Il Governo nomina 9 nuovi sottosegretari: pagato il prezzo del “tradimento”

Premiati i parlamentari che hanno sostenuto il Governo. Berlusconi ha annunciato che ben presto nominerà altri 10 sottosegretari.

Tra i nuovi incaricati anche Calearo, fiore all’occhiello di Veltroni, che diventa consigliere personale del Premier per l’export, per “decenza” non accetta un dicastero.

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ROMA – Finalmente si è chiusa quest’altra pagina vergognosa della nostra seconda repubblica. Sono stati nominati nel corso del Consiglio dei ministri, su proposta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi i nove nuovi sottosegretari, che vanno a completare lo “squadrone” di Governo. Berlusconi, a quanto pare, ha discusso la lista dei nomi con il leader della Lega Nord Umberto Bossi e con il suo “successore” Giulio Tremonti, ricevendo da entrambi l’ok alle scelte.

Non sono Mancati i mugugni e per questo il nostro Premier con la sua proverbiale generosità immediatamente ha fatto sapere che ben presto saranno nominati altri 10 sottosegretari. Berlusconi vuole premiare tutti quelli che sostengono il Governo. Conta di arrivare a 314 incarichi tra Ministri, vice ministri e sottosegretari. Intanto, per il momento ha “pagato” la prima trance del “tradimento”.

E così si allarga lo “squadrone” di governo dopo svariati annunci e rinvii. Dal Consiglio dei Ministri di stamattina, sono arrivate le nomine dei nove nuovi sottosegretari e la designazione dell’ex presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo, (l’imprenditore voluto da Walter Veltroni) a consigliere personale del premier per l’export.

Quanto alle nuove nomine dell’esecutivo ecco i nomi: Roberto Rosso all’Agricoltura; Luca Bellotti al Welfare; Daniela Melchiorre e Giampiero Catone allo Sviluppo Economico; Catia Polidori e Bruno Cesario all’Economia; Aurelio Misiti alle Infrastrutture; Riccardo Villari ai Beni Culturali; Antonio Gentile all’Ambiente. Nel Decreto si è operato anche un altro aggiustamento, quello del sottosegretario, Sonia Viale, dall’Economia all’Interno.

Si è deciso quindi di premiare coloro che hanno permesso al governo di andare avanti con il voto del 14 dicembre 2010. E così gli ex finiali del FLI i “pentiti” Russo, Belotti e Polidori, ritornano all’ovile insieme alla Liberaldemocratica Melchiorre, Cesario invece era il coordinatore campano dell’API, mentre Misiti, viene dall’ Mpa. Non poteva mancare il famoso Riccardo Villari ex PD, che non aspettava altro di essere “agganciato”. Ma se ci sono state delle premiazioni ci sono anche tanti mugugni, non sono stati accontentati tutti, tra i famosi “responsabili” e se pure c’è stato qualche premio, non sono tutti equipollenti, oltre a quelli che invece sono rimasti a bocca asciutta come Francesco Pionati, Antonio Milo, Elio Belcastro, Silvano Moffa, Maria Rosaria Sciliquini.

I Responsabili, sono quelli che hanno avuto di più, si ricorderà il Ministro Saverio Romano, molto amico, secondo i magistrati siciliani, della “premiata compagnia della Mafia“, che per ottenere il Dicastero dell’Agricoltura, bloccò i lavori della commissione giustizia che successivamente fece riprendere solo dopo la sua nomina a Ministro.

E Scilipoti? Domenico Scilipoti, il “Monnizza”, come è stato ribattezzato dai suoi conterranei, pare abbia avuto altro, lui ha famiglia.

Queste nomine, sono figlie di quella famosa giornata del 14 dicembre 2010, il giorno della fiducia al Governo Berlusconi, e sono una pagina triste, come triste fu registrare cambi di schieramenti operati con una tale disinvoltura che ormai non lasciano più nessuna speranza di un futuro cambiamento. Purtroppo la caduta della morale rappresenta la sconfitta della partecipazione libera e democratica ai processi politici in generali e a quelli parlamentari in particolare. Questi comportamenti non sono i primi e non saranno gli ultimi, resta solo da registrare i nomi e i cognomi di questi “eroi” per evitare, anche per errore, di rivotarli, indicandoli come esempio dell’abbattimento dei valori.

