Ospedale di Eboli – Ultimo Atto: LA CHIUSURA

E scattato finalmente l’allarme: dopo la grave scorrettezza istituzionale del “K”ommissario Bortoletti, l’Ospedale chiude.

“Sale Operatorie fuorilegge”? Bortoletti e Caropreso sono esecutori di ordini. I “mandanti” sono Cirielli e Caldoro, che passeranno alla storia solo come i distruttori della Sanità in Provincia di Salerno.

Martino Melchionda Anna Petrone Gianfranco valiante Conferenza Sanità

EBOLI – C’era bisogno di tutta questa caciara per dire in quattro e quattr’otto che l’Ospedale di Eboli andava chiuso? C’era bisogno di incontri a ripetizione di pseudo politici  e pseudo tecnici, di “gite” continue che i vari Commissari della Sanità salernitana hanno organizzato nel tempo tra le corsie dell’Ospedale di Eboli? Era necessario prenderci per culo egregiamente alla presenza delle nullità politiche che ci rappresentano, o meglio, che hanno la presunzione di rappresentarci, mentre di loro non se ne frega nessuno perché non contano un bel niente?

Oggi, la notizia diramata nella giornata di ieri, a seguito di un comunicato non firmato, ha trovato  normale spazio sulla stampa locale ad eccezione del giornale “La Città“, che invece ha ritenuto di dare ampio risalto alla notizia, titolando a tutta pagina “Sale Operatorie fuorilegge“, indicando una serie di carenze nell’Ospedale di Eboli, paventandone la chiusura.

Maurizio Bortoletti

Non c’è più spazio per stupirci ed indignarci rispetto alle notizie in pillole che una masnada di “cialtroncelli scherzosi” da un anno a questa parte ci sta propinando. Notizie ma anche atti che giorno per giorno stanno smantellando la struttura sanitaria provinciale, che avrà sicuramente una serie di carenze, che avrà pure degli sprechi, che presenta delle criticità e sacche di brutta gestione, ma che non merita di essere smantellata per le ragioni esattamente opposte, da un gruppo di persone che, saranno anche ottime persone nella loro vita quotidiana e nelle loro rispettive professioni, ma che non solo non hanno le capacità specifiche di management ospedaliero, come Francesco De Simone prima e Maurizio Bortoletti poi, ma che  si circondano deliberatamente di personale senza titoli come Sara Caropreso, e chi sa chi altri che scopiazzando qua e la finiscono per chiudere  oggi l’Ospedale di Eboli e domani quello di Battipaglia o altri ancora, riesumare quello di Pagani, inventando  di sana pianta una eccellenza per concentrazione di altri reparti e facendolo diventare un “Polo Oncologico” ma facendo attenzione a regalare, con una convenzione alla “Human Health Foundation Onlus”, servizio e struttura.

Con la scusa della lotta agli sprechi si annienta una rete sanitaria su tutto il territorio che va da Bellizzi a Capaccio, guarda caso, partendo proprio da Eboli forse solo perché ha due Parlamentari “Franco Cardiello (PdL) e Antonio Cuomo (PD) che insieme al novello difensore di Eboli Massimo Cariello, valgono come il due nella briscola. L’aggressione al territorio pare abbia come unico scopo, sia quello di favorire la Sanità privata e di disegnare nuovi assetti direzionali nella Sanità Pubblica, mettendo in posti chiave uomini o donne “ubbidienti” per cercare di trarne vantaggi elettorali; sia quello di svuotare sistematicamente alcune specialistiche in modo evidentemente di favorire qualche struttura privata e quella di svuotare quest’area a scapito di altre come l’Agro-nocerino-sarnese.

Sara Caropreso

Con la scusa degli sprechi si usa la scimitarra per alcune strutture o servizi e magari in altre vicende si alimenta costi e spreco pur di accontentare qualcuno, come nel caso del recentissimo accordo che affida ad un privato il servizio a domicilio dei presidi farmaceutici per i diabetici. Si sottolinea che per quel servizio la Regione pagherà un milione di euro in più rispetto alla proposta più vantaggiosa avanzata dalla Federfarma.

E’ questo il rigore che adotta il Kommissario Bortoletti? Altro che rigore e contenimento della spesa. Chi è interessato a quel milione di euro?

Se questi dubbi e questi riscontri dovessero rispondere al vero, è un disegno criminale, e l’attacco di oggi all‘Ospedale di Eboli sembra andare in questa direzione.

