Magliano replica a Cardiello: Eboli non è la Città dell’Amianto

Eboli non è la città dell’Amianto. Denunce giornalistiche, creano un eccessivo allarme e il problema non si affronta in modo concreto ma in modo strumentale: Parola dell’Assessore Magliano.

Non bisogna allarmarsi, ma nemmeno minimizzare. Il problema vero è che si muore e una società civile deve evitarlo a tutti i costi.

Carmine Magliano

EBOLI – Non si fa attendere la replica dell’Assessore all’Ambiente Carmine Magliano al Consigliere del Popolo della Libertà Damiano Cardiello, sul problema dell’amianto e sull’allarme lanciato ritenendolo esagerato e ingiustificato.

E’ esagerato considerare Eboli come la città dell’amianto. Scrive l’Assessore all’Ambiente Carmine Magliano Grazie alle sue eccezionali proprietà di resistenza al fuoco, di isolamento termico, di facile lavorazione ma soprattutto per il suo BASSO COSTO l’amianto tra gli anni 60 fino agli anni 90 è stato largamente utilizzato in ITALIA in numerosi manufatti ma in modo particolare nel campo Edile, con la commercializzazione di lastre di Eternit. Solo nel 1992 viene vietata la produzione e il commercio di manufatti contenente amianto con la cessazione di tutte le attività di estrazione, importazione, ed utilizzo con l’emanazione della L. 257/92. Quindi possiamo dire che l’amianto è un problema che attanaglia l’itero paese Italia ed Eboli non è assolutamente la pecora nera.

Amianto o Asbesto

Prima di allarmare i cittadini – prosegue l’Assessore dopo aver spiegato l’eccezionalità del materiale fibroso e i pericoli lievi, meno lievi e forti –  bisogna specificare che i materiali più pericolosi sono ovviamente quelli contenenti amianto friabile, il cemento-amianto (o Eternit) ha una pericolosità molto inferiore dato che le fibre al suo interno sono presenti in misura dal 10% al 15%, rispetto ai materiali friabili che possono arrivare anche al 100% di presenza di fibre. La sua pericolosità è comunque legata allo stato di conservazione del materiale. Quindi non sempre l’amianto, è pericoloso, a stabilire la pericolosità vi sono organi competenti nel settore; lo è sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell’ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico o dilavamento di acqua piovana. Per questa ragione il cosiddetto amianto friabile che cioè si può ridurre in polvere con la semplice azione manuale è considerato più pericoloso dell’amianto compatto che per sua natura ha una scarsa o scarsissima tendenza a liberare fibre.

L’Amianto è una realtà sui tetti delle nostre città, – afferma l’Assessore – l’Amministrazione e  il settore ambiente è particolarmente sensibile a tale problema, infatti  il 12/12/2007 con ORDINANZA n. 484 del Prot. n. 41392 fu ordinato il censimento di tutti gli immobili nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto. Successivamente con ordinanza  n. 47 dell’1 marzo 2011, si rinvitava la cittadinanza a segnalare la presenza di amianto compatto, libero o in matrice friabile, con un buon riscontro da parte dei cittadini.

Le numerose denunce, – continua nella sua scrupolosità generica a rispondere sulla pericolosità  della presenza amianto affidandosi alla responsabilità dei proprietari di manufatti contenenti amianto – come da prassi sono state opportunamente segnalate all’ARPAC. Purtroppo nella L. 257/92 non è posto alcun obbligo di rimozione dell’amianto e dei materiali e/o prodotti che lo contengono se in buono stato di conservazione. La normativa in materia si riferisce in via generale a tutti i materiali contenenti amianto e, in modo particolare, agli edifici e agli impianti nei quali sono presenti materiali o prodotti contenenti amianto libero o in matrice friabile.

Per i materiali compatti (cemento‑amianto ed analoghi), vi è l’indicazione di tenerli sotto controllo, prendendo in considerazione come principali indicatori il potenziale rilascio di fibre.

La mia preoccupazione – prosegue nella sua veste responsabile l’Assessore – è che a seguito delle denuncie giornalistiche, si crei un clima di eccessivo allarme e il problema amianto non viene affrontato in modo concreto ma in modo strumentale, pertanto non è giusto indicare Eboli città dell’amianto.

Si auspica che i proprietari per lo smaltimento delle lastre di eternit si rivolgano a ditte specializzate iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali per la rimozione e non a ditte non autorizzate o proprietari “fai da te“che sversano incoscientemente tale materiale sul territorio, così come rinvenuto in questi giorni, dove il settore ambiente e i vigili urbani hanno prontamente individuato e predisposto il sequestro dell’area per la rimozione.

Damiano Cardiello

Ringrazio i consiglieri Damiano Cardiello e Francesco Rizzo – continua Magliano – per aver sollevato un dibattito su una tematica così importante, ma invito tutti a dare una giusta informazione quanto si discute di ambiente e in particolare della salute dei cittadini. Inoltre vorrei sottolineare che non tutti i tumori  sono causati dall’amianto infatti le cause di tumori ai polmoni sono molteplici: Fumo di sigaretta, Radon, inquinamento atmosferico, virus, predisposizione genetica, malattie polmonari e amianto. Attraverso gli ultimi dati ufficiali trasmessi nel Marzo del 2007 dal ASL SA2 dal Servizio di epidemiologia dipartimento di prevenzione nel distretto B (Eboli, Altavilla Silentina, Buccino, Campagna, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Postiglione, Ricigliano, Romagnano al Monte, San Gregorio Magno, Santomenna, Serre, Sicignano degli Alburni, Valva) Non vi è nessun dato che certifichi decesso per causa del amianto.