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Massimo Calearo

Catia Polidori

Daniela Melchiorre

Gianpiero Catone

Aurelio Misiti

Antonio Gentile

Bruno Cesario

Luca Bellotti

Roberto Russo

Riccardo Villari

3 commenti su “Il Governo nomina 9 nuovi sottosegretari: pagato il prezzo del “tradimento””

  1. Pedagogicamente, consentitemi il termine,un gesto malsano: si premiano i furbetti del parlamentino-ino-ino,ormai privato dall’abuso dei decreti e delle commissioni a mero luogo di ratific,e non di “parlatoio” x eccellenza,nazionale della politica.Mi piacerebbe sapere a che numero di sottosegretari siamo arrivati con questi ultimi 9. Entreremo nel Guiness dei primati? Nominare un sottosegretario comporta nuove spese certamente,e quanto? e meno male che la sinistra era il governo degli sprechi e delle tasse, i sottosegretari saranno remunerati dall’Erario,cioè dal popolo bue!Un po di Storia. il manuale “Cencelli” dal deputato Massimiliano Cencelli appunto, era un calcolo matematico proporzionalistico sulla base del peso elettorale delle forze politiche ma DELLA STESSA MAGGIORANZA CHE AVEVA VINTO LE ELEZIONI IN PRECEDENZA. I governi Prodi, tutti, non hanno mai comprato frotte di deputati per poi affidargli posti di retrovia governativa….nuovi sottosegretari e un’altra accisa sulla benzina: grazie Silvio!

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  2. E ti meravigli? che non ci sono limiti? come ci possono essere se i politici non hanno più valori e la loro moralità è conformata alla convenienza del momento.

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  3. Alcuni “nuovi” sottosegretari e diversi parlamentari che da qualche mese si sono convertiti “ai valori del centro-destra” nelle passate verifiche ( voti di fiducia) hanno votato contro il GOVERNO.
    Facevano parte di Gruppi Parlamentari che nelle loro dichiarazioni di voto avevano spiegato i motivi del voto contrario, del NO A BERLUSCONI es ai suoi sodali, e “loro” avevano aderito.
    POI AVEVANO CAMBIATO LA LORO POSIZIONE POLITICA passando con la maggiornza, PER QUALI MOTIVI? Certamente non per IDEE E VALORI, ma per cose più “mercantili”.
    Il Presidente della Repubblica NE HA PRESO ATTO, e quando, alcuni di questi, sono stati nominati componenti del Governo ha messo in evidenza che la SCELTA DI QUESTI UOMINI DEL GOVERNO,era solo del Presidente del Consiglio che aveva il diritto e la responsabilità di nomina. MA CHE SICCOME ANDAVANO A CAMBIARE LA COSTITUZIONE POLITICA DELLA CONPAGINE GOVERNATIVA, COSTITUZIONALMENTE SI DOVEVA PASSARE PER I DUE RAMI DEL PARLAMENTO. Allora si sono scatenati gli arroganti ed i servi del Padrone. Leggere la nota ASCA di ieri sera.
    Leggete il “Giornale” e “Libero” L’intervento di ieri sera del presidente della Repubblica, che ha chiesto che il parlamento valuti il cambio di maggioranza del governo, non e’ piaciuto alla ‘stampa di famiglia’ del premier che oggi titola sulla vicenda in modo decisamente critico.

    ”Il comunista non ci sta” titola a tutta pagina ”Il Giornale” con una grande foto di Napolitano. L’occhiello e’ altrettanto politico: ”Napolitano contro il governo”.

    E altrettanto critico il lungo sommario: ”Il presidente della Repubblica pretende che le nomine dei sottosegretari passino dal Parlamento. Altro che arbitro: il Quirinale fa opposizione da solo. Non sopporta che Berlusconi vada avanti”.