La circostanza della pubblicazione sulla stampa locale di notizie allarmanti su problemi e gravi carenze presso l’Ospedale di Eboli, è stata l’occasione per il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, per convocare una conferenza stampa nell’aula consiliare, che si è tenuta questa mattina alle ore 11.00, alla quale hanno partecipato anche i Consiglieri regionali, Gianfranco Valiante, Anna Petrone, il Direttore Sanitario dell’Ospedale Maria SS.Addolorata, Mario Minervini, i dirigenti sanitari, organizzazioni sindacali di categoria.

“Abbiamo appreso da un comunicato stampa dell’ASL Salerno, che l’Ospedale di Eboli necessita di una riarticolazione degli spazi e di ingenti lavori di ristrutturazione – interviene il Sindaco Melchionda nella conferenza stampa -. Nel comunicato l’ASL  fa riferimento ad una relazione dei gruppi di lavoro sulle verifiche delle strutture, risorse umane e tecnologiche dei presidi sanitari dell’ASL di Salerno, che avrebbe dovuto essere trasmessa alla direzione sanitaria dell’Ospedale e al Sindaco, e che invece è stata diramata agli organi di stampa. Si tratta di una grave scorrettezza del Commissario Bortoletti, che ha lo scopo di ingigantire in maniera strumentale gli esiti di una verifica tecnica che avrebbero dovuto essere oggetto di valutazione delle istituzioni preposte al funzionamento dell’ospedale, e non date in pasto ai giornali per preconizzare la chiusura dell’Ospedale stesso.

Si tratta di un chiaro autogol del Commissario stesso, – continua il Sindaco – perché nel momento in cui attribuisce a sé stesso la necessità di operare un intervento di 1milione e 600mila euro, dà l’immagine di un ospedale che è da chiudere immediatamente, pur mancando un’alternativa.

Questa è una vicenda  che deve interessare tutte le forze politiche, – aggiunge Melchionda – in particolare quelle che governano alla Provincia e alla Regione, che devono sapere come questa vicenda viene condotta dal Commissario ed essere preparati a come la Città reagirà ad una notizia del genere.

Invito il Direttore Sanitario dell’Ospedale a non prendere alcuna decisione, fino a che non venga in possesso di atti ufficiali“.

Anna Petrone

On. Anna Petrone ha sottolineato: “E’ l’ennesimo atto di forza compiuto da questo nuovo assetto dell’ASL. Affidare queste valutazioni a un comunicato stampa fa perdere il rispetto dei cittadini  verso le autorità locali e verso le istituzioni. Chiediamo chiarezza, chiediamo che Bortoletti ci faccia pervenire la relazione nel più breve tempo possibile, affinchè venga fatta luce con documenti chiari e precisi. La sorte di un presidio ospedaliero non si può affidare a un comunicato stampa.

Il vero problema è che siamo senza  interlocuzione politica, perché il Presidente della Regione, l’on. Caldoro, invitato da circa un anno a relazionare in aula sul problema della sanità, ancora non l’ha fatto. Il risultato è che è stato pensato un Piano di chiusura dei presidi senza un’adeguata rete di emergenza; basti pensare al caso degli ospedali di Nocera e Scafati, chiusi senza assicurare ai cittadini il pronto soccorso.

L’On. Gianfranco Valiante: “La parte politica ha appreso dai giornali che l’ospedale di Eboli non gode di buona salute.  È chiaro che, portare a conoscenza della pubblica opinione  fatti che non sono noti alle istituzioni, è  una strategia per creare allarme, così come è accaduto a Pagani e a Scafati.

Nel comunicato l’ASL cita una relazione richiesta dal Decreto della giunta regionale della Campania n.7301; ma tale relazione non è vincolante.

Gianfranco Valiante

Ricordo al Commissario che se ci sono carenze strutturali deve provvedere subito agli interventi necessari. Ci dica quali saranno gli effetti sortiti in città. Parliamo di salute dei cittadini. Come sarà garantita da domani?

Chiediamo inoltre – conclude Valiante – di conoscere le conclusioni del lavoro della C Sara Caropreso,   per l’Ospedale Unico di Eboli–Battipaglia, al lavoro da un anno: dove sono i fondi per la sua costruzione, dove sorgerà, in quali tempi, con quale gradualità. E nell’attesa della costruzione del nuovo presidio, qual è l’alternativa.”.

Alla conferenza stampa anche il Direttore Mario Minervini ha dato il suo contributo chiarendo alcuni aspetti tecnici: “Il Decreto regionale 7301 assegna due anni di tempo agli ospedali per mettersi a norma, a partire dal finanziamento. Poiché il finanziamento non c’è stato la scadenza dei  due anni non è ancora partita”.