A tal proposito – conclude l’Assessore Carmine Magliano indicando le prossime azioni che metterà in atto per fronteggiare la presenza di amianto sul territorio –  Il settore ambiente cosi come programmato, nei prossimi giorni provvederà:

1) Controllo delle condizioni di salubrità ambientale.
2) Controllo e monitoraggio degli edifici con presenza di amianto, con invito ai proprietari alla rimozione dello stesso in caso di cattivo stato di conservazione.
3) Maggior controllo da parte dei vigili urbani, ai quali va un particolare ringraziamento per il lavoro svolto, ad individuare i cittadini poco rispettosi dell’ambiente provvedendo ad emettere multe ed eventuali arresti per reato ambientale.

Sicuramente sono apprezzabili le intenzioni dell’Assessore Magliano di attivare i vari controlli che il suo ufficio farà, ma questo non esclude la pericolosità della presenza di amianto, indipendentemente dalle percentuali contenute nei materiali diffusamente e massicciamente utilizzati fino a che non è stato bandito.

Polmoni-asbestosi

Allo stesso modo sebbene non bisogna allarmarsi, nemmeno è il caso di minimizzare, anche perché purtroppo i danni relativi alle patologie causate dall’amianto, sono veramente preoccupanti perché incompatibili con la vita e anche se dovesse causare la morte di una sola persona, dovremmo attivare tutte le procedure perché questo non accada, indipendentemente dalle precauzioni tecniche da adottare e dalle cifre che si dovrebbero investire.

Nessuna cifra varrebbe la vita di una sola persona.

L’Assessore ha cercato di spiegare  le caratteristiche eccezionali di questo materiale, così come ha evidenziato che chi muore di tumore ai polmoni può morire per diverse cause, ivi comprendendo anche per l’amianto, è sembrato, e vorrei sbagliarmi che si volesse indicare a seguito della classificazione della pericolosità dei manufatti contenente amianto, una gradazione delle cause patologiche che attengono alla insorgenza dei tumori del polmone, completando il suo ragionamento, sempre per rassicurare, che gli uffici preposti dell’ASL hanno riportato in un rapporto del 2007 che non vi fosse nessun dato che certifichi decessi per causa dell’amianto.

Sembrerebbe troppo datato quel rapporto.

Allo stesso modo affidare ai proprietari di costruzioni o condomini o opifici la valutazione, del tutto tecnica, della pericolosità dei materiali contenenti amianto, indipendentemente dalle percentuali di quella fibra, sembra essere una decisione istituzionale molto leggera, per non usare il termine, irresponsabile.

L’amianto o Asbesto è una fibra minerale naturale, l’unica fibra minerale presente in natura, e proprio per la sua natura fibrosa indistruttibile, come ha sottolineato anche l’Assessore è stato utilizzato per ottenere prodotti con ottime caratteristiche a basso costo. Per le stesse ragioni, l’indistruttibilità, è stato bandito per la sua pericolosità. Le sue fibre, 13000 volte più sottili di un capello, possono restare sospese nell’aria per giorni e se inalate possono dare luogo ad alcune patologie importanti e specifiche, come l’asbestosi e il mesotelioma pleurico.

E’ vero anche che diversi studi hanno dimostrato che l’Amianto o Asbesto, proprio per la sua natura, in quanto formato da un insieme di minerali fibrosi appartenenti a classi mineralogiche ben distinte, individua in questa diversità un sorta di gradazione della pericolosità dell’amianto, dai “crisolito”  agli “anfiboli”, ma in ogni caso quella diversità non esclude la estrema gravita, è come dire:  Come vuoi morire con un colpo di pistola 7/65, calibro 9 o Magnum?

Il problema vero è che si muore, e una società civile deve evitare che succeda, a tutti i costi.

Avevo un giovane amico, A. B. era un imbianchino, ma era un gran lavoratore e oltre che il suo mestiere faceva di tutto, a lui piaceva la birra e quando lavorava ne beveva. Ebbene A. B. è morto per l‘Amiato, non so di che gradazione di pericolosità fosse il tipo di amianto che incautamente ha respirato, evidentemente chiamato da qualche irresponsabile per disfarsi di materiali che lo contenessero, ma so solo che quel poveretto è morto dopo mesi di sofferenza. E’ morto a Siena, dopo quel rapporto dell’ASL, forse per questo non è stato rilevato in quella indagine “datata” 2007?

Più che affidarsi a ritualità istituzionali di routine sarebbe il caso di analizzare bene l’allarme e prendere provvedimenti certi ed efficaci, senza demandare nessuno in particolare, semmai creare un coordinamento sia per monitorare, sia per intervenire. E intervenire pure in fretta, perché da questo momento si diventa colpevoli.

Eboli, 29 agosto 2011

3 commenti su “Magliano replica a Cardiello: Eboli non è la Città dell’Amianto”

  1. Magliano poteva anche evitare di rispondere. Questa risposta ha aggravato la situazione. Se esiste un pericolo, non bisogna sottovalutarlo altrimenti si diventa responsabili.

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  2. l’assessore Magliano ha fatto quello che doveva fare nel rispetto dei cittadini rispondendo al consigliere Cardiello. il problema va affrontato con responsabilità senza creare inutili allarmismi nella sua nota l’assessore ha ribadito l’impegno per risolvere tale problematica programmando con il settore ambiente i vari controlli necessari. è l’ora di finire di polemizzare su qualsiasi cosa!!!

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  3. Ad Eboli tanti giovani praticano corsa nei dintorni dello stadio, tanti bambini frequentano gli spazi verdi adiacenti il Palasele… tutto bellissimo… ebbene faccio notare come il mercato boario adiacente ha coperture in eternit… lo stato di queste coperture? dove è la politica?

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