    ”Ci eravamo sbagliati -esordisce il direttore Sallusti nell’editoriale-. Non e’ vero che la sinistra e’ morta. Oddio quella guidata da Bersani in effetti ormai e’ un fenomeno da baraccone che trova spazio e voce soltanto a Ballaro’ e ad Annozero. Ma ce n’e’ un’ altra che non demorde. Non e’ il Pd e neppure Di Pietro. Ha sede operativa al Quirinale, dove il comunista Giorgio Napolitano sta portando da solo sulle sue spalle tutto il peso dell’opposizione. Il presidente non si da pace che Berlusconi continui a governare”.

    Piu’ lieve ‘Libero’ che titola ”Napolitano sgambetta Silvio” con un occhiello che pone un interrogativo: ”Capo dello Stato o dell’opposizione?”. Il sommario tenta una sintesi politica: ”Il presidente da via libera al rimpasto ma pretende che il premier si ripresenti alle Camere per un altro voto di fiducia. Un passaggio ad alto rischio per il governo”.
    ASCA è un’agenzia “LIBERA” che da le notizie ed è uno strumento libero di informazione. COME QUESTO BLOG.
    Lo sport più praticato dagli eletti “DAL POPOLO (???????) o meglio nominati da chi controlla politicamente ed economicamente NON I PARTITI ( che nel senso originale del termine NON ESISTONO PIU’ dopo “la rivoluzione” del bipolarismo finto voluto da BERLUSCONI-VELTRONI)
    E’ QUELLO DI SCHIERARSI DOVE MEGLIO CONVIENE dove è più utile nell’immediato e nel futuro prossimo.
    E’ vero i Partiti nella Prima Repubblica, avevano occupato in modo prepotente LA POLITICA, ma per evitare questo sconcio ABBIAMO DISTRUTTO TUTTO E ABBIAMO RINNEGATO LE IDEOLOGIE che C’ERANO, che ISPIRAVANO quelle composizioni. Abbiamo buttato il “bambino , l’acqua sporca e pure la concolina” I Partiti quelli VERI, ( non le LISTE ELETTORALI o i raggruppamenti finalizzati a queste) nascevano e dovrebbero nascere su condivisioni di IDEALI FONDANTI, VALORI FORTI, . MA NON E’ PIU’ COSI e chi viene nominato non ha nessun rapporto con l’elettore, ma solo con chi lo ha NOMINATO o gli garantirà la successiva NOMINA e allora ci si sposta, senza più sentire il DOVERE DI DIMETTERSI, quando non si CONDIVIDANO PIU’ GLI IDEALI del raggruppamento in cui ci si era presentati.
    Son convinto che un popolo ha bisogno di credere in alcune idee forti, di valori veri (RINNEGANDO quelli del LIBERO MERCATO), che consentono alla DEMOCRAZIA di essere il “sale della vita” nel senso pieno del termine e non “FINTO alla berlusconiana maniera”. Son convinto ( forse ci vorrano alcuni anni) che il POPOLO, sentirà la necessità di TORNARE a credere ad alcuni principi, ideali, valori condivisi e fondamentali in politica ( es. come quelli ispiratori della NOSTRA Cosituzione). Io spero ( per quanto mi riguarda) che le “idee” del SOCIALISMO DEMOCRATICO possano in un futuro ISPIRARE le menti di uomini illuminati capaci di farci dimenticare QUESTO VENTENNIO, come i PADRI COSTITUENTI fecero dimenticare ai nostri padri l’ ALTRO VENTENNIO. Sono convinto – non è necessario un’altro Piazzale Loreto- che l’Italia abbia bisogno di una NUOVA RESISTENZA. Nessuno si era preoccupato di insegnare ad egiziani, marocchini, libici, siriani etc… che cosa è la DITTATURA, la TIRANNIDE E LA DEMOCRAZIA ma sono bastate le ANTENNE PARABOLICHE per provocare il tutto. Ci vorrà del tempo, ma dopo ” un medio evo” c’è sempre un “RISORGIMENTO”, anche per questa povera Italia che non si merita questa specie di governanti ,un “venditore-acquirente” come Capo e una quasi totale informazione (giornali e televisioni in particolare) SERVE del padrone.

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