L’allarme ormai è procurato, e sarà difficile farlo rientrare se non responsabilizzando Bortoletti che invece di fare il terrorista procuri i soldi necessari per intervenire e subito. Allarme che ha destato non poche preoccupazioni ed è il Direttore del Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione Aniello Colasante, che si fa sentire, prende carta e penna e scrive al “K”ommissario Bortoletti.

Colasante chiede alcuni chiarimenti riguardo alle sale operatorie essendone egli anche il responsabile: “Chiedo con l’estrema urgenza del caso, di smentire immediatamente tali gravissime affermazioni che, con tutta evidenza, ove destituite di fondamento comportano procurato allarme. – inoltre Colasante rincarando la dose avverte che se non dovesse avere adeguate risposte – “…mi vedrò costretto a chiedere al Prefetto e al Direttore sanitario la chiusura immediata di tutti i plessi operativi del P.O. di Eboli“.

Irresponsabili. sono proprio degli irresponsabili, dei quali ormai nessuno più si fida, ma che invece andrebbero fermati nel momento in cui si adombrano anche altri tipi di responsabilità. Responsabilità che non escludono relazioni “taroccate” se lo stesso Colasante, nella sua missiva inviata a Bortoletti cita, riguardo a dichiarazioni che andavano in tutt’altra direzione, che la Commissione tecnica avrebbe rilasciato nel corso dei suoi sopralluoghi.

Ma Decreto a parte e relazioni tecniche e sull’Ospedale Unico della Valle del Sele, sembra ci sia una sorta di omertà intorno alle decisioni di un Piano che somiglia sempre più ad una coperta corta, che viene stiracchiata qua e la per accontentare alcuni, ma che in ogni caso riesce a scontentare solo gli Ospedali di Eboli e di Battipaglia.

Maurizio Bortoletti e Sara Caropreso sono solo gli esecutori di ordini impartiti da “mandanti politici” come il Presidente “decisionista” della Provincia Edmondo Cirielli e del “Pilatesco” Governatore della Campania Stefano Caldoro, che ormai hanno acquisito solo un merito: quello di passare alla storia come i “distruttori” della Sanità in Provincia di Salerno.

Eboli, 16 giugno 2011

10 commenti su “Ospedale di Eboli – Ultimo Atto: LA CHIUSURA”

  1. Chiamare Pagliacci i Politici Ebolitani è troppo onore,
    Magliari come direbbe DELUCA uguale, non ci sono aggettivi adeguati…….voglio solo dirvi dal profondo del cuore

    VERGOGNATEVI

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  2. Caldoro, Cirielli, Cardiello, Cariello, Carfagna,De Simone, Caropreso, Bortolotti insiemi ai nostri Lenza, Vecchio, Cardiello j., etc.., INETTI; INUTILI , BUFFONI E …..PERICOLOSI.
    GRAZIE A CHI LI HA VOTATI !!!! GRAZIE AL LORO PADRONE che pensa solo ai c….i suoi!!

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  3. @La verità brucia !!! alias un uomo libero….la smetti di spargere letame oppure dobbiamo cominiciare a fare nome e cognome e dire a tutti chi si cela dietro tutti questi pseudonimi e di quale nefandezze ti sei macchiato nel passato? Ma goditi la tua immeritata pensione.

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  4. un mea culpa lo dovranno fare in tanti,senza capi di accusa perchè non c’è ne bisogno di incolpare tizio o cairo….ma la responsabilità di certi POLITICUCCI locali dov’è.-??? cosi fanno gli interessi della collettività e del loro territorio.-???
    be visto che si parla di ospedale quindi sanità…..il miglior medico è il tempo solo cosi capiremo di chi le colpe….un consiglio agli ebolitani:cercate di ammalarvi altrove è non in questa città,rischiereste per qualche banalità di trsferirvi alla 168 di eboli quella dopo la 167 direttamente al creatore zona cimitero.-

