 18/01/2011 (ben 6 mesi dopo!!) viene autorizzato il cavidotto e avviata la procedura espriopriativa. Quindi fino al gennaio 2011, il richiedente (quindi la provincia) non aveva alcun titolo di proprietà sulle aree in cui andava costruito il cavidotto. Incongruenza e Approssimazione!!!
    Incongruenza perchè la Regione aveva detto : nelle more di definizione delle servitù….quindi non è assoultamente vero!!!!
    Vi chiarisco perchè dico APPROSIMAZIONE: Cosa succede se tale esproprio avrà lungaggini??? Vi ricordo che l'esproprio delle aree in zona PIP è durato più di 10 anni!! Ovviamente SE SOLO UNA DI QUESTE AREE NON VIENE ESPROPRIATA, l'impianto fotovoltaico non potrà entrare in funzione!!!

    Ed infine ecco la chicca :
    – Decreto Dirigenziale n. 604 del 10/12/2010, con il quale la Regione Campania autorizza una Variante al progetto esecutivo. La variante prevede di utilizzare moduli della potenza da 230 W. Nel progetto iniziale era stato previsto l'utilizzo di moduli da 315 W (MODULI CON TALE POTENZA NON SONO IN PRODUZIONE ED IN COMMERCIO!!!!) E' come dire che il progetto della casa prevedeva l'utilizzo di calcestruzzo prodotto su MARTE….Ma poi mi accorgo che è impossibile comprarlo e chiedo una variante per utilizzare il calcestruzzo della cava di battipaglia!!!!

    Incompetenza dei progettisti!! MA C'è DI PIù!!! ATTENTI!!!
    Il decreto dice :
    – che,come dichiarato dal proponente,l’utilizzo di pannelli fotovoltaici da 230 W anziché da 315 W si è reso necessario per mancanza sul mercato di questi ultimi;(MA VAAAAAAAAA…ANCHE LORO SE NE SONO ACCORTI!!!)

    – che l’utilizzo dei pannelli da 230 W occuperà una maggiore superficie ricadente comunque nella perimetrazione del progetto autorizzato;
    cioè??? l'AREA SU CUI SORGERA' L'IMPIANTO SARA' PIù GRANDE DI QUELLA PREVISTA INIZIALMENTE!!!
    E…per finire….la variante non è stata sottoposta al PARERE VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE….come invece il Settore Ambiente aveva prescritto….

    Sarebbe opportuno sottoporre al Parere Ambientale questa variante che è SOSTANZIALE…PERCHE :
    – Con i moduli da 220 W si occupa più superficie agricola di quella prevista
    – Con i moduli da 220 W si ha una variazione del valore dei campi elettro- magnetici prodotti
    – Con la modifica del Layout, si ha lo stravolgimento del progetto approvato!!!!

    e infine….sarebbe da denunciare all'ordine professionale, dei progettisti che non hanno utilizzato la dovuta diligenza nel elaborare il progetto, così come prescritto dal Codice Civile!!!!

    A voi le belle cose….come potete vedere la tutela degli interessi di tutti è stata messa sotto i piedi!!!

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