Cardiello insiste sulla storia delle brioche: La compensazione c’è stata

Il dirigente dell’Ufficio Tributi ha risposto che effettivamente si è proceduto ad una compensazione.

Cardiello: “Come può un Comune giustificare una reversale di acconto che riguarda la consumazione di cornetti e caffè presi al Bar?”

Damiano Cardiello

EBOLI – “Allora era tutto vero?” A dirlo è il Consigliere Comunale del Popolo della Libertà Damiano Cardiello, il quale pare abbia indagato sulla vicenda delle “consumazioni” (caffè, bibite, cornetti ecc.) che sarebbero state servite dal Bar Old Caffè, agli uffici del Comune di Eboli in diverse occasioni, ufficiali o meno che siano.

In merito alla questione, si era parlato tra i denti, di una vicenda riguardante una presunta compensazione, per pagare il debito, avvenuta tra il Comune di Eboli e il Bar. A tale proposito il Consigliere Cardiello in data 27 luglio 2011, attraverso una formale interrogazione, aveva chiesto di sapere in merito se le voci rispondessero a verità.

La risposta del Dirigente del Settore Affari Generali del Comune di Eboli, anche se si è fatta attendere, ammette inequivocabilmente l’avvenuto compenso o “reversale di acconto” tra soldi dovuti all’ente dal bar “Old Caffè” per il COSAP (canone di occupazione suolo aree pubbliche) e soldi dovuti dal Comune di Eboli al bar “Old Caffè”, per le bibite e i servizi prestati, è arrivata, e si allega qui di seguito.

Cardiello rileva: C’è qualcosa che non quadra in questa storia. Come può un Comune giustificare una reversale di acconto che riguarda la consumazione di cornetti e caffè presi al Bar? è assurdo!

Basta riflettere – continua il giovane Consigliere Cardiello – per capire poche ma necessarie cose:

1) quando trattasi di tasse siamo o no tutti uguali? (Costituzione Italiana);
2) favorire un privato non è immorale oltre che illegale?
3) ogni euro in uscita dal Comune di Eboli non dovrebbe essere giustificato in maniera rigorosa?
4) se il bar in questione compra i prodotti a 1 e li rivende a 2, attestando il tutto con regolare fattura, ottiene un doppio guadagno, sia nel vendere il prodotto sia nello scontare una TASSA che non dovrebbe subire alcuna riduzione.

A voi le considerazioni conclusive, – conclude Damiano Cardielloin ogni caso, continuerò a evidenziare, per questo e altri casi, le lacune e la cattiva gestione finanziaria della nostra città al fine di vigilare sul rispetto della legalità”.

Tutto quanto è accaduto, non sarebbe additabile, se fosse possibile per tutti i cittadini, effettuare quella compensazione che si è operata in questo caso. Non ci sarebbe stato niente di male, anche se si fosse trattato di una forzatura, giustificabile sicuramente dalla logica. Sebbene la somma sia risibile, è consentito agli altri cittadini che contestualmente avanzano crediti dal Comune e devono pagare tributi vari? E come la mettiamo con i fornitori del Comune di Eboli che non potranno ricevere le loro spettanze non prima di tre anni dalla fornitura?

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Ecco la Risposta scritta all’Interrogazione del Consigliere Cardiello

Eboli, 23 settembre 2011

13 commenti su “Cardiello insiste sulla storia delle brioche: La compensazione c’è stata”

  1. Cardiello junior, ma non hai niente a cui pensare? Il bar ha chiesto di compensare a quanto leggo nel documento allegato. In tempo di crisi è difficile pagare tutto e anche sulle tasse si fa fatica a rispettare esattamente le scadenze; in questo caso dei giovani imprenditori cercano di far quadrare i conti e ovviamente rispettando la legge. Sei giovane anche tu, non arrecare danno d’immagine al bar. Un calo di clienti potrebbe portarlo addirittura alla chiusura e tu per un giorno sul giornale ti porteresti sulla coscienza quei ragazzi?

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  2. bravo cardiello jr., prendi le carte è mandale alla corte dei conti, cosi almeno fai passare la voglia a qualcuno di mangiare a spese dei cittadini, anzi mandale anche al minstro della pubblica istruzione perchè il termine REVERSALE D’ACCONTO è da declassamento in prima elementare, povera italia

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  3. E’ tutto vero! E una domanda sorge spontanea, chi potra’ attingere a questo albero della cuccagna? Il Sindaco e la sua corte : cerimonieri, badanti ed amici degli amici? Zio Fester e i dipendenti dello STIR? I dipendenti del Settore Tributi? Faccio tutte queste domande perche’ nella determina in questione non sono indicati i beneficiari delle somministrazioni!
    Adesso tutti gli esercizi commerciali offriranno i loro prodotti in cambio dei tributi da pagare e saranno tempi duri…. e quella famosa opposizione che dovrebbe esserci ma che, fino ad ora, nessuno ha visto : Busillo, Vecchio, Cariello, Rosania, quando denunzieranno il tutto alla Corte dei Conti? Quando renderanno pubbliche le determinazioni degli ispettori del Ministero delle Finanze che qualche tempo fa hanno controllato la contabilita’ del Comune? Ne sono a conoscenza? Sanno che i dipendenti, a breve, per colpe non loro, inizieranno a restituire le somme indebitamente, secondo gli ispettori, percepite? Quando inizieranno gli pseudo dirigenti, senza arte ne’ parte, a restituire quelle che sono state percepite da loro? Ah proposito …e se una signora senza fisso lavoro … diciamo … che ha fatto del meretricio, in tempi duri come quelli attuali, la sua professione puo’ pagare in natura? Chi fruirebbe delle sue prestazioni? Se siete in grado risolvete questi enigmi, a cui non so dare risposte, fatelo per favore … la notte non dormo… fossero accadute al Comune di Eboli, queste cose, vent’anni fa, le forze dell’ordine avrebbero caricato i pullmans… ma in un periodo di mal comune il mezzo gaudio e’ assicurato!