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  5. Il peso degli uomini delle istituzioni di questo paese è vicino allo zero, questo è vero ma.
    Ma è quasi nullo anche il peso che dal punto di vista qualitativo l’intero ospedale può mettere sul piatto della bilancia.
    Sento già l’eco di quelli che…” ma l’ospedale di Eboli è il più produttivo fra tutti quelli della ASL….”
    Produttivo? E che vuol dire? Un ospedale pubblico non “produce” una merce qualsiasi ma salute, che proprio non può essere definita una “cosa”.
    Ragionare solo su dati, ( quanti ricoveri, quanti accessi al Pronto Soccorso, quanti interventi chirurgici, ecc.) è assolutamente fuorviante. Uno perchè non c’è niente di più manipolabile dei numeri e due perchè gli stessi numeri non raccontano le cose più importanti: quante diagnosi corrette e in quanto tempo? Quanti interventi risolutivi e di quale livello? Ci sono sistemi esterni che misurano la qualità degli interventi? Si può misurare l’affidabilità delle indagini strumentali e se sì dove sono questi dati?
    Avere un ospedale “purchè sia” è davvero la cosa migliore?
    Perchè nascondersi dietro al dito, chi ha disponibilità economiche va a curarsi da altre parti, lo sappiamo tutti.
    Quindi per i ” tagliatori di teste” il gioco è facile, chiudere un ospedale mediocre, tecnologicamente arretrato, fermo al tempo del telegrafo (a proposito, ho scoperto che all’interno dell’ospedale non c’è nemmeno la connessione a Internet, ed io in passato lì a chiedermi “ma come mai nell’era della rete non c’è un sito web dell’ ospedale, eppure ce l’hanno tutti…ed ecco la risposta) è un gioco da ragazzi. Scoprire le responsabilità? Anche questo è un gioco da ragazzi e l’elenco è facilissimo da fare.
    Per salvare le cose ritengo che un controllo democratico da parte dei cittadini è urgente, buttare fuori la politica dalla sanità è necessario altrimenti andrà sempre peggio; che m’importa se un cardiologo vota a destra o a sinistra l’importante è che sappia leggere un elettrocardiogramma; il problema sorge quando non è in grado di farlo e continua ad essere protetto dalla politica, appunto.
    Perchè i cittadini non possono fare le prenotazioni e pagare il ticket on line invece di fare file infernali?
    Perchè non possono leggere il curriculum di chi lo deve operare sul sito web dell’ospedale?
    Perchè non possono sapere da casa quali indagini si fanno e quanto tempo ci vuole per la consegna dei referti?
    Perchè non possono sapere qual’è l’affidabilità dei servizi?
    “The answer my friend is blowing in the wind”, mentre la sanità privata ingrassa; e coloro i quali dovrebbero difendere il pubblico, spesso hanno due piedi in una scarpa. Ma questo è un altro capitolo.

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  6. X Pictor a parte che hai poche idee e molto confuse, ti rammento che non stiamo giocando a “Cluedo”, dunque non uscire fuori traccia, il tema è l’ospedale di Eboli e i nostri Grandiosi Politici del Passato, Presente ed ahimè del Futuro…..

    comunque “sto tremman i paur”………….

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  7. E’ semplicemente vergognoso come il nostro territorio è stato aggredito. Non ho nessun rispetto per la classe politica in generale, ma per quella di destra in particolare, proprio in questo momento che governa sia alla Provincia, che alla regione e al Governo Nazionale, ho un particolare disgusto. Questi arroganti fanno scempio delle istituzioni e se ne fregano di tutti, e se ci metti l’aggravante che Cardiello non conta niente e non ha il rispetto di chi gli sta al di sopra, Eboli, Battipaglia e la Piana saranno smantellate in tutto.

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  8. Cerca di essere piu’ sereno. Entra nel merito della grave situazione dell’ospedale. I politici locali non hanno nessuna competenza gestionale che e’ tutta della regione e dell’asl. L’amministrazione comunale ed i politici dell’opposizione hanno una colpa politica legata al mancato rispetto delle decisioni gia’ prese. Vedi Decr. 49 /2010 e i piani sanitari (burc di maggio 2011) meno cattiveria e piu’ …..testa.

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  9. Ma siamo proprio sicuri che quest’ospedale, come funziiona oggi, ci mancherà così tanto? Fatta eccezione per qualche reparto dove il primario si fa rispettare e si circonda di gente capace, altri sono più simili ad un ospedale da campo in qualche villaggio del Burkina Faso. E che dire del pronto soccorso dove (e questo non vale certamente per tutti) infermieri danno spettacolo gridando nei corridoi o fumano nei locali, permettendosi atteggiamenti poco consoni al loro livello con i medici (loro superiori). Il fatto che lavorino in condizioni disastrose non giustifica atteggiamenti intollerabili e deprecabili che danno della struttura un’immagine estremamente negativa che fa sentire un’eventuale chiusura un male sopportabile.

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