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  4. Non mi soffermo sui principi di contabilità pubblica per non appesantire l’intervento, ma ricordo a “Geronimo” e all’Amministrazione comunale alcuni di essi “unità, annualità, universalità ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità” (art. 151 TUEL).

    Nel accaduto si possono evidenziare varie circostanze censurabili su diversi livelli (amministrativo e contabile):
    1) Quali sono le attività istituzionali (con un fine pubblico) che rendono necessario, nel corso dell’ordinaria gestione dell’ufficio, consumare caffè, cappuccini, cornetti, ect.???

    2) Dalla risposta all’interrogazione si evince che l’impegno di spesa e la liquidazione (determinazione 1027/2011) della fattura del BAR sono stati effettuati con la stessa determinazione. Orbene sarebbe interessante capire se l’ordinazione della prestazione (caffè, cappuccini, cornetti, ect.), messa in essere dal Responsabile del settore Affari Generali e Personale, sia stata fatta prima della determinazione 1027 o successivamente. Nel primo caso si evidenzia la violazione dell’art. 191 D.lgs. 267/2000 (TUEL), nel secondo caso la violazione dell’art. 184 (TUEL). Dal secondo capoverso della risposta all’interrogazione si evincerebbe, in modo non chiaro, che la determinazione 1027/2011 è a copertura di vari ordini di prestazioni non regolari.

    3) Illogicità della motivazione e carenza di presupposti normativi: “Tizio (il BAR) chiede all’Amministrazione comunale una cosa irrealizzabile (lo storno), per impossibilità procedimentale, e l’Amministrazione l’accoglie” .

    4) Il perseverare nell’errore: quando l’Ufficio ragioneria “emetterà il mandato di pagamento”!!!

    A questo punto la gestione all’acqua di rosa dell’amministrazione dovrebbe essere segnalata alla Corte dei Conti ed eventualmente alla Procura della Repubblica, per permettere di identificare eventuali responsabilità da parte di coloro che hanno messo in essere tali procedimenti.

    Speriamo che il Consigliere Damiano Cardiello a questo punto proceda con le segnalazioni agli organi competenti!!!!!!

    Ca nisciun è fess!

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  5. Geronimo ma fammi capire una cosa…………………..mi sembri un Santone…………………Se una prostituta che è in possesso di alcuni immobili deve pagare la TARSU……………………….ke fa si scopa tutta la giunta e nn la paga ????????????????????
    Il bar deve pagare, portando caffè e cornetti al sindaco, e xkè nn li porta a tutti i cittadini ke pagano, daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.

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  6. Sig. CARDIELLO niente di meglio da fare, non era necessaria un altra indagine alla Ginko…pensi a lavorare renda i suoi voti UTILI…………..

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  7. Carmelo C. grazie per il santone (anche con la S maiuscola), io esprimo semplicemente la mia. Io non parlo di baratto come fai tu, ma di compensazione. Entrambi dovevano una somma di denaro all’altro e uno dei due ha chiesto di fare compensazione legale. Si può discutere di tutto, ma credo che fra i mille problemi sbattere sui giornali il nome di un’attività commerciale solo per colpire l’avversario e per stare sui giornali non è cosa buona secondo me. Lo si poteva fare anche rispettando la privacy di un privato che non sceglie di svolgere vita pubblica come i politici.

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  8. Caro geronimo leggo spesso questo blog e la maggior parte delle volte condivido le due prese di posizione,ma questa volta non condivido la tua analisi.Le tasse si pagano per quelle che sono.Ti faccio un esempio semplicissimo,mettiamo che il bar si fa pagare il caffe,i cornetti ecc… ben piu’ del suo costo effettivo,in poche transizione si fa eliminare la tassa.Quei soldi,come quelli dell’ici,quelli della tarsu ecc… servono alla collettivita’ per i servizi pubblici.

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  9. Visto che Cardiello e’ sulla buona strada, perche’ non va a dare un’occhiata anche alla Multiservizi Spa e fa sapere alla cittadinanza come va la faccenda del contenzioso Bar del Palazzetto/Multiservizi? Il gestore del bar era moroso per cinquantamila euro, come e’ finita? Voglio sperare che non sia finita a tarallucci e vino o meglio che non abbia pagato il tutto con un camion di panettoni e Ferrari!

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  10. Geronimo! Gia’ il tuo nome la dice lunga, ma che tu voglia fare l’indiano in questo blog, dove la maggior parte sono tutti “capi indiani”…. ma non e’ che sei un addetto ai lavori? Ma gli interventi degli altri li leggi? Hai fatto un intervento a gamba tesa … dai, torna a fare quello che stavi facendo!

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  11. @eburum certamente le tasse si pagano. Sarò stato infelice nell’esposizione. Io credo che l’interessamento del consigliere comunale scaturisca dal tentativo di fare opposizione a questa maggioranza. Questo è pacifico, ma non mi è sembrata buona cosa tirare in ballo il nome dell’attività commerciale per fare notizia. Si poteva mantenere la privacy del bar